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JIM PETERIK
"Above The Storm"
Frontiers Records – 2006

Album solista per l’ex tastierista dei Survivor e cantante/ideatore dei Pride Of Lions, oltre che ultra affermato autore di brani aor e melodic rock indimenticabili. Il 2006 lo vede impegnato in questo progetto sicuramente meno Aor e molto più rock oriented (tanto per intenderci molto più simile ai progetti World Stage che a quello Pride of Lions), con intelaiature sonore e armoniche che riescono ad impressionare le casse del nostro stereo come una pellicola di alta qualità che riprende uno stralcio di vita quotidiana, un momento di amore, l’idea della speranza in qualche cosa e il cercare di andare sempre avanti…

Stile sempre riconoscibile per questo enorme talento che oltre a scrivere i brani e cantarli è anche il musicista principale di queste 13 tracks. Si fa aiutare da vecchi amici e musicisti quali Mike Aquino (già Pride of Lions), Scott May e Klem Hayes solo per dirne alcuni.
Tra le canzoni che per musica e testo lasciano il segno sicuramente la title track "Above The Storm" per emozione e sentimento, "Live Life" per un inizio brillante ed energico che ci fa capire che non bisogna mai demordere e vivere al meglio, "At This Time Of Night" con un ritornello che risuona nella mente e che ricorda le influenze dalle quali proviene il nostro e l’evoluzione lungo tutti questi anni, "A Kiss to Remember You" commovente tanto sentita e interpretata, una ballad veramente da brividi.

Musica per chi cerca delle vere emozioni, per chi ascolta e prova veri sentimenti dopo avere inserito un cd nel lettore, per chi conosce le varie sfaccettature di Jim e, per chi ancora non avesse avuto il piacere di incontrarlo, una opportunità importante per capire l’evoluizine di un artista fondamentale per il mondo melodic rock mondiale.
Mauro Guarnieri

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SILVER DIRT
"Sonic Boom"
Silver Muzeek Prod. - 2006

La band nasce a Ginevra come coverband dei Led Zeppelin e nelle sue fila vede presenti l'ex Rated X Silver Steff alla voce, Dirty Lyo e Dirty Seb alle chitarre e Silver Gregg alla batteria, nel 2005 produce il primo demo CD e dopo averli visti anche nella tracklist di "Hollywood Hairspray 5" eccoli sul mercato con il lavoro dal titolo "Sonic Boom".

L'hard rock proposto dal gruppo miscela suoni settantiani con sfumature stradaiole, si parte con "Go! She Said", un trascinante street rock d'altri tempi, si passa poi agli hard rock vecchio stampo di "Sonic Boom" e "City Prowler" fino a giungere all'indiavolata "The Last Time".
"Room 666" è un party rock'n'roll dove emergono le influenze punk della band elvetica, mentre con "Angel With Silver Wings" e "She's Got to Be" si ritorna su suoni più vintage.
Moreno Lissoni

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ELECTRIC 69
"Let's Play Two"
Cirse Records - 2006

Lavoro di debutto per gli Electric 69 nati nel 2003 da Maury Wood (ex-Wood e TheeSTP) e da Stevie Boss (ex-OneFineDay e Cycle Records) che, uniti dalla passione per MC5, Who e Grand Funk Railroad e delle sonorità Seventies, decidono di reclutare Roby God e Ale Rosa (sostituiti in seguito da George e dall'ex-Jolly Rogers Mauro "Gif") e iniziano un intensa attività live e da studio, culminata in "Let's Play Two", album registrato nell'estate del 2005 ai Sonichome Studio di Diego Cattaneo e distribuito dalla Crise Records di Domodossola.

Se amate gruppi tipo HELLACOPTERS di certo gradirete la loro formula: jeans logori, giubbini gualciti e buon vecchio rock’n’roll, il classico gruppo che ha come habitat naturale... il palco.
Il tris iniziale composto da "Gonna Get It", "Napalm Babe" e "Rocker The Butcher" ha lo stesso impatto di un'entrata di Materazzi, ma in tutto il disco si avvertono le buone potenzialità dei 4 anche se a tratti risulta un pò ripetitivo.
Sicuramente un buon lavoro che meriterebbe l’interessamento da parte di quella fetta di lettori di SLAM! più 'vintage', un disco ben fatto e sopra la media delle uscite del genere in Italia.
Moreno Lissoni

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MISS CRAZY
"Miss Crazy"
Metal Mayhem - 2006

Non mi aspettavo si potesse ascoltare un album di questi livelli nel 2006, ma i Miss Crazy mi hanno smentito: buona produzione affidata a Ronnie Borchert (Trixie, presente anche in "Shut Eyes"), nessuno spazio per modernità di sorta, ma uno sguaiato e abrasivo sleaze stradaiolo che deriva dagli AC/DC, ma riveduto e corretto in maniera yankee come già fecero i gruppi negli anni 80 come Kix, Britny Fox e Cinderella, ed è proprio del vocalist di quest'ultimi che l'interpretazione del singer Markus Allen Christopher sembra trarre ispirazione.

I nomi citati non sono presi a caso dal calderone Eighties, ma sono senza dubbio gli accostamenti più facili da fare visto che in certe situazioni sembra di ascoltare una di queste band. Prendiamo ad esempio quella di Tom Kiefer: "No Compromise", la ballata "You're Blue", "Scream" ecc... sembrano proprio derivare da uno dei loro primi album così come "So Long" o "Billie", non avrebbero sfigurato in "Boys In Heat" dei Britny Fox.
Non mancano del resto riferimenti a AC/DC-Kix ("Shut Eyes" e "Baby Let's Go") per un album che vede solo nell'anonima "Hide Island" l'unico brano poco riuscito. Oltre mezzora di ottimo sleaze rock, uno di quei gruppi che non avrebbero sfigurato nella tesi del Jonna!
Moreno Lissoni

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FUEL FROM HELL
"Free Rock'n'Roll With Gas Purchase"
Promo - 2005

Il gruppo hard rock dei Fuel From Hell nasce a Trieste nel 1998 e nel 2001 sotto la produzione di Lorenzo Gavitelli registra un 4 track demo dal titolo “The Superfaka E.P.”.
Ora è pronto ad uscire con il loro primo full length CD contenente 9 tracce di incontaminato hard rock stradaiolo di buona qualità, anche se spesso rievoca sonorità un po’ datate, ma sta di fatto che E.K. Krawall (voce), Dam Littmanen e Steve 18 (chitarre), Velvet (basso) e Andy TNT (batteria) suonano bene, precisi, ma sporchi come il genere richiede.

La loro formula prevede massicce dosi di Crue, ma con l’aggiunta di quella vena street cara a gruppi come SCREAM (tra l’altro la timbrica vocale di Krawall ricorda quella di Corabi) o JOHNNY CRASH.
La band friulana si mostra da subito in palla con la bella “Heartbreaker” , ma da qui fino alla conclusiva “Hell 2000” i Fuel Form Hell si dimostrano bravi nel comporre brani come “Get It Back”, “Rock’N’Roll”, “Breakdown” o “Ride So Wild”.
Un CD quindi, che scorre via tranquillamente e che merita l’attenzione degli appassionati del genere.
Moreno Lissoni

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FORGOTTEN BOYS
"Stand By The D.A.N.C.E."
ST2 Records - 2005

Il Brasile sembra essere terreno fertile per il rock n'roll, a parte il successo del recendente show dei Rolling Stones a Copacabana, la scena underground ci ha regalato ultimamente gruppi come i glamster Bastardz e Criss Sexx o i melodic rocker Silent e Pleasure Maker, mentre in ambito punk possiamo inserire questi Forgotten Boys, che proprio nuovi non sono, infatti apprendo dalla loro biografia che sono nati nella seconda metà degli anni 90 a Sao Paulo e che tra le loro varie esperienze hanno fatto da backing band a Marky Ramones nel 2000.

Il loro è un punk rock'n'roll diretto e coinvolgente, dove non è difficile trovare riferimenti a gruppi tipo Stooges, MC5, Ramones e anche Rolling Stones ("Just Done" ne è un esempio, la song è anche presente con la traccia video), un disco che fila via liscio come un rasoterra di Ronaldinho e che vede la band sudamericana anche alle prese con il cantato in portoghese, e delle 3 canzoni in madrelingua presenti, la mia preferita rimane il rock 'n roll di "5 Mentiras" anche se devo ammettere che rime come "E você vai sonhando; Nem de longe reclamando; Enquanto o tempo vai passando; Ela foi e você ficou" mi hanno strappato più di un sorriso.
La tracklist complessiva è piacevole, offrendo track più punk oriented ad altre più rockeggianti e segno "Stand By The D.A.N.C.E.", "Buy Buy Baby", The Ballad Of" tra le migliori del lavoro.
Moreno Lissoni

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LOOKING FOR A NAME
"Looking For..."
Self Produced - 2005

7 tracks per questo gruppo di giovani musicisti che già dal primo ascolto risultano molto ben suonate e di discreta produzione. Gruppo formato dal tastierista dei Fire Trails Larsen Premoli, da Mauro Bonini alla batteria, da Francesco Panico alla voce e alle chiatarre e da Federico Ghioni al basso, con ospite Fede Marin nella sesta e settima traccia.
Interessanti spunti progressive per una tessitura musicale a volte intricata ma dove la melodia ha sempre la meglio e riesce ad ottenere il risultato voluto: cercare di conivolegere l’ascoltatore incuriosendolo nota dopo nota e traccia dopo traccia.

Esordio notevole per quanto riguarda la musicalità e la maturità dei componenti così come anche per la voluta non banalità dei brani che riescono a non annoiare mai e ad essere carichi, con un sound pieno dove spiccano le doti del tastierista e la precisione della base ritmica. Punto di interesse anche la voce che ricorda la “scuola italiana” ma che non riesce in alcuni punti ad emergere rispetto agli strumenti nei brani più carichi.

Gran bell’esordio di questo gruppo italiano molto dotato che sicuramente proseguirà per questo cammino non semplice e commercialmente parlando sicuramente non di facile presa ma che riuscirà a dare loro parecchie soddisfazioni e possibilità di crescita dal punto di vista tecnico e dal punto di vista compositivo. Interessante il sito con la possibilità di accedere ad una zona limitata tramite password di accesso acquistando il cd.
Mauro Guarnieri

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THE DIZZY RIDERS
"On the fast track to outer space"
The Dizzy Riders - 2006

Questo trio Hollywoodiano si presenta con un logo che fa pensare ad un gruppo southern, con una foto promozionale quasi alla Metal Skool, ma la cosa bella è che i Dizzy Riders non suonano ne rock sudista e ne hard rock, ma bensì ammicante punk rock.
Nati nel 2004 dal chitarrista e cantante Roey (già nei 5 Cent Shine insieme allo scomparso Ty Longley), dal batterista Jumpin’ Jeff e dalla bassista Erin, si sono appena autoprodotti il loro primo CD intitolato “On the fast track to outer space” prodotto da Steve Bruno (Motley Crue, Jane’s Addiction, Donnas,…) e sono pronti ad invadere i locali di LA con il loro spassoso sound.

Orientativamente la loro musica potrebbe essere catalogata come punk, ma sarebbe un po’ riduttivo perché nel corso delle loro tracce si posso scorgere alcuni passaggi alla Who e Iggy Pop, con l’aggiunta di coretti T-Rex-iani come nel caso dell’opener “Stay Up”, una song che ti si stampa in testa subito dopo il primo break. Non da meno il potenziale di “Struck b the urge” e di “No stone unurned”, in quest’ultima troviamo anche la presenza del piano e di alcune strofe cantate dalla bassista Erin.
Curiosa comunque la loro proposta, 13 composizioni più che discrete con punti di forza nelle sopracitate tracce, in “Random thoughts” e nella song tributo alla loro città (Los Angeles) “La la land”.
Moreno Lissoni

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SMOKING COLTS
"Demo"
Self Produced - 2006

Prima esperienza in studio per la giovane band di Torino che produce un demo di 3 pezzi penalizzato da una pessima resa sonora. Riffing cattivo ed efficace quello di "Like A Pantera", veloce e incazzato hard rock dalle accelerazioni metallare, ma che fa fatica a catturare l'ascoltatore, un pò meglio "First Lesson", street metal a-là Guns N' Roses dove a tratti si avverte una certa sensazione di deja-vù, mentre avrei fatto volentieri a meno della cover di "Whole Lotta Rosie".

Purtroppo, un demo che non convince in pieno, anche se nel complesso si raggiunge la sufficienza. Aspetto Leon Rox, Mr. Gee, The Mohican e Matt Richards con una nuova release, magari con un CD dai suoni più curati e consiglio anche il gruppo di non trascurare i particolari o sarà difficile che potranno emergere nella "giungla" della scena hard rock italiana.
Moreno Lissoni

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MOTLEY CRUE
"Carnival Of Sin Live"
SPV – 2006

Ogni tanto ripenso a quando ho incontrato Nikki Sixx nel backstage del Flippaut... questo omone che ai mie occhi si muoveva al rallentatore con la stessa fierezza di Raul di Kenshiro mi fece stare per la settimana successiva con un sorriso ebete stampato sulla faccia e in un certo senso mi vergogno un pò di essermi trasformato per mezzora della mia vita in una specie di teenager quindicenne che non riusciva a spiaccicare parola.

Vabbè... chiusa la parentesi personale, inizio a parlarvi della nuova release dei Motley Crue, un doppio CD live che corona la più che positiva reunion della band californiana, ormai a spasso per il mondo con il loro circo da un paio d'anni. Si sono già spese miglioni di parole sul loro conto e sui loro show, sul fatto che Mick Mars possa svenire da un momento all'altro, sul fatto che Tommy e Vince possano litigare per l'ennesima volta, ecc... ma invece sono ancora qui e devo dire, più in forma che mai.

Chi lo scorso anno era al Gods Of Metal di Bologna potrà in parte rivivere certi momenti in questi 2 CD che riportano il set al gran completo, proponendo il meglio del loro repertorio dalla loro nascita ad oggi, alternando i classici come "Shout At the Devil", "Looks That Kill", "Girls, Girls, Girls", "Kickstart my Heart", a pezzi più recenti come "Glitter", "If I Die Tomorrow" o "Sick Love Song" e chiudendo con le cover di "Helter Skelter" e "Anarchy In the UK".
"Carnival Of Sin Live" potrà farvi passare un paio d'ore di piacevoli deja-vù... nell'attesa del film e del nuovo disco, un buon modo per far passaere il tempo.
Moreno Lissoni

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BUILDING 429
"Rise"
Word Records – 2006

Dio ti ha dato il rock'n'roll, Lo ha messo nel cuore di tutti, Se tu ami il suono, E non ti dimentichi della sua Sorgente, Tu puoi volgerti indietro, Tu puoi cambiare il tuo cammino”, cantavano così i Petra che nelle loro canzone dicevano che Dio era la sorgente del rock'n'roll… Un’intro quasi epica per introdurre il secondo lavoro dei christian rocker Building 429 conosciuti nel 2004 con l’album “Space In Between Us”, balzato alle prime posizioni delle classiche del settore e spinto da un’etichetta come la Warner Bros.

Guidati da Jason Roy (autore di quasi tutti i pezzi) i B429 mettono sul mercato un disco dalle sonorità moderne, con chitarre pulite e precise, ottimi arrangiamenti e una voce incisiva. Ogni episodio ha la sua precisa personalità con testi che inneggiano al Signore si mantengono su buoni livelli e non è facile il compito di elogiare o bocciare uno rispetto all’altro. Segnalo solamente la penultima composizione, “Empty” dove troviamo come ospite il cantante Michael Tait per il resto un Cd che si fa ben ascoltare e che sarà accolto molto bene da chi ama il rock moderno.
Moreno Lissoni

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KEVIN K AND THE REAL KOOL KATS
"Perfect Sin"
Full Breach Kicks Records – 2005

Giusto poco tempo fa, durante una chiaccherata con il buon Kelly dei Crackhouse venne fuori il nome di questo personaggio, tra aneddoti del tour italiano e del suo passato, uscirono cose molte divertenti e a tratti grottesche. Sta di fatto che il rocker americano è ritornato con i Real Kool Kats, dopo aver girato il mondo con band come Trash Brats e Hollywood Teasze, giusto per citare un paio di nomi.

Per chi non lo conoscesse... Kevin K cresce a New York dove inizia a suonare con il fratello Alan (Grimm Reaper, The Toys), e nel 1989 rispunta con i Road Vultures dove ha l'oppurtunità di suonare con Sylvain Sylvain e Jerry Nolan e dopo una serie di album sotto il nome di Kevin K Band arriva nel 2005 con questo cd dal titolo "Perfect Sin" per la Full Breach Kicks, mentre dovrebbe uscire a breve un'altro tassello della sua discografia: "Rock 'n' Roll Dynamite".

A dir la verità non è che mi abbiano mai esaltato le sue produzioni salvo qualche isolato episodio e così anche "Perfect Sin" non riesce a farmi cambiare idea... Se siete fan di Johnny Thunders dateci un'ascolata, potreste apprezzare "What It Takes", "Perfect Sin", Hanging On The Eightball" o "I Fell For You", se no potete andare tranquillamente avanti ad ascoltarvi "L.A.M.F.".
Moreno Lissoni

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JORN
"The Duke"
MTM/Frontiers Records – 2006

Melodic Metal di alta fascia come da sempre ci ha abituato questo dotatissimo e impegnatissimo cantante che anche con questo nuovo lavoro non tradisce le aspettative. In questo quinto album solista il nostro è affiancato da Jorn Viggo Lofstad e Tore Moren alle chitarre, Willy Bendiksen alla batteria e Morty Black al basso.

Album lontano dalle produzioni Masterplan, che a parere mio rimangono dei masterpiece assoluti, ma che rappresenta una evoluzione stilistica e interpretativa notevole rispetto a "Out to Every Nation" e "Worldchanger". Possiamo valutare subito con le prime tre tracce di questo "The Duke", "We Brought The Angels Down", "Blacksong" e "Stormcrow" che come un martello incidono dei solchi alle nostre orecchie e che possono rappresentare un classico del metal melodico di Jorn e del music biz in generale.

Tipica influenza del nord europa, non potrebbe essere altrimenti, per 45 minuti di musica granitica e da vivere ad ogni brano.
Album consigliato a coloro che cercano melodia e suoni distorti e taglienti con una grande voce e una ottima produzione.
Mauro Guarnieri

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WARRANT
"Born Again "
MTM/Frontiers Records – 2006

Gli Warrant ritornano sulla scena del music biz con un album frizzante, divertente, molto rock’n’roll oriented e caratterizzato soprattutto dal ritorno a sonorità fine anni 80. Jamie St. James (ex Black N Blue) prende il posto di Jani Lane alla voce e coadiuva la formazione storica e originale nel soundwriting mettendo sicuramente del suo e facendo pendere l’ago della bilancia su sonorità piu Black N Blue orientd che Warrant style. Il tutto non è da fraintendere come un male, anzi, potrebbe essere una giusta svolta e un giusto allineamento alla nuova formazione. L’intero lavoro è molto ben suonato e prodotto (Pat Regan riesce a dare un sound molto late eighites) e i brani sono accattivanti tanto che dall’ascolto dell’open track "Devil’s Juice" sembra di ascoltare un brano scritto nel periodo tra Dirty Rotten Filthy Stinking Rich e Cherry Pie.

Tra i pezzi migliori da menzionare: "Dirty Jack" (dobro e fiamme con un hard rock che fa venire il magone e che ci ricorda perchè i nostri Warrant sono stati la prima band ad avere un contratto con una Major nei lontani ’80’s per gruppi bollati insensatamente a parere mio Hair Metal), "Bourbon County Line" (spinge il disco ancora su un rock Warrant style riconoscibilissimo e per questo di facile piglio al primo ascolto aiutato da un ritornello corale immediato e di impatto), "Hell Ca" (benvenuti all’inferno California! Questa è per chi scrive la miglior canzone dell’album con armonie strumentali e la voce di Jamie che rendono a pieno lo spirito dei nuovi Warrant) e "Velvet Noose" (cori articolati e chitarra che porta il tempo e che fa da spina dorsale alle armonie vocali).

Album essenziale per capire l’evoluzione dei nuovi Warrant che dopo vari periodi bui come la svolta pseudo grunge di Ultraphobic ritornano finalmente alle origini. I fans non potranno fare altro che apprezzare e augurare di proseguire su questa direzione che senza dubbio è la via giusta per prodotti di alta qualità e per un auspicato ritorno alla ricerca della melodia e contemporaneamente di un hard rock di classe.
Mauro Guarnieri

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VOODOO LAKE
"Flowers in the sand"
Self produced – 2005

Avevo molto apprezzato il precedente album di questa formazione Torinese, l’ omonimo “Voodoo Lake”: si trattava di un disco di quadrato southern rock, ben fatto ed egregiamente suonato, con l’ unico difetto, se di difetto vogliamo parlare, di pagare un tributo eccessivo agli immensi Lynyrd Skynyrd. Per carità, vorrei che ce ne fossero migliaia di bands dal suono alla Lynyrd ma in quel disco forse finivano con il perdersi un po’ nella eccessiva ricerca di assomigliare ai ragazzi di Jacksonville.

Ora i Voodoo Lake si sono evoluti, hanno abbandonato la dipendenza Skynyrdyana per orientarsi verso un southern rock più variegato e personale.
Flowers in the sand” è un contenitore che racchiude tante influenze, si apre con una “jazzata” “Daddy”, “Son of the witch” rende omaggio agli Skynyrd di “Devil in the bottle” e “Live with it” apre le porte alla passione per il jam rock di gruppi come Little Feat mentre la title track è un bel blues d’atmosfera.

Disco variegato dicevamo, non ci si allontana mai dagli stati del Sud ma, messo un po’ da parte il sound tutto fuoco e fiamme a tre chitarre,vede l’inserimento di varie soluzioni musicali tra cui banjo e fisarmonica ("Lady on the rocks") e una maggiore rilevanza data alla stupenda voce della cantante Julia Coluzzi, ascoltare “Fear another” per credere.
Evoluzione positiva questa dei Voodoo Lake, senza abbandonare il vecchio amore hanno saputo rinnovarsi ed innestare novità sempre ben calibrate. “Flowers in the sand” finisce con l’essere uno de migliori dischi southern usciti negli ultimi tempi. E non sto parlando del solo mercato italiano.
Matteo Pinton

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PANZER PRINCESS
"Moonshine Blues"
Self produced – 2005

Il Cd comprende cinque canzoni più intro eseguite in maniera egregia, ma in certi frangenti eccessivamente condizionate dalla smania di avere un sound americano denotando un notevole attaccamento ai clichès adottati dai gruppi USA degli anni 80. Dal punto di vista musicale i Panzer Princess riportano alla mente i connazionali ZAN CLAN e se vogliamo gruppi come LA GUNS, ma siamo distanti da tali livelli perchè il loro sleaze/glam metal puzza un pò di muffa anche se magari agli irrudicibili del genere questo mini potrebbe essere appetitoso.

"Panzer Princess" non è affatto male, hair metallaso guidato dalla 6 corde di Tank Hooker e dai buoni chorus, discorso inverso per "Time To Shake" e "Hands Of Me" che sono si ben suonate, ma che fanno fatica ad attirare l'attenzione. L'ep riprende un pò quota con la cover di "Fortunate Son" di John Fogerty e con la conclusiva "Just A Show", altro brano dalle radici Sunset Strip-iane.
In Italia abbiamo almeno 20 gruppi che suonano così, però almeno qui si usa inserire uno straccio di biografia o almeno un link dove reperire informazioni e non un CD-R con dei file .wma (!) e una copertina con solo i titoli delle canzoni!! Vabbè, meno male che esiste Google...
Moreno Lissoni

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rosydream@jippii.fi
 

ROSY DREAM
"Machine"
Self produced – 2005

Dopo il lavoro del 2002 ritornano i finlandesi Rosy Dream con un nuovo demo di 4 pezzi. L’inizio è affidato a "Baron Munchausen´s Blood", brano che si sviluppa intorno ad un riff Rolling Stones-iano e al cantato di Tim Steeler, si prosegue con "Saltmine" che vede ancora la band impegnata con un tipico pezzo di derivazione settantiana, ma come nella precedente traccia, anche qui manca quel briciolo di personalità/originalità.
Con "Machine" non si cambia registro, mentre la conclusiva "Flyimg Low, Burning Hot" si preme un pò sull'accelleratore (ma senza mai superare i limiti!)... i suoni non sono di alto livello e in definitiva questo demo rosicchia solo una sufficienza.
Moreno Lissoni

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TWISTED SISTER
"The Best Of..."
Demolition Records – 2005

Ecco tornare i TS, indomiti leoni da palcoscenico, già apprezzati in Italia durante il GOM 2004, con una raccolta dei loro maggiori successi, in attesa che si decidino a sfornare materiale fresco e inedito.
C'è poco da commentare su canzoni che hanno reso celebre la "sorella svitata", che hanno fatto saltare e sbattere la testa a milioni di ragazzi in tutto il mondo decretando il successo di una band riferimento per tutta l'ondata glam/hair-metal che avrebbe impazzato pochi anni dopo (e non solo!).

Le ruvide "Under the blade" e "You can't stop rock 'n roll", il mid-tempo granitico di "The kids are back" e le super hits dell' epoca "I wanna rock" e "We're not gonna take it" vi travolgeranno con il loro sano ed adrenalinico rock d'altri tempi, canzoni che durano negli anni e che solo poche bands sanno comporre, soprattutto ora che il macchinario trita artisti è sempre più veloce e spietato.
Completa il cd una traccia video estrapolata dal live al Wacken di due anni or sono, dove è catturata tutta la grinta on stage dei nostri cinque svitati.
Fondamentali!
Paolo Pirola

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TEN
"The Essential Collection 1995-2005"
Frontiers Records – 2005

Nel music businness è sempre tempo di raccolte, si sà, ed anche i pomp rockers Ten ci "deliziano" con il riassunto, indovinate, dei loro primi dieci anni di successi.
A dire il vero non sono sempre stati successi, ma i nostri hanno comunque incrementato il loro seguito e la qualità della loro produzione, almeno fino all' uscita dalla band del talentuoso chitarrista Vinny Burns, meritandosi lo status di band guida e di condottieri di un genere mai troppo apprezzato quale il melodic-pomp rock.

Il lavoro in questione è un doppio cd, diviso tra la produzione più "heavy", e quella più lenta e melensa delle tanto famigerate rock-ballads.
Gran parte dei brani è ripescata da quel piccolo capolavoro di "Spellbound", disco che ha dato visibilità alla band anche nel nostro paese, ma a lasciare perplesso è la produzione, che ricordo di gran lunga milgiore almeno sugli albums più recenti e di maggior successo.

Spero che sia solo un' inconveniente accaduto per le copie promozionali, ma quel pesante riverbero sulla voce di Mr. Huges non presente nelle versioni originali risulta a tratti fastidioso e deleterio.
Tutto sommato l'operazione "greatest hits" risulta apprezzabile e godibile, ma credo che sia destinata ad un mercato di soli die-hard fans dei Ten.
Paolo Pirola

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THE SODA POP KIDS
"Write Home"
Full Breach Kicks Records – 2006

Dischetto di onesto rock n'roll punkeggiante quello fatto uscire dai The Soda Pop Kids (ex-Kill City Thrillers), band di Denver formata da Jonny P., Rox.45, D-Nice, Diet D e Captain J.
"Write Home" non presenta quella che si dice una produzione cristallina, ma tantè che nel genere che ci propongono poco serve, anche se in alcune tracce dei suoni migliori avrebbero di certo valorizzato le stesse.

Come loro stessi ammettono, il loro sound viene influenzato da New York Dolls, Dead Boys, Stooges, ma con quell'aggiunta di rock ‘n’ roll a-là Chuck Berry che rende il tutto meno irruento. Dischetto non proprio per tutti, ma se amate le bands citate, "Write Home" potrebbe regalarvi ottimi spunti che io ho individuato in pezzi come "Paper Rose", "Memoy Lane" e "Leavin' Kill City", al contrario, pollice verso per "Chained With Your Love", "Shots Of Whiskey" e "Electric Blood".
Moreno Lissoni

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SOVVERSIVO
"In This Darkest Hour"
Self Produced - 2005

Quarto demo per i milanesi Sovversivo, gruppo nato nel 1998 e composto da Andrea Uboldi (voce), Matteo Serra (chitarra), Federico Gassa (basso) e Stefano Bucci (batteria) che, ritornano a farsi vivi con questo 3 pezzi dal titolo "In This Darkest Hour".
Anche se un pò troppo 'metallari' per i gusti del sottoscritto, i Sovversivo riescono ugualmente a convincermi per la professionalità del loro progetto: un sito e un layout molto curati, un'ottima registrazione e abilità tecnica, dei componenti che purtroppo non sono sempre presenti nei demo dei gruppi nostrani.

Le canzoni?! ...si parte con "Out Of Time", un pezzo che definirei class metal, dove il guitar riffing di Serra e la sezione ritmica giocano un ruolo fondamentale e si evidenziano anche le buone capacità alla voce di Uboldi, unica pecca forse, la mancanza di un coro 'trainante'.
Un intro quasi LYNCH-iano ci conduce verso "Alone Tonight", a mio avviso il brano meglio riuscito del demo, una versione più oscura e incazzosa di gruppi come Eyewitness o The Shock! Chiude "No Escape Form Solitude", che è probabilmente il brano che mi piace meno, ma solo per una questione di gusti, dal momento che si tratta di un cupo heavy poco consono con il mio background musicale.
Moreno Lissoni

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STREET BRATS
"See You At The Bottom..."
Full Breach Kicks Records – 2005

Punk rock da Chigago quello proposto dagli Street Brats con riferimenti musicali che vanno dagli SLAUGHTER AND THE DOGS ai THE BOYS, dai RAMONES ai VIBRATORS.
Il loro secondo platter uscito per la Full Breach Kicks bilancia con disinvoltura il punk con melodie accattivanti e anche se la song che apre i battenti ("Seventy-Seven Fallen Angels") non mi esalta, dalla successiva "We're Alright" il disco prende il volo con pezzi come "Destination Nowhere", "North Side Story" o "Southbound" (con il coro rubacchiato ai Ramones) fino alla conclusiva "Lean on Me (One Life One Love)".
Recensione veloce e diretta come del resto lo è "See You At The Bottom...", poche palle, un'ottima prova che catturerà l’attenzione nei confronti dei fan del genere che apprezzeranno senza indugi il lavoro svolto da MAX, UGLY, RICK e JORDAN.
Moreno Lissoni

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