SUMMER
SLAM! PARTY
16
Agosto 2003 Venezia |
E' da qualche giorno
che provo a far lavorare il mio fottutissimo cervellino
per cercare di riuscire a pensare a qualcosa di
intelligente da scrivere per far capire a chi non
c'era come è stata la festa... ma, ahimè,
scrivere cose intelligenti non è il mio forte,
percui mi sono detto: "perchè non usufluire
della pausa pranzo per buttar giù qualche
riga?!!?" ...e così eccomi qui col solito
pallosissimo panino in una mano, mentre con l'altra
cerco di digitare quello che potrebbe diventare
il mio 'report'...
Come tutti sapete, il SLAM!
SUMMER PARTY è partito come
uno scherzo poi, pian pianino, si è concretizzato
e se devo dirla tutta all'inizio non avevo un cazzo
di voglia di sbattermi per l'evento, ormai succube
del caldo milanese e del lavoro avevo solo bisogno
di una vacanza, ma catturato dall'esaltazione di
Alvise e Pacino mi sono lasciato contagiare e telefonata
dopo telefonata siamo riusciti a concretizzare quella
che sembrava una barzelletta.
Decisa la data, beccata la barca,
preparati flyer, pass e magliette eccoci pronti
per il party! Una Cassina de Pecchi deserta accoglie
la mia partenza, carico la mia socia (Uzy) e via
per Padova dove ci accoglie nella reggia il Reverendo,
qui facciamo subito le prime conoscenze, tra cui
il simpaticissimo ROBIN BLACK alle
prese con la PlayStation e "vestito" solo
della consolle... neanche il tempo di esplorare
la stanza e le cassette di Pacino, che è
già arrivato il momento di spostarci in direzione
Venezia.
Sono quasi le 18.00 quando arriviamo
al Tronchetto, qui mi si presenta uno scorcio della
Laguna assai surreale composto da glamster e rockers
intervenuti per l'occasione, la maggior parte facce
nuove per il sottoscritto e ne rimango piacevolmente
sorpreso... Pian pianino riconosco DeadEnd e SweetMauro,
Redox e Lexxy J, Glamourpunk e Damndoll, Kelly (rivisto
dopo la prima calata italica degli Hollywood
Teasze), Debbie e Laura, Maestro e mogliettina,
Trash69/Fuori Uso/Black Hill con rispettive gang,
ecc... e finalmente ho l'occasione di conoscere
di persona alcune persone del forum come Sixxette,
Ozza, NastyGirl, Lady Chas, NiK (grazie del CD!)
e altri ancora che non ricordo... nel frattempo
Babyruth, Bastet e Robin Black iniziano a sistemarsi
sulla barca e la nostra Cristina inizia la sua cura
a base di vodka e Red Bull...
Sono le 20.00 passate quando la gente
inizia a salire e nonostante qualche defezione dell'ultimo
minuto la barca è piena e... si parte!!!Aprono
i BABYRUTH che, per motivi logistichi,
riesco solo ad ascoltare, ma l'atmosfera si inizia
a riscaldare e il pubblico sembra gradire lo show
dei rocker padovani! Qualche problemino tecnico
non impedisce di chiudere degnamente il concerto
che si conclude con la gente strasudata e pronta
per un'altra birra. Breve pausa ed è già
tempo dei BASTET. Lo show, penalizzato
da un'orrenda resa sonora al limite dell'ascolto,
fa perdere qualche punto al quintetto veneto, ma
chi se frega, la gente si diverte ed è quello
che conta.
Tocca ai canadesi ROBIN BLACK,
il pubblico sembra essere catturato dal piccolo
grande vocalist, ma la temperatura inizia davvero
ad essere troppo alta, abbandono il tavolino del
merchandise (mai più incatenato a vendere
magliette!!!) e scappo al piano superiore della
barca dove inizio a sentire i primi commenti e raggiungo
la consorte. Iniziamo a guardare i posti costeggiati
dall'imbarcazione e quello che si propone ai nostri
occhi è un simpatico siparietto: gente che
dalla terra ferma ci saluta, balla a ritmo di "So
Sick Of You", corre alla finestre per vedere
da dove arriva la Musica... lo spettacolo nello
spettacolo!!!
Sono quasi le 3.00 del mattino e si fa sosta a S.
Marco... trovo con mia sorpresa 4 membri della band
nord americana appoggiati ad una colonna che ci
girano intorno, un pò perplesso per queste
strane usanze mi straio su una panchina a guardare
le stelle e mi godo i simpatici "dialoghi"
tra Lucky (Fuori Uso), Holly e rispettive consorti...
dopo la breve pausa si ritorna a bordo per ritornare
al Tronchetto dove inizia la discoteca, ma ormai
sono quasi tutti colassati dal caldo e stravaccati
sul ponte a prendere aria...
Una volta scesi e fatti i doverosi saluti, raccolgo
magliette (che forse per via del prezzo :o ne abbiamo
vendute 2, grazie Maestro!), i CD recuperati (tra
cui due gradite sorprese come Lovin' Dolls
e Side One) vengo a sapere
che Penny è rimasta a S. Marco...
L'indomani mi ritrovo con una fame
boia ad accompagnare Robin & company all'aeroporto
e durante il viaggio in macchina ho l'occasione
di scambiare 2 chiacchere con il vocalist e Ky,
il primo che continuava a frugare nel cassettino
della mia auto per vedere quali cassette avessi
(fenomenale la sua richiesta di voler ascoltare
rock italiano: NIKKI!) e a fumarsi
una sigaretta dopo l'altra mentre il secondo raccontava
della sua esperienza con Michael Monroe. Robin si
è dimostrato una persona stra in gamba e
dopo aver parlato della scena musicale canadese
e italiana ci ha invitati ad andarli a trovare in
Canada...
La giornata si conclude in una tranquilla
mangiatoia sui colli padovani in compagnia della
- stranamente - tranquilla Penny (saranno stati
i postumi della sbornia?!?!?), Michy e di Pacino
e Kelly che mi hanno fatto morire dal ridere tra
le vicende della cugina del cantate dei CrackHouse
e delle massime di suo padre, i racconti del Reverendo
sulla nottata trascorsa e sull'idea di formare una
tribute band dei Kiss composta
da nani...
Per concludere non mi resta che ringraziare
tutti quelli che sono venuti, alle band che hanno
suonato (ROBIN BLACK &...,
BASTET e BABYRUTH)
e allo sbattimento di Alvise, Ozza, Cristina, Pacino
(1000 GRAZIE) e a Michy per avermi sopportato...
mi dispiace per alcune assenze illustri dello staff
di SLAM! spero ci sarete la prossima volta così
potrete dire anche voi: io c'ero, zio can!
Moreno Lissoni
24 hours to rock, tanto è durata
la trasferta a Venezia... sole incazzatissimo, sudore,
tanti sorrisi e taaanto alcol... insomma, una figata-yeah,
come direbbe Micina87.
Raggiunto Sweetmauro a Frog-land, ci accomodiamo
sul treno, dove invano cerchiamo di fare amicizia
con una cagnetto bastardo, che ringhiava di brutto
ogni volta osavamo far tintinnare i braccialetti.
A Brescia il treno è invaso da un’orda
di Unni, capitanata dall’entusiasmo scintillante
di Gae-boy, leader e spirito guida di quello che
viene immediatamente ribattezzato Fezza Clan! Inizia
il delirio, e tra bigodini e pistacchi (giuro che
è tutto vero), assistiamo persino a una discussione
teologica nello scompartimento a fianco... credo
che Beppe (Trash N’ Crash
hero) abbia meditato l’omicidio...
A Venezia si uniscono all’allegra brigata
Maestro e signorina, e mentre cerchiamo di raggiungere
il Tronchetto i due ci vengono rapiti da un turista
straniero, che li vuole come modelli per delle foto
metalliche e conturbanti... così non ci rimane
che aspettare, e nel mentre guardare le bancarelle,
gioia e sogno erotico-recondito il cappellino da
marinaretto-turbonegro con la scritta Venezia!
Arrivati sul luogo della partenza,
si prospetta uno spettacolo strano... davanti la
mercato ittico si aggira un numero già copioso
di glamster cotonati, fa bella mostra di sé
un numero grottesco e offensivo di stivali texani
e si respira un’aria decisamente retrò
(e pure un miasma di pesce mischiato a lacca!),
mentre i Robin Black & IRS,
appollaiati contro al Barbie-Van, si sciolgono sull’asfalto.
Appare Moreno, arcangelo AOR e perenne sorriso (un
po’ satanico invero) da testimonial della
Colgate, e il Don Pacino che ci benedice con una
lattina cadauno di birra calda. A caval donato non
si guarda in bocca, soprattutto se tale cavallo
veste un’outfit da nigeriana con tanto di
collanina di eightball, per cui l’attesa è
ingannata a ciarlare e a fare nuove conoscenze (siete
tanti, troppi da menzionare... ma vi voglio bene
lo stesso eh!).
Parte la barca, si stappano le birre
e inizia la vera festa. Spunta un luciferino Alvise
(“non si fuma sulla barca!!!”) a cui
va un dovuto plauso per l‘iniziativa e l’idea
a dir poco brillante di questa festa – bravo!
Credo che a un certo punto le band abbiano incominciato
a suonare... credo... e a questo proposito permettetemi
un’osservazione: curioso come per una volta
sia la musica ad essere il contorno della serata
e non viceversa! Devo essere onesto, ho seguito
distrattamente i concerti, vuoi per caldo/affollamento,
che oltre la seconda fila non si vedeva un cazzo,
o che ero già affezionato al bancone degli
alcolici!! Non me ne voglia nessuno, da quello che
ho captato tutti e tre i gruppi si sono comportati
bene (peccato davvero per i problemi tecnici ai
Bastet), ma il punto forte della serata è
l’atmosfera festaiola, il delirio condiviso,
e – lasciatemelo dire! - il bello spirito
che si è creato intorno al forum di Slam
e tra molti dei ‘personaggi’! Splendida
la laguna, splendida Venezia di notte, splendida
Piazza San Marco, ma così splendida che la
nostra reporter dell’impossibile Cristina
decide di perdersi assieme a un gruppetto di disperati
(non è colpa della vodka, è la maledizione
di Leslie Sanders, mia cara tifosa milanista!!)
mentre i nostri corpi ottusi dai vizi sbarcano nuovamente
al Tronchetto. E’ il momento dei saluti, che
culmina nella apparizione divina di una scritta
propiziatoria sulla fascia di Redox, segno che è
stata una serata da tramandare ai nipotini. Raggiunta
la stazione, c’è ancora tempo per sproloquiare
con un barbone i cui pantaloni sgommati di merda
terrorizzano l’impressionabile Gae, e una
volta saliti sul treno inizia il black-out...
Epilogo.
Alla stazione di Frog-town la nettezza
urbana si incarica di raccogliere i resti barcollanti
del sottoscritto e di Sweet-boy, ma la mia ego glam-punk
è titillata da un vecchio laido, che quando
gli passo a fianco mi grugnisce qualcosa tipo ‘Bella
fica!’. Avrei potuto schiacciargli la testa
con una creeper, ma in fondo avevo in testa solo
la mistica trinità doccia-cibo-letto...
Ribadisco, una serata troppo figata-yeah!
:)
Simone Parato
Ed eccomi qua. Volevo astenermi dal
recensire la Slamnite, considerando che, come forse
uno o due di voi ancora non sanno, i fumi dell’alcool
mi hanno – ahime – privato dell’ottanta
per cento delle memorie di questa imperdibile serata.
Ma c’e’ ancora quel venti per cento
di "fotografie mentali" che e' sopravvissuto,
e sarebbe di un egoismo terribile tenerlo tutto
per me. Cosi come la mia parte di fibrillazione
pre-evento vissuta da questa parte della Manica...
Ricordo il giorno che sul Forum si
e' iniziato a fantasticare sulla prossima Slamnite,
ed e' uscita come battuta, "facciamola a Venezia
su una barca!". Ah ah ah, e chi poteva prenderla
sul serio? Ma solo quel folle temerario di Alvise
ovviamente, che dopo un breve sondaggio si e' andato
a informare. Ed era nata la barca.
Certo, sarebbe bello avere su delle
bands live, ma chi si prenderebbe la briga, per
amore della laguna e del rock'n'roll, di suonare
su una barca senza neanche essere pagati, con gli
strumenti di fortuna che la logistica implica? Ovviamente
due gruppi di veneti incoscienti come Bastet
e Babyruth! Ok, mi basta,
a me la Ryan Air, stavolta non manco. E non solo
non manco, ma inizio a fare due p***e tante a chiunque,
dico, quale altro Paese puo' vantare un rock party
IN BARCA A VENEZIA? Certo nessuno si aspettava una
cosa del genere venisse dal denigrato panorama rock
italiano, invece eccoci qui, e la cosa mi riempie
di orgoglio, e come direbbero i Bastet vado "spurtin'
joy wherever I go"... Ci vanno di mezzo anche
i miei amici canadesi, Robin Black e le
Rockstar Intergalattiche, durante una conversazione
in occasione del loro supporto ai Danger
Danger: "Oh, senti che figata stanno
facendo i miei amici, se siete ancora in Inghilterra
dovreste proprio farci un salto...".
Passa qualche giorno, rivedo gli Intergalattici
in un putrido e disperso pub di Kingston, saluto
Robin e mi fa "Hey, we're coming to Venice!
We're coming on the boat!". La prossima cosa
che so, vengo convocata in un veicolo "Barbie
Van size" dal boss della label: i colorati
cinque non sono in Inghilterra in quel periodo,
ma vogliono venire giu' DAL CANADA, per noi, e suonare!
Ragazzi, e' una festa tra amici, budget inesistente...
Non si arrendono. Non mi resta che chiamare il buon
Pacino. "Abbiamo cinque letti e qualche piatto
di minestra per un gruppo di amici miei che hanno
bisogno di una vacanza?". Tam tam Londra -
Padova - Venezia - Milano, e dopo qualche giorno
l'illustre patron Moreno Lissoni, l'uomo da cui
tutto e' iniziato, orgogliosamente annuncia l'ospite
straniero della serata.
Tra febbrili telefonate e momenti
d'incredulita', arriva il giovedi, giorno della
partenza. Io e la Sixxette siamo accolte a Treviso
dal nuovo bolide del Mahatma e trasportate al Marco
Polo, dove la band arriva con mostruoso ritardo
dopo un misterioso scalo a Lamezia Terme. Sfuggiti
alle grinfie della 'ndrangheta, stanchi ma felici,
rockstars e relativi strumenti vengono caricati
e alloggiati a Palazzo Pacino e crollano quasi immediatamente
(le rockstars, non gli strumenti). Il venerdi inizia
con un'accanito torneo di Playstation, dopodiche'
i pargoli vengono affidati alle cure degli impagabili
Babyruth, che li portano a Venezia dove Alvise non
solo fa loro da cicerone ma sempre piu' temerario
gli lascia guidare la barca! La sera, mentre tutti
godono il meritato riposo, l'irriducibile Pacino
porta me e Robin alla scoperta del Banale estivo.
E mentre sento i vostri "ecchissenefrega",
non posso non spendere una riga per dire quanto
questo omino dai capelli blu mi abbia straconquistato!
Entusiasmo, simpatia, carisma, sensibilita', umorismo,
e il tutto estremamente contagioso. Il viaggio di
ritorno passa tra lezioni di torpiloquio anglo-veneto
e un piccolo progetto per la serata di domani...
E il grande giorno e' arrivato. L'agitazione
e l'eccitazione si prendono a braccetto e dominano
Palazzo Pacino. Ci raggiungono anche Moreno e la
Uzy. L'ultima ora e' un pullulare di hairspray,
ombretti e smalti (Mahatma dei miei stivali, dov'e'
finito il mio, diobueo??), e finalmente si parte,
direzione Venezia - mercato ittico. Neanche i problemini
di parcheggio e dispersi vari riescono a rovinare
l'atmosfera che questo momento ci regala. Ricordate
quel famoso documentario del 1986, "Heavy Metal
Parking Lot", girato nel parcheggio di uno
stadio nell'attesa di un concerto dei Judas Priest?
E' li davanti a me. Ma quello che mi fa drizzare
i peli e' pensare che non siamo in America, non
siamo nel 1986 e non c'e' un grande professionale
promoter dietro a tutto questo che ha sborsato fior
di milioni per portare, che so, Bon Jovi o gli Aerosmith.
E' la NOSTRA festa. Si, ci sono i
Robin Black, i Bastet
e i Babyruth, ma non siamo scemi,
sappiamo che con i mezzi disponibili questa sara'
tecnicamente una delle peggiori performance che
potremo mai vedere da queste bands. Il punto non
e' questo. Anzi, i tre gruppi sono venuti qui esattamente
con lo stesso intento con cui tutti noi siamo venuti:
stare insieme, divertirsi e celebrare il rock'n'roll.
Suonare e' il loro apporto a questa festa, cosi
come lo sono stati i 20 Euro che tutti i presenti
hanno entusiasticamente versato. Questa serata e'
la dimostrazione del potere che ha la musica, e
non il music business. Permettemi di tornare indietro,
tanto indietro...
C'era un ragazzo che come me amava
i Poison e i Cinderella...
Amava purtroppo anche Aaron Crist, ma su questo
nessuno lo stava ad ascoltare, e per sfogarsi tiro'
fuori una fanzine trimestrale in bianco e nero,
e un sito internet. Non ebbe mai molta fortuna con
Aaron Crist, ma trovo' molta altra gente che amava
i Poison e i Cinderella,
e anche molta altra gente che aveva bisogno di sfogarsi.
Pian piano, la squadra di emarginati musicali si
allargo': c'era quello specializzato in AOR, quello
classic, quello glampunk, quello street, quello
glitter, e quella che aveva bisogno di raccontare
a qualcuno i suoi diari di viaggio. Il ragazzo fan
di Aaron Kristo nel frattempo acquisto'
conoscenze tecnologiche sempre maggiori, portando
il sito a livelli insperati, e stimolando vecchi
e nuovi emarginati ad esprimersi in tanta glitterosa
cornice. E il resto e' storia recente. Personalmente,
il momento in cui mi sono resa conto che Slam era
ormai una leggenda della scena glam italiana e'
quando ho scoperto che c'erano in giro personaggi
che dedicavano tempo e fatica al solo scopo di "batterci",
ma questa e' un'altra storia... Il punto e', se
il ragazzo fan di Aaron Kristo (Morenuccio,
sai che ti voglio bene!) e' riuscito quasi per gioco
a creare cio' che ha dato luogo a questa festa e
non solo, scrivete: Passione e Perseveranza. I soldi
aiutano e velocizzano il processo, ma passione e
perseveranza portano ben piu' lontano, e senza dubbio
danno piu' soddisfazione.
Chiuso il mio classico sfogo, seguitemi,
che aiutata dal gentilissimo addetto al trasbordo
mi isso in barca... E qui pian piano tutto si fa
nebuloso, ma quel che e' rimasto sono sicura non
lo dimentichero' mai. Persone che ho conosciuto,
rivisto e riscoperto, i sorrisi su tutte le bocche
e negli occhi, lo spettacolare panino alla mortadella
che per me e' ormai un cibo dal gusto esotico; e
poi l'energia dei Babyruth, gli shorts del Ronzoni,
il teatrino Pacino-Robin Black con le traduzioni
anglo-venete (Goddog!!!); e il mio nuovo compagno
di sbronze e black out Gabriele, l'eccezionale simpatia
di Lexxy, la pazienza di tutti quelli a cui ho detto
e fatto cose che grazie a Dio non ricordero' mai,
il tipo che mi aiutava a salire e scendere dalla
barca; la Rocknursey e Lady in Black che mi hanno
riportato sana sul vaporetto e il pilota dello stesso
che non solo non ci ha fatto pagare ma ci ha riaccompagnato
a piazza Roma... Tanti piccoli piacevoli flash,
e rimpianti per cio' che non ricordo (non tutto...)
e per le foto che sono rimaste nella macchina, ma
questo non e' poi cosi male perche' sara' un'ulteriore
spinta a farne molte, molte altre di feste come
questa!
Sopra a tutti, spicca quest'immagine,
credo fosse tra i Bastet e i Robin Black... Esco
fuori e mi siedo a prua (credo si chiami cosi, la
ciurma conferma?), non ricordo bene con chi, credo
fosse Alvise ma non ci giurerei. Guardo Venezia
scorrere a lato, e l'acqua sotto di me. Siamo su
una barca, non solo, stiamo navigando, e c'e' rock,
e quasi duecento amici contenti... E' tutto vero,
ce l'abbiamo fatta, "it's all happening!!".
E tutto questo, da brava ubriaca, credo di aver
cercato di comunicarlo a chi avevo accanto, e credo
fosse Alvise e credo di averlo ringraziato, e se
non l'ho fatto lo faccio ora.
Insieme a lui ringrazio Moreno, Pacino,
Ozza, le bands, la Sixxette per aver condiviso la
fibrillazione pre-parto, tutti quelli che mi hanno
sopportato ubriaca (una tip: la prossima volta fermatemi
o legatemi, che se casco in laguna non riesco a
chiamarvi!), i piccioni di Piazza San Marco e tutti
quelli che hanno partecipato. Un grazie ultraspeciale
a Robin per aver condiviso tutto questo con i suoi
fans attraverso il suo online journal, che vi prego
di leggere su www.robinblackrocks.com.
Ecco perche' Moreno ancora non mi
licenzia: non mi ricordo un c***o ma sono comunque
riuscita a scrivere un poema. Pensa se mi ricordavo
tutte le nove ore, poveri voi....!!!! Mi tolgo dalle
p***e, ci vediamo alla prossima...
Cristina Massei
F-A-N-T-A-S-T-I-C-A!!!
Lo spelling del termine ha il preciso intento di
trasmettere immediatamente la sensazione di aver
vissuto una serata veramente speciale, e chi non
c'era rosichi pure! L'idea era assolutamente geniale
e ci siamo divertiti come non succedeva da tanto,
troppo tempo, per cui prima di tutto un doveroso
ringraziamento ad Alvise, Pacino e quanti altri
hanno contribuito ad organizzare il tutto, citazione
"ad honorem" per Moreno, autentico fulcro
della scena Rock Italiana.
Fin dal ritrovo alla merdosissima stazione di BS
è evidente che qualcosa di "magico"
è nell'aria, vi risparmio i divertenti dettagli
di viaggio di 11 deragliati (noi 7, Maestro e gentile
signora ed i miei "fratellini" Simo "DeadEnd"
e SweetMauro, che avevo una fottuta voglia di rivedere
di persona) diciamo che tra sigarette, cazzeggiamenti
vari e donne che si truccavano (compresa un'allucinante
Trashette con tanto di bigodini!!! Naaahh... se
lo sapevo ti lasciavo a casa!!! che ridere... troppo
fuori... penso ce lo ricorderemo a lungo, controllore
compreso... bwahahahaha...!!).
Giunti a destinazione, il tempo di
un paio di foto di gruppo ed ecco il primo episodio
che ci fà letteralmente piegare in due dal
ridere: un personaggio stralunato con un armamentario
da fotografo professionista si para davanti a Maestro
e consorte e, spiegandosi in inglese, "rapisce"
i due malcapitati e li porta ... a fare un servizio
fotografico per una rivista turistica!!??!! Cioè,
non so se rendo l'idea... Maestro con i capelli
lunghi fino al buco del culo sarebbe rappresentativo
dell'italiano medio??? Certo, certo... provate soltanto
ad immaginare le reazioni della combriccola: "...per
me è un gay e si vuol trombare Maestro..",
"...ne faranno un servizio sul satanismo a
Venezia...", "...siiii, trasmesso dal
TG4 e commentato da uno schifatissimo Emilio Fido..!!!!!"e
via dicendo fra risate fragorose! Dopo una peregrinazione
degna di Fogar (grazie Paola, te amo!!) arriviamo
puntualissimi al Tronchetto, dove tra puzza di pesce
e cassonetti ci attende un'accozzaglia di degenerati
tra cui il Capo, Penny "confettino rosa"
Lane, Lexxy e Redox, Sixxette (finalmente di persona!),
il mio stimato ex-collega Nick con futura consorte
ed il famigerato MT6M, icona personale del sottoscritto.
Un bastardissimo sole ci cuoce a fuoco lento e finiamo
in 9 secondi e 1/2 provviste e bevande, ormai stremati
ed in preda a crisi mistico/Sahariana, un miraggio:
è lui, l'unico essere umano veramente degno
dell'appellativo "Reverendo", l'UOMO in
persona, che reca in mano un "mazzolin"
di... Birre, cazzo!!! Ah,ah, uno spasso vedere Pacino
che per un "banale errore di percorso"
finisce carico di birre tra Simo e Mauro ed incredulo
ma caritatevole cede il fardello ai due "falchi"!!
Un grande, of course!! Si ma... la cazzo di barca
quando parte, si son fatte quasi le 20:00 ?? Dopo
un blitz a bordo durante i sound-check per assaltare
il bar (gentilmente allontanati da Alvis "a
bordo non si fuma cazzo" Glam), una foto con
il mitico Barbie-Van ed aver parcheggiato una cazzo
di Cherokee con un cazzo di cambio automatico causa
momentanea "defiance" del Mahatma, il
sospirato imbarco. Siori e Siore si parte!!
A bordo un vero spasso, troppo buona la compagnia
e troppo bella la cornice, sia interna che esterna,
la laguna è stupenda vista di sera. Lo spazio
all'interno è ovviamente angusto e la temperatura
folle, i BabyRuth aprono le danze
alla grande attirando parecchie persone che di fatto
impediscono la visuale a tutti gli altri, e nonostante
non conosca i brani devo riconoscere che colpiscono
duro ed hanno un'attitudine della Madonna, bravi
e trascinanti, mi riprometto di vederli ancora ed
ascoltare il materiale da studio. Grazie a Dio prima
che il sudore porti l'ambiente a livello "fogna
di Calcutta" si può uscire e salire
sul ponte superiore a schiarirsi le idee ed a godersi
il panorama ed il bar è a pochi metri dal
palco.... eh si, perché col cazzo che rimango
dietro con i Bastet, sono qui per loro!! Corro comunque
il rischio per godermi siparietti e azzeggiamenti
di chi si è bevuto l'imbevibile (vero Penny?
ehehehe...) e chi attacca bottone con improbabili
Metallozzi ebbri, collosi e minacciosi (Sweet L.U.V.!!),
signori il Mahatma ha già in mano il microfono!
Mi fiondo davanti appollaiato su una panca alla
sinistra della band, a fianco di moglie e cognatina
che si mangiano con gli occhi (e con la mia pellicola,
porc..., ma come dargli torto??) un Carmen che sembra
nato con le bacchette in mano, e via: adrenalina,
attitude e fottutissimo TurboGlam'n'Roll con tutti
i classici del loro repertorio, un suono di merda
non basta ad affossare questa autentica Rock'n'Sex
Machine, uno spasso vedere i componenti del "Fezza
Clan" palesemente in estasi saltare come grilli,
un po' meno per me che nella foga continuo a "scraniarmi"
contro una merda di altoparlante incastonato nel
soffitto, anche se ho l'enorme soddisfazione di
trovarmi il microfono di Pacino davanti per un paio
di cori (non si sentiva un cazzo ma ero impettorito
come un pavone !!), che brividi... un'esibizione
tanto genuina quanto "svangata" che racchiude
la quintessenza del Rock'n'Roll, e chi se ne fotte
dei suoni!
Altro giro ed altro alcool, divertimento
allo stato brado, ovunque mi volti mi sento circondato
da amici, un bel clima, non c'è che dire...
Scambio quattro chiacchiere con Moreno che presidia
stoicamente il banchetto del merchandise, poi tocca
ai Canadesi e l'ambiente s'incendia nuovamente.
Stavolta staziono tra il bar e l'esterno, sono un
po' cotto e conosco solo un paio di brani,... però...
però che carisma che sprigiona quel "folletto"
tatuato con i capelli blu, un vero trascinatore,
non sta fermo un istante, esce dallo spazio angusto
per esibirsi tra il pubblico, ed i ragazzi suonano...
eccome se suonano... Sì, promossi a pieni
voti, e solo l'esaurimento totale del portafogli
mi impedisce a fine serata di comprare quel fottuto
CD. Uno spassoso siparietto poi quando il Mahatma
(sempre lui, Dio lo benedica!) traduce alcune frasi
di Robin distorcendole completamente, ..esilarante!...
anche per questo Robin può vantarsi di avermi
spento una sigaretta sul braccio senza finire in
mare...
Alla fine delle esibizioni decido
che è meglio star fuori e se lo scenario
è incredibile, tra isolotti e barche che
ci salutano (e ..ahahah... vengono regolarmente
mandate affanculo!!), la compagnia non è
da meno, con Pacino che tiene banco abilmente spalleggiato
da Deadend e con tutti noi intorno a sparare cazzate,
impagabile! Anzi, m'hanno pure baciato sotto lo
sguardo allibito e divertito di Trashette, ma non
vi svelerò mai chi fu ...che branco di froci...
ahahaha... eccezzziunale!!! Intorno alle 2 attracchiamo
su un bell'isolotto per un sacrosanto caffè
(unica pecca di un bar che non ha mai esaurito birre
e panini!!) e tutto sommato gli indigeni ci hanno
accolto bene nonostante l'impatto fosse degno di
un assalto di bucanieri della Tortuga, e poi via
verso piazza S.Marco, che si staglia deserta in
tutta la sua maestà ed è uno spettacolo
che toglie il fiato: niente turisti, niente bancarelle
e ...cazzo... niente piccioni??? Mitico!!! Una passeggiata
romantica che non tralascia il Ponte dei Sospiri,
una fugace pisciata dove non sarebbe consentito
(ma i Veneziani di notte dove cazzo pisciano quando
sono in giro??) e poi via, si riparte e si arriva
puntuali al tronchetto alle 4 di mattina, stanchi
e devastati ma decisamente soddisfatti, peccato
solo che il treno parta alle 05:20, perché
a questo punto ucciderei anche solo per un'amaca!!
In stazione i saluti ai fratellini piemontesi che
salgono sull'IC, indecisi fino all'ultimo se adottare
o meno il Barbone Smerdato che tanto gentilmente
ci ha tenuto compagnia e poi via... a dormire in
treno come deficienti. Semplicemente memorabile.
Gaetano Fezza
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