Federico Martinelli, Pacino & Gene Joint (Cathouse)

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Un GRAZIE a Feabio Magliano per l'articolo si METAL HAMMER.


 
SUMMER SLAM! PARTY
16 Agosto 2003 Venezia

All’inizio tutto era cominciato come uno scherzo….
C’era una volta un gruppo di deviati che provava piacere ad ascoltare una musica rumorosa suonata da capelloni effeminati, ignoranti e boari.
Uno di loro lanciò l’idea di far suonare dei gruppi su una barca navigando tra le acque blu cobalto (a causa degli scarichi di cobalto di porto Marghera) della laguna di Venezia, dopo aver messo un post sul forum di un sito frequentato da un vasto numero di suddetti deviati quello che era partito come uno scherzo cominciava lentamente a prendere forma.
Il primo passo fu di informarsi sul prezzo di noleggio della barca e poi su tutto il resto...Piano piano i primi tasselli del mosaico cominciavano ad incastrarsi.

L’intenzione era di far suonare 3 gruppi e la scelta ricadde su 2 nomi che incarnavano perfettamente l’ideale contadino e boaro del Veneto medio: BASTET e BABY RUTH!!!
I primi erano invitati d’ufficio a causa del vasto bacino d’utenza posseduto, mentre i secondi… siamo stati costretti a chiamarli perché sono raccomandati dalle alte sfere del potere e quindi ci hanno fatto un’offerta che non potevamo rifiutare.
Però mancava un terzo nome come ciliegina sulla torta; fu così che sguinzagliammo la nostra reporter d’assalto in quel di Londra, e dopo qualche giorno di febbrili telefonate si è arrivati alla conferma anche dell’ultima tessera mancante: ROBIN BLACK E I SUOI SCAGNOZZI!
I giorni passavano e le adesioni si moltiplicavano esponenzialmente: da ogni parte d’Italia arrivavano le richieste più disparate: chi voleva informazioni sulla barca, chi sui gruppi, chi sul modo d’arrivare e delle dolci pulzelle sono arrivate a chiedermi la mia taglia di boxer…
E si arrivò all’inizio dei 3 giorni di tregenda!!!
Il 14 agosto mi muovo con la mia barca SIXX da casa e punto verso l’aeroporto Marco Polo di Venezia, dove di lì a poco doveva atterrare la combriccola canadese. Arrivato in darsena trovo il fido Pacino ad aspettarmi e insieme ci muoviamo verso la sala d’aspetto degli arrivi, nella quale troviamo ad aspettarci il serafico Dott.Pace e la romana-londinese Cristina.
E qui c’è la prima sorpresa: un’ora di ritardo del fottuto aereo… il tempo cominciava a peggiorare…

Appena la nostra alcolica amica cominciò a dare segni di nervosismo, intuiamo che l’aereo era atterrato; infatti dopo qualche minuto intravediamo i primi capelli colorati e ci rendiamo conto che finalmente la nostra attesa era finita!
Caricati armi e bagagli sulle potenti vetture messe a disposizione dall’organizzazione, l’allegra masnada comincia a fare strada verso Padova, dove avrebbe soggiornato nella favolosa dimora del reverendo più influente di Padova, con il privilegio di poter usufruire della sua schiera di ancelle e cortigiane minorenni polacche.
Io invece ritorno alla mia magione veneziana pensando alla pressante tabella di marcia della giornata successiva. Come previsto, l’indomani mi ritrovo a solcare le acque della laguna in veste di cicerone in compagnia di 4 canadesi e 3 componenti dei Baby Ruth, nella fattispecie Rikk, Alex (un po’ agitato per l’ondeggiare della barca) e il picchiatore di pentole Tony (il più raccomandato di tutti, infatti aveva il posto migliore in barca!!!). Dopo aver girato Venezia in lungo e in largo, visitando i posti più famosi della città dei dogi, arriviamo a fine giornata stanchi ma contenti:
E finalmente arrivò il grande giorno!!!

Dopo essermi alzato all’alba di mezzogiorno, perfeziono gli ultimi particolari (look, cd per la barca,ecc…) e mi dirigo verso il luogo destinato alla partenza, il mitico (e mitologico) Tronchetto. Appena arrivato non faccio a tempo ad ormeggiare la barca che il mio sguardo ricade su una moltitudine di gente cotonata e truccata, come se, d’un tratto, fossi stato catapultato a L.A. nel 1987 sul Sunset Bld… invece ero al mercato ittico di Venezia, per l’occasione trasformato in una succursale della Città degli Angeli.
Gli ultimi preparativi fervevano;compresa la distribuzione dei vari pass agli aventi diritto: band pass per i gruppi, press pass per i giornalisti , vip pass per i pochi eletti; arrivando alla lotta per accaparrarsi il pass più ambito: il PUSSY PASS, un piccolo pass che permetteva di ottenere favori sessuali da tutte le ragazze presenti!!!
Verso le 19,45 le prime variopinte figure cominciavano a salire sulla barca del rock’n’roll e alle 20 la navigazione ebbe inizio.
Dopo qualche decina di minuti scatta l’ora dei Baby Ruth e tutto il piano inferiore della Desyrée viene investito dalla scarica di adrenalina del 5 piece padovano; i ragazzi non si risparmiano e danno fondo a tutte le loro energie: Max incita la folla con il suo famoso ”Non vi Seeeeeentoooooo”, Alex macina riff su riff e si agita come un tarantolato, GG prepara diligentemente il tappeto melodico sul quale la sezione ritmica tesse basi solide e massicce grazie al basso pulsante di Rikk e al pestare selvaggio di Tony. Dopo una manciata di canzoni, però, si verifica un problema: nella fattispecie la disintegrazione di un cono dell’amplificatore di Alex, prontamente risolto grazie alla perizia di Chris, il fonico dei Robin Black. La gente risponde bene alla musica del quintetto e il divertimento comincia a crescere: c’è chi ascolta il concerto e chi si gode il fresco e il panorama al piano superiore, tracannando una birra dopo l’altra, mangiando qualcosa o facendo, ehm, qualcos’altro…

La navigazione prosegue tranquilla e quando si comincia a stagliare la sagoma dell’isola di Pellestrina irrompono sulla scena i padri del boar-rock italiano, i BASTET, con il loro carico d’ironia e d’amore. Cominciando a sciorinare uno dopo l’altro i loro futuri hits, da Gonna Get Laid a Erected, passando per Lipstik Army e Revenge; il reverendo Pacino intrattiene il pubblico con i suoi preziosi consigli e il resto del gruppo non è da meno, infatti sembra di assistere ad un concerto in un’arena, tanta è la potenza che sprigionano questi 5 pazzi scatenati: Andrea dimostra di non essere da meno del suo collega Alex regalando una prestazione maiuscola con la sua Gibson; mentre lo shogun Rufus ammaestra la sua 6 corde con dimestichezza,Rino pizzica il suo strumento con l’eleganza di un vecchio dandy e Carmen non smette un attimo di muoversi dietro al muro di tamburi che costituiscono il suo regno.
Dopo un’altra pausa rigenerante è la volta degli ospiti stranieri della serata, infatti le ROCKSTAR INTERGALATTICHE cominciano il loro show tra lo stupore e la curiosità generali, visto che questa era loro prima volta in Italia. Il folletto blu-crinito è proprio un animale da palco con attitudine da vendere e le canzoni scivolano via piacevolmente, inframezzando composizioni proprie a cover più o meno azzardate, come Livin after midnight dei metallari Judas Priest o la Hellraiser dei padri del glam rock, gli Sweet. Anche qui l’energia scorre a fiumi e il pubblico partecipa eccitato a questa orgia di watt e sudore provocata dai 5 canadesi; Robin non sta fermo un momento e corre tra il pubblico rendendolo partecipe dello show e così facendo si guadagna l’approvazione dei partecipanti.

Intanto il viaggio continua, costeggiando una Pellestrina sconvolta dalla musica e dalla gente che spunta dalla Desyrée; infatti gli sguardi curiosi si moltiplicano appena passiamo vicini alla parte più popolosa dell’isola, solitamente un’oasi di pace e tranquillità.
Alla fine dei concerti giunge come una manna dal cielo la sosta rinfrancante agli Alberoni, dove un fiume di rocker invade la piazzetta popolata ancora da persone “normali” che ci guardavano come se fossero sbarcati degli alieni! La pausa permette alle band di sgomberare la pista dagli strumenti per far spazio alla discoteca rock che ne sarebbe seguita.
Dopo la musica dal vivo giunge l’ora di ascoltare le hit che tutti noi amiamo. E quindi via con un’overdose di classici dell’hard rock come Motley Crue, Poison, Kiss, Ratt, ecc... che ci avrebbero accompagnato fino a quello che si sarebbe trasformato nel secondo problema della festa…
L’orologio segnava le 2,45 e una ciurma di glamster vagava per una piazza S. Marco deserta in cerca di pace dopo 6 ore di musica senza sosta: c’è chi si apparta con il proprio partner, chi fotografa una piazza sgombra da turisti e piccioni, chi collassa e chi passeggia spaesato. Alle 3.45 tutti a bordo….o quasi.

L’ultima parte del viaggio scorre via tranquilla e rilassata dove la gente ne approfitta per scambiare 2 chiacchiere e per riposarsi in vista del viaggio di ritorno. Appena sbarcati al Tronchetto i partecipanti salutano gli amici vecchi e nuovi e si apprestano a rincasare… Ma un trillo insistente rompe la serenità del momento: Era un disperato grido d’aiuto proveniente da S.Marco lanciato da 3 dolci fanciulle disperse nel dedalo delle calli veneziane, forse rapite dal demone dell’alcool. Scatta allora la lotta contro il tempo per trovare una soluzione per riportare all’ovile le 3 pecorelle smarrite. Con somma fatica e dopo esser stati investiti da un fiume d’insulti e d’improperi si riesce a far salire le sventurate su un battello e farle arrivare sane e salve a Piazzale Roma dove il Reverendo le aspettava sulla sua carrozza trainata da una quadriglia di cavalli bianchi.
Alla fine la festa ha riscosso un successo impensabile e questo fa ben sperare per l’anno prossimo… o magari anche prima!

Alvise


Aspettavo da una vita questa festa, se ne era parlato un sacco negli ultimi mesi qui a Padova Rock City, nelle ultime settimane mi trovavo praticamente ogni giorno col buon Pacino a parlare, discutere, cercare di capire, ricevere notizie di problemi insormontabili (tipo: Robin Black non viene più, Penny Lane vuole appiccare il fuoco al mondo intero, cosette così insomma…), e finalmente ci siamo, è tempo di partire per questo luogo misterioso chiamato Tronchetto dove dovremmo trovare una barca chiamata Desirè ed un sacco di glam – rockers! Yuppi Yuppi Yeah!! Prima tappa di avvicinamento alla festa: beccarsi con Tommy e Jaxx (batteristi di Crackhouse e Lovin’ Dolls), cosa abbastanza facile visto che con mia somma sorpresa non solo si presentano a casa mia, ma anche ad orario abbastanza umano…bene!! L’unico pacco è che Tommy indossa una maglietta che volevo mettere anch’io, quindi dopo aver provato invano a convincerlo ad uscire nudo mi sfilo la shirt incriminata e indosso quella dei Lords Of The New Church, pantaloni di pelle, stivali… mmmhh… si… può andare… però… ah ecco, devo cambiare bandana, via quella azzurra, vai con quella nera… PERFETTO!!! HEY HO LET’S GO!!!

Jaxx guida pianissimo e per di più fa un caldo atroce (pantaloni di pelle ad agosto!) ma riusciamo ad arrivare alla seconda tappa: recuperare gli altri Lovin’ Dolls, ad eccezione del chitarrista disperso in Spagna. La cosa avviene piuttosto rapidamente, ma mi accorgo con orrore che siamo in cinque in un’utilitaria e che il viaggio per Venezia durerà 3 quarti d’ora… AAARRGHHH… Dopo dieci minuti comincio ad accusare doloretti qua e là dovuti all’assurda posizione che sono costretto a tenere, ma tengo duro! Pausa ad un ipermercato dove ci accattiamo una cassa di Beck’s calda ma che comunque mi sembra manna dal cielo e via che si riparte! Arrivati finalmente ad un parcheggio in vicinanze Tronchetto ci fermiamo, rapido ritocchino all’ eyeliner colato sotto i colpi dei 60 gradi centigradi subiti in macchina, incontriamo Nikky e Mav dei Side One inizia la marcia alla ricerca della Desirè! Cammina cammina (e l’eyeliner cola subito di nuovo!) finalmente dall’alto di un cavalcavia scorgiamo una mandria di gente coloratissima nelle immediate vicinanze di una barca… ci siamo!!! E’ una figata!! Trovo subito la mia Damn Doll, l’abbronzatissimo Glamourpunk, addirittura il mio coinqulino gothic (mitico Macho) e consorte, Penny Lane tutta rosa (finalmente l’ho conosciuta!), le R’n’R Queens Vicentine (super prese per il culo in rete ma nessun cuor di leone pronto a dir loro qualcosa in faccia eh…?), Nick Barolo & Brina, Lexxy e Redox dei Naughty Whispers con i quali abbiamo dibattuto sull’importanza di portare addosso il tattoo della propria band, la biondina carina carina del concerto degli L.A. Guns (Grazie Signore!!), altri vari amici e un po’ di gente della quale non ho la più pallida idea ma tutti belli da impazzire e luccicanti come stelle… MY KIND OF PEOPLE!!!!

La cassa di Beck’s (ormai a temperatura super nova) volge al termine ed è tempo di imbarcarsi. La sensazione è quella di partire per una gita scolastica : tutti allegri e un po’ eccitati e molti già ubriachi! A bordo re-incontro Moreno dopo 10000000 anni dall’ultima volta (Hollywood Teasze in tour nelle campagne padovane) e la cosa mi fa davvero piacere! Distribuisco un po’ di Promo dei Crackhouse e dopo appena un paio di birre, inizia il concerto dei Baby Ruth che come da copione fanno il loro ottimo show che mi sembra coinvolgere molto i presenti…non avevo dubbi! Dopo di loro altre birrette e via con i Bastet che questa volta non mi entusiasmano come al solito ma non a causa lora bensì per colpa di qualche problema tecnico che rende il suono incasinatissimo e di difficile comprensione. Peccato, li avrò visti 1000 volte e so perfettamente che razza di show i ragazzi sanno tirare su!! E’ il turno di Robin Black… beh… ahimè… io… come dire… ero abbastanza occupato durante il suo show, per cui ho sentito i pezzi dal ponte superiore ma non sono in grado di giudicare, comunque vi assicuro che mi sono divertito una cifra lo stesso!!!
Il resto della serata è passato tra birre fresche, ottimo petting, buona musica (anche se avrei gradito qualcuna delle compilations portate da Moreno), tentativi di farsi la ex morosa di Pacino e conoscenza di gente troppo figa (Fuori Uso su tutti!!!). Purtroppo molti dei presenti già verso l’una giacevano qua e là super sbronzi o forse solo stanchi, e questo secondo me ha minato un bel po’ l’atmosfera da party selvaggio che ci si aspettava (ragà, ma che resistenza del cazzo che avete!!).

Ci fermiamo a S. Marco e nell’ordine succede che:
1) In una simulazione di rissa rompo un dente al mio batterista.
2) Mi apparto con una donnina dal reggiseno rosa sotto il campanile.
3) Al momento buono si accorge che le hanno rubato il giubbetto abbandonato per 10 minuti sulle sedie dei bar chiusi… CAZZO!!!
Al momento di rientrare l’uomo d’altri tempi che vive sotto tutte le mie collane, catene, borchie e braccialetti decide di rinunciare al “comodo” passaggio in macchina e opta per scortare due fanciulle timorose dell’oscurità fino in stazione, ah, che signore!!
La sera successiva seduti in un grazioso ristorantino sui colli padovani con Pacino, Penny, Moreno e Michi (scusa se ti ho fumato 1000000000 sigarette in faccia, non sapevo che ti dava fastidio) belli rilassati e freschi commentiamo la serata….finale ideale per un week-end che DOVRA’ essere ripetuto in tempi super brevi. (Alvise…AL LAVORO!!!!).

Kelly


Qualcuno canticchia insistentemente "Oi ‘ndemo veder i Pin Floi" mentre camminiamo dalla stazione di Venezia al tronchetto e c'è un'atmosfera euforica, che è cominciata già sul treno, dove si è riunita la nostra piccola combriccola. Siamo io, il Gae, Beppe Cabra e sua moglie, Sweetmauro, Deadend, Maestro con signora, la "piccola" Valeria e poi mia sorella Cinzia e Cristian. Tutto OK, il luogo d'imbarco è stato facile da trovare, peccato solo che fosse in culo alla scimmia gatto e che non aveva altro da offrire se non caldo, sole a picco e... il mercato del pesce! La qualcosa avremmo potuto anche sopportare se non fossimo arrivati in tempo per l'orario previsto per l'imbarco che invece è slittato di circa due ore!!! In quei momenti, assetati, (anche se qui è doveroso ringraziare Pacino per essersi lasciato derubare...), affamati (i viveri si sono esauriti presto) e con la vescica stracolma, avremmo voluto strangolare gli organizzatori... Ma appena messo piede sulla barca, appena abbiamo potuto rifocillarci e appena si è dato il via allo Show, tutto dimenticato!!!

La laguna è bellissima, anche se la prima cosa che abbiamo potuto apprezzare è stato il deprimentissimo Porto Marghera (ed ecco che sento "Marghera sensa fabriche saria più sana...) e uno splendido campeggio direttamente a mare con vista nel cortile della raffineria che sta proprio accanto alla sua recinzione e che consiglio a tutti gli amanti della cosiddetta arte post-industriale o anche a chi semplicemente voglia approfittare della vacanza per un tentativo di suicidio a lungo termine: cancro assicurato e con organo colpito a sorpresa!!! Ma poi, la magia trasforma le rive in sfilate di casette, in un susseguirsi di isolotti, ognuno con qualche particolare che ci colpisce, là una torre, poi una piazzetta animata, gente che ci saluta; dietro di noi, una scia lunghissima di lampioni sul mare... Sembrava di essere su una pista di atterraggio, luci, luci a non finire riflesse sullo sfondo nerastro della nostra rotta ondeggiante... Scusate ma a questo punto avevo già ingurgitato più alcool di quanto il mio fisico possa tollerare perciò ero in pieno smaltimento... Nel frattempo suonano i Baby Ruth: bravi, per quanto possa valere il mio giudizio, se non altro a giudicare dalle reazioni che vedo, dai commenti che sento e da quello che ascolto, lo ammetto, non integralmente, perché ero rapita dallo spettacolo del mare di notte, ma abbastanza comunque per avere la netta sensazione che i giovanotti sappiano il fatto loro e sapranno farsi apprezzare. Quindi, tocca ai Bastet. Mi trovo un angolino con la giusta prospettiva e mi godo lo spettacolo di Carmen vestito solo del suo carisma se si fa eccezione per un microscopico paio di shorts che è stato un peccato non vedere anche dietro... Donne, mi capite vero? Vedo bene anche Pacino, e il bassista ma sono un po' fuori orbita per godermi appieno anche gli altri due... Li adoro! E come me tutti quelli che erano lì non si sono risparmiati... Alla fine del loro Show, tutti ricaricati e assetati... affari d'oro per quelli del barcone... Birre a go-go. Poi è stata la volta di Robin Black e qui è stato divertimento allo stato brado... Il branco si è disperso e lui, grande coinvolgitore, in mezzo a tutti a fare il mattatore, a lasciarsi corteggiare, toccare e a sentirsi Divo come secondo me non gli capiterà mai più... Mi sono piaciuti un sacco!!! E non è finita qui! Perché poi siamo sbarcati.
Immaginate la faccia di quei pochi che ancora stavano in giro e che si vedono una folla di figuri, pittoreschi sì, ma anche inquietanti in qualche caso, che invade la loro isoletta alla disperata ricerca di un caffè... Alla fine però la curiosità ha vinto e qualcuno mi ha chiesto dell'evento...

"Cosa sta succedendo?" Sapete mi è venuto come prima cosa di essere rassicurante, non so perché... Alla fine erano tutti conquistati... Miracoli di Internet, che a proposito, tanto per darvi una "spigolatura" sull'isola mi è stato detto che ce l'hanno in pochi, la banca, la farmacia, il parroco (!!!???)... Il Parroco? Che ci fa? Manda E-mail alla Santa Sede, recluta parrocchiani, vende Santini? Boh!! Va a capirli gli isolani!!! Dopo un buon caffè, che ci voleva proprio, torniamo a bordo e passiamo del tempo ad ascoltare aneddoti esilaranti e a raccontarci un sacco di minchiate divertenti con Pacino che tiene banco insieme a Simone facendo a gara a chi è più sentimentalmente frustrato... A guardarlo così Pacino non sembra il tipo da dover mendicare compagnia femminile, alto, statuario con lo sguardo magnetico... e Deadend secondo me avrebbe l'imbarazzo della scelta, ma ai rocker piace la posa dei decadenti... Dulcis in fundo eccoci di nuovo sbarcati. Stavolta vicino al ponte dei sospiri... Sapete? Alle tre di notte Venezia è uno spettacolo indimenticabile! E io, inguaribile romantica, mano nella mano con l'uomo della mia vita, ne sono stata rapita... Immaginate Piazza S. Marco vuota, senza bancarelle, senza turisti urlanti ed invadenti e senza piccioni... Qualcosa di magico... Mi sono commossa, credetemi... Come uno spicciolo di luna di miele... Riuscite a immaginare una serata più bella? Compagnia ideale, musica, mare, divertimento e romanticismo... Mi è sembrata la serata più fantastica del secolo! E plaudo agli organizzatori perché valeva bene la pena di un pochino di attesa!!! Spero proprio che ci sarà una prossima volta...

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