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Lana
Lane/Erik Norlander
Roma
Alpheus- 9.5.2001
Alcuni
inconvenienti tecnici avevano minato landamento
del concerto poiché a causa del sovraccarico
di corrente provocato dalla spaventosa attrezzatura
di Norlander (mai visto niente del genere) per tre
volte è saltato tutto limpianto del
locale, ma grazie allabilità dei due
tecnici del suono ho potuto assistere ad uno dei
concerti più belli che abbia mai visto. Di
fronte a poco più di 80 persone (poi ci si
lamenta del perché lItalia venga snobbata
dalla maggiorparte degli artisti, ma che volete
di più?!?!) Lana e soci hanno dato vita ad
uno spettacolo caratterizzato da unesecuzione
spaventosa. Il concerto inizia con la maestosa Astrology
Suite tratta dallalbum di L.Lane Secrets
of Astrology la cui intro è stata purtroppo
penalizzata dagli inconvenienti sopracitati, ma
nonostante ciò ci si rende subito conto di
trovarsi di fronte a dei musicisti fuori dal comune.
Landamento dello show, una volta superate
le prime difficoltà dovute al calo di corrente,
è stato un continuo crescendo di emozioni,
feeling e coinvolgimento.
Rome is burning, tratto dal cd Into
the sunset di Norlander e originariamente
cantato da Glenthe voice of rock
Hughes mi ha riportato alla mente i Deep
Purple di Burn mettendo in risalto
un chitarrista, Peer Veschuren, in grado di unire
tecnica e gusto come solo i grandi Moore
o Shenker sanno. A sottolineare le coordinate
stilistiche entro cui si muovono i nostri, sono
state proposte alcune covers fra cui In the
court of the Crimson King dei King Crimson,
una Stormbringer da cardiopalma e la
splendia Seasons end dei Marillion qui
riproposta con voce e piano. Cè spazio
anche per lassolo di chapman stick eseguito
da unN Don Schiff in stato di grazia, e qui il pubblico
è andato letteralmente in delirio.
Umberto Sartini
ENUFF'Z'NUFF
"Rock
City", Nottingham, UK - 12 Maggio2001
Stavolta
vi risparmio le support bands, visto che sono entrata
nel famoso Rock City appena in tempo per il main
act della serata. Davanti ad un pubblico delle grandi
occasioni, gli Enuff'Z'Nuff fanno il loro ingresso
sul palco, dopo 4 anni di assenza dalle scene europee.
Si apre con la cover di "Revolution",
Nottingham applaude e si inizia a ballare, tornando
indietro nel tempo al vecchio caro rock'n'roll:
gli Enuff non sono cambiati, non sono invecchiati,
non si sono "adattati" alla nuova scena,
e i vecchi fans apprezzano visibilmente. Donnie
e Chip ci diranno piu' tardi di non essere soddisfatti,
che entrambi non erano al meglio con la voce, ma
vi posso assicurare che non si e' notato affatto,
chiedete ai presenti...
Come sempre, la scaletta non esiste, gli Enuff decidono
li' per li' sull'ispirazione del momento, e io non
sono una che prende nota durante lo show, quindi
perdonate l'ordine sparso! Tra i pezzi che Chip
e compagni ci regalano stasera, ricordiamo "Kiss
the clown", "Stoned", "Beast",
"Rock'n'world", "Baby loves you",
"Time to let you go" (lacrimuccia di commozione),
un'ottima versione acustica di "Mary Anne lost
her baby", "Loser of the world" (oceano
di lacrimucce di commozione) e tanto che Donnie
e' al piano, una splendida cover di "Jealous
Guy" (inondazione completa): sono tentata di
dire "chiudi gli occhi e vedi John Lennon",
ma con un paio di occhiali da sole lo vedi anche
ad occhi aperti... speriamo che non gli spari nessuno!
Eccoci al bis, ovviamente "The new thing",
so che non avevate dubbi, ma vi prego di notare
l'assenza di "Fly High Michelle" nello
show di stasera. Tempo di presentare la band. Donnie
si fa passare dal retro quattro poster, e li mostra
uno per uno al pubblico, poi li lancia: sono le
sue caricature di Chip, Monaco, Ricky e se stesso.
Le presentazioni sono fatte. La folla chiama ancora,
e Donnie torna, ma solo per dire che finisce qui
perche' quelli del Rock City lo impongono, anzi,
sono gia' andati due canzoni oltre il limite. Solo
un'ora e mezza, la norma per tanti, un assurdo coprifuoco
per questi ragazzi abituati a regalare almeno due
ore ai loro adoranti ed adorati fans. Sono certa
che se avessero chiesto ad ognuno dei presenti di
scegliere tra mezz'ora in piu' di EZN e mezz'ora
in piu' con il dj locale ballando i vari Limp Bizkit
in voga nessuno avrebbe avuto dubbi...
Ringraziamo Chip e gli altri per la devozione dimostrata
ai fans, salpando l'oceano e dando il meglio di
se' in questo tour britannico. Ora, a Glam Slam
Metal Jam tour ultimato, li aspettiamo in Italia,
magari con Poison e tutti gli altri, perche' no?
A presto ragazzi!
Cristina Massei
American
Heartbreak live!
El
Paso Torino 21.04.01
Difficile
a credersi: in questi giorni a Torino è
difficile annoiarsi!! Se venerdì JANY
JAMES è stato protagonista di uno scatenato
concerto al Glam di Rivoli (hey bandit,
grazie ancora per avermi regalato una bugia
ci si vede ad ottobre ragazzi!!) questo sabato è
stata la volta degli incredibili AMERICAN HEARTBREAK,
in scena niente poco di meno che a El Paso.
I cinque rockers di S. Francisco hanno impartito
una vera e propria lezione di attitudine, in poco
più di mezzora (purtroppo hanno suonato
così poco a causa di problemi alla voce del
singer Lance Boone, anche se la performance live
non ne ha risentito per nulla) i nostri hanno sudato
una manciata di song grintose e imbastardite da
melodie perdenti, cuore e stile. Immaginate chitarre
suonate sotto alle ginocchia, movenze rocknroll
che dire stilose è poco, converse all-star
e un saltellare continuo!! E, cosa più importante,
un atteggiamento assolutamente da anti star, ulteriore
prova (come se ce ne fosse bisogno) di un amore
viscerale per il rocknroll. Dopo il
concerto ho avuto occasione di parlare a lungo con
Billy Rowe, chitarrista della band ed ex membro
dei JETBOY (cazzo non so se mi spiego!!!),
che si è dimostrato un ragazzo umile e simpaticissimo,
come del resto il bassista Michael Butler e gli
altri della band. Sono così saltate fuori
un paio di storielle interessanti su Sammy Yaffa,
Dregen e i Babies
ma spero di approfondire
il tutto in una intervista ormai imminente! Se gli
American Heartbreak capitano dalle vostre parti
correte immediatamente a vederli, e guai a voi se
vi perdete lultima fatica della band, Postcards
From Hell
ignorare questa perla di punk
rnr sarebbe un vero e proprio delitto.
Simone Parato
SAMANTHA
7
London,
The Cartoon - 18.02.2001
Il
Cartoon e' un piccolo club fuori Londra, carino
ma non esattamente comodo da raggiungere (un'ora
e quaranta di macchina per me...), la data e' stata
aggiunta all'ultimo e la promozione praticamente
inesistente. Inoltre e'domenica. Tutto questo per
dire che CC De Ville si appresta a suonare in un
locale semivuoto: immagino il suo disappunto, e
non mi aspetto granche'. Fortunatamente mi sbaglio.
L'anima dei vecchi Poison fa il suo ingresso
sul palco, accompagnato da Krys Baratto al basso,
Ty Longley alla chitarra e Derrick Pontier alla
batteria, deciso a darci una dimostrazione di cosa
e' capace con uno show tutto suo. Inizia con "Hollywood
and vine", e ci prega di avvicinarsi tutti
al palco altrimenti si ferma li. Lo spettacolo ha
inizio. CC e' un'intrattenitore, uno showman nato,
con un tono a-la Al Pacino conversa prima di ogni
canzone, spiegandoci, verita o meno, a chi e' ispirata...Ci
chiediamo perche la carriera da attore non l'abbia
tentata lui invece di Bret Michaels! Si prosegue
con "Hanging onto Jane", cioe' quando
ti innamori ma lei e' una stronza e tu non riesci
comunque a mollare, "Framed", beccato
con la migliore amica della sua ragazza ma e' stata
lei a fare tutto, e nessuno gli crede, e finalmente
"I wanna be famous": chi non vuole esserlo??
Poi c'e "Slave Laura", e il brano registrato
con i Poison in "Power to the people",
"I hate every bone in your body but mine",
dedicato ancora una volta ad una donna. E' tempo
di presentare il resto della band e chiudere con
"Cover girl". Chiede di chiamare forte
se vogliamo di piu, altrimenti e' finita qui....
Evidentemente siamo in pochi ma con una buona voce,
perche Mr De Ville torna sul palco, tentando di
saltare gli altoparlanti e ricadendo male su una
spalla! Dopo essersi lamentato a sufficienza, ci
canta "Bonnie Bradley" e lascia il microfono
a due volontari tra il pubblico per cantare "Look
what the cat dragged in". Poi c'e' "Nothing
but a good time", e quasi mezzo Cartoon e'
sul palco, chi per cantare, chi per ballare, chi
per farsi scattare foto-ricordo, mentre lui si fa
da parte affiancando Krys Baratto. "Talk dirty
to me" chiude il karaoke show e il gig dei
Samantha 7, che scappano via dandomi appuntamento
cinque giorni piu tardi all'LA2 (Astoria2), dove
supporteranno i Great White, per un'intervista.
Per la cronaca, il concerto sara' tutto esaurito
in anticipo, CC sara' senza voce (come tutti a parte
Jack Russell dei Great White, dopo una settimana
in Inghilterra girando in pantaloncini da surf....
'sti americani!) e io avro' la mia intervista (vedi
relativa pagina): risultato della mia inquisizione
e conseguente piena confessione ("Io sono i
vecchi Poison") sara' un cambio nella presentazione
di "I hate every bone in your body but mine",
che stavolta sara' dedicata "alla memoria dei
Poison", per chiarire meglio i suoi sentimenti
in merito.
Perche' ho recensito il piccolo Cartoon e non il
grande LA2, pieno zeppo, entusiasta, popolato di
maglie dei Poison rispolverate per il grande evento,
tutti soddisfatti ed emozionati? Perche' la voce
di CC non ha retto, e dopo quattro pezzi ha lasciato
il palco al Poison karaoke!! Ciononostante, la reazione
del pubblico e' stata piu che positiva. Quasi nessuno
conosceva la track list originale e tutti erano
d'accordo su un fatto: questo ragazzo meriterebbe
piu spazio, che peccato gli abbiano dato solo mezz'ora.....
Cristina Massei
ANTIPRODUCT
London,
The Monarch - 28.02.2001
Orgogliosamente
presentato da Kerrang! come "Un gig per gente
che non ama cazzate", il President of the United
Kingdom Tour atterra per la seconda volta a Londra
dopo l'headlining al Five Miles High Festival all'LA2.
Il Monarch e' piu piccolo, il che ci da' modo di
scorgere in giro, tra gli altri, il vecchio caro
Ginger, compagno di Alex Kane (leader degli AP)
nei Clam Abuse. Ho deciso che stavolta devo
farcela, e mettendo in serio pericolo la mia vita
e la mia macchina fotografica mi apposto in prima
fila per carpire scatti a testimonianza di questo
atto di pura follia.
Vi presento il gruppo inglese del momento, la band
di cui tutti parlano, coloro che hanno aperto per
Silver Ginger 5 all'Astoria e si apprestano
ad aprire i concerti inglesi degli Enuff'Z'Nuff
(e si vocifera di un'apertura per i riuniti
Wildhearts all'Astoria in giugno): Alex Kane alla
voce, ex Clam Abuse con Ginger, ex God's
Hotel con Spike, ex Enuff'Z'Nuff e forse
qualcos'altro; Clare, entrata come violinista (!)
e trasformata in chitarrista, sbattuta sul palco
dell'Astoria dopo 11 mesi e 2 giorni di esperienza
al nuovo strumento; Toshi, bassista saltellante
giapponese; Milena, tastiere e seconda voce; Simon
alla batteria.
Alex ha il solito trucco da clown e disegni in nero
sul torace nudo, Clare usuale capigliatura e abbigliamento
punkeggiante, e cerco ancora una volta di vedere
se Toshi ha le molle sotto le scarpe, ma senza successo.
Si inizia con la mia preferita, "Hey let's
get it on", ed e' subito un'esplosione di energico
e sorridente rock'n'roll. segue l'ottima "Psychedelic
girlfriend", "Rules to rock'n'roll by"
e arriviamo in zona pericolo: Alex attacca "Bungee
jumping people die" e si lancia tra il pubblico.
voglio dire, con tanto di microfono, apre la folla
in due come Gesu Cristo, arriva al bar, salta sul
bancone e continua da li per un po, si ributta in
mezzo, mentre gli eroici due aiutanti cercano di
tenere insieme lui e l'attrezzatura, apparentemente
incuranti di calci, gomitate, "bassate"
di Toshi alle spalle.... ma quanto li pagheranno??
Alex non e' umano. Alex deve essere di gomma. Cade,
ma veramente, ovunque, e continua a cantare, mentre
qualcuno lo ritira su. Poi prende a testate il microfono.
Chiede alle donne tra il pubblico se c'e' nessuna
che non abbia mai avuto un orgasmo e la invita sul
palco. Lei rifiuta... peccato, poteva essere "The
best day of your life", dice il prossimo brano.
Ottimo. Il pazzo inizia il suo bla bla bla introducendo
"Big news", e si chiude con "(Be
my) Supergirl".
L'atmosfera e' caldissima, tutto il Monarch richiama
l'encore a gran voce. Gli Antiproduct tornano sul
palco per "England", vero e proprio inno
rock di uno dei pochi americani (Alex) che ha deciso
che si sta meglio da questa parte dell'oceano. Ultima
occasione per noi per ballare, ultima per Alex per
saltarmi praticamente in testa e cantare pogando
tra il pubblico delle prime file. Rubo la track-list
e mi dileguo per evitare danni maggiori. Ora di
tentare di saperne di piu' su alcuni spettatori:
cosa fa qui Ginger, qualcosa a che fare con quel
misterioso reunion gig di giugno? Beh, accaparratevi
i biglietti se e' cosi, perche sara la festa nazionale
del rock'n'roll quaggiu'!
Cristina Massei
SACK
TRICK (+ ZETA RETICULI + DNA DOLL + CHEESECAKE TRUCK)
London,
The Garage, 18.01.2001
Arrivata
al Garage in netto anticipo, riesco ad impossessarmi
di un tavolo in posizione alquanto favorevole. La
serata e lunga, meglio essere previdenti! Aprono
i Zeta Reticuli, look promettente con minigonne
e calze autoreggenti nere, musica pero' troppo dura
per le mie orecchie, e un po confusionaria. La band
si dimostra piu apparenza che talento, e io resto
al mio tavolino gustandomi la colorata folla che
inizia a riempire il locale.
Qualcosa attira la mia attenzione: sono i DNA Doll,
la nuova band di cui i media iniziano a parlare
come rivelazione del 2001. Niente capelli lunghi,
abbigliamento minimalista, pantaloni camicie e t-shirts,
colore prevalente nero, una riga di eyeliner, ma
i DNA Doll sanno suonare e il resto non serve. Mi
precipito sotto al palco. Noi glam rockers apprezziamo
senz'altro Glamma Glue Girl, il titolo dice tutto,
e Nostalgia Addict, in cui ritornello e voce richiamano
alla mente Civil War e Axl Rose. Il pubblico invece
sembra gradire particolarmente Everyone Loves Stars,
carina, e Insight, che rallenta il ritmo ma e tuttavia
piacevole. Mentre i ragazzi di Soho salutano il
pubblico mi avvio allo stand del merchandise e m'impossesso
dell'EP appena uscito su etichetta ORG, cinque pezzi
per £2, un affare. Al bar incontro il cantante
Marc e il batterista Alrick, tipi semplici, simpatici
ed entusiasti. In bocca al lupo, e arrivederci al
prossimo gig!
Attendo con curiosita i Cheesecake Truck, dal nome
suonano quantomeno divertenti. Anche qui make-up
etc., l'immagine e effettivamente originale e accattivante,
ma il sound non ha nulla a che fare, con gioia dei
piu duri ma non delle mie orecchie. Torno a sorseggiare
il mio drink, vado ancora a curiosare tra i cd della
ORG e tra la folla: piu o meno le solite facce note
e meno note. La presenza di David e Robin, voce
e batteria dei Rachel Stamp, ci svela parte dell'
odierna line up dei Sack Trick.
Per chi non lo sapesse, i S.T. sono famosi per cambiare
formazione ad ogni concerto. Tra i "partecipanti"
annotiamo membri della Bruce Dickinson Band, dei
Clam Abuse, dei Rachel Stamp appunto, della Robbie
Williams Band (si, proprio lui!), dei Plan A, degli
Antiproduct, e potrei continuare ancora! E se qualcuno
di voi ricorda Alex "Sponder" Elena, alias
Alessandro Elena, una volta negli Skookdaze e credo
nei Miss Daisy, beh, anche lui e complice dell'incisione
di entrambi gli album dei S.T. Molti di loro hanno
fatto anche parte di cover bands dei Kiss, che tutti
venerano incondizionatamente.
Con tanto di pinguino gigante a pubblicizzare l'ultimo
album, i Sack Trick arrivano sul palco. Chris Dale
alla voce, tuta gialla con cappuccio, occhialoni,
ovviamente scalzo; Chris Nubile alla chitarra, vestito
da antica statua romana, pitturato di bronzo con
toga a pelo raso e corona di alloro; ma attenzione,
il pezzo forte e la doppia batteria, gia, ce ne
sono proprio due, una e quella del solito Ben, con
cappello a pelle di mucca e minigonna, l'altra e
quella rosa piumata di Robin Guy (Rachel Stamp),
trucco da clown, minigonna melanzana, calze nere
bucate e calzettoni a strisce "to match"!
E il party abbia inizio, proprio con la piu recente
title track Penguins On The Moon. Niente effetti
speciali, i ragazzi sembrano divertirsi un mondo
cercando di utilizzare vari oggetti per produrre
suoni strani, anche se non tutti funzionano... Dal
vecchio The Mistery Rabbits citiamo Word of Wisdom
e I Play Bass, mentre dal nuovo ci propongono la
divertentissima Microwave Sweetheart, la scanzonata
Cheesy, la presunta ballad All I Want Is Fish, e
la canzone del ritorno a casa We'Re On Our Way Back
To Live In The Snow. Il pezzo forte e ovviamente
la immancabile cover dei Kiss: stasera e' Shout
It Loud, versione David "Dolly Dollar"
Rider-Prangley (l'avevo detto che l'avevo visto
in giro!). Vestitino nero corto a grandi fiori rossi
e gialli, calze nere, trucco da Paul Stanley, la
sua voce inconfondibile e una perfetta Vamp Attitude,
David conquista il Garage: e' l'apice della serata
senza dubbio. Il pubblico al massimo dell'eccitazione
si scatena sulle note di chiusura del classico Blue
Ice Cream, e cala il sipario.
Ora non resta che aspettare che i ragazzi smontino
il palco e indossino qualcosa di piu "coprente"
e ci si dirige tutti in centro per proseguire la
nottata rock londinese.
Non so quanto i Sack Trick siano una glam band,
una rock band, una pop band.......ma sono sicuramente
la prima 100% party band! Vedere per credere.
Cristina Massei
SILVER
GINGER 5 (+ Antiproduct + Grand Theft Audio)
Astoria,
Londra - 17 Dicembre 2000
Ok,
odiatemi, colpitemi con fulmini di incontrollabile
gelosia, ma devo farvi partecipi di questo meraviglioso
evento di fine anno che ha scosso la mia piovosa
isoletta!
Il giorno fatidico e arrivato, mi precipito all'Astoria,
pieno zeppo delle solite facce ma incredibilmente
anche di molte nuove. Solita ritardataria, appena
in tempo per la degna apertura degli Antiproduct
di Alex Kane, ex compagno di Ginger nei Clam Abuse.
Riesco comunque a piazzarmi in pole position e a
gustarmi "Rules to Rock'n'Roll by", "Bungee
jumpin people die" e altri pezzi di orecchiabile
punk rock col pubblico che fa il coro, mentre il
pazzo (Alex ovviamente) si apre i pantaloni, tira
fuori tutto e spruzza qualcosa da una bomboletta
che sembra deodorante, bah... Oltraggiose gesta
a parte vi consiglio comunque di ascoltare l'ottimo
"Consume And Die....The Rest Is All Fun"
se ve ne capita l'occasione. In fondo gli Antiproduct
sono l'unica band tra quelle presenti stasera ad
avere un album pubblicato in questo Paese....
Seguono i Grand Theft Audio, per vostra informazione
composti da Chris McCormack (3 Colours Red e fratello
di Danny ex Wildhearts e attuale Yo-Yo's), Ritch
Battersby (Wildhearts), Jay Butler (Realtv)
e Ralph Jezzard (producer di Wildhearts e Senseless
Things). Arrivano sul palco sulle note di Rocky,
e aggiungono qualche nota decisamente piu hard alla
serata. Tra i brani "We love you" e "Death
to the infidels". L'album "Blame everyone"
dovrebbe vedere la luce qui durante il prossimo
anno. Sul finale, Chris introduce un brano piu rock'n'roll
che "suonano stasera solo perche e il preferito
di Ginger", e ricordano per chi non lo sapesse
che stasera e il suo compleanno: il nostro idolo
fa la sua prima apparizione come backing vocals
e il pubblico inizia a urlare. E ora per i GTA di
lasciare ai fantastici 5 lo spazio.
Ed ecco a voi, sopravvissuti rocker del vecchio
continente, Silver Ginger 5! E se non vi bastasse
rivedere i Wildhearts su un palco, ci sono Conny
Bloom e Tom Broman a riportarci gli Electric Boys,
li proprio davanti a me, ma e tutto vero?? Prima
qualche parola di Ginger, solo per ringraziare tutti
noi che abbiamo reso questo possibile, che prenotando
biglietti di uno show non sostenuto da nessuna etichetta
e promozione l'abbiamo fatto spostare dal piccolo
LA2 al grande Astoria e l'abbiamo riempito, e visto
che "Black leather mojo" e stato pubblicato
solo in Giappone, "...this is what we sound
like:...." Lo show abbia inizio, con fuochi
d'artificio ovviamente!!
Si apre con "Sonic Shake", ed e un sussulto,
ridete se volete ma i miei occhi sono lucidi come
se avessi rivisto il mio amico del cuore dei tempi
della scuola, e posso leggere lo stesso in ogni
faccia intorno a me: prima fila, e invece di spingerci
ci sorridiamo l'un l'altro e ci facciamo spazio,
"guardalo bene, e raccontalo in giro, il rock'n'roll
e tornato!". Proprio quello che Ginger continua
a ripetere tra una canzone e l'altra, stavolta lo
sente, dice, in questo "fuckin country"
nulla si e mosso per troppo tempo, ma ora qualcosa
sta succedendo, e il 2001 sara l'anno, l'anno del
ritorno, l'anno del rock'n'roll...
E rock'n'roll sia, giu con "I wanna be new",
"Anyway but maybe", la fantastica "Girls
are better than boys", l'eccezionale "Motorvate",
"Devine Imperfection", "Brain Sugar",
via alle lacrime con "Church of the Broken
Hearted", e ancora "Too Many Hippies",
"Inglorious"....... Brucia la chitarra,
e Ginger la spacca ancora fiammeggiante lanciandola
(spenta!) al pubblico impazzito, da quanto tempo
non vedevamo questo? Sicuramente troppo.... "Take
it all", "Monkey Zoo", "You
smell Canadian" per ricordare i Supershit 666,
mentre le piume di due cuscini giganti volano sulle
prime file e sul palco dell'Astoria, Ginger ne ingoia
qualcuna ma si riprende. C'e ancora "29 for
the pain" per chi vuole piu Wildhearts, e per
tutte le donne presenti "Rock'n'Roll girls".
Richiamato per la seconda volta sul palco il nostro
eroe finisce con uan bella innaffiata di champagne
modello Formula 1, e il pubblico che canta "Happy
birthday" in coro, grazie di aver voluto trascorrere
con noi questo compleanno, e centomila di questi
giorni di tutto cuore!
E finita. Lentamente prendo la via dell'uscita,
tutti intorno hanno quel sorriso ebete e felice,
a noi rocker non serve ecstasy a quanto pare! Mi
fermo qui e la a salutare, incontro anche Shuff
(remember "Last of the Teenage Idols"?),
ci guardiamo con gli stessi occhi: "L'hai visto?"
"Si" "L'hai sentito?" "Si...."
"Io ci credo!" "Anch'io.... lo sento!"
"2001, l'anno del rock'n'roll" "Si,
l'ora e arrivata!". E domani ci sono i Bubble,
alias Faster Pussycat, Vixen, Dogs D'Amour: vuoi
vedere che...
Cristina Massei
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JANY
JAMES
24.10.00
Psycho Circus - Bologna
Mi
hanno chiesto di fare una recensione ad un mio concerto.
E adesso cosa scrivo? Se mi lascio andare in complimenti,
penserete che sono un montato e che la modestia non è
certo mia amica; se sarò troppo negativo mi sentirei
un coglione, perchè in effetti la serata è
andata bene. Perciò, eccomi qui, davanti al mio
computer, con questo ingrato compito. Va beh, da qualche
parte devo pur cominciare. La serata in questione è
il 24/10/00, un fottutissimo martedì (quando si
decideranno i locali a scegliere giorni più "umani"?).
Il locale lo Psycho Circus di Bologna. Grazie ad un paio
di amiche la voce è circolata alla grande e, con
mio grande stupore, scopro che nella città dei
tortellini ci sono ancora un sacco di pazzoidi che vanno
in giro con t-shirts dei Dogs d'Amour, stivali,
ragazze cotonate al seguito: fantastico!
Lo
Psycho, da parte sua, prepara l'atmosfera sparando dall'impianto
Backyard Babies, Little Ceasar, Kiss.Dopo esserci
riempiti per bene lo stomaco con panini di ogni tipo (cosa
che tutti glí insegnanti consigliano prima di un
concerto!), facciamo scorta di pinte di birra ed andiamo
sul palco. Tutta la band è abbastanza tranquilla,
anche se erano 5 mesi che non ci vedevamo, ed abbiamo
potuto fare solamente 3 prove. Eh già, perché
come qualcuno di voi già sa, io passo la maggior
parte dell'anno fuori casa, e ciò fa si che il
gruppo non prova mai, e quando torno si parte subito coi
concerti.
La
situazione, quindi, non è decisamente delle migliori;
ma l'affiatamento tra di noi è veramente alto,
e alla fine, ci basta attaccare il jack e, in qualche
modo, ci saltiamo sempre fuori. Ed è andata così
anche stavolta, visto che noi ci siamo divertiti come
pazzi (no dico, 5 mesi d'astinenza non sono mica noccioline),
il locale era pieno e tutti hanno apprezzato il nostro
rock'n'roll. Ma a questo punto, forse dovrei parlarvi
un pò di musica. Non sto a farvi la scaletta perché,
se siete curiosi, la prossima volta venite. Diciamo che
abbiamo alternato i brani del mio cd a qualche cover molto
gradita ai presenti.
Jany James
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The
Hellacopters (+ The Hives) - live!
3
dicembre 2000 - Magazzini Generali - Milano
In
barba al divieto di circolazione arriviamo presso i Magazzini
Generali in perfetto orario, dopo una serie di inversioni
a U degne del miglior stunt-man! In attesa del concerto cazzeggiamo
beatamente, ma a un certo punto gli HIVES attaccano
a suonare sorprendendo un pò tutti. La band svedese
ha un suono meno punk e più 60s oriented rispetto all'esordio,
e, complice un look azzeccato (che mi ricorda i connazionali
THE (INTERNATIONAL) NOISE CONSPIRACY e ovviamente i geniali
REFUSED) non fa fatica a far divertire i presenti presentando
i brani del recente "Veni, Vidi, Vicious". E' ormai
la terza volta che mi gusto gli HELLACOPTERS dal vivo, e finalmente
dei suoni veramente ottimi e "tagliati" al punto
giusto rendono loro giustizia!
La band di Nicke Royale é in splendida forma (e dovevate
vedere come picchiava il drummer Robban, nonostante fosse
malato!!) ed Ë ormai professionale sotto tutti i punti
di vista, comprese le mosse r'n'r "all'unisono"
di Nicke e Mr Strings!! I pezzi tratti da "High Visibility"
dal vivo rendono che è un piacere, mentre song ormai
classiche come "Like No Other Man", "Riot
On The Rocks" e "You Are Nothin" scatenano
un pogo selvaggio, in cui alcuni giovani punx (?) hanno
modo di sfogare le loro turbe adolescenziali dando fastidio
a tutti, finchÈ non ricevono la dovuta dose botte!!
Dopo uníora e mezza di dinamitardo rock gli HELLACOPTERS
terminano il loro show, tra feedback e il rumore delle pale
di un elicottero: a noi non resta altro che saltare sulla
nostra sleazy-mobile e spararci di nuovo 150 km!!!
Simone Parato
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Hardcore
Superstar Live!
10
Ottobre 2000 - Ub - Milano
Arriviamo
all'Ub in netto anticipo, così l'attesa è
ingannata chiacchierando con vecchi e nuovi amici. Pian
piano incomincia ad arrivare gente, nonostante sia martedì
e faccia un freddo cane, c'é un pò di tutto,
dai giovani punxs a qualche tipo blackmetal (!), e naturalmente
un bel pò di musetti truccati! Quando inizia il concerto
il locale è ormai pieno zeppo, grazie anche a un
prezzo davvero irrisorio, gioia per le nostre deboli finanze!
Un problema tecnico alla chitarra di Silver Silver ritarda
di qualche minuto l'esplosione di "Hello/Goodbye",
che dà il via a un live set energico e tirato, che
vede il singer Jocke Berg fare la parte del leone: si agita,
incita la pit, si spara una serie di pose r'n'r veeery cool,
ma soprattutto mi lascia a bocca aperta per la sua voce
potente e pulita, un vero portento! I pezzi della scaletta
sono praticamente tutti tratti dal fenomenale "Bad
Sneakers..." con una piccola escursione nell'esordio
"It's Only Rock'n'Roll" e una serie di cover che
omaggiano gli HANOI ROCKS, i MOTLEY CRUE e
ullallà! ... i FASTER PUSSYCAT!!
A
fine concerto tutto il pubblico è visibilmente eccitato,
e assalta letteralmente la zona merchandising, mentre il
singer degli HARDCORE SUPERSTAR si intrattiene coi fan,
dimostrandosi un ragazzo d'oro, nonostante il suo sguardo
da bastardo possa trarre in inganno! A titolo di cronaca:
il drummer Magnus si è presentato sul palco con addosso
una gonna di pelle con tanto di stelle argentate... beh,
grazie a Dio non erano vestiti da marinai!!!!
Simone Parato
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RACHEL
STAMP
Stampax
Puo
sembrare troppo presto per un live, appena dopo il primo
CD, ma nel caso dei Rachel Stamp e un atto dovuto, il giusto
complemento a "Hymns for strange children", non
a caso e in giro un'edizione speciale a tiratura limitata
contenente entrambi gli album. Stampax apre con l'unico
brano tratto dal CD, "Brand new toy", e poi, per
chi non li conoscesse, ci porta attraverso tutti i brani
che i fans sanno a memoria, dopo cinque anni di gigs in
giro per Inghilterra e parte d'Europa. L'influenza glam
e senz'altro piu evidente dal vivo, a cominciare da "Dead
Girl" e "Tammy Machine". Il ritmo rallenta
leggermente con "True Love" ma risale con "Madonna...Cher...."
e "Queen Bee". La chitarra di "Black Tambourine"
strizza l'occhio al rock '80, e si passa a "Feel like
makin 'love", ballad in pieno stile Stamp, inizialmente
affidata ai gorgheggi di David-Dolly Dollar, fino al "rullo
di tamburi" di Robin, e giu di chitarra e basso! Segue
"I like girls" e unicamente per questa occasione
Ryder-Pringley sfoggia una parvenza di voce maschile, almeno
all'inizio: il brano e secondo me uno dei migliori dei RS.
Cambia tutto con "Just a slave to your man", languida
e sensuale , e "Hey Hey Michael, you're really fantastic",
bellissima ballad, uno dei due singoli pubblicati da WEA
all'inizio della loro carriera. Discorso di David al pubblico
impazzito ("Shut up, I'm talking!") e la chitarra
elettrica torna a suonare con "Je suis Maisee"
e a gridare con "n.a.u.s.e.a." che conclude degnamente
Stampax al grido "Rachel Stamp loves you!!!".
Se "Hymns for Strange Children" vi ha incuriosito,
dopo "Stampax" non perderete l'occasione di vederli
dal vivo. Questo lavoro e la prova che i Rachel Stamp non
sono un prodotto da studio ma sono nati e cresciuti su un
palco, e sono in grado di sfamare un vasto pubblico pur
senza un'etichetta alle spalle... preghiamo che restino
cosi!
Cristina Massei
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