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THE VALENTINE FAILURES
'Lights Out In Suicide City'
Self Produced 2007

In questo periodo pieno di nuove band figlie di MySpace che producono CD vuoti come il cuore di un banchiere, ecco finalmente qualcosa su cui si possa spendere 11 dollari senza disperarsi per aver fatto diminuire il conto di PayPal!
Si chiamano Valentine Failures, vengono da Dallas e manderanno in visibilio i fan dei D-Generation, perche' tra le nuove proposte uscite negli utlimi anni, sembrano i migliori eredi dell'ex gruppo di Jesse Malin.
Dopo l'ep di 3 pezzi "Hearts, Halos, and Hate", hanno pubblicato il loro esordio sulla lunga distanza, Lights Out In Suicide City, co-prodotti da Keith Knight e con 36 minuti di sleazy rock and roll punkeggiante, perfetta colonna sonora per un libro di Joe R. Lansdale - citato non a caso per la provenienza - e basta leggere qualche titolo per capirne il perche': "Suicide City", "Blood Shot Eyes", "Dead To You", "Dark Stars".

Niccolo' Ammaniti diceva di Lansdale: "Io consiglierei a un analfabeta di imparare a leggere solo per poter conoscere Lansdale", musicando questa affermazione e restando sul 'trash' io invece direi: "Io consiglierei a un sordo di comprarsi immediatamente un apparecchio acustico solo per poter sentire i Valentine Failures".
Chiuso l'agolo delle stronzate, concludo dicendo che dopo Chelsea Smile e Chinatown, un'altro buon gruppo che ha imparato la lezione di impartita da Social Distortion, Jeff Dahl, Black Halos e Lords of the New Church.
Moreno Lissoni

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ROULETTE
'Pull the Trigger / Reloaded'
Roulette 2007

E' il 1990. In questo anno escono alcuni dei piu' importanti album della storia dell'hair metal: Warrant con "Cherry Pie", Poison con "Flesh and Blood", Winger con "In the Heart of the Young", Slaughter con "Stick It To Ya", Lynch Mob con "Wicked Sensation", mentre entrano prepotentemente nelle classifiche rock gli esordi discografici Firehouse, Trixter, Heaven's Edge e Cold Sweat, trainando una serie di gruppi "minori" come 9.0, Big House, Cry Wolf, Hericane Alice, Julliet, Brass Kitten e in quel marasma di cotonature e spandex, in Michigan si formano anche i Roulette che realizzano un album dal titolo Pull The Trigger che, al contrario dei dischi citati sopra, non vide mai la luce.

A distanza di 17 anni, il gruppo americano ritira fuori dagli scatoloni il vecchio master, remixa e rivisita i pezzi e mette finalmente sul mercato il tanto sospirato CD contenente 14 brani che faranno la felicita' di chi ama Syre, Brass Kitten, Heavens Edge, Lancia, XYZ e via dicendo.
Pull the Trigger non verra' certo annoverato fra i dischi migliori del genere, ma e' sicuramente una buon album di hair metal che non manchera' di allietare gli appassionati.
Moreno Lissoni

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MYLAND
'No Man's Land'
Valery Records 2008

L'AOR ha avuto il suo massimo splendore durante gli anni 80 con portabandiera del genere gruppi come Journey, Foreigner, Styx, Angel, Toto, Survivor, un genere musicale fatto su misura per le emittenti radio americane con suoni prettamente rock e dalle linee melodiche pulite e orecchiabili.
Anche in Italia non sono mancati combi che hanno risentito di queste influenze, band come Elektradrive o Florence99 tennero alto il nome del rock adulto anche nel nostro paese e ora ci pensano i milanesi Myland a fare le cose per bene e a produrre un album che ha tutte le carte in regola per competere con le proposte che ci vengono da oltre Oceano.

Il progetto nasce grazie al batterista Paolo Morbini (Eva, Exilia, Brunorock) che, insieme a Guido Priori, Clod Corazza, Will Medini, Hox Martino e Massimiliano Passerini torna sul mercato dopo il promettente The Time Is Over del 2006 con questo No Man's Land, che vanta diversi ospiti illustri: Kee Marcello (Easy Action, Red Fun, Europe), Tommy Denander (Chicago, Toto, Richard Marx, Paul Stanley...), Alex Del Vecchio (Edge Of Forever, Glenn Hughes) e Steve Angarthal (Fire Trails).
Puro Aor cromato quello dei Myland che rielabora gli insegnamenti dell'ex band di Steve Perry e Steve Lukather, impreziosito con l'ottima interpretazione di Priori, uno di quei cantanti che avrebbe potuto andare al ballottaggio con Arnel Pineda.
Siamo di fronte ad un album di classe, che dara' una cinquantina di minuti di felicita' a chi amava, o ama tutt'ora, il rock adulto fatto come dio comanda.
Moreno Lissoni

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FALLEN SILVER
'Blood In Blue Eyes'
FS Records 2007

Neanche il tempo di assorbire le schitarrate AC/DC-iane degli Airbourne che l'Australia ci regala un'altro gruppo da tenere d'occhio e che mette tra le sue fonti musicali di ispirazione AC/DC (maddai!?!?), Black Crowes ("Porcelene", "Sunsets") e Buckcherry ("Insecure")!!!
Ok, lo so che non basta avere delle buone influenze sonore per fare della buona musica, ma nel caso dei Fallen Silver posso dire che Blood In Blue Eyes e' un disco che fa il suo sporco dovere, si ascolta senza troppe menate e tutto funziona bene.
Convincente e ben realizzato, dove le sonorita' sopracitate si integrano con gusto e senza stonare, come nel caso di "East L.A" o in "Leave This Town", ma soprattutto in "Loaded Gun", a mio parere il miglior pezzo del disco, per cui sono certo che gli amanti del genere lo troveranno un ottimo lavoro. Ascolto consigliato.
Moreno Lissoni

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SHENANIGANZ
'Four Finger Fist Fight'
Silverwolf Productions 2008

A dispetto di un nome che ancora non risco a pronunciare, i Shenaniganz dopo solo pochi secondi dall'attacco iniziale di "Punk That Rocks" ci fanno capire che fanno maledettamente sul serio.
Votati come la "Migliore School-Band" in Germania e poco piu' "vecchi" dei Tokyo Hotel, arrivano al loro esordio discografico e lo fanno in grande stile con un CD fatto con tutti i crismi e potrebbe dare la merda a qualche loro collega piu' navigato.

Niente di innovativo e neanche il disco del millennio, ma la miscela tra "nuovo" (che sta per JET), "vecchio" (che sta per AEROSMITH) e una lieve dose punk, fanno di Four Finger Fist Fight un ottimo ascolto.
"25 years Ago" sembra essere un tributo alle band che ho appena citato, con una parte centrale dove prima si fanno evidenti i riferimenti a "Are You Gonna Be My Girl" per poi proseguire con un break con il cantato a-la' "Walk This Way" e terminare in stile Rage Against The Machine, ma non e' l'unico brano degno di nota, perche' e' difficile non battere il piedino in "Pissing in the wind" (!), "Why?" e nella quasi southern "Hobo slide".
Un nome per il futuro e una buona realta' per il presente.
Moreno Lissoni

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NEW DISASTER
'Last night rites'
Tex~Tone Records 2006

Poco tempo fa vidi un servizio in TV su Austin, Texas. L'inviato descrisse l'atmosfera musicale che si respirava tra le vie della citta' e ne fui subito incuriosito. Da come ne parlava, sembrava che locali blues, jazz e rock sembravano piu' numerosi dei cattolici presenti a San Pietro il giorno di Natale.
Una citta' molto Rock And Roll a quanto pare, non a caso Quentin Tarantino ha girato li' il suo ultimo film, Grindhouse, con 3 avvenenti ragazze che si divertono sbevazzare al "Guero's" e al "Texas Chili Parlor"... non a caso Janis Joplin inizio' proprio nei club di Austin a portare in giro la sua voce e qualche anno piu' tardi una'ltro celebre musicista fece parlare di se' nella capitale del Texas, un certo Stevie Ray Vaughan.

Da questa citta', arrivano come un fulmine a ciel sereno, questi New Disaster (gia' il nome e' tutto un programma), il loro singer Natchet Taylor, senza troppi problemi, dice che vuole solamente suonare rock and roll "pericoloso", "heavy" e "completamente depravato" come Guns N' Roses, Rose Tattoo, Stooges e Dead Boys ...beh, come si fa a non volergli bene!?!
Last Night Rites e' uscito nel 2006, penso in una tiratura di 5 copie visto che non ne esiste traccia su internet, ma viene ristampato solo ora dalla Tex~Tone Records e prodotto da Andy Johns (Rolling Stones, Led Zeppelin). Nove tracce di rozzo rock and roll che sembrano evocare notti infuocate nei club del Texas, esplosioni sonore che rendono la musica dei New Disaster di grande impatto e che ci fanno conoscere una nuova giovane band che sembra possedere tutte le carte in regola per la definitiva consacrazione.
Moreno Lissoni

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BROKEN TEETH
'Electric'
Tex~Tone Records 2008

Quarta release per l'ex leader dei Dangerous Toys, Jason McMaster e i suoi Broken Teeth con un disco che contiene 5 nuove tracce e le rimanenti ripescate dai primi album, una sorta di mini best of che deduco sia stato dettato dal contratto con la Tex-Tone Records.
AC/DC e Rhino Bucket sono i due gruppi di riferimento per chi non li avesse mai sentiti, soliti giri e solita voce spaccagola, tali peculiarita' si risentono anche nelle nuove composizioni, ma con un taglio piu' "aggiornato" da leggersi come Danko Jones. Prendete l'opener "Roll Over", una mazzata in mezzo ai denti, senza dubbio uno dei migliori brani scritti dal musicista texano dai tempi di Hellacious Acres, cosi' anche le altre 4 tracce inedite pestano a suon di bordate AC/DC-iane.
Spero a questo punto che in futuro i Broken Teeth continuino a miscelare le sonorita' della band canadese e di quella australiana in modo da non rimanere troppo ancorati sui soliti cliche', io intanto metto a tutto volume "Roll Over" e aspetto il nuovo album della band Angus Young.
Moreno Lissoni

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LUNATIC ASYLUM
'Lunatic Asylum'
Self Produced 2008


Secondo lavoro per i milanesi Lunatic Asylum (che segue il primo ep From Beyoud…), gruppo prog metal che calca le scene milanesi oramai da parecchi anni. Produzione e songwriting d’eccezione e ottima esecuzione da parte di tutti i componenti: Andrea Rendina e Cristian Brugnana alle chitarre, Gianluca Tissino al basso, Christian Marino alla batteria e Mario Scalia alla voce caratterizzano l’ascolto con brani che hanno la capacità di essere facilmente memorizzati e ricordati nonostante la complessità ritmica e armonica che non li fa mai cadere nella banalità ma che mantiene fissa l’attenzione sull’evolversi del tutto da parte dell’ascoltatore.

Inizio subito di impatto con "Breathless" che lascia letteralmente senza fiato per potenza e impatto strumentale e che bene si amalgama ad un cantato altamente melodico, procedendo con Lunatic Asylum, testo intimista con trame melodiche complesse, "My Walls" la canzone più progressiva della produzione, tecnica, furibonda ed incalzante, probabilmente coglie a pieno la vera essenza della band. "Red Dragon" mette in evidenza l’estensione vocale di Scalia grazie ad una ottima interpretazione e convince nell’insieme grazie ad una precisa base ritmica e ad intricati intrecci chitarristici e melodica al tempo stesso. "Clouds" conclude il cd nel migliore dei modi, ottimo strumentale acustico suonato ed interpretato per un momento riflessivo che completa il discorso.

Lunatic Asylum rappresenta l’evoluzione e la maturazione di questa band grazie anche ad una autoproduzione di fattura invidiabile a ben più costosi prodotti della discografia del genere e non. Ascolto altamente consigliato ad appassionati del genere e ad amanti di suoni potenti e curati che cercano spunti di novità e varietà nel proprio ascolto.
Questi ragazzi sono riusciti a togliersi una bella soddisfazione, cosa che riusciranno a fare anche i loro ascoltatori.
Mauro Guarnieri

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DOCTOR ROCK AUSTRIA
'Foolz & Playboyz '
Jackamo Records 2007

Giunge inaspettato questo album d'esordio degli austriaci Doctor Rock, con un CD ricco di furenti chitarroni e melodie avvolgenti. Nell'era della contaminazione musicale, ci sono ancora dischetti che hanno la pretesa, di suonare in maniera oramai spesso dimenticata e cosi' eccoci a parlare di questo gruppo di Linz formato nel 1996 e con all'attivo diversi Demo-CD e qualche celebre apparizione come nel caso del Wacken nel 2004 e support acts degli Europe. Le 11 tracce racchiuse in Foolz & Playboyz hanno radici solide e "robuste" nell'hard rock e con una strizzatina d'occhio alle nuove proposte hair metal proveniente dalla Scandinavia con pezzi d'impatto e sanguigni ("Keep comin´", "Dreamin´ in D-land", "Good times", "Vote for rock").

Rimango piacevolmente sorpreso nell'irruenza ottantiana di "Doctor rock" che fa sfigurare l'ultima produzione dei Crash Diet, quest'ultimi non sembrano gli unici rifermenti nordici ad inserirsi nel loro sound: dietro l'intro di "Always Remember" sembra nascondersi Dregen, mentre in "Release Me" vengono mescolati in ordine Babylon Bombs, Backyard Babies e D.A.D.
Buone armonie chitarristiche e un cantato convincente completano un disco da non lodare oltremisura, ma senza dubbio interessante e positivo. Un nome da tenere in mente per i fan del nuovo "hair metal"... non cotonato.
Moreno Lissoni

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THE UNRIPES
'Gutter Superstar'
Self Produced 2007

Primo disco per questa band di Modena dedita ad un hard rock che attinge dalla corrente ottantiana.
Siamo dalle parti del Sunset Strip e pur essendo estremamente derivativi e ispirandosi ai capisaldi della materia, cercano di fare le cose per bene, con un CD curato e una presentazione professionale.
Gli Unripes appartengono quindi alla risma di quelle buone e giovani band in fase di crescita dove, nel prossimo futuro, devono cercare di personalizzare di piu' la loro proposta ed evolvere le buone intuizioni che in questo caso prendono il nome di "My Muse Is Called Rock’n’Roll", "I Want A label", "Darlene" o "Guys Unripe".
Oltre ad un buon bagaglio tecnico e un buon gusto per la melodia, i quattro musicisti hanno l'eta' giusta per crescere ulteriormente, quindi da loro possiamo solo che attenderci sviluppi positivi.
Moreno Lissoni

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rattlesnakeremedy.com
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RATTLESNAKE REMEDY
'Magic Man'
Bad Reputation 2008

Nel 2006 si erano gia' affacciati nelle pagine di SLAM! con l'album "Magic Man", qui riproposto interamente con l'aggiunta di 4 tracce: l'hard rock di "Up In Soke", la malinconica ballata "When Will I See You Again" e 2 pezzi dal vivo, "Lonely Avenue" e "Hangover Blues".
Su questa band inglese non posso far altro che confermare i giudizi esperessi nella passata recensione, un disco discreto di hard rock settantiano influenzato da Aerosmith, Led Zeppelin e Free, ma che non riesce a decollare. Peccato, perche' Lee Stone, Ben Bartlett, Mark Buckler, Matt Birch e Dave Ballard sembrano avere buone potenzialita', ma manca quella scintilla che faccia esplodere le loro composizioni. Sufficienza raggiunta senza problemi, ma i dischi belli di hard rock, sono altri...
Moreno Lissoni

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B-JOE
'White, white Roses'
Alafsongs 2007

Conobbi i B-Joe nei primi anni 90 quando acquistai il secondo album Ready To Strike dopo aver letto qualche recensione entusiasta che li paragonava ai Bon Jovi e ricordo che, pur non essendo affatto male, era un po' moscetto per i miei gusti.
White, White Roses e' invece il loro terzo album pubblicato originariamente nel 1995, e ripubblicato di recente dopo che le Le quotazioni su E-bay sono salite alle stelle. La band danese va ad oocupare quella fascia musicale di cui fanno parte gruppi come RETURN, STAGE DOLLS, ma dall'approccio decisamente piu' "americano" in stile Tom Petty, vista la presenza di numerose chitarre acustiche e di tastiere usate con il contagocce.
Nel complesso si tratta di un disco davvero piacevole, che vede come highlights "White, White Roses", "Summer Of Love", "Mr. Guitarman", "Freedom Was Calling", "Out Too Long" e "Down In Austin, Texas", ma se siete di palati forti, lasciate perdere.
Moreno Lissoni

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BONFIRE
'The Räuber'
LZ Records 2008

Nuovo album da studio per il gruppo tedesco dopo Double X datato 2006, basato su di una opera teatrale di Schiller. Non allarmatevi perche' non si tratta di un CD strumentale tritamaroni o cose del genere, la coppia Ziller/Lessmann continua a fare quello per cui i fan li amano: dell'ottimo hard rock melodico!
In realta' l'intro "The Räuber" fa presagire il peggio con il suono di carillon e un grucco incazzato che parla, ma fortunatamente poi inizia l'attacco di "Bells of Freedom" e tutto torna al suo posto, un grintoso hard rock dove la band tedesca ci butta dentro anche una produzione piu' moderna rispetto ai loro standard e il risultato finale e' piu' che apprezzabile.

Con la seguente "Refugee Of Fate" si ritorna a fare i Bonfire, ritornando cosi' al classico melodic hard rock a cui ci hanno abituato e il disco fila via liscio fino alla quattordicesima traccia tra pezzi con il cantato in tedesco ("Blut und Tod", "Lass die Toten schlafen" e "Father’s Return"), le immancabili ballatone ("Love Don’t Lie", "Let Me Be Your Water") e le ruffiane melodie rockeggianti di "Do You Still Love Me" e "Time".
Il CD comprende anche 3 bonus track: le versioni acustiche di "Love Don’t Lie" e "Do You Still Love Me" e
"Hip Hip Hurray" cantata in madrelingua.
Ci troviamo di fronte ad un disco di facile ascolto, adatto anche agli amanti dell'hard rock, ma indinspensabile per i sostenitori dei Bonfire.
Moreno Lissoni

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MIND OF DOLL
'Low Life Heroes'
Tuhma Records 2007

Saranno presto nel nostro paese per una serie di date dal vivo questi 4 ragazzi di Vantaa, Finlandia, nati nel 2000 e con diversi Ep alle spalle giungono ora ad dubutto sulla lunga distanza.
Tra i loro idoli e influenze menzionano Hellacopters, Smack, Backyard Babies, Hanoi Rocks e Motörhead, ed effettivamente i Mind of Doll rialaborano tali sonorita' e fanno diventare Low Life Heroes un buon album di hard rock scandinavo, dove la componente 'scan' non e' mai troppo invadente e tra le note si possono cogliere altri "amori" musicali dell come Ramones, Guns ´n´ Roses ("Pickin' Up Scum"), Social Distortion e... Johnny Cash ("Lovers").
Non aggiungono e non tolgono niente da quanto il genere abbia gia' detto e fatto, ma bisogna riconoscere che alcuni pezzi sono ben riusciti vedi ad esempio "Miss Pretty", "Never Rising", "No Alibi" e "Trouble Maker", un buon esempio di come si possa suonare "scan" rock nel 2008, un disco che chi ama questo genere, potra' ritenersi soddisfatto ascoltandolo.
Moreno Lissoni

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AMPAGE
'Future Days Gone By'
Mason Music 2007

Non proprio di primo pelo gli Ampage, gruppo Californiano attivo sin da meta' anni 80 e con 3 album alle spalle e diversi show in apertura di famosi act come Eric Clapton, Def Leppard, Social Distortion, Guns N' Roses, Billy Idol, ecc.
Il dubut album, Champagne & Caviar datato 1986 , fu prodotto da Mitch Mitchel (Hendrix), poi un vuoto di piu' di 10 anni e nel 1997 tornarono con Iron Horse, anche questo con nomi celebri dietro la consolle, e cioe' Jeff Klaven (Krokus) e Duane Baron (Ozzy, Cheap Trick, Heart), quest'ultimo al lavoro anche sul terzo Falling Higher uscito nel 2001, dove vedeva tra gli ospiti John Taylor (Duran Duran,) John Easdale (Dramarama), Gary Busey (Buddy Holly, Star is Born), Jeff Conaway (Taxi, Greese) e Rick Allen (Def Leppard).

A capeggiare la band troviamo Mark Mason, veterano della scena che vanta collaborazioni con Tommy Shaw (Styx) e Wes Arkin (Guns n Roses) e dopo qualche cambio di formazione torna sulla scena con questo Future Days Gone By, una raccolta di 15 song scritte tra il 1997 e il 2007, dove prevale l'anima rock della band, una sorta di mix tra Quireboys e Wallflowers, ma mantenedo sempre i piedi ben ancorati alle radici del rock americano. Alla lunga il CD stanca un po' visti i ritmi rilassati, ma e' innegabile dirlo che i pezzi sono ben strutturati, dove pervade qualche sensazione di deja-vu' sonora ("Words") e dove non mancano i buoni spunti: "Lost & Learned", "D-Day", "Gimme Some Truth" e "Downtown Playground".
Moreno Lissoni

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RADIO CULT
'Mix Tape'
Genterine Records 2006

Gruppo di Atlanta capitanato dalla rossa Bambi Lynn e che basa la sua attivita' artistica, proponendo un repertorio basato sull'hard rock anni 80, con degli show spumeggianti e una serie di cover che ormai neanche la piu' il piu' scassato tributo propone piu', ma tant'e'...
Mix Tape contiene ben 7 cover, si parte con "Rock You Like a Hurricane" degli Scorpions e si prosegue con "White Wedding Billy" di Billy Idol, "Every Rose Has Its Thorn" dei Poison, per giungere cosi' all'unico brano originale del disco, il mid-tempo di "Make The First Move".
Chiusa la parentesi, si torna a coverizzare con "Keep Your Hands to Yourself" dei Georgia Satellites, "I Love Rock n' Roll" versione Joan Jett, "Hit Me with Your Best Shot" di Pat Benatar e per chiudere "Crazy Train" di Ozzy Osbourne.
Mentre vi scrivo e' gia' uscito il seguito di questa operazione tributativa, con l'album Retroactive, dove vediamo la band alle prese con Cyndi Lauper, No Doubt, Def Leppard, Bon Jovi, Motley Crue, Van Halen, ecc.
Moreno Lissoni

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STRAPPS
'Live At The Rainbow 1977'
Angel Air 2008

Ammetto che non conoscevo questo combo inglese, ma grazie alla potenza del web sono riuscito a trovare diverse informazioni, scoprendo che la loro storia nasce a meta' anni 70 grazie al batterista Mick Underwood, molto popolare in quella decade per aver suonato con Ritchie Blackmore, Ian Gillan e Roger Glover negli Episode Six e ad accompagnarlo Noel Scott alle tastiere, Joe Read al basso e Ross Stagg alla voce e chitarra.

Nel '79, dopo la pubblicazione di 4 album, la band si sciolse. Mick Underwood entro' nel gruppo di Gillan e il resto e' storia.
Gia' dal titolo stesso, potrete capire che si tratta di una performance catturata nello storico locale di Los Angeles durante il tour di "Secret Damage", album prodotto dal bassista dei Deep Purple, Roger Glover, ed e' proprio da questo disco che si incentra la scaletta del live, per un totale di 8 pezzi di puro hard rock settantiano.
Oltre all'esibizione dal vivo, 3 bonus track da studio: "Rikki", "Suffer" e "Rita B".
Moreno Lissoni

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DEAD KINGS
'Armed And Delicious'
Scatboy Records 2007

Su MySpace definiscono il loro sound come "Chuck Berry fucking Lemmy in the ass", mentre la label li descrive come "Speedy glam punk that sounds a little like Jeff Dahl and a little like Frankenstein Drag Queens From Planet 13", e devo dire che emtrambi le definizioni potrebbero starci per descrive il suono di questo gruppo di veterani della scena del North Carolina, perche' il loro tiratissimo glam punk ha il tiro dei Motorhead, ma con una vena piu' ruffiana.
Armed And Delicious e' il terzo capitolo della loro carriera che segue "Murder City Or Bust" e "For All Those Hot Black Chicks", 11 canzoni con una media di 2 minuti ciascuna, in cui si alternano cose buone ad altre un po' meno.
Ora bestemmiero', ma brani come "Gonna Go To Hell Now", "Salami Tsunami" o "Cover Your Face" sembrano la versione incazzata dei Bastet, anche se mancano quei coretti finocchi che tanto ce li hanno fatti piacere.
Anche se un po' ripetitivo, il lavoro scivola via bene e pur trattandosi di un album non trascendentale, e' comunque meritevole di un ascolto.
Moreno Lissoni

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ALFIE
'The Grey Between'
Green Pole Records 2006

Da piu' di un'anno dall'uscita, mi e' arrivato il CD d'esordio di questo cantante novergese che, come riporta la sua biografia, e' cresciuto ascoltando i dischi di Glenn Miller, Beatles, Guns N` Roses e Iron Maiden e ben presto lasciatosi coinvolgere dalla musica di gruppi come Live, Nirvana, Radiohead, Rage Against The Machine, Foo Fighters, Living Colour, Audioslave, Velvet Revolver e Jeff Buckley.
Prodotto da Leif Johansen, conosciuto per aver suonato nei dischi di 21 Guns, Far Corporation, Greenhouze e Phenomena, "The Grey Between" e' un disco di rilassato pop rock, a volte anche troppo, ma ottimo per' chi ama i suoni piu' tranquilli.
Tra le 12 composizioni mi hanno colpito la title-track, "Eating me up alive", "The Words", "Hollow" e la ballata di chiusura "Lullaby", degna conclusione per un disco anche se leggero, ma che nel complesso si presenta valido.
Moreno Lissoni

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