Sono dischi come questo che fanno l'estate ancora più calda e sono band come i Wiser Time che non fanno morire l'amore per il rock.
Telecaster alla mano, Marshall che comprono le spalle e uno stormo di "corvi" che scruta dall'alto, così Carmen Sclafani, Steven Decker e Jon Cornell hanno dato vita a All For One, secondo lavoro del trio del New Jersey, preceduto nel 2004 da un'altra ottima release che faceva il nome di There And Back Again.
Sono in assoluto gli anni 60, 70 e di conseguenza la band dei fratelli Robinsons gli ingredienti sonori che animano le 9 tracce presenti nel CD, alternando pezzi bluesy-oriented, ballate e vibranti atmosfere soul che per forza di cose richiamano alle menti chi il genere l'ha inventato, dove potrei cintarvi i soliti nomi che si fanno in questi casi: Bad Company, Free, Led Zeppelin e Rolling Stones.
Mi dispiace ripetermi, ma i Wiser Time sono una realtà da tenere in considerazione visto il buonissimo materiale prodotto, che non sarà eccessivamente originale, ma sicuramente pregno di grinta e sudore. Contattare!! ML
Wiser Time Music
411 King George Rd. PMB 334
Basking Ridge, NJ 07920
Genere:
Hard Rock,
Scan Glam
Similar
Artist:
Private
Line
Press
Kit:
7
Songs:
7
WebSite:
7
HELLCITY PUNKS
Si chiamano Hellcity
Punks e potrebbero essere i cuginetti musicali dei
Private Line, sia look che sound
riportano al gruppo di 21ST Century Pirates
e non e' un caso che tra i guest di Result In
Disaster ci sia proprio il vocalist Sammy
che presta la sua voce in "God Bless
The Drug".
Tutte e 5 le canzoni che compongono l'ep comunque
si nutrono di tali sonorita', risulta quasi imbarazzante
in certe tratti l'assomiglianza con i pirati del "21°
secolo", senza pero' nulla togliere al valore
delle canzoni che, per chi come me, ha apprezzato
molto quel disco, non fara' nessuna fatica ad assimilare.
Tutte queste analogie
potrebbero essere un'arma a doppio taglio, perche'
se da un lato i fan dei Private Line accoglieranno
ad orecchie spalancate questo gruppo, dall'altro,
potrebbero essere sempre accostati solo come dei loro
emulatori.
Detto cio', non voglio sminuire la professionalita'
del prodotto e delle canzoni proposte, che vedono
anche un'altra ospite illustre, la tastierista Lady
Awa dei Lordi in "Girl Who Played
With Fire". ML
Dalla svizzera arriva
una band molto promettente di puro ed incontaminato
Rock’n’roll. Formati nel 1998 in una piccola
città elevetica, Teufen, nei pressi di Zurigo,
dopo svariati cambi di formazione e diversi demo-cd
, giungono finalmente all’agognato debut album
con “ White Light – Dead End”, 10
pezzi di rock’n’roll tosto e coinvolgente.
Fin dall’iniziale
“Hard on (Your Knees ) “ si delineano
le principali influenze del quartetto svizzero...
AC/DC, Hellacopters,
Gluecifer, brani diretti e sporchi
al
punto giusto, e una caratteristica, quella di avere
ben tre cantanti che dona quella varietà che
rende l’ascolto piacevole anche dopo diverse
volte.
Infatti il chitarrista Dusty Al Bandit, il batterista
Fredi Volvo e la scatenata chitarrista Baby Borderline
si alternano al microfono con esiti molto positivi.
Tra le cose migliori “”Sixty Long Hours”,
“Bloodsummer” e la super Angusiana “Kicks
for Tits”, ma in generale tutto l’album
merita un ascolto.
40 minuti di puro e sano rock’n’roll...
bravi! FM
Non ricordo come sono
riuscito ad arrivare a questo artista del Connecticut,
anche perche' dalla data di spedizione del materiale
all'arrivo nella mia casella della posta sono passati
3 mesi (W le poste!).
Sul suo conto poi so ben poco e anche setacciando
su internet non si trova molto, ma in questo caso
e' la sua musica a parlare e i 2 CD fatemi pervenire:
"Rock'n'roll Man" e "Archives".
Il primo, uscito nel 2000
sotto il nome di JØe, ci concede 12 tracce
di incontaminato hard rock che fonde le sue radici
nel blues e rock sudista, ma suonato con la potenza
di un caterpillar.
Il poker iniziale stenderebbe anche King Kong fatto
di anabolizzanti e per riprenderci dalla botta, ci
salva giusto giusto la lenta "Rock'n'roll Man
Pt.2", il disco prosegue su livelli discreti
regalandoci altre 2 ottime tracce come la ballad "Home"
e la schiacciasassi "Go!".
E' proprio quest'ultima
song che apre invece "Archives",
una raccolta di materiale registrato tra il 1994 e
il 1999 e diviso in 2 parti: Wheel e Free.
Nella prima parte e' ancora l'attitudine TED
NUGENT-iana ad avere il sopravvento che vede
i suoi highlights in "Didgyareelythiank",
"Change", "Sea of Life" e nel
rock and roll acustico di "Sunday Mornin'",
tutt'altro discorso per la seconda parte con Joe Town
piu' intento a sperimentare nuovi suoni, meno allettanti
per il sottoscritto.
Chiudono la release le 3 bonus track live "Fallen
Away", "Everyday" e l'acustica "Heaven". ML
La storia dei Midnight
Scraper e' la classica storia di mille altre band.
Iniziano a suonare cover - quelle dei Beatles
- all'eta' di 17 anni e via via crescono ampliando
i propri orizzonti musicali passando dal Rock´n´roll
al soul, dal blues al country e nel 2006 incidono
i loro primi singoli: “Prove me wrong”
e “Baby let me make up your mind”.
“Fast Side –
Slow Side” e' il titolo dell'esordio discografico
sulla lunga distanza per questi 5 ragazzi svedesi
di 22 anni, che hanno trasformato gli ascolti di Aretha
Franklin, Rolling Stones
e Beatles in un disco dal sapore
settantiano dove prevale l'anima soul del gruppo.
Spesso avvicinati a gruppi
come Black Crowes, i MS dimostrano
di saperci fare. Hanno la capacità di comporre
pezzi da quel gusto retrò che e' difficile
non apprezzare, regalandoci 12 tracce dove trovano
posto fiati e hammond, tra pezzi piu' rockeggianti
e bluesy, ballate intense e ritmi countryeggianti
("Eldorado").
Trovo alquando difficoltoso segnalarvi qualche canzone
in particolare, perche' "Fast side, slow
side" va sorseggiato e assaporato lentamente
come un whiskey d'annata. ML
Li avevo gia' recensiti
all'epoca del loro primo demo, ma con qualche copia/incolla
selvaggio quella recensione e' scomparsa dal web...
Vabbe', quando imparero' ad archiviare quello che
faccio, forse la smettero' di riscrivere le cose 2
volte.
I Damaged Dolls sono l'ennesimo
gruppo scandinavo che si affaccia sulla scena sleaze
glam traendo ispirazione dagli acts che hanno reso
celebre questo genere negli anni 80.
Solo 2 i pezzi contenuti in questo "Sleazy
Entertainment", la title-track, che si presenta
come un classico brano sleaze glam caratterizzato
dalla sporca timbrica vocale del singer Holm e "Don't
Stop Rocking", brano che se non fosse per il
cantato, potrebbe benissimo far parte di qualche vecchia
demo session di POISON o PRETTY
BOY FLOYD.
Il limite maggiore del
lavoro risiede nelle composizioni, infatti manca ancora
il guizzo vincente da consentire alla band di emergere
nell’affollato panorama hard rock odierno, dovrebbero
forse osare un po' di più perche' le basi ci
sono e le potenzialità di crescita sono evidenti.
Due pezzi sono pochi per poter dare un voto, ma "Sleazy
Entertainment" senza dubbio rappresentare
il primo mattone su cui i 4 svedesi potranno costruire
il loro futuro. ML
Questa volta ad occupare
la rubrica dei nuovi gruppi spetta agli svedesi Sister
che, cavalcando il "successo" di nuove hairspray
bands come CrashDiet prima e Vains
of Jenna poi, ripescano look e sonorità
del Sunset Strip che fu, regalandoci una manciata
di song divise in due demo.
La prima cosa che colpisce
è senza dubbio il look e l'acconciatura che
porta inevitabilmente a paragoni con gli ultimi Wrathchild,
i primi Shotgun Messiah e di conseguenza,
alla band del defunto Dave Lepard.
Il sound invece si discosta un pò dal lato
più sleaze e street, puntando sulla formula
adottata dai Pretty Boy Floyd.
Il primo demo si intitola "Shock Rock Party
Pop", glammettino un pò acerbo, ma
che se fosse uscito un decennio fa, sarebbe entrato
a far parte delle mie compilation su cassetta insieme
a Revlon Red, Penny Lane,
Tryx, ecc.
Il secondo demo invece
ha dei suoni decisamente migliori, e anche le canzoni,
pur sembrando delle outtakes di Pretty Boy
Floyd o Shameless, mostrano
dei buoni spunti, la title-track e "Faster"
usano come carburante "Leather Boyz With
Electric Toyz" , e così anche la
ballad "Broken Dreams" sembra ricalcare
i lentoni di Steve Summers &
Co.
Effetto deja-vù per i Sister, ma sta volta
piacevole... ML
Stavo cazzeggiando su
internet quando mi sono imbattuto nella loro pagina
di Myspace, ormai la mia fonte principale di 'scoperte'
musicali, ed ecco che mi spunta fuori questo nuovo
side-project di Anthony Focx, che
i più ricorderanno come chitarrista dei
Beautiful Creatures.
Non so se la scelta del
monicker sia casuale, ma di certo, un dubbio che qualcosa
lo leghi al suo gruppo principale c'è, come
i suoni che si possono sentire nell'irruenta "Rowdy",
brano che chiude il CD e il live della band... "Live"...
hmmm, davvero strana la decisione di pubblicare come
primo CD un concerto dal vivo con pezzi inediti, ma
questo ci è stato dato e questo si recensisce...
Oltre a Focx il gruppo
vede come frontman, ops, frontgirl, la procace Shelby
Goff che nel 2005 è stata nominata come "Rock
Single of the Year" agli LA Music Awards, dal
chitarrista Fred Nilsson (ex Truckfighters),
dal drummer Jerry Vidal già nei punk rocker
Butt Trumpet e dal bassista Jamie
Zimlin, già visto nei goth-glamster Vampire
Love Dolls e Smack.
Musicalmente i Generation
Beautiful suonano un'hard rock dai suoni moderni alternando
pezzi più duri come “Everything”,
“This Is Me” e “Rowdy” (quest'ultimo
quello più vicino alla band di Lestè)
e ballate (“Freedom” e “Father”),
il risultato finale è più che buono
e potenzialmente sono un gruppo che potrebbe tranquillamente
entrare nel giro 'grosso'. Non mi sorprenderei di
vederli in qualche grosso festival o in rotazione
sulle emittenti musicali tra qualche tempo. ML