SUMMER
SLAM! PARTY
16
Agosto 2003 Venezia |
All’inizio tutto era cominciato
come uno scherzo….
C’era una volta un gruppo di deviati che provava
piacere ad ascoltare una musica rumorosa suonata
da capelloni effeminati, ignoranti e boari.
Uno di loro lanciò l’idea di far suonare
dei gruppi su una barca navigando tra le acque blu
cobalto (a causa degli scarichi di cobalto di porto
Marghera) della laguna di Venezia, dopo aver messo
un post sul forum di un sito frequentato da un vasto
numero di suddetti deviati quello che era partito
come uno scherzo cominciava lentamente a prendere
forma.
Il primo passo fu di informarsi sul prezzo di noleggio
della barca e poi su tutto il resto...Piano piano
i primi tasselli del mosaico cominciavano ad incastrarsi.
L’intenzione era di far suonare
3 gruppi e la scelta ricadde su 2 nomi che incarnavano
perfettamente l’ideale contadino e boaro del
Veneto medio: BASTET e BABY
RUTH!!!
I primi erano invitati d’ufficio a causa del
vasto bacino d’utenza posseduto, mentre i
secondi… siamo stati costretti a chiamarli
perché sono raccomandati dalle alte sfere
del potere e quindi ci hanno fatto un’offerta
che non potevamo rifiutare.
Però mancava un terzo nome come ciliegina
sulla torta; fu così che sguinzagliammo la
nostra reporter d’assalto in quel di Londra,
e dopo qualche giorno di febbrili telefonate si
è arrivati alla conferma anche dell’ultima
tessera mancante: ROBIN BLACK E
I SUOI SCAGNOZZI!
I giorni passavano e le adesioni si moltiplicavano
esponenzialmente: da ogni parte d’Italia arrivavano
le richieste più disparate: chi voleva informazioni
sulla barca, chi sui gruppi, chi sul modo d’arrivare
e delle dolci pulzelle sono arrivate a chiedermi
la mia taglia di boxer…
E si arrivò all’inizio dei 3 giorni
di tregenda!!!
Il 14 agosto mi muovo con la mia barca SIXX da casa
e punto verso l’aeroporto Marco Polo di Venezia,
dove di lì a poco doveva atterrare la combriccola
canadese. Arrivato in darsena trovo il fido Pacino
ad aspettarmi e insieme ci muoviamo verso la sala
d’aspetto degli arrivi, nella quale troviamo
ad aspettarci il serafico Dott.Pace e la romana-londinese
Cristina.
E qui c’è la prima sorpresa: un’ora
di ritardo del fottuto aereo… il tempo cominciava
a peggiorare…
Appena la nostra alcolica amica cominciò
a dare segni di nervosismo, intuiamo che l’aereo
era atterrato; infatti dopo qualche minuto intravediamo
i primi capelli colorati e ci rendiamo conto che
finalmente la nostra attesa era finita!
Caricati armi e bagagli sulle potenti vetture messe
a disposizione dall’organizzazione, l’allegra
masnada comincia a fare strada verso Padova, dove
avrebbe soggiornato nella favolosa dimora del reverendo
più influente di Padova, con il privilegio
di poter usufruire della sua schiera di ancelle
e cortigiane minorenni polacche.
Io invece ritorno alla mia magione veneziana pensando
alla pressante tabella di marcia della giornata
successiva. Come previsto, l’indomani mi ritrovo
a solcare le acque della laguna in veste di cicerone
in compagnia di 4 canadesi e 3 componenti dei Baby
Ruth, nella fattispecie Rikk, Alex (un po’
agitato per l’ondeggiare della barca) e il
picchiatore di pentole Tony (il più raccomandato
di tutti, infatti aveva il posto migliore in barca!!!).
Dopo aver girato Venezia in lungo e in largo, visitando
i posti più famosi della città dei
dogi, arriviamo a fine giornata stanchi ma contenti:
E finalmente arrivò il grande giorno!!!
Dopo essermi alzato all’alba
di mezzogiorno, perfeziono gli ultimi particolari
(look, cd per la barca,ecc…) e mi dirigo verso
il luogo destinato alla partenza, il mitico (e mitologico)
Tronchetto. Appena arrivato non faccio a tempo ad
ormeggiare la barca che il mio sguardo ricade su
una moltitudine di gente cotonata e truccata, come
se, d’un tratto, fossi stato catapultato a
L.A. nel 1987 sul Sunset Bld… invece ero al
mercato ittico di Venezia, per l’occasione
trasformato in una succursale della Città
degli Angeli.
Gli ultimi preparativi fervevano;compresa la distribuzione
dei vari pass agli aventi diritto: band pass per
i gruppi, press pass per i giornalisti , vip pass
per i pochi eletti; arrivando alla lotta per accaparrarsi
il pass più ambito: il PUSSY PASS, un piccolo
pass che permetteva di ottenere favori sessuali
da tutte le ragazze presenti!!!
Verso le 19,45 le prime variopinte figure cominciavano
a salire sulla barca del rock’n’roll
e alle 20 la navigazione ebbe inizio.
Dopo qualche decina di minuti scatta l’ora
dei Baby Ruth e tutto il piano
inferiore della Desyrée viene investito dalla
scarica di adrenalina del 5 piece padovano; i ragazzi
non si risparmiano e danno fondo a tutte le loro
energie: Max incita la folla con il suo famoso ”Non
vi Seeeeeentoooooo”, Alex macina riff su riff
e si agita come un tarantolato, GG prepara diligentemente
il tappeto melodico sul quale la sezione ritmica
tesse basi solide e massicce grazie al basso pulsante
di Rikk e al pestare selvaggio di Tony. Dopo una
manciata di canzoni, però, si verifica un
problema: nella fattispecie la disintegrazione di
un cono dell’amplificatore di Alex, prontamente
risolto grazie alla perizia di Chris, il fonico
dei Robin Black. La gente risponde bene alla musica
del quintetto e il divertimento comincia a crescere:
c’è chi ascolta il concerto e chi si
gode il fresco e il panorama al piano superiore,
tracannando una birra dopo l’altra, mangiando
qualcosa o facendo, ehm, qualcos’altro…
La navigazione prosegue tranquilla
e quando si comincia a stagliare la sagoma dell’isola
di Pellestrina irrompono sulla scena i padri del
boar-rock italiano, i BASTET, con
il loro carico d’ironia e d’amore. Cominciando
a sciorinare uno dopo l’altro i loro futuri
hits, da Gonna Get Laid a Erected, passando per
Lipstik Army e Revenge; il reverendo Pacino intrattiene
il pubblico con i suoi preziosi consigli e il resto
del gruppo non è da meno, infatti sembra
di assistere ad un concerto in un’arena, tanta
è la potenza che sprigionano questi 5 pazzi
scatenati: Andrea dimostra di non essere da meno
del suo collega Alex regalando una prestazione maiuscola
con la sua Gibson; mentre lo shogun Rufus ammaestra
la sua 6 corde con dimestichezza,Rino pizzica il
suo strumento con l’eleganza di un vecchio
dandy e Carmen non smette un attimo di muoversi
dietro al muro di tamburi che costituiscono il suo
regno.
Dopo un’altra pausa rigenerante è la
volta degli ospiti stranieri della serata, infatti
le ROCKSTAR INTERGALATTICHE cominciano il loro show
tra lo stupore e la curiosità generali, visto
che questa era loro prima volta in Italia. Il folletto
blu-crinito è proprio un animale da palco
con attitudine da vendere e le canzoni scivolano
via piacevolmente, inframezzando composizioni proprie
a cover più o meno azzardate, come Livin
after midnight dei metallari Judas Priest
o la Hellraiser dei padri del glam rock,
gli Sweet. Anche qui l’energia scorre a fiumi
e il pubblico partecipa eccitato a questa orgia
di watt e sudore provocata dai 5 canadesi; Robin
non sta fermo un momento e corre tra il pubblico
rendendolo partecipe dello show e così facendo
si guadagna l’approvazione dei partecipanti.
Intanto il viaggio continua, costeggiando
una Pellestrina sconvolta dalla musica e dalla gente
che spunta dalla Desyrée; infatti gli sguardi
curiosi si moltiplicano appena passiamo vicini alla
parte più popolosa dell’isola, solitamente
un’oasi di pace e tranquillità.
Alla fine dei concerti giunge come una manna dal
cielo la sosta rinfrancante agli Alberoni, dove
un fiume di rocker invade la piazzetta popolata
ancora da persone “normali” che ci guardavano
come se fossero sbarcati degli alieni! La pausa
permette alle band di sgomberare la pista dagli
strumenti per far spazio alla discoteca rock che
ne sarebbe seguita.
Dopo la musica dal vivo giunge l’ora di ascoltare
le hit che tutti noi amiamo. E quindi via con un’overdose
di classici dell’hard rock come Motley
Crue, Poison, Kiss, Ratt, ecc... che ci
avrebbero accompagnato fino a quello che si sarebbe
trasformato nel secondo problema della festa…
L’orologio segnava le 2,45 e una ciurma di
glamster vagava per una piazza S. Marco deserta
in cerca di pace dopo 6 ore di musica senza sosta:
c’è chi si apparta con il proprio partner,
chi fotografa una piazza sgombra da turisti e piccioni,
chi collassa e chi passeggia spaesato. Alle 3.45
tutti a bordo….o quasi.
L’ultima parte del viaggio scorre
via tranquilla e rilassata dove la gente ne approfitta
per scambiare 2 chiacchiere e per riposarsi in vista
del viaggio di ritorno. Appena sbarcati al Tronchetto
i partecipanti salutano gli amici vecchi e nuovi
e si apprestano a rincasare… Ma un trillo
insistente rompe la serenità del momento:
Era un disperato grido d’aiuto proveniente
da S.Marco lanciato da 3 dolci fanciulle disperse
nel dedalo delle calli veneziane, forse rapite dal
demone dell’alcool. Scatta allora la lotta
contro il tempo per trovare una soluzione per riportare
all’ovile le 3 pecorelle smarrite. Con somma
fatica e dopo esser stati investiti da un fiume
d’insulti e d’improperi si riesce a
far salire le sventurate su un battello e farle
arrivare sane e salve a Piazzale Roma dove il Reverendo
le aspettava sulla sua carrozza trainata da una
quadriglia di cavalli bianchi.
Alla fine la festa ha riscosso un successo impensabile
e questo fa ben sperare per l’anno prossimo…
o magari anche prima!
Alvise
Aspettavo da una vita questa festa,
se ne era parlato un sacco negli ultimi mesi qui
a Padova Rock City, nelle ultime settimane mi trovavo
praticamente ogni giorno col buon Pacino a parlare,
discutere, cercare di capire, ricevere notizie di
problemi insormontabili (tipo: Robin Black
non viene più, Penny Lane vuole appiccare
il fuoco al mondo intero, cosette così insomma…),
e finalmente ci siamo, è tempo di partire
per questo luogo misterioso chiamato Tronchetto
dove dovremmo trovare una barca chiamata Desirè
ed un sacco di glam – rockers! Yuppi Yuppi
Yeah!! Prima tappa di avvicinamento alla festa:
beccarsi con Tommy e Jaxx (batteristi di Crackhouse
e Lovin’ Dolls), cosa abbastanza
facile visto che con mia somma sorpresa non solo
si presentano a casa mia, ma anche ad orario abbastanza
umano…bene!! L’unico pacco è
che Tommy indossa una maglietta che volevo mettere
anch’io, quindi dopo aver provato invano a
convincerlo ad uscire nudo mi sfilo la shirt incriminata
e indosso quella dei Lords Of The New Church,
pantaloni di pelle, stivali… mmmhh…
si… può andare… però…
ah ecco, devo cambiare bandana, via quella azzurra,
vai con quella nera… PERFETTO!!! HEY HO LET’S
GO!!!
Jaxx guida pianissimo e per di più
fa un caldo atroce (pantaloni di pelle ad agosto!)
ma riusciamo ad arrivare alla seconda tappa: recuperare
gli altri Lovin’ Dolls, ad
eccezione del chitarrista disperso in Spagna. La
cosa avviene piuttosto rapidamente, ma mi accorgo
con orrore che siamo in cinque in un’utilitaria
e che il viaggio per Venezia durerà 3 quarti
d’ora… AAARRGHHH… Dopo dieci minuti
comincio ad accusare doloretti qua e là dovuti
all’assurda posizione che sono costretto a
tenere, ma tengo duro! Pausa ad un ipermercato dove
ci accattiamo una cassa di Beck’s calda ma
che comunque mi sembra manna dal cielo e via che
si riparte! Arrivati finalmente ad un parcheggio
in vicinanze Tronchetto ci fermiamo, rapido ritocchino
all’ eyeliner colato sotto i colpi dei 60
gradi centigradi subiti in macchina, incontriamo
Nikky e Mav dei Side One inizia
la marcia alla ricerca della Desirè! Cammina
cammina (e l’eyeliner cola subito di nuovo!)
finalmente dall’alto di un cavalcavia scorgiamo
una mandria di gente coloratissima nelle immediate
vicinanze di una barca… ci siamo!!! E’
una figata!! Trovo subito la mia Damn Doll, l’abbronzatissimo
Glamourpunk, addirittura il mio coinqulino gothic
(mitico Macho) e consorte, Penny Lane tutta rosa
(finalmente l’ho conosciuta!), le R’n’R
Queens Vicentine (super prese per il culo in rete
ma nessun cuor di leone pronto a dir loro qualcosa
in faccia eh…?), Nick Barolo & Brina,
Lexxy e Redox dei Naughty Whispers
con i quali abbiamo dibattuto sull’importanza
di portare addosso il tattoo della propria band,
la biondina carina carina del concerto degli L.A.
Guns (Grazie Signore!!), altri vari amici
e un po’ di gente della quale non ho la più
pallida idea ma tutti belli da impazzire e luccicanti
come stelle… MY KIND OF PEOPLE!!!!
La cassa di Beck’s (ormai a
temperatura super nova) volge al termine ed è
tempo di imbarcarsi. La sensazione è quella
di partire per una gita scolastica : tutti allegri
e un po’ eccitati e molti già ubriachi!
A bordo re-incontro Moreno dopo 10000000 anni dall’ultima
volta (Hollywood Teasze in tour
nelle campagne padovane) e la cosa mi fa davvero
piacere! Distribuisco un po’ di Promo dei
Crackhouse e dopo appena un paio
di birre, inizia il concerto dei Baby Ruth che come
da copione fanno il loro ottimo show che mi sembra
coinvolgere molto i presenti…non avevo dubbi!
Dopo di loro altre birrette e via con i Bastet
che questa volta non mi entusiasmano come al solito
ma non a causa lora bensì per colpa di qualche
problema tecnico che rende il suono incasinatissimo
e di difficile comprensione. Peccato, li avrò
visti 1000 volte e so perfettamente che razza di
show i ragazzi sanno tirare su!! E’ il turno
di Robin Black… beh…
ahimè… io… come dire… ero
abbastanza occupato durante il suo show, per cui
ho sentito i pezzi dal ponte superiore ma non sono
in grado di giudicare, comunque vi assicuro che
mi sono divertito una cifra lo stesso!!!
Il resto della serata è passato tra birre
fresche, ottimo petting, buona musica (anche se
avrei gradito qualcuna delle compilations portate
da Moreno), tentativi di farsi la ex morosa di Pacino
e conoscenza di gente troppo figa (Fuori
Uso su tutti!!!). Purtroppo molti dei presenti
già verso l’una giacevano qua e là
super sbronzi o forse solo stanchi, e questo secondo
me ha minato un bel po’ l’atmosfera
da party selvaggio che ci si aspettava (ragà,
ma che resistenza del cazzo che avete!!).
Ci fermiamo a S. Marco e nell’ordine
succede che:
1) In una simulazione di rissa rompo un dente al
mio batterista.
2) Mi apparto con una donnina dal reggiseno rosa
sotto il campanile.
3) Al momento buono si accorge che le hanno rubato
il giubbetto abbandonato per 10 minuti sulle sedie
dei bar chiusi… CAZZO!!!
Al momento di rientrare l’uomo d’altri
tempi che vive sotto tutte le mie collane, catene,
borchie e braccialetti decide di rinunciare al “comodo”
passaggio in macchina e opta per scortare due fanciulle
timorose dell’oscurità fino in stazione,
ah, che signore!!
La sera successiva seduti in un grazioso ristorantino
sui colli padovani con Pacino, Penny, Moreno e Michi
(scusa se ti ho fumato 1000000000 sigarette in faccia,
non sapevo che ti dava fastidio) belli rilassati
e freschi commentiamo la serata….finale ideale
per un week-end che DOVRA’ essere ripetuto
in tempi super brevi. (Alvise…AL LAVORO!!!!).
Kelly
Qualcuno canticchia insistentemente
"Oi ‘ndemo veder i Pin Floi" mentre
camminiamo dalla stazione di Venezia al tronchetto
e c'è un'atmosfera euforica, che è
cominciata già sul treno, dove si è
riunita la nostra piccola combriccola. Siamo io,
il Gae, Beppe Cabra e sua moglie, Sweetmauro, Deadend,
Maestro con signora, la "piccola" Valeria
e poi mia sorella Cinzia e Cristian. Tutto OK, il
luogo d'imbarco è stato facile da trovare,
peccato solo che fosse in culo alla scimmia gatto
e che non aveva altro da offrire se non caldo, sole
a picco e... il mercato del pesce! La qualcosa avremmo
potuto anche sopportare se non fossimo arrivati
in tempo per l'orario previsto per l'imbarco che
invece è slittato di circa due ore!!! In
quei momenti, assetati, (anche se qui è doveroso
ringraziare Pacino per essersi lasciato derubare...),
affamati (i viveri si sono esauriti presto) e con
la vescica stracolma, avremmo voluto strangolare
gli organizzatori... Ma appena messo piede sulla
barca, appena abbiamo potuto rifocillarci e appena
si è dato il via allo Show, tutto dimenticato!!!
La laguna è bellissima, anche
se la prima cosa che abbiamo potuto apprezzare è
stato il deprimentissimo Porto Marghera (ed ecco
che sento "Marghera sensa fabriche saria più
sana...) e uno splendido campeggio direttamente
a mare con vista nel cortile della raffineria che
sta proprio accanto alla sua recinzione e che consiglio
a tutti gli amanti della cosiddetta arte post-industriale
o anche a chi semplicemente voglia approfittare
della vacanza per un tentativo di suicidio a lungo
termine: cancro assicurato e con organo colpito
a sorpresa!!! Ma poi, la magia trasforma le rive
in sfilate di casette, in un susseguirsi di isolotti,
ognuno con qualche particolare che ci colpisce,
là una torre, poi una piazzetta animata,
gente che ci saluta; dietro di noi, una scia lunghissima
di lampioni sul mare... Sembrava di essere su una
pista di atterraggio, luci, luci a non finire riflesse
sullo sfondo nerastro della nostra rotta ondeggiante...
Scusate ma a questo punto avevo già ingurgitato
più alcool di quanto il mio fisico possa
tollerare perciò ero in pieno smaltimento...
Nel frattempo suonano i Baby Ruth:
bravi, per quanto possa valere il mio giudizio,
se non altro a giudicare dalle reazioni che vedo,
dai commenti che sento e da quello che ascolto,
lo ammetto, non integralmente, perché ero
rapita dallo spettacolo del mare di notte, ma abbastanza
comunque per avere la netta sensazione che i giovanotti
sappiano il fatto loro e sapranno farsi apprezzare.
Quindi, tocca ai Bastet. Mi trovo
un angolino con la giusta prospettiva e mi godo
lo spettacolo di Carmen vestito solo del suo carisma
se si fa eccezione per un microscopico paio di shorts
che è stato un peccato non vedere anche dietro...
Donne, mi capite vero? Vedo bene anche Pacino, e
il bassista ma sono un po' fuori orbita per godermi
appieno anche gli altri due... Li adoro! E come
me tutti quelli che erano lì non si sono
risparmiati... Alla fine del loro Show, tutti ricaricati
e assetati... affari d'oro per quelli del barcone...
Birre a go-go. Poi è stata la volta di Robin
Black e qui è stato divertimento
allo stato brado... Il branco si è disperso
e lui, grande coinvolgitore, in mezzo a tutti a
fare il mattatore, a lasciarsi corteggiare, toccare
e a sentirsi Divo come secondo me non gli capiterà
mai più... Mi sono piaciuti un sacco!!! E
non è finita qui! Perché poi siamo
sbarcati.
Immaginate la faccia di quei pochi che ancora stavano
in giro e che si vedono una folla di figuri, pittoreschi
sì, ma anche inquietanti in qualche caso,
che invade la loro isoletta alla disperata ricerca
di un caffè... Alla fine però la curiosità
ha vinto e qualcuno mi ha chiesto dell'evento...
"Cosa sta succedendo?" Sapete
mi è venuto come prima cosa di essere rassicurante,
non so perché... Alla fine erano tutti conquistati...
Miracoli di Internet, che a proposito, tanto per
darvi una "spigolatura" sull'isola mi
è stato detto che ce l'hanno in pochi, la
banca, la farmacia, il parroco (!!!???)... Il Parroco?
Che ci fa? Manda E-mail alla Santa Sede, recluta
parrocchiani, vende Santini? Boh!! Va a capirli
gli isolani!!! Dopo un buon caffè, che ci
voleva proprio, torniamo a bordo e passiamo del
tempo ad ascoltare aneddoti esilaranti e a raccontarci
un sacco di minchiate divertenti con Pacino che
tiene banco insieme a Simone facendo a gara a chi
è più sentimentalmente frustrato...
A guardarlo così Pacino non sembra il tipo
da dover mendicare compagnia femminile, alto, statuario
con lo sguardo magnetico... e Deadend secondo me
avrebbe l'imbarazzo della scelta, ma ai rocker piace
la posa dei decadenti... Dulcis in fundo eccoci
di nuovo sbarcati. Stavolta vicino al ponte dei
sospiri... Sapete? Alle tre di notte Venezia è
uno spettacolo indimenticabile! E io, inguaribile
romantica, mano nella mano con l'uomo della mia
vita, ne sono stata rapita... Immaginate Piazza
S. Marco vuota, senza bancarelle, senza turisti
urlanti ed invadenti e senza piccioni... Qualcosa
di magico... Mi sono commossa, credetemi... Come
uno spicciolo di luna di miele... Riuscite a immaginare
una serata più bella? Compagnia ideale, musica,
mare, divertimento e romanticismo... Mi è
sembrata la serata più fantastica del secolo!
E plaudo agli organizzatori perché valeva
bene la pena di un pochino di attesa!!! Spero proprio
che ci sarà una prossima volta...
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