SUMMER
SLAM! PARTY
16
Agosto 2003 Venezia |
Cosa c’è di più
bello al mondo che tornare a casa dopo 8 inutili
ore di lavoro davanti al computer e mettersi a scrivere
qualcosina sulla Slam! Nite in barca? Bene, che
l’ idiozia abbia inizio… penso sia stata
una delle esperienze più cool in assoluto
degli ultimi anni (dopo l’avvento di "Will
& Grace" in tv e la riunione dei Velvet
Revolver). Io e il mio socio (sì
sì il fanzinaro IRRISPETTOSAMENTE superdotato
proprio lui) siamo stati umanamente accolti nella
santa casa del Reverendo Pacino, che pullulava di
piccoli e strani animaletti seminudi, ah già…
Robin Black e soci! Giunta l’ora
del raduno ci trasformiamo in un battibaleno da
anomalissimi esseri umani in animalissimi rockettari
assatanati di slammosissima festa! Si parte….
è stato allucinante arrivare al Tronchetto
e trovarsi come davanti all’ entrata di un
concerto hard rock, spiazzante!
Un sacco di gente mai vista (ah già
che cogliona… sono a Venezia!!), super colorosi
cotonati tigrati sbarluccicosi… ma il più
trash è di sicuro il grande Gaetano, con
un look che supera l’umano scibile che fa
quasi paura. E finalmente si dà un volto
alla gente del forum! Evviva si sale: la prima frase
che riecheggia è: ma ci sono le birre? ...che
vengono assorbite con veemenza durante tutto il
corso del party (fino ad esaurisi!). Gli show sapete
tutti come sono andati perciò non mi dilungo.
Ecco alcune brevi scenette che non mi dimenticherò
facilmente (si ripropongono a me sottoforma di incubi
notturni costantemente).
Sono fuori dalla barca, al piano inferiore che prendo
l’ arietta, ma c’è qualcosa di
informe che si dimena accanto a me: un individuo
con l’eye liner e il bandana che violenta
scaltramente la sua vittima sacrificale stile piovra
assassina –ossia tentacoli ovunque- (oddio
non vorranno trombare qui!!) abbandono il mio istinto
da guardona e fingo indifferenza, dopo un po’
sloggio.
Stesso posto qualche minuto dopo:
un pazzo pelato, rivelatomisi più tardi il
bassista dei Fuori Uso (Satana!)
si mette a leccare la guancia di Golden, ma dopo
le mie proteste ne ricevo una a richiesta dalla
rispettiva consorte (che effettivamente non sa cos’ha
rischiato!!)… da lì ho capito che il
ritmo della serata stava realmente giungendo al
collasso. Erano tutti pieni!! I vicoli della laguna
riecheggiavano a suon di rock n roll, la gente si
affacciava alla finestra per capire cosa stava succedendo,
per la prima volta ho visto una cosa simile e mi
sono sentita benissimo!Eppoi chi l’ha mai
vista P.za san Marco alle 03,00 di mattina invasa
da una mandria di rockers?? Dov’era Guido
Bagatta e la sua cazzuta Real Tv in quel
momento??
Ultima parte di tragitto stile lazzaretto,
mancavano Renzo e Lucia!Ma la cosa più fica
è stata alzarmi il mezzodì dopo e
trovare un Robin Black in mutande
seduto per terra che mi offriva dello champagne!!
Li riaccompagnamo in aeroporto dopo un viaggio in
macchina in cui i miei polmoni sono stati assassinati
allegramente dalla nicotina, sono un po’ scazzosa
ma ho scroccato un po’ di cd e magliette,
quindi bilancio il tutto. Torniamo nella reggia
del Mahatma e ad ora di cena all’allegra combriccola
(formata dal: la sottoscritta, Moreno, Cristina
e Pacino) si unisce… ehm… oddio ma quello
è il tipo dai 1000 tentacoli, guarda tu,
e un po’ mi vien da ridere! Cenetta fantastica,
compagnia degna di nota, cibo ottimo e aneddoti
a go go (Beppe e Pacino kings del cabaret): grazie
ragazzi!! Dimenticavo di menzionare Holly come nuovo
idolo personale (un grande) e tutta la cricca dei
Fuoriuso con consorti annesse che mi hanno fatto
schiattare dal ridere. UN GRAN SOGGIORNO NEL RICCO
NORD EST: GRAZIE A TUTTI!!!
Michy
Una breve digressione
letteraria anche da parte del Mahatma, che ci tiene
a chiarire una cosa: se già col rock’n’roll
ci faccio a pugni, con la lingua italiana è
guerra aperta. Mi esprimo in periodi molto lunghi
e ariosi, perdo il filo del discorso a metà
e ai segni di interpunzione preferisco le blasfemìe.
Leggete, quindi, a vostra discrezione.
Dunque, dicevo:
succede che uno nasca con una serie di handicap:
conosco un tizio afflitto contemporaneamente da
zoppìa, miopismo, criptorchidia e lesbismo
latente. E succede che qualcun altro, nello specifico
io, sottragga a gente come quella di cui sopra tutte
le qualità per le quali vale la pena vivere:
carisma, fascino, talento, virilità esplosiva
e uber alles l’amicizia di Alvisglam. Ora,
non mi aspetto che uno che non abbia mai avuto il
privilegio di mangiare al Balla coi Mussi con lui,
di correre sul suo motoscafo giallo tra le calli
di Venezia per sfuggire alla finanza, di ciondolare
al bar coi suoi amici terroni possa capire di quanto
speciale Alvise con la sua sola presenza, riesca
a rendere speciale anche l’emissione di un
peto o il passaggio di una Gobba Busona in groppa
a una Graziella, o la messa di natale o anche il
bestemmiare al tramonto, quello stesso splendido
tramonto veneto pessimamente raccontato da un’altra
(tri)veneta eccellente (Elisa) in una famosa canzone,
che satana la fulmini.
Saltiamo quindi con un triplo carpiato al punto
della fazenda topico per questo mio excursus letterario,
chè poi ho da cagare: quando Alvise ha EFFETTIVAMENTE
messo a disposizione la barca, quando ha EFFETTIVAMENTE
dato ordine di stampare i flyer, trovare i soldi,
fare le magliette, le mie visite alla tazza del
cesso si sono COMUNQUE fatte più lunghe.
Cambiamo longitudine
e usciamo dai confini Veneti (cosa che mi irrita
molto fare) e andiamo vicino alla Grande Città…
Qui abita un ragazzo al tramonto della sua giovinezza,
famoso per il suo pene, con dei pessimi gusti musicali,
che un po’ per culo e un po’ per una
fortuita serie di circostanza è riuscito
a diventare una specie di centrò di gravità
permanente nella nostra parrocchia rock’n’roll.
Costantemente sotto il fuoco incrociato di minacce
di denuncia e cause di paternità, il nostro
è comunque riuscito a portare avanti per
anni la sua webzine…E al momento di dare il
suo imprimatur per organizzare una festa che già
nasceva sotto i crismi del mongolismo, non si è
certo tirato indietro… A patto che non lo
querelassero.
Cambiamo poi, (cosa
che decisamente mi repelle fare) latitudine, e spostiamoci
a Londra. Succede che ci abiti una romana dall’insopportabile
cadenza romana, pedante militante leghista, musicalmente
conservatrice, e che –prima fra tutti i lettoranti
di Slam!- abbia scovato in Canada un gruppo che
adesso siamo in molti ad adorare ma che per un tot
di tempo, perlomeno nel mio palazzo, ha giaciuto
inascoltato tra un bootleg monofonico dei Paris
e il DVD di Terrorfirmer. Succede poi che non oso
immaginare raccontando quale stronzate sia riuscita
a farli esibire sullo zatterone rimediato da Alvise
in un modo che non mi azzardo nemmeno di concepire.
Questo improbabile clash
culturale ha finito col dare vita a un evento che
sarà circoscritto, che ha lasciato tanta
gente a terra, che ha visto la partecipazione di
tanti bei nomi della carta stampata e di quella
virtuale (così come la dolorosa defezione
di due personaggi eccellenti del giornalismo musicale
undreground) ma che sinceramente mi ha dimostrato
tre teorie che da tempo vado sposando, e cioè:
A) Che il veneto è troppo avanti
B) Che nessuno dei miei dieci gruppi preferiti degli
ultimi cinque anni arriva dagli USA
C) Che il rocker del III Millennio va a letto presto.
Non vi tedierò
con le recensioni dei concerti, che a)non capisco
un cazzo di musica b)erano un evento marginale nell’economia
della serata e uber alles dopo aver spaccato quasi
ogni singolo tocco di strumentazione della backline
preferisco pensare alla Gramigna che è adusa
cucinarmi Signora Carmen per non versare ancora
lacrime sulla tastiera.
Preferisco pensare,
col cuore colmo di affetto e il pacco leggermente
sgonfio, che ogni tanto è bello incontrare
icone gay come il Deadend, strofinarsi i piedi con
Sweetmauro, farmi aprire gli occhi sui grandi temi
esistenziali della vita da Lexxy Jaaaaay, vedere
Maestro e pensare che non è vero che TUTTI
i metallari sono brutti, vedere un po’ di
terroni imbarcati nella stessa barca e sognare per
cinque brevi secondi che quella stessa splendida
barca si inabissi, prima ovviamente di realizzare
che nel caso sarebbero cazzi di Alvise. E non è
il caso di far arrabbiare Alvise, credetemi.
E ogni tanto è
bello vedere qualche rocker duro e puro com Trash69
felicemente entrato nell’età adulta,
con tanto di tollerantissima moglie a seguito. O
di farmi spiegare le cose da uno che di musica ci
capisce veramente come MT6M con MT6G al seguito…
Bello!
Ogni tanto è
pure bello che non ci sia il dottor Gonzo a rubare
l’attenzione tutta su di sé.
E ogni tanto è
COMMOVENTE mettere a nanna tanti bei rocker, fulminati
e distrutti, all’una della mattina, e trovarsi
con Kelly a fare il Titanic sulla punta della barca
mentre i più giovani già dormono…
Stesi… Sui tavolini….E se metti su un
disco ti chiedono di spegnere…
E in conclusione ogni
tanto è pure bello avere delle rockstar canadesi
in giro per il Palazzo che fanno cose da rockstar
tipo lavare i piatti… Sparecchiare…
Essere gentili… Giocare col nintendo…
E per uno come
me che odia il Canada, è stata la cosa più
bella di tutte.
Pacino
L’ appuntamento era per le tre
e mezzo del pomeriggio e quando arrivo trovo solo
Belladonna dei Bastet e Chris,
il fonico di Robin Black, ma presto
arrivano il resto dei Bastet, tranne
Pacino intento a gestire i canadesi negli ultimi
momenti prima della partenza, e anche i Baby
Ruth.
Il viaggio da Padova a Venezia non dura molto e
in macchina Star Boy mi costringe ad ascoltare i
Turbo Negro (a dir la verità
sono io che costringo lui visto che non ho altre
cassette a disposizione); finalmente arriviamo sul
piccolo porticciolo dal quale la barca dell’amore
e del rock n roll salperà.
In poco tempo si crea un’ atmosfera
incredibile, la gente che arriva mi sembra tutta
su di giri e c’è il tempo per scambiare
quattro chiacchiere con vecchi amici che non si
vedevano da un po’ e per conoscere gente nuova,
tutto questo mentre Robin Black
faceva il check sound. Subito sono colpito dalla
presenza scenica del singer canadese che canta veramente
bene e ha un super look, e mi pare che anche il
resto della band si trovi a proprio agio tra i flutti
della laguna.
Tutti sono a bordo così non resta altro da
fare se non salpare e dare inizio alla festa di
cui tutti parleranno per un bel po’.
Bevo qualche birra ma ho poco tempo per rendermi
conto di ciò che sta succedendo perché
tocca subito ai Baby Ruth aprire
la serata musicale; guardo gli altri e li vedo carichi,
prendiamo gli strumenti e cominciamo. Davanti a
noi c’ è un muro di gente che muove
la testa a tempo e che scatta foto, chi balla e
chi canta le canzoni, chi si sente male (sarà
per la nostra bravura) e così fino alla fine.
Tocca ai Bastet e
il clima sulla barca si fa sempre più caldo
(sarà anche per l’alcool) cosa che
rende il loro spettacolo ancora più intrigante
e sessuale del solito. Il reverendo Pacino si diverte
con le sue provocatorie omelie e il gruppo lo supporta
bene sempre attenti alle coreografie che catturano
l’attenzione di tutti i presenti.
Tocca finalmente a Robin Black and Intergalatic
Rock Star…. Wow, le aspettative non
sono deluse e la carica di Robin si diffonde in
tutta la barca, la musica mi piace un casino e tutti
apprezzano come me. La band non è male e
Star Boy si rivela un ottimo chitarrista ritmico
(solidarietà tra chi ricopre lo stesso ruolo)
e anche le parti spaziali di tastiera mi piacciono…
insomma il mio preferito dopo Robin, ovviamente,
che nel frattempo continuava a sgolarsi e a farsi
strada come un pazzo fra la gente alla ricerca di
ragazze da baciare. Un gran bel concerto.
La serata non è di certo finita, si continua
a bere e si è tutti più tranquilli,
si fanno discorsi interminabili con persone e si
scambia anche solo una battuta con altre, ma tutti
si divertono e nessuno crea problemi e se pensate
che abbia buttato la borsetta di Emma Love
in laguna apposta vi sbagliate… io non potrei
mai fare una cosa del genere…
Ormai le mie capacità mnemoniche
si fanno meno forti, ma ricordo che in una sosta
a San Marco ho fatto un discorso serio e sentito
sul sesso con Pacino e il Pupazzo mettendo in campo
tutte le mie risorse filosofiche… qualcuno
poi si è perso ma questa è un’
altra storia.
La festa è finita e tutti scendono tristemente
dalla barca esausti, tutti si salutano e si scambiano
baci, anche Robin Black continua
a baciare ragazze come quando era sul palco, ma
la serata è stata stupenda e tutti la ricorderanno
a lungo, almeno chi era nelle condizioni psico-fisiche
che permettano di ricordare.
GG Rock
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