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SHAKE CITY
'Shake City'
Eonian Records 2009
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Se fossi stato a capo di una di queste etichette che stanno ristampando il materiale di gruppi di seconda fascia della scena hair-metal, tra questi ci sarebbero di sicuro gli Shake City.
Se non fosse per la Eonian Records, le loro canzoni sarebbero ancora parcheggiate in un cassetto pieno di demo e copie su tape da 90 minuti al cromo, ma grazie alla label americana ho di nuovo l'opportunità di farmi trascinare dal loro party rock nato nel 1987 dalle radici degli Warrant, da qui la collaborazione con Erik Turner, che oltre a produrre il CD insieme a Tommy Thayer (Black N' Blue, Kiss) ha dato il suo contributo in "Psychedelic Ride" e "Can’t Get Over You" già ascoltate nel suo disco solista Demos for Diehards.
L'altro Warrant che fa la sua comparsa è l'ex singer Jani Lane che ha scritto musica e testo di "Game Of War", song che avrebbe potuto benissimo far parte di Dirty Rotten Filthy Stinking Rich, ma è davvero un piacere riascoltare il loro repertorio ripassato qualche annetto fa, quando comprai su ebay la soundtrack di "Bikini Carwash Company" dove appunto gli Shake City, insieme ai New Haven facevano da colonna sonora a questo film.
A quanto pare le nuove generazioni si esaltano con le nuove band cotonate che ci scarica la Scandinavia, io da buon vecchietto rimango legato a certi gruppi e consiglio a chiunque segua il genere di acquistare a scatola chiusa questa release, perchè non ne rimarrà deluso!
Moreno Lissoni
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UZI
'Madhouse'
Eonian Records 2009
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Leggendo le biografie dei gruppi prodotti dalla Eonian Records, sembrano raccontare un pò sempre la stessa storia: nascono tra la metà e la fine degli anni 80, producono una serie di demo, suonano in lungo e largo per la California e alla fine arriva il grunge che non lascia traccia neanche dell'odore della lacca.
Così anche gli UZI seguono lo stesso percorso, gettando la spugna nel 1992 dopo rocamboleschi cambi di formazione e date nei migliori locali di Los Angeles, loro seconda casa, dal momento che il quintetto aveva come città natale quella Chicago, già madre di gruppi più celebri, come Enuff n'Nuff di cui ritroviamo come ospite in "Raise Hell " il bassista Chip.
Il loro glam metal è quello che andava proprio in quel periodo, senza aggiungere molto a quanto fecero i loro compagni più illustri, proponendo una serie di song che vanno ben oltre alla sufficienza, ma lontane dagli standard qualitativi di chi questo genere lo ha inventato.
Parlando delle tracce, segnalo l'oscura title track, l'Aerosmith-iana "American Dream", la tirata "Mutha's Knockin'" (una versione sleazy dei Metallica), la Guns N' Roses oriented "Wreckerd Man" e la conclusiva "For the Money", anch'essa ispirata dalla band di Axl Rose, ma con l'aggiunta di fiati.
Moreno Lissoni
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GYNGER LYNN
'Gynger Lynn'
Eonian Records 2009
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Altro gruppo partorito dalla Eonian Records, nato a Chicago nel 1989 dal bassista Jim Stuppy e dal cantante Dean Pressley (già nei Cheri Lane) a cui si aggiunsero poi il chitarrista Will Hair e il batterista Frank Paul. Da qui in poi, la storia di mille altre band del settore, con demo e concerti all'attivo e un mezzo contratto con qualche major, ma bruciato dal grunge ancora prima di essere firmato.
Non un CD indispensabile per il genere anche se più che dignitoso, rivolto principalmente a un pubblico di nostalgici hair metaller che non faranno fatica a digerire le varie "One and Only", "My My Lisa", "Tell the World" e "Arms Around You".
Ragistrazione non impeccabile, qualche ballata di troppo, ma una bella chicca del settore, anche se gruppi come Maximum (il primo che mi viene in mente in questo istante), mi sembrano una spanna sopra.
Moreno Lissoni
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HIGH NOON
'No Turning Back'
Eonian Records 2009
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Gli High Noon sono uno di quei nomi che comparivano di sovente quando nei primi anni 90 iniziai a scambiare cassette con quei 4 gatti sparsi per il mondo che ascoltavano ancora glam e class metal, gli stessi che facevano una faccia di discusto appena sentivano parlare di una città chiamata Seattle o vedevano una copertina con un bambino immerso in una piscina.
Fatta la gavetta nel sud della California suonando dal 1989 al 1993 nei vari Gazzarri's, Whiskey, Roxy, Troubadour, Marquee e supportando i tour di gruppi assai noti all'epoca come Badlands, Babylon A.D., Hurricane, Rhino Bucket. I four-pieces americano fece molto parlare di sè anche per la collaborazione con Michael Wagener (Skid Row, Dokken, Extreme) che lavorò sul secondo demo, ma a causa di qualche problema di formazione e di quel muro issato dal grunge, il gruppo non riuscì a trovare il modo per proseguire.
No Turning Back, forse non sarà di interesse vitale per la scena class metal a stelle e strisce, ma mi ha regalato minuti di piacevole amarcord riascoltando pezzi come "High Noon", "Rude Boy", "Have My Heart", "When The Night Calls" e "Just Like A Woman".
Moreno Lissoni
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PETER BLAST
'A Plush Horse...with a Monkey on a String'
Big Bang Entertainment Group 2009
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Era il 1995 quando uscì Ticket To Hell dei Junebug, un vero e proprio raggio di sole a squarciare come una rasoiata il cielo nuvoloso del grunge. Capitanati da Peter Bastisosso il progetto si fece presto conoscere nel circuito underground dei fanzinari per il fatto che ci suonavano anche Desi Rexx dei D'Molls e fu prodotto da Chip Z'Nuff, quest'ultimo costantemente presente nei dischi del rocker dell'Illinois.
Blast è una mia vecchia conoscenza da anni, a questo giro ha provveduto a farmi avere l'ultima release dal titolo A Plush Horse... with a Monkey on a String dove vengono reclutati personaggi di primo calibro della scena trash rock and roll (non t"H"rash cazzo!! Troppo spesso vedo in giro quest'errore!!) a partire da Steve Conte, conosciuto per essere stato il chitarrista dei Company of Wolves e attualmente nei New York Dolls (le bambole sembrano essere l'influenza principale di Blast), Bob Lizik dei Brian Wilson Group, Dan Curry e ovviamente Chip Z'Nuff.
Neanche a dirlo, tra le 13 composizioni troviamo anche la cover di "Dead Or Alive" di Johnny Thunders e un pugno di canzoni col make-up che cola sulle guance.
Insieme al CD, segnalo l'uscita del video di "Chinese Dragonflies", che potete benissimo vedere su YouTube e di Pure Organic Junk, una specie di best of pubblicato lo scorso anno che ripercorre la carriera di Blast e con all'interno due nuove tracce, "I Ain't Cursed", "On A Dearailed Train" e versioni di vecchi brani mai pubblicati prima.
Se Cause I Sez So! non vi ha entusiasmato, forse potrete sopperire a questa mancanza recuperando qualche CD dell'artista di Chicago.
Moreno Lissoni
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INTERNAL DISFUNCTION
'Strangers In Your Own Town EP'
Self produced 2009
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Gli Internal Disfunction, quintetto partenopeo che vanta ben 10 anni di attività (fin dal 1999, con il moniker “Gunners”), torna sul mercato con questo EP di 4 pezzi dopo il primo CD autoprodotto nel 2005 e, non appena messo il dischetto nel lettore, non ho potuto trattenermi dal tirare “4 madonne” a me stesso per aver clamorosamente mancato l'occasione di vederli on stage al Summer GlamAttakk causa ritardi vari. Le coordinate sonore sulle quali i ragazzi sviluppano il loro percorso sono chiare fin dall'iniziale “Dreamers & Losers”: rock'n'roll ad alto voltaggio che sposa meravigliosamente Punk '77 ed Hanoi Rocks, con un non so ché di Wildhearts prima maniera, potenza e melodia sono molto ben bilanciate ed il ritornello comincerà inesorabilmente a frullarvi in testa.
Quella che era una vaga impressione diventa conferma con la successiva “Wild Life”, altro pezzo ben strutturato e tutt'altro che banale, dove i fattori rimangono gli stessi ma a percentuali invertite, tanto che potrebbe benissimo essere un'outtake di “P.H.U.Q.” degli Spaccacuori d'Albione, indovinatissima. Un arpeggio accompagnato da un cantato dolce e crepuscolare introduce “Some Love, Some Wine”, lì per lì si potrebbe pensare ad una ballad, ma subito parte un riffing poderoso e carico che ci porta alla corte dei Re Scandinavi, dico Backyard Babies giusto per citare un nome tra i tanti, ma la caratteristica squisitamente “latina” di questi ragazzi è che ci piazzano sempre e comunque il refrain giusto ed accattivante, cosa che non sempre riesce altrettanto bene agli svedesi.
La conclusiva “Kisses (In My Ashtray)” comincia con uno sguaiato intreccio chitarra/tastiere tipicamente 70's, e proprio del Glam Rock anni 70' di N.Y.Dolls e Stooges “Raw Power era” si appropria con autorevolezza, coniugandolo alla perfezione con il GlamPunk anni 90'. Non c'è che dire, questi ragazzi ci sanno fare e m'hanno proprio colpito, rock'n'roll coi controcazzi all'ombra del Vesuvio... "Vedi Napoli e poi muori". Compratelo.
Gaetano Fezza
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JONNA AND THE LOUD SHOOTERS
'Show The Real Face'
Illegal Records 2009
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Mi trovavo al KM33 di Trezzo Sull'Adda (MI), dove si svolgeva l'ultima delle serate patrocinate da SLAM! e che vedeva sul palco tra gli altri i The Guestz, gruppo di Roma che vede alla chitarra un veterano della scena capitolina, Jonna che, dopo i saluti del caso, estrae magicamente dalla tasca questo CD, me lo porge chiedendomi di dargli un'ascoltata... e dopo due mesi, sono riuscito a dare ben più che un'ascoltata perchè il prodotto è davvero buono.
Ma prima di parlare del CD un pò di storia perchè in questo caso è d'obbligo: la band nasce nel 1997 sotto il nome di Jailbreak, dopo numerosi show e 4 demo cd-s, vengono in contatto con la Powerzone Records che gli offre un contratto a patto di trovare un nuovo singer. Reclutato così Andrea Di Persio, nascono nel 2003 gli Hot Custom Man, ma il progetto dura il tempo di un concerto di spalla agli L.A. Guns perchè poi l'etichetta fallisce.
Nonostante il premix sia stato proposto a diverse etichette, alla fine è rimasto a prendere polvere per qualche anno, quando finalmente nel 2008 Jonna decide di riprenderlo in mano e dargli una bella ripulita.
In mancanza di un vocalist viene coinvolto nel progetto Luca Celletti (Lace Black, Eurosmith) che presta la sua voce sulla maggior parte dei brani, ad eccezion fatta per "Ridin' On The Road" che vede dietro il microfono Mimmo God (con lui anche nei The Guestz) e dallo stesso Jonna in una delle due bonus track, quella "Piracy" già sentita per l'appunto con i suoi The Guestz... ma attenzione, non vi aspettate dell'hard'n'roll come in Not For Money, Just For Glory, perchè il suono di Show The Real Face e' più duro e a passo con i tempi, anche se le influenze sembrano venire da lontano...
Moreno Lissoni
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LE$TER & The LAND$LIDE LADIE$
“Best Friends Glitter Can Buy”
“Dysfunctionally Yours….Live!”
“Change, Derange, Rearrange”
Self Production 2009
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Finalmente ho tra le mani l’attesissimo full-lenght delle “Ragazze Valanga” di Modena, l’irresistibile R’n’R machine capitanata dal singer Le$ter Greenowski che, dopo un paio d’anni di spasmodica attesa del seguito di quell’autentica perla intitolata “Anyway”, ci ripaga ampiamente piazzandoci tra capo e collo un cofanetto di 3 – dicasi TRE – CD! In realtà la sorpresa è relativa per chi conosce bene Le$ter, stakanovista instancabile che dagli esordi nel 2003 ne ha fatta di strada, sia in senso letterale macinando date e chilometri on the road, sia in senso lato, componendo brani a go-go in un crescendo artistico esponenziale, fino a ritagliarsi uno spazio ben definito ed ampiamente meritato nell’affollato panorama R’n’R della penisola. Unico superstite della line-up originale (da cui il recente cambio di moniker), deus ex-machina del progetto ed autore di tutto il materiale, in lui s’incarna l’archetipo del Rocker perfetto: istrionico e carismatico, ipnotico ed ossessivo, dolce e sensuale, grintoso e perverso, sfrontato ed irriverente, sempre al centro dell’attenzione con presenza scenica invidiabile e padronanza assoluta del palco, capace di prendere in mano l’audience e trascinarla in un caleidoscopio di vibranti emozioni.
Le$ter non fa il Rocker, non finge e non recita, lui E’ il R’n’R e riesce a trasmettere questa sensazione a fior di pelle, ti diverti perché lui si diverte, salti perché lui salta, ti commuovi perché lui si commuove, niente trucchi e niente inganni, ciò che vedi è ciò che è. Anche fuori dal palco, con quella sua attitudine ad agitare, muovere le acque per coinvolgere quante più persone in questo e quel progetto con entusiasmo, riesce sempre a creare l’illusione che la stramaledetta scena Italiana sia li, agonizzante ma ancora viva... Il primo CD comprende materiale composto dal 2005 al 2007, e racchiude tra gli altri i 4 bellissimi brani di “Anyway”, grande musica ispirata tanto al proto punk a tinte glamour di Dolls e Brats quanto ai loro figli degeneri Hanoi Rocks, a storici gruppi punk come Dead Boys, Ramones e Dictators ed a rock’n’roll bands londinesi come Dogs d’Amour e Babysitters, con una spruzzatina di Lords of The New Church qua e la e spiccata “power pop attitude”. Il buon Le$ter è una spugna (eh....no, non parlo solo di alcool…), riesce ad assorbire tutto ciò che di meglio il r’n’r ha partorito fin dalle origini, ad amalgamarlo con personalità e rivomitartelo in faccia con naturalezza diabolica e perversa, e come ciliegina sulla torta ci piazza sempre il ritornello assassino, immediato e vincente, sia esso una sola parolina ripetuta in modo ossessivo come in “Pheromones” che un qualcosa di più elaborato come in “Sweet Lady Dynamite” o “New Disease”, pezzi che ti si appiccicano addosso come una cozza patella e non te li scrolli più… classe assoluta! Il secondo CD ci presenta i ragazzi in forma smagliante nella dimensione più consona ad una vera r’n’r band, quella di un live registrato @ People of Art di S.Damaso (Mo) il 24 Aprile del 2008, con la peculiarità di contenere 11 tracce su 12 completamente inedite.
Dall’iniziale “Go” alla conclusiva, commovente “For The RAMONES” passando per le sacrosante “Feeling Like a Dodo”, “Who Need Enemies” ed
una mostruosa versione di 2000 Man dei Rolling Stones, non c’è un calo di tensione: chitarra bassa, sigaretta in bocca, asta che rotea e via andare! Attitudine mostruosa. Il “third and final insult” tanto per omaggiare un’altra misconosciuta musa ispiratrice dei ragazzi, è un CD acustico con alcuni brani inediti ed alcuni riarrangiati, nella vena del Tyla più intimista, di Johnny Thunders e Nikki Sudden, momenti di poesia si alternano a momenti più deragliati, brani divertenti a brani malinconici, veri, sentiti e mai banali, quasi a volerti cullare in un tenero, rilassante abbraccio dopo una nottata di sbornie ed eccessi… Le$ter e le sue Valanghine, se lo conosci lo ami, se non lo ami sei un idiota. Se non lo conosci, sei un pirla ma un rimedio c’è: il cofanetto è li che aspetta…
Gaetano Fezza
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BOOZED
'One Mile'
Chorus Of One 2009
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Negli anni passati avevo già speso buone parole riferendomi a questo giovane gruppo tedesco giunto ormai al quinto full length e, dopo averli persi di vista con Tight Pants, devo ringraziare la nostrana Chorus Of One Records per avermeli risporverati, o meglio, tirati a lucido perchè One Mile brilla di luce propria benché non faccia della sua arma vincente l'originalità, sfoderando una buona capacità d'arrangiamento e una valida
ricerca di soluzioni immediate e dal certo impatto.
Alla resa dei conti, il CD fila via alla grande, tra i 14 brani presenti (di cui 2 bonus track, "Hole The Ride" e "Sexy") una
realizzazione che, senza particolari pretese, può
interessare i fans incalliti dei vari Hellacopters, Gluecifer e chi ama quel tipo di rock and roll tutto sudore e vibrazioni.
Moreno Lissoni
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REACHING HAND
'Threshold EP'
Chorus Of One 2009
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Insieme ai Boozed, la Chorus Of One mi ha fatto avere questo Ep dei porteghesi Reaching Hand, gruppo nato nel 2007 e capitanato dalla screamer Sofia.
Threshold e' un disco di puro hardcore, un genere che non ho mai apprezzato molto e difficilmente potrà cogliere degli estimatori tra le pagine di SLAM!, quindi mi limito a segnalare la loro uscita e se il genere rientra tra i vostri gusti, allora un giretto su Myspace lo si può anche fare...
Moreno Lissoni
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HEAVEN’S TOUCH
'The Best 1988 - 1995'
Forkate Productions 2009
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Gli Heaven’s Touch da Trieste sono stati per anni uno dei miei personali crucci a livello di band italiane, non fosse altro per il fatto che pur sbattendomi qua e la ero riuscito ad avere soltanto uno dei loro demo-tape, “Just..Ice” uscito nel 1993 ma non ero mai riuscito a recuperare i demos precedenti.
A togliermi dall’impiccio arriva questa bellissima antologia che copre tutta la carriera della band, nata a Trieste a metà degli anni ’80 per mano di Marco Liziero (chitarra) e Paul Zaverl (basso) e che nel corso degli anni ha visto alternarsi al suo interno diversi ottimi musicisti della scena triestina come Alex Falcone che ha contribuito anche al re-mixaggio del cd.
Per chi non avesse mai avuto occasione di ascoltare la band possiamo definirla come un riuscito crossover tra le sonorità street-glam del sunset degli anni d’oro con delle influenze più marcatamente nord europee che si rifacevano alla scena scandinava di fine anni ’80 primi anni ’90.
Ad aprire il ricco cd (ben 17 i pezzi contenuti) l’intero demo-tape prima citato, ovvero “Just…Ice” , 7 pezzi + intro di un trascinante Hard Rock melodico a cui il lavoro in fase di “restauro sonoro” a cura del già citato Falcone e di Marco Galliazzo ha donato ancora più brillantezza. Canzoni come “ Screaming for You “, “Desire” e la ballad “ Too Much Love To Love You” ci consegnano una band matura, con un cantante come Luca Gasparini che nulla aveva da invidiare alle ugole ben più famose dei gruppi dell’epoca.
Facendo un balzo temporale all’indietro troviamo poi i 5 pezzi del demo tape datato 1990, qui la formazione era a quattro, senza tastiere, e anche il sound è decisamente diverso..un class-metal molto vicino a quanto fatto da Dokken ma soprattutto Ratt, con perle come “Change my Law”, “This One’s All Mine” e la tellurica “Don’t Make me Waste My Tears”.
Dal demo tape del 1993, “Brands and Ashes” , l’unico con Lou Harrows alla voce viene ripescata “Another Kind of Love”, melodic hard rock song guidata dalle tastiere di Falcone e che lascia capire il cambiamento della band.
“Next Stop to Paradise” è un pezzo difatto inedito, datato 1992,
mentre la chiusura del cd è affidata a 2 brani provenienti dal primissimo demo tape della band datato 1988…”I Want You “ e “Crazy Dream” ci riportano indietro con la memoria a tempi in cui la passione poteva tutto, anche farci credere che dalle parti di Trieste ci fosse un pezzettino di Sunset ad attenderci.
Ho lasciato per ultima una delle cose più importanti di tutta questa operazione, ovvero la finalità… il ricavato infatti della vendita di questo cd, stampato in 500 copie numerate a mano e con due diversi tipi di serigrafia tra copie pari e copie dispari, verrà donato a Stefano Simoni, musicista triestino colpito da una grave malattia.
Per finire, il mio ringraziamento personale va a Walter Bastianel, collega scribacchino (nonché feticista assoluto per quanto riguarda la scena tricolore) che con passione, perseveranza e un pizzico di follia ha portato avanti questo progetto dando la possibilità a tutti di poter finalmente godere di una band che ha sempre raccolto molto meno di quanto meritasse.
Questa volta il consiglio è solo uno, compratelo... una volta andate le 500 copie non ci saranno ristampe e rischiate davvero di fare la fine del sottoscritto che per anni si è rimproverato di non aver cercato con più decisione le tapes dell’epoca... 10 euro ben spesi.
Federico Martinelli
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TORPEDOHEAD
'Lovesick Avenue'
B Records 2009
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Ci sono lavori che meritano di essere osannati rispetto al loro effettivo valore musicale, per l'importanza che
possono avere nella nascita di una scena musicale, mentre ci sono lavori che meritano qualche voto il più, perché contribuiscono a tenere in vita una determinata scena.
Lovesick Avenue del trio tedesco dei TorpedoHead appartiene a quest'ultima categoria, un album infarcito di riferimenti più o meno evidenti, che fanno rivivere un certo tipo di hard rock ora più datato, ora più moderno, con qualche coro e riff rubato alla scena hair metal, ma senza risultare scontato e noioso.
Nati da un'idea dell'ex chitarrista dei Nasty Riot, Sven Spacebrain, il gruppo di Francoforte si promuove paragonandosi ad AC/DC e New York Dolls, influenze che si possono avvertire in brani come l'opener "Wall Of Love" per quanto riguarda il gruppo australiano, mentre in "Ticket To The Moon", "Spacequeen" e "The Devil Inside Her Eyes" per quello americano che, per derivazione, potrebbero ricordare molto anche i Dogs D'Amour.
C'è molto anche della scena glam degli anni 80, si sentono neanche troppo lievemente Poison e Motley Crue, soprattutto i primi danno quel tocco di hairliner a "Brand New Sinsation" e "Love Rocket", sensazioni di déjà vu invece si avvertono nell'hair metal moderno di "Abuse Myself", "Six Years Dead", "Broken Flowers" (di cui è stato girato anche un video) e "Heaven", ma poco importa se sa di già sentito perchè il disco è un pò come una bella gnocca, anche se sai già com'è fatta una donna, continui a tenere incollati gli occhi su di lei, stessa cosa con Lovesick Avenue, sai già cosa ti aspetta, eppure si continua a ripartire dalla traccia numero uno fino alla cover conclusiva di "Burning Love".
Moreno Lissoni
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CHARLEMAGNE
'Charlemagne'
Eonian Records 2009
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Gruppo ripescato dalla Eonian Records nel lontano 1987 tra i club del Sunset Strip che si vanno ad affiancare hai Pistol Dawn (recensiti qui sotto!), ma a differenza di quest'ultimi, i Charlemagne sono decisamente più melodic rock oriented rievocando nel loro sound i Bon Jovi che furuno e gli Icon di "Night Of The Crime".
"Secret Romeo", "So Far Away", "Chance Is Calling", "Wait and See" e "I Wish I Knew" sono dei brani che faranno la felicità di chi ama o ha amato questo genere, non mi sento di esaltarli, ma non posso fare a meno di consigliarli a chi è sempre alla ricerca di vecchi o nuovi album di hard rock melodico a stelle e strisce.
Moreno Lissoni
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PISTOL DAWN
'Conversation Piece'
Eonian Records 2009
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Negli ultimi anni sono state diverse le etichette, o pseudo tali, che hanno riportato a galla gruppi e dischi mai pubblicati o esistenti solo in qualche vecchio demo, tra queste realtà entra a prepotentemente a farne parte anche l'Eonian Records, che rombando come una Chevrolet al Daytona 500, si mette subito in pole position tra le migliori del settore, offrendo un lotto di gruppi ai più sconosciuti, ma dall'assoluto valore per i collezionisti dell'hair metal.
Tra le prime pubblicazioni troviamo i Pistol Dawn, gruppo nato nel lontano 1988 e che vedevano in line-up il bassista Rob Stratton, che qualcuno ricorderà nei primi due dischi dei Lillian Axe e Chip Z'Nuff in veste di produttore.
I fan del genere staranno già sbrodolando, devo dire che non essendo più un talebano dell'hair metal, devo dire che ascoltato nel 2009 il disco sa di già sentito, ma se per un'attimo mi tolgo questo pregiudizio, Conversation Piece sa fare il suo mestiere, regalandoci autentici gioiellini di class metal a stelle e strisce come nel caso di "Message in a Bottle", "Hard Way", "Stocks and Blonds", "Still Running Wild" (vi piacciono Frontrunner, Farrcry o Lancia? ...ecco!), "Dreams Come True" dove emergono le influenze dei Lillian Axe, la power ballad "Gone Away" o l'acustica "Wish Upon a Star" che chiude il lavoro in maniera ottimale.
Ripescaggio riusciuto, ora vado a togliere la polvere a Love & War che mi è venuta voglia di risentirlo!
Moreno Lissoni
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THE VIBES
'Whiskey, Sex & Rock'n'Roll'
Im Digital 2009
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Cominciamo col dire, chiaro e semplice: questo mi piace proprio! E non mi sarei mai aspettata di dire una cosa del genere di una band di Southern Rock’n´Roll dalla... Svizzera! Si, esatto, Svizzera. Ascoltando “Whiskey, Sex and Rock’n’Roll potresti scommettere che arrivano dal Tennessee, e se Mr Jack Daniels avesse deciso di creare una band invece di una marca di whisky, suonerebbe esattamente come i Vibes.
Qualcuno ha detto che “Suonano come Bud Spencer che litiga con Quentin Tarantino mentre i Motorhead suonano live sul palco”, e io quoto perche’ mi sembra un’immagine dannatamente perfetta. E aggiungerei, quel palco sarebbe in un bar su Sixth Street, Austin, Texas. La cosa buona e’ che essendo europei potremmo avere occasione di vederli prima o poi senza dover andare in America...
Si sono messi insieme alla fine del 2002 e da allora si sono impegnati a diffondere il loro rock’n’roll come una febbre. Il suono e’ piuttosto sporco, tipiche chitarre e bassi esagerati, batteria rullante, influenzati dal Southern Rock e dal Rock’n’Roll lifestyle. “Whiskey, Sex and Rock’n’Roll” e’ una grezza, sporca, immediata esplosione di rock’n’roll dietro l’altra, niente pause, niente ballads, niente riempitivi. E’ difficile scegliere punti migliori e pezzi preferiti. La title-track e’ favolosa, ti fa venire voglia di headbang, cantare, bere una birra e fumare tutto contemporaneamente, ma “Smokin’ Ace” che segue e’ forse addirittura migliore. E che dire di “Devil’s nipples” e “Bed Rebel”? Ci sono Motorhead ma anche Superuckers, con un tocco di Social Distortion e, perche’ no, una spolveratina di Jet qua e la.
Non posso che raccomandarvi di procurarvi questo cd e ascoltarlo tutto, senza saltare, con un JD liscio e una sigaretta in mano in una calda notte estiva, levando il calice al rock’n’roll e a tuti coloro che lo tengono in vita.
Cristina Massei
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DOGS BOLLOCKS
'Smokin''
Helium Records 2009
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Side project per il chitarrista Kid Crystal dei BITCH QUEENS e il batterista Hede degli ZAMARRO che, insieme al bassista Sebastian dei FUCKING BEAUTIFUL e al cantante Giusy dei PHEBUS hanno dato vita a questo Smokin', un CD confezionato tra bellissime illustrazioni a fumetto e da una dozzina di tracce che puzzano di benzina, birra e donne.
Non so se Hede, che gentilmente mi ha mandato il CD sarà contento, ma quasi li preferisco agli Zamarro, per il semplice fatto che sono più affini ai miei gusti attuali, grazie anche a canzoni come "Dogs Bollocks", "Legalize Your Mind", "Bitchin'" e "One By One", pezzi legati a una struttura abbastanza canonica che fanno di Smokin' niente di più che un buon disco, che si lascia ascoltare dall'inizio alla fine!
Sono Svizzeri e relativamente vicini a "casa", quindi se vargate il confine, date un'occhiata alle loro date e fateci un pensierino.
Moreno Lissoni
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SPANK
'Get Bent'
Spank Independent 2009
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Gli Spank sono un quartetto della Carolina del Nord che suonano un onesto hard rock pieno zeppo di melodia. E’ formata da Brian Boles e David Barker entrambi chitarra e voce, Jody Blevins basso e voce e Ben Barker batteria e voce, e sono orgogliosi del fatto che contribuiscono tutti in egual modo al prodotto finale, prodotto che ci tengono a consegnare al piu’ alto livello di qualita’.
“Get Bent” e’ il loro secondo album e, come il primo “The Monkey”, e’ prodotto da Mitch Easter (R.E.M., Let’s Active), che ha anche prodotto il loro EP “Within Without con Beau Hill (Ratt, Warrant, Alice Cooper, Winger). La band menziona come influenze principali un po’ di tutto, dai Kiss ai Queen, dai Led Zeppelin ai Foo Fighters, fino a Black Sabbath e Van Halen: dal classico al moderno, dall’heavy al glam con un assaggino di pop di alto livello, “insaporito” da chitarre assassine. E questo e’ esattamente quello che troverete in questo album.
Ascoltando una ballad classica come “Hard to Understand” potreste pensare ai Winger, con una spolveratina dei primi Darkness nell’intro di chitarra. Potreste sentire qualcosa di Foo Fighters in “Step Out of Line”, forse anche Kiss in “Back to Me”, poi trovereste una ballad come “Breathing” dove la chitarra sembra arrivare dritta dritta dalla colonna sonora di un film americano anni 80 e il coro dall’MTV dei nostri giorni. La verita’ e’ che mettendo insieme le influenze e le idee di tutti questi quattro sono riusciti a creare un loro proprio sound, una onesta ma non banale miscela di rock melodico che puo’ rendere anche una ballad interessante. E non dimentichiamo la mano esperta di Mitch Easter dietro tutto questo.
Per quanto mi piacciano “Turkey Leg”, “Step Out of Line” e le due ballads, non trovo in quest’album quel singolo di spicco che potrebbe catapultare gli Spank su MTV in un futuro vicino, ma e’ un buon lavoro, e sono sicura che si tradurrebbe anche in un grandioso sudato concerto vecchio stile. Speriamo che riescano ad approdare da questa parte dell’Atlantico un giorno.
Cristina Massei
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ZAMARRO
'Dirty Power'
LC/Zamarro 2009
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Uscito lo scorso marzo per la LC Records il terzo album degli svizzeri Zamarro a distanza di 4 anni dall'ultimo The
Beast Is On Your Track che gli aveva portati a dividere il palco con WOLFMOTHER, DANKO JONES, FU MANCHU e ADAM WEST.
Dirty Power parte bene con le grintose "Burning Hearts", "Now!", "Wild Dogs", per proseguire poi con la trascinante "Satan's Arms", ma fino alla dodicesima traccia il motore caldo del rock and roll viaggia a una buona velocità in direzione inferno e con l'autoradio che suona una compilation di Monster Magnet, Fu Manchu e Hellacopters.
Moreno Lissoni
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NYMPHO
'VIP (Very Indecent People)'
Perris Records 2009
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La leggenda del glam/sleaze brasiliano Criss Sexx ritorna con il suo nuovo gruppo Nympho, e se avete apprezzato il suo lavoro solista “Bastard Barbie” questo “V.I.P.” non vi deludera’. Se non conoscete Criss Sexx, aspettatevi (indovinato!) un gruppo di Motley Crue wannabes, in realta’ piu’ simili ai Pretty Boy Floyd, con i soliti capelli lunghi ed un’accettabile quantita’ di make-up. Apparentemente gli 80 sono tornati: se considerate questa una bella notizia, continuate a leggere...
“Ignited” e’ un’ottima scelta per l’apertura, primi Skid Row con un po’ di LA Guns, potente e “sleazy” quanto basta per presentare degnamente la band, ed e’ ancora Sunset Strip 1987 con “Green Lights Go”. Ci piace “You Gotta Love”, un iniezione di semplice feel-good rock’n’roll senza pretese, seguito dalla prima di tre ballads, “I ain’t over you”. Ma tornano le chitarre potenti e ottantiane con “Get Down (Nymphomaniac)” e “All Night Long”, in caso qualcuno non avesse ancora captato l’influenza LA Guns. Pioggia, passi e una “confessione” introducono “Resurrection”, un po’ diversa dalle altre, flirtando senza convinzione con un rock piu’ classico. E’ l’ora della seconda ballad, “Say it”: un po’ “Every Rose”, un po’ Firehouse, un po’ carina, molto poco originale.
“Reason to rock” e’ il decimo pezzo, e sembrerebbe che il buon Cris sia a corto di idee. Non va molto meglio con “Tits and Ass”, un altro stanco riempi-cd, tipo “uh, abbiamo dimenticato di menzionare un po’ di tette e culi, infiliamocene un’altra va...”. Il pezzo finale, “Without You Tonight”, e’ la terza e migliore ballad e probabilmente una delle mie personali preferite in quest’album.
“V.I.P.” non e’ niente di nuovo, non entrera’ in nessuna classifica contemporanea, ma e’ quello che vedete in copertina, e probabilmente non avrete un’altra band glam sleaze decente dal Brasile nella vostra collezione. Quindi, se stavate aspettando che qualcuno ritirasse fuori Sunset Strip, correte al piu’ vicino negozio di dischi e visitate www.myspace.com/nymphovip, perche’ questa potrebbe anche diventare una delle vostre band preferite. Ma se siete felici di essere nel 2009, disprezzate gli uomini con trucco e pantaloni di pelle e vi chiedete chi mai paghi ancora per vedere i Pretty Boy Floyd, allora fareste meglio a stare lontano da questi tipi qui...
Cristina Massei
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ONE TRAX MINDS
'One Trax Minds'
Indelitius Records 2009
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Un professionale formato digipack fa da biglietto da visita a questa band abruzzese che è riuscita in tutto e per tutto a convincermi solo dopo pochi ascolti.
Non conosco la loro storia, ma poco importa perchè le 15 tracce proposte parlano da sè, con una produzione sopra la media e un lotto di canzoni che farà drizzare la cresta a tutti coloro che ascoltano punk.
Nonostante non abbia un grosso background in materia, sono rimasto piacevolmente colpito da come sono riusciti a produrre un mix di sonorità che sembra miscelare U.S. Bombs, Clash e quel tanto che basta di Social Distortion per farmeli piacere ancora di più. Non sto qui a descrivervi brano per brano, perchè tutti vanno ben oltre la sufficienza, raggiungendo i picchi in "I'm giving all", "Charlie was", "The church of the holy spook" (Shane MacGowan), "Something about the nations"... hmm troppi per citarli tutti... posso solo aggiungere che le poche righe di questa recensione sono in linea con il sound proposto dai 4 abruzzesi: pochi fronzoli, solo punk rock come deve essere fatto!
Moreno Lissoni
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TRAUMATISME
'Horrorwood Rocks!'
Self Produced 2009
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Neanche la serie TV Lost mi aveva fatto fare un salto temporale tale, infatti grazie al a "Horrorwood Rocks!" sono stato catapultato alla metà degli anni 90, quando la scena glam punk underground produceva ottime band dalle registrazioni improponibili.
Il progetto di questo rocker francese potrebbe benissimo far parte di quel periodo e non avrebbe sfigurato tra le pagine di fanzine come Leather Boyz o Trash N' Crash, quando si innalzavano 69 Eyes e Hollywood Teasze come i nuovi portabandiera della scena.
Le influenze del gruppo tedesco si possono riscontrare anche qui, così come quelle di gruppi come Frankenstein Drag Queens From Planet 13 ("Living Dead World" è un buon ascolto per farvi capire cosa intendo).
Tra una canzone e l'altra non si fa fatica ad avvertire la presenza di glam metal ottantiano (Twisted Sister, W.A.S.P., Mötley Crüe e Poison), il tutto condito dalla produzione di Divine degli Undercover Slut che rende il sound un pò più Murderdolls-iano.
Le top tracks le ho individuate in "Leather Is Our Future", "Beverly Kills (On The Sunset Graveyard)", "Sucker" e "Rockin'" per un disco gradevole indirizzato solo ai fanatici e malati mentali del genere.
Moreno Lissoni
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LACEBLACK
"Laceblack"
Self-produced 2008
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Dietro al monicker Laceblack troviamo Luca Celletti, ovvero lo Steven Tyler degli Eurosmith, tribute band degli Aerosmith. Insieme a lui, vecchie conoscenze di Slam! come Umberto Sartini e Jonna (The Guestz), che insieme a Valerio Bulzoni (chitarra), Andrea Giorgi (batteria), Raoul Battilani e Andrea Nofri alle tastiere, danno vita a queste 3 tracce che, con mia sorpresa, si allontano dal sound dei Toxic Twin, per un più catchy pop rock.
Nonostante avrei preferito qualcosa di più hard rock, non posso mettere in dubbio l'abilità di questi musicisti che hanno dato alle stampe un lavoro positivo, vario nei contenuti e ben suonato, forse un po' leggerino per i miei gusti, ma adatto a chi predilige un rock senza eccessi, composto da buone song dallo sviluppo ragionato ed intelligente.
Moreno Lissoni
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CHRIS DUARTE & BLUESTONE Co.
"396"
Shrapnel Records 2008
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Chris Duarte è un vituroso chitarrista texano descritto più volte come l’erede naturale di Steve Ray Vaughan, tanto che nel 1995 ricevette il titolo di "Best New talent" dalla rivista Guitar Player.
I Bluestone Company, non sono altro che gli ex giapponesi Savoy Truffle conosciuti sulle pagine di SLAM! per aver prodotto un paio di album di bluesy southern rock settantiano.
L'incontro tra i due ha dato vita a questo progetto e all'album 396, dove, manco a dirlo, e' proprio il rock delle radici ad essere letto dal laser del mio stereo, 12 composizioni di alto livello e d'altri tempi, dove il caldo abbraccio del blues si mischia ad una tecnica sopra la media, un disco canonico, ma suonato benissimo, quanto basta per promuovere 396.
Moreno Lissoni
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DANNIE DAMIEN
'A Cowboy No One Gets'
Self Produced 2009
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Nel primo CD Have A Good Time!!! scrissi che Dannie Damien alternava luci ed ombre, in cui le buone idee spesso erano penalizzate da una registrazione non all'altezza e da un cantato poco incisivo. Anche nel nuovo A Cowboy No One Gets devo ripetermi su una produzione che non rende giustizia a diversi brani e sul fatto che trovo molto più a suo agio il musicista di Trani con in braccio una sei corde, piuttosto che dietro ad un microfono. Intendiamoci, non voglio dire che canti male, ma solo che in un genere come l'aor o il rock melodico, la voce incide molto sul risultato finale, basti pensare ad un Jimi Jamison, Steve Perry o ad un Jon Bon Jovi (tre nomi non proprio citati a caso...).
A questo giro, oltre all'ex Southern Kross Ciccio Ronchi, già sentito anche nel disco d'esordio, troviamo alla voce anche Mauro Simone nell'aor di "I don't wanna sleep" e in "What if children stop to smile" (che sia la risposta di Damien a "When the Children Cry"?), Matteo Giraldi in "Fight!" e "Ready to rock" e appunto Ciccio Ronchi che, insieme a Lady Rhuna duetta nel rock and roll di "Live or die" che ci fa cogliere il lato più "roots" del chitarrista pugliese.
Alla resa dei conti, pollice alto per gli aor di "Highschool baby", "I don't wanna sleep" e "Fight!", per il party rock di "Rollin' over the night", per l'appena menzionata "Live or die" e per l'acustica "Hey, I've enough", a cui manca solo una buona produzione per poter competere con i nomi più blasonati.
Moreno Lissoni
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THE DEADLY ROMANTICS
'Do you Wanna Rock And Roll'
Daze Records 2008
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Grezzo rock and roll quello proposto dalla band di Glasgow nata nel 2006 e uscita nel 2008 con questo ep dal titolo tanto scontato quanto eloquente: Do you Wanna Rock And Roll.
Rozzo e maleducato come un camionista che soffre di emorroidi, il sound dei Deadly Romantics non presenta nulla di nuovo, 4 pezzi tirati che partono con la vigorosa title-track per andare a concludere con "Scream My Name", omaggio del cantante Thunder ai suoi idoli, Zodiac Mindwarp and the Love Reaction.
Quest'ultimi sono la prima fonte di ispirazione dichiarata del gruppo, ma per arrivare ai livelli di "Tattooed Beat Messiah", c'è ancora bisogno di un pò Rock And Roll...
Moreno Lissoni
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by Slam! Production® 2001/2009
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