Non ho mai amato le operazioni commerciali legate ad un componente di un gruppo scorparso, soprattutto quando a realizzarlo ci sono i musicisti del gruppo stesso.
A celebration Of Marc & Mickey e' stato infatti registrato nel 2001 dall'ex batterista Mickey Finn e da Paul Fenton, insieme a Alan Silson, Rob Benson, Dave Major, Tony Allday e Graham Oliver per celebrare appunto, la scomparsa di Marc Bolan.
I piu' verginelli del settore, devono sapere che i T-Rex sono quelli di "20th Century Boy", penso una delle canzoni piu' coverizzate di sempre, da molti considerati come i padri del glam rock e del proto punk, grazie ad una musica che racchiudeva in se diversi stili.

Dopo anni di successo, nel 1974, con le scarse vendite di "Zinc Alloy and the Hidden Riders of Tomorrow" viene licenziato il produttore Tony Visconti e il gruppo inizia a perdere i pezzi. Qualche anno piu' tardi, Bolan, in un programma televisivo annuncia la reunion del gruppo in formazione originale, ma il 16 settembre del 1977, l'auto su cui viaggiava, guidata dall'amante Gloria Jones, si schianta contro un'albero a causa dello scoppio di un pneumatico.
Ovviamente il gruppo non si riformo', ma la musica di Mark Feld e' rimasta nel corso di tutti questi anni, e le radio continuano a trasmettere le varie "New York City", "Children Of The Revolution", "Get It On",... naturalmente qui riproposte.
Moreno Lissoni

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Negli ultimi anni si e' spesso parlato di Gary Glitter, ahime', non per motivi musicali, ma per una condanna per possesso di foto pornografiche di adolescenti e per l'arresto in Vietnam con l'accusa di abusi sessuali su minori. Mentre l'ex rockstar inglese stara' scontando la sua pena, la sua ex backing band, ora composta da John Rossall, Harvey Ellison, Andy Hemmings, David Harker e Simon Dowson e' tornata in tour in Europa e con un nuovo CD per l'Angel Air Records.
Gia' dal titolo - Glitteresque - potrete ben immaginare a quale tipo di musica ci troviamo di fronte, dove non mancano i fiati e soprattutto parti di sax e cosi', delle 15 tracce, mi risento volentieri "Angel Face", la cover di Sam Cooke "Twisting The Night Away" e la celebre "Rock and Roll Parts 1 & 2", classicone glitter anni 70 che trovereta in qualsiasi compilation del genere.
Mi lascia abbastanza perplesso invece la rivisitazione in chiave disco di "Let’s Get Together Again", ma in generele un piacevole ascolto.
Moreno Lissoni

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Conosciuti nel 2006 con l'esordio After The Mourning, sono tornati con un nuovo disco prodotto da Chris Johnson (Evanescence, Goldfinger, Josh Todd) e dal chitarrista dei Crazy Town, Anthony Valli.
Breakin' Bread with the Devil non e' semplice da descrivere, le sue atmosfere sofferte, bilanciate ad un robusto hard rock e alla particolare timbrica di Tony West, non mi danno termini di paragone anche se, dopo 2 album, sono riuscito finalmente ad individuare da cosa derivava quella sensazione di déjà vu che avevo nell'ascoltare West, infatti la sua voce si muove su tonalita' care a Michael Aston dei Gene Loves Jezebel, con una spruzzata di Ozzy Osbourne e Perry Farrell, ed e' proprio la band di quest'ultimo che si candida come una della maggiori candidate per affinita' e per certi versi anche i Mother Love Bone potrebbero essere un nome da poter nominare senza dire troppe eresie.
Prima parlavo di atmosfere sofferte, e' come non possono essere se non cosi', se si parla di una ex moglie morta? ..."Feel Me" e "Sixty Five steps Away", sono di fatto due tracce che parlano di lei, furente la prima e piu' angosciosa la seconda, mentre e' la melodia a caratterizzare "Say Hello". Tra le preferite cito "Wicked Love Song".
Disco valido, anche se puo' sembrare ostico al primo ascolto.
Moreno Lissoni

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Grazie alla Street Symphonies, nuova etichetta italiana che si affaccia sulla scena hard rock, ho la possibilita' di ascoltare in anteprima il disco d'esordio di questo gruppo di Imola, di cui avevo gia' sentito parlare in maniera molto positiva.
Get Up, Get Loose, Get Off! fa parte di quella schiera di album usciti con 20 anni di ritardo, che pur non proponendo nulla di nuovo e avvertendo qua e la qualche sensazione di déjà vu, riesce a farsi voler bene sin dal primo ascolto, grazie alla buona preparazione tecnica del gruppo e alla capacita' di confezionare degli ottimi spunti.
Il genere proposto e' quello che andava per la maggiore sul finire degli anni 80, quell'hair metal imbastardito con lo street rock, in cui non mancano accenni bluesy, come nell'utilizzo dell'armonica in "Idiota" e dove si fanno sentire le loro dichiarate influenze per Motley Crue, Guns n' Roses, Skid Row, Van Halen e Aerosmith.

Parlando delle canzoni, oltre alla gia' citata "Idiota", sono riuscite a colpirmi le selvagge "Wrong Shape" e "Burning Miracle", "Lost & Found" (che mi ha ricordato lo stile degli SHY TIGER), lo scatenato rock and roll di "Rock In The U.S.A." e la ballata "Shine", dal testo non proprio originale, ma da una melodia irresistibile, che non fara' fatica a comparire nelle mie compilation di viaggio di gruppi italiani.
Per concludere, credo che i Johnny Burning, nel loro genere, siano uno dei migliori gruppi che l'Italia abbia partorito negli ultimi anni, quindi se volete rimpolpare la vostra discografia di rarita' hair metal, dove gia' fanno parte Joker, Outlaw Blood, Bleeding Hearts, ecc. avete trovato il CD che fa per voi.
Moreno Lissoni

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Guardando la foto sul retro del CD ho subito pensato si trattasse di un errore di spedizione, dal momento che l'aspetto di questo signore non piu' giovanissimo non ha molto legami con il rock. Ma come insegna il saggio "mai giudicare un libro dalla copertina", perche' questo signore inizia la sua carriera nel 1967 come singer, songwriter e arriva ad oggi con questo progetto dove si avvale della collaborazione di diversi artisti.
C'e' Chris Thompson (Manfred Mann`s Earth Band), c'e' John Waite (Bad English, The Babys), c'e' Southside Johnny, ci sono Steve Booker, Bernie Shanahan, Chaz Jankel, Michael Saxell e Terry Reid, che rendono questo progetto un sinonimo di qualita', con 13 pezzi in bilico tra Rock, Pop, Blues e musica latina, adatto per i palati piu' fini e 'adulti'.

Forse ci sono un po' troppe ballate, ma cio' non toglie il valore di ogni singola traccia. Vengo sempre rapito dalla voce dell'ex Bad English come nel pop rock di "In Gods Shadow" e nella spagnoleggiante "Gold Fever", cosi' anche, e' difficile rimanere estranei durante "A Common Thread" e "Ninety-Nine Degrees In The Shade" provenienti dalla classica scuola del New Jersey, in questo caso con il buon compito svolto da Southside Johnny, mentre tra le lente spiccano "It Might Be Your Heart" con alla voce Chris Thompson e "Silver Town" cantata da Steve Booker.
Moreno Lissoni

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Arrivano da Rotherham, Inghilterra e si sono formati nel 2005 da ex membri di Deadline e Tikaboo Peak. La loro biografia annovera diversi show di supporto ad artisti come Danny Vaughn, Statetrooper, Great White, Jeff Scott Soto e White Lion.
L'omonimo album uscito a luglio vede la presenza di John Mitchell (Enter Shikari, Funeral For a Friend) al mix e Tony Mills (Shy, TNT) ai cori, una band, che in certi frangenti, forse per via della la loro origine, mi ha fatto pensare ai The Shock di "Pinultimate".
Dovendo citare un'altro paio di nomi per inquadrare i Crimes Of Passion, direi anche Lynch Mob, Skid Row, ma dal retrogusto sonoro anglosassone, cosi' ecco spiccare le travolgenti "The Me I Lost", "Fight You On My Own", "Die Alone", "Breathless & Beautiful" e la piu' moderna "Unbreakable", mentre pollice verso per "God Made Me Your Angel" e "Exit Wound". Album da 7+!
Moreno Lissoni

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Bukowsky...
Diversi anni fa ho avuto il mio periodo "Bukowskiano", dove ho letto svariati suoi libri. Adoro gli squilibri di "Storie di ordinaria follia", cosi' come ritengo Hank, uno degli scrittori piu' rock and roll del 900. Difficile per me, rimanere impassibile di fronte a frasi come "ecco il problema di chi beve, pensai, versandomi da bere. Se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; e se non succede niente si beve per far succedere qualcosa" o "le due piu' grandi invenzioni dell'uomo sono il letto e la bomba atomica: il primo ti tiene lontano dalle noie, la seconda le elimina" oppure "Qual'e' il consiglio che darebbe ai giovani scrittori? - Gli consiglierei di bere, scopare e fumare un mucchio di sigarette - E a quelli piu' anziani? - Se sono ancora al mondo, non hanno bisogno di consigli".

Effetto Bukowsky...
E' proprio lui a dare il titolo al disco d'esordio di questo gruppo nato nel 2005 a Monza con gia' diverse aperture di prestigio (Afterhours, Verdena, Tre Allegri Ragazzi Morti). La band propone un grunge rock dal cantato in italiano, con chitarre quasi stoner e soluzioni che in certi casi mi hanno riportato alla mente i Ritmo Tribale, gli Afterhours e i Queen of The Stone Age, grazie anche a tematiche "easy" che in questo contesto, e' da considerarsi esclusivamente un pregio.
Non saranno forse un canonico ascolto per gli utenti di SLAM!, ma Il Marchese e' gia' pronto per il grande passo.
Bukowsky scriveva che "Il genio e' un uomo capace di dire cose profonde in modo semplice" e Il Marchese sembra averne subito tale Effetto...
Moreno Lissoni

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Side-project per il tastierista dei M.ILL.ION, Johan Bergquist.
Se siete amanti dell'Aor e del rock melodico, questa release diventera' un prodotto su cui spendere i vostri soldi, perche' ci sono tutti gli elementi per accontentare gli amanti di Toto, Magnum, Journey e di tutto quel rock ricco di melodia e keyboards.

"This Heart of Mine", "Say If You Want Me", "Shooting Star" (con un intro tastieristico che mi porta alla mente i Van Halen di meta' anni 80) o "Could It Be You", uniscono la scuola americana con quella europea, risultando cosi' un lavoro al di sopra della media, non eccezionalmente innovativo, ma ottimo per chi segue questo genere.
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Non conosco molto bene la carriera del cantante svizzero, diventato celebre per aver prestato le sue corde vocali ai Viva, ai Tygers of Pan Tang e per aver dato alle stampe una serie di album a suo nome.
Medicine Man e' il secondo album per la PaZouZou Records dopo Resurrection del 2005, formazione invariata con Marco Paganini alla voce, Dale Powers alla chitarra, Kiki Crétin al basso, Diego Rapacchietti alla batteria e un hard rock melodico dalle diverse sfumature.
Si apre con la title-track, brano di melodic rock che ha la pecca di durare troppo, mentre con la seguente "The Secret" si inizia a fare sul serio, grintosa rock song ottima a mio avviso in veste live, discorso inverso per le due seguenti ballad "End Of The Line", "Teardrops", discrete su disco, forse un po' pallosette da sentirsi sotto il palco.
Tra le altre tracce, spuntano positivamente la fresca e trascinante "The Only One" e la bluesy "Easy Come, Easy Go" che ci consegnano un disco dignitoso che, tra alti e bassi, si fa ben ascoltare.
Moreno Lissoni

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Sono uno che reputa Mood Swings, come uno degli album piu' belli di hard rock melodico usciti negli anni 90. Melodie mai banali e il chitarrismo di Pete Lesperance li hanno fatti diventare un gruppo culto tra i sostenitori del genere e tra alti e bassi, progetti solisti e compilation, i canadesi Harem Scarem continuano a produrre album di ottima fattura e "Hope" ne e' un'altro esempio.
La "speranza" di un ritorno repentino alle sonorita' degli esordi viene proclamato ormai prima di ogni uscita di una loro release, ma il loro sound durante gli anni si e' evoluto, e' maturato, passando tra gli 'esperimenti' power pop di Rubber fino a giungere ai giorni nostri con l'ottimo Weight Of The World del 2002 e i buoni Higher, Overload e l'ultimo Human Nature.

Hope continua sulla scia di queste release con picchi raggiunti nell'opener "Watch Your Back", nella title-track, in "Days Are Numbered", nella ballata "Shooting Star", nell'up-tempo di "Calm Before The Storm" e nell'acustica "Nothing Without You", dove la coppia Hess/Lesperance continua a produrre ottime canzoni con il loro inconfondibile marchio di fabbrica.
Nell'edizione europea e' presente anche la bonus track di "Higher" con solo chitarra acustica e voce...
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Se ascoltate abitualmente gruppi come The Devil Dogs o The Hives, garage o power pop, molto probabilmente apprezzerete Crocodiles, quarta fatica per questa band svedede, di cui non so molto, anche se di recente e' apparsa su alcuni palchi italiani.
Non conosco molto bene neanche questo settore, ma posso affermare che il suo sporco lavoro di far battere il piedino lo compie in pieno con dodici tracce solari e sculettanti. Dall'iniziale "That Train" fino alla conclusiva "If I See You Cry" le atmosfere sono pressoche' simili, anche perche', come succede quando si ascolta un genere che non si conosce, le canzoni tendono ad essere uguali... un po' come quando si vuole spiegare a chi ascolta non ascolta hair metal che differenza c'è tra i Bon Jovi e gli Europe, ma questa e' un'altra storia...
Non vi faccio perdere altro tempo, gli indirizzi sono di fianco, ascoltare prima dell'acquisto.
Moreno Lissoni

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Dopo i The Guestz un'altra band proveniente dalla capitale che parte con il piede giusto, si tratta dei New Babylon, gruppo formato da un'idea del chitarrista Matteo “Thrasher” Bellezza (Enemynside) che, coadiuvato dalla voce di Freddie Wolf (Princess, Stick it Out), dal batterista Dan Scala (WitHate, ex-Rainspawn), dal chitarrista ritmico Piere e dal bassista Massy, hanno stampato un mini CD di 4 brani all'insegna di un tosto rock and roll contagiato dallo street rock "modernista".

"La - nuova - porta di Dio" viene aperta dall'incisiva "Unconnected" e non so me li ricordi o meno, sta di fatto che ascoltandola mi sono venuti in mente i No Direction - aperta parentesi - appena ho 2 minuti vado a cercare il CD e me lo riascolto per vedere se il caldo non mi ha giocato un brutto scherzo - chiusa parentesi. Piu' stradiaiole invece le seguenti "Spoken Revolution" e "One Step Further", mentre la conclusiva "Deadly Lullaby" e' il brano che mi ha convinto subito dopo il primo ascolto grazie ad un ritornello molto efficace.
Spero che non rimanga solo un side-project e che il progetto possa avere un seguito, sarebbe un peccato non avere la possibilita' di sentire un album intero del gruppo romano.
Moreno Lissoni

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L'ho visto qualche mese fa in concerto a Milano... che dire, le ha proprio tutte: e' bello, e' un grande chitarrista, ha una voce della Madonna e fa un lavoro tra i piu' belli del mondo: la rockstar!
Invidia! Il concerto ha avuto il suo apice nella reazione del pubblico con i pezzi di Mr. Big e Poison, cosa che mi lascia un po' pensare, ma che in effetti era pronosticabile. Per celebrare il tour del 2007, il guitar hero ha messo sul mercato la performance brasiliana dove ripercorre un po' tutta la sua carriera musicale, tra ballate, pezzi classic rock e folate di rock blues.
"Feeling" e' uno degli aggettivi che direi per descriverlo e piu' l'ascolto e piu' mi rendo conto che preferisco la sua "Stand" che non quella cantata di Mr. "Rock Of Love".
Chi apprezza gia' il virtuoso chitarrista non aspettara' molto a recuperarne una copia, per chi invece lo ha sempre snobbato, una buona occasione per avere un quadro generale del suo repertorio.
Moreno Lissoni

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I Those Furious Flames sono una band che arriva dal Ticino composta da Jullo (Voce), Pat (chitarra), Joe (chitarra) G.B. (basso) e Big Boss (batteria), hanno esordito nel 2004 per la Nextpunk Records con l'album dal titolo She’s Great e dopo una pausa forzata dovuta alle condizioni di salute del loro cantante, sono tornati all'inizio dell'anno con il secondo disco, Hot Hot Baby Rock.

Dal loro MySpace si dicono influenzati da The Bones, Backyard Babies e Hellacopters ed in effetti questo disco potrebbe benissimo essere catalogato come punk rock and roll, ben suonato e con un bel tiro, ma che a mio avviso ha un paio di punti deboli: la durata di alcuni brani ("My Future Son", "A Whore, A King And A Man In Black") che alla lunga stancano e la mancanza di una vera hit o di quella melodia assassina che ti si appiccica all'orecchio, perche' dopo i primi ascolti faccio fatica a ricordare una traccia piuttosto che un'altra, anche se "Hot Hot Baby Rock", "Rollin Dynamite" e "Secret Cities" sembrano avere una marcia in piu'.
Moreno Lissoni

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E' il secondo disco di rock con il cantato in italiano che mi capitato di ascoltare nelle ultime settimane, e cosi' dopo le buone impressioni avute con il lavoro dei toscani J27, eccomi qui a parlare di Neronova, formazione nata nel 2002 dalle ceneri dei Blackage, con alle spalle un'intensa attivita' live che li ha visti aprire i concerti di LINEA 77, BAMBOLE DI PEZZA ed un disco d'esordio datato l 2005.

A distanza di 3 anni ritornano con I Colori del Nero, 12 brani originali piu' la cover "Like a prayer" di Madonna, il tutto miscelando sonorita' rock, metal, hard rock e musica alternativa, e con mio stupore, visto la mia avverisita' verso il cantato in madrelingua, ne sono rimasto piacevolmente colpito.
Trovo "Proposta indecente", "Medea" (gia' pubblicata sull'album di debutto) e "Molotov Cocktail" dei grani pezzi di rock duro che se non fosse per il cantato, difficilmente penseremmo ad una proposta nostrana.
Queste poche righe solo per dirvi che ci troviamo di fronte ad una buona band con un buon disco e una buona personalita', ora mi auguro riescano a fare il grande passo...
Moreno Lissoni

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Pro e contro per "Shut Up!!!", ep stampato lo scorso aprile da questo gruppo di Teramo. Le note positive sono date da una release professionale, ben suonata ed influenzata dall'hard rock degli anni 80 e con la vivace e ben riuscita "Dancing With The Devil" ad aprire le danze.
Al contrario, le cose che mi lasciano un po' perplesso sono la strana scelta di inserire 3 ballate su un totale di 5 pezzi e l'eccessiva lunghezza di alcuni brani come in "Eyes Of Light" o "Memory Of A Dream" (anche se quest'ultima e una spanna sopra le altre lente).
Da umile ascoltarore del genere e sostinitore dei gruppi italiani, consiglierei alla band di continuare a lavorare su song come "Dancing With The Devil" perche' la band sembra avere tutte le capacita' per tirare fuori altri ottimi spunti.
Moreno Lissoni

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Tra le etichette piu' produttive in ambito di ristampe classic rock, c'e' senza ombra di dubbio l'inglese Angel Air. L'opera di ripescaggio pesca nuovamente nel repertorio di Gillan che se siete sani consumatori di hard rock conoscerete per forza come lo storico frontman dei Deep Purple.
No Easy Way presenta una relase nel doppio formato CD/DVD, il primo raccoglie la performance all'Hammersmith Odeon dell'ottobre del 1980 con l'aggiunta di 4 bonus: "Underwater Solo Sonics", "No Easy Way", "Thunderwood" e "If You Believe Me", mentre il DVD contiene le immagine del concerto di Edinburgo registrato per una tv scozzese sempre nello stesso anno, con 5 brani e un'archivio fotografico.
Nella band troviamo oltre a Gillan, il bassista John McCoy (Samson, Mammoth, U.K. Subs, Joey Belladonna, G.M.T., ecc.), il tastierista Colin Towns, il batterista Mick Underwood (Episode Six, Quatermass, Strapps) e il sottovalutato chitarrista Bernie Torme'.
La resa sonora non ottimale rende questa release un oggetto culto per i fan del cantante e dei Deep Purple o se preferite, un ottimo bootleg su cui spendere un po' di euro.
Moreno Lissoni

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Un gruppo che si presenta mettendo come influenze Alice In Chains, Pearl Jam, Fu Manchu, Kyuss, Nirvana e che si dice simile ai primi gruppi anni 90 provenienti da Seattle, di certo non mi aggevola il compito di inserire il CD nel lettore, ma come si dice: "ho voluto la bicicletta...".
I Sunaglare arrivano da Härnösand, Svezia e sono attivi dal 1999 come cover band grunge - aiutooo - hanno avuto l'opportunita' di aprire i concerti di The Atomic Bitch Wax, Backdraft e dopo qualche demo alle spalle, eccoli con questi 4 nuovi pezzi.
Tutto sommato, nonostante le premesse non proprio rosee, l'ascolto non e' stato affatto pessimo, anzi, vi diro', un paio di brani mi sono anche piaciucchiati, anche se le band che mi fanno godere, sono ben altre...
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Sono rimasto piacevolmente colpito da 'A Minor Quarrel' per una serie di motivi: la professionalita' del digipack e dei suoni, lo standard medio/alto delle composizioni e l'effetto sorpresa, dato dal fatto che ignoravo l'esistenza di questo progetto.
Non avendo note biografiche, mi aggingo a parlare di questo Ep che, come si legge nella pagina di Myspace e' influenzato da musicisti e gruppi come Velvet Underground, James Brown, T.Rex, Gram Parsons, ecc., e gia' dall'opener "Initials Emse'" si possono riscontrare tali ispirazioni, date anche dal modo di cantare che mi ricorda molto Marc Bolan. La seguente "On The Waterfront" segue l'onda Seventies e potra' piacere anche a chi ama i Dogs D'Amour piu' intimi, ma fino alla conclusiva "Caramel Says Violincheerio" il livello rimane alto con un susseguirsi si "emozioni" ottimamente arrangiate e dove compaiono anche strumenti come il violino, il flauto, l'armonica e i fiati. Lavoro intrigante!
Moreno Lissoni

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Resurrection Fever e' uno di quei CD che ogni tanto la mia scrivania si "mangia" e che fa ricomparire solo durante cambi di stagione o pulizie di sorta. Dopo essermi documentato sulla storia di questi Scutternash sono venuto a sapere che sono sulla scena dal 1996 e che esordisco nel 2001 dopo il demo dal titolo Hypnotyzer.
Dopo qualche problema di formazione, sono usciti lo scorso anno con Resurrection Fever, un CD di Hard & Heavy classico, costruito sui riff chitarristici di Mike La Rizza e dalle melodie create da Raff Mongiana.
Qualcuno ha tirato in ballo LEATHERWOLF e DEEP PURPLE per descriverli, sta di fatto che e' lavoro dignitoso anche se ancora molto distante da livelli di eccellenza.
Moreno Lissoni

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