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HOLLYWOOD
"Hollywood"
Avena Music - 2005

Mi rendo conto che suonare del party metal anni 80 nel 2006 non è un'impresa molto facile visto che si è già detto un pò tutto a livello discografico, ma sta di fatto che questa band americana non fa di certo dei grossi sforzi per cercare di essere originale: il monicker e il logo a forma di stella, il look dei 4, ma soprattutto le canzoni, sembrano uscire direttamente da quel periodo, ma puzzano di stantio...

Il gruppo comunque è abbastanza fresco di nascita, dal momento che si è formato nel 2004 come una cover band di KISS (forse una delle influenza maggiori), Aerosmith, Whitesnake ed è composto dal batterista Aubrey Rucker, dagli ex Warhead Lex Scott e Ty Allen e dal chitarrista Bill Rivers e nel loro piccolo, sono riusciti nell'ultimo anno a dividere il palco con Foghat, Hootie and the Blowfish, Blackfoot, Molly Hatchet, ecc...

L'opener "Too Late Train" e la conclusiva "I Got the Girl" sono 2 party hard rock ben riusciti, per il resto invece uno scolastico hard rock a stelle e strisce, a volte troppo scontato e dove si abusa di cliché come nel caso della ballad "Every Word I Never Said". Un demo CD onesto, ma che trova molte difficoltà ad emergere in un ambiente saturo come quello dell'hair metal, e se non vivete di lacca e chiodo, potete lasciare tranquillamente perdere.
Moreno Lissoni

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A.A.V.V.
"HIT verdächtig Vol. 1"
Avena Music - 2005

Ho sempre odiato recensire le compilation ...e di certo "HIT verdächtig Vol. 1" non aggevola il mio compito nel farmi cambiare opinione. Buoni sicuramente gli intenti della Avena Music di promuovere artisti underground tedeschi, ma ahimè, la maggior parte sono gruppi che cantano in madre lingua e che con l'hard rock hanno ben poco a che fare.
Sicuramente nella scena locale un'operazione del genere riceverà più consensi, ma in un paese dove facciamo fatica a digerire l'inglese, dubito che questo CD venderà molto.
A parte questo, devo dire che qualcosa di buono c'è, anche se l'orientamente generale è più puntato verso l'alternative, qualche gruppettino si è fatto notare come ad esempio i Stu!shit con il punk melodico di "Party Of Your Life" e l'hard rock di "Take Off" dei Tale Tellers, per il resto si alternano pezzi NU Metal, funky rock... bah…
Moreno Lissoni

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ROCK 'N' ROLL STORMTROOPERS
"On Fire"
Full Breach Kicks Records – 2005

Sorprendete terzo full-lenght album dei tedeschi Rock ‘n’ Roll Stormtroopers! Il punto di forza di questa band è la capacità di unire un felice connubio tra rock’n’roll e punk, cui va aggiunta una massiccia componente ironica e trash. Partenza bruciante con un poker di canzoni composto dalla spumeggiante "Bulldozers On The Loose", seguita a ruota dalle movimentate “Astrogirl” e “Do The Pogo”, fino a giungere alla festaiola “Saturday Night (Feelin' Alright)” con tanto di corettini “parappapaaa”.

I Rock ‘n’ Roll Stormtroopers sono 100% party rock’n’roll, una versione moderna e punkettosa degli SLADE, dove non è ammesso rimanere immobili con song del calibro di “Were Gonna Rock You”, “Hanging Out With The Boys” o Rock 'N' Roll Guitarman”. Questo disco piace per la sua semplicità, per le sue atmosfere spensierate, la colonna sonora ideale per una notte di bagordi tra amici, fiumi di birra e di fanciulle di cui il giorno dopo non ricorderete neanche il nome!
Moreno Lissoni

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BRITNEY’S KRACK
"Couldn’t Care Less!!"
Daze Records - 2005

I Britney’s Krack sono dei pazzi.
Trattasi di un quartetto canadese dedito ad un rock’n’roll che si potrebbe collocare a metà strada tra i Supersuckers e, chiamatemi pure incompetente, i Metallica delle canzoni più rock oriented di Kill’em All.
Vabbè, direte voi, fin quì tutto normale, dove sarebbe la follia?
Presto detto: i Britney’s Krack fanno esclusivamente cover, ma contariaramente a quanto si potrebbe pensare, viste le influenze citate poc’anzi, non si dedicano a re-interpretare Lynyrd Skynyrd, Motorhead o Diamond Head, bensì gente del calibro di Ricky Martin, Backstreet Boys, Christina Aguilera e, ovviamente, Britney Spears.

L’operazione è potenzialmente esilarante, ma, ahimè, il dischetto in questione riesce a solo a strappare qualche sorriso.
L’opener “She Bangs” di Ricky Martin è uno dei migliori episodi del lotto ed è difficile trovare qualcos’altro all’altezza.
“Beautiful” della stra-gnocca Christina Aguilera fà una discreta figura e pure "Larger Than Life" dei Backstreet Boys non è malaccio. Il punto che il gioco è bello quando dura poco, e 12 pezzi sono obiettivamente un pò troppo, specie se la chiave di re-interpretazione è sempre la stessa: quattro accordi – nemmeno troppo zozzi – e via.
Divertenti a metà.
Giusy Esposito

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A ROOM WITH A VIEW "Colletting shells at lighthouse hill"
EN DECLIN "Trama"
My Kingdom Music - 2005


Una band, questi A Room with a view, senz’altro di buone capacità e prospettive... ma perchè spedire a Slam un disco così resta un mistero.
A me dispiace, perchè probabilmete in sedi più adeguate questo disco avrebbe potuto avere recensioni migliori... ma qui.... Francamente un pop rock goth con un cantante influenzato da cantanti synth pop anni ’80 (molto moilto bravo tra l’altro), e aperture ritmiche dal sapore nu metal/emo core.... ci sta come i cavoli a merenda.
Devo una birra ai ragazzi degli A Room With a View, non altrettanto al responsabile dell’etichetta che ha sprecato due CD e i francobolli.
Ricordano: Katatonia, My Chemical Romance.

Stessa label, stesso discorso di cui sopra.... azz’ le birre aumentano....
Se avete familiarità con Etherial Pop Goth, Melancholic Prog Grunge , o Dark/Emo Rock.. beh.. questa roba fà per voi.
Non per me.
Ricordano: Anathema, Opeth.
Giusy Esposito

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CHAZ MATTHEWS
"Amazing Graceless"
Full Breach Kicks Records – 2005

Senza destare troppo clamore alcune uscite discografiche restano spesso, nonostante il considerevole livello artistico, in una sorta di circuito chiuso. E' il caso dei DIMESTORE HALOES in cui militava per l’appunto Chaz Matthews, che pur avendo pubblicato dei buoni dischi, faticavano oltremisura nell'affermare il proprio nome in campo internazionale.
Nato a Detroit nel 1970, Chaz si sposta nel 1991 a Boston dove inizia a suonare glam punk con i Saints In Vain per poi formare nel 1994 i Dimestore Haloes, avventura che durò fino al 2003 quando decise di intraprendere la carriera solista e che l’ha visto anche in veste di scrittore pubblicando il romanzo dal titolo "Lost In The Supermarket" nel 2004.

Amazing Graceless” è il secondo solo album che si va ad aggiungere a "Almost Forever A Go-Go" e anche qui Metthews suona tutti gli strumenti, perdendo un po’ di freschezza compositiva, così anche i suoni penalizzano quelle che secondo me sarebbero delle ottime song se solo avessero una resa migliore. A parte questo, le sonorità devono molto a gente come Johnny Thunders, Replacements e The Jam senza dimenticare gli insegnamenti di Chuck Berry e la ruffianeria del glam, sonorità adatte ad un audience che predilige atomosfere allegrotte e massiccie dosi rock’n’roll, una versione meno punkeggiante di Beat Angels e American Heartbreak, ma con suoni scadenti.
Moreno Lissoni

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MOTORCITY BRAGS
"You don't deserve anything better than that"
Cumshot Records - 2006

Sto viaggiando sulla mia fiammante decappottabile percorrendo tutto il Sunset Boulevard in direzione Topanga, passo per West Hollywood, per l’ordine surreale delle ville di Beverly Hills, per Castellamare Drive… Castellamare?!?!? …Mi sveglio di soprassalto, capisco che era un sogno, non sono ne su una decappottabile e non sto viaggiando sul Sunset Boulevard, ma sono sul sedile posteriore di una Fiat Punto!

Guardo fuori dal finestrino, scorgo un cartello… “Ca… Cas… Caselle!”… azz, altro che Castellamare!! Mi giro e vedo che a farmi compagnia ci sono 3 individui, non so perché sono qui, ne dove stiamo andando e non mi interessa neanche saperlo perché vengo rapito dal fracasso che esce dalle casse dello stereo e tutto d’un tratto sento l'odore dell'asfalto, del bitume denso, la puzza di benzina, di petrolio,... non sto ancora sognando e non sono finito neanche sotto un tir, ma è il sapore aspro e zozzo di queste canzoni che mi danno queste sensazioni.
Song dispettose come uno scherzo di Bart Simpson, rabbiose come Lemmy e trascinanti come una song dei Ramones, sonorità fatte da chi è cresciuto con i Guns N’ Roses (c’è un po’ di Gilby Clarke in “Shotgun Wedding” e un po’ di Duff in “Hate the Sunday”) e da chi ascolta Hellacopters e Misfits.

Mi colpiscono “Punk Rocker Hero“, "Blowjob Queen", “One eyed Jack”, il blues di “Sleeping on the sidewalk” (Queen) e mi fanno sorridere con il rock’n’roll di “E' ora di spaccare un po’ di teste”…
Entusiasta, prendo coraggio e urlo nell’orecchio al tipo che ho di fianco, chiedendogli di chi è il CD che stanno ascoltando. Lui mi rutta in faccia e mi risponde “E’ mio!!”, controbatto “Si, ho capito che è tuo, ma chi suona??” e lui sputandomi il fumo in faccia e alzando il volume: “Noi!”… Faccio fatica però e sentire quello che mi ha risposto, ma chi se ne frega… mi svacco nuovamente sul sedile guardando la strada, un cartello ci indica la direzione… “Torino Boulevard”!
Moreno Lissoni

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MOONSHADOW
"Hotter than you Think!!"
Self Produced - 2004

San Paolo, Brasile, Anno Domini 2004.
Strano ma vero, dalle terre del sole, delle ragazze più belle del mondo e della festa più grande del mondo viene fuori una glam/hair/pop metal band... beh dovevamo aspettarcelo, quale posto migliore in fondo??
I Moonshadow sono un quartetto dedito, appunto, ad un Hard Rock dalle radici saldamente piantate negli anni ottanta, sia per quanto riguarda la parte musicale che per quanto riguarda i testi.

Le sonorità proposte ricordano quel class metal di Ratt e Dokken, tanto per citarte i più rappresantitivi, che tanto furoreggiarono in quegli anni, e sugli scudi un vocalist di tutto rispetto che mi ricorda l’Ozzy Osbourne più patinato, specialmente nella ballad “Last Nite”.
Ottimo anche il lavoro chitarristico di Rodrigo Cesarino, che fa tornare alla mente la raffinatezza di gente come Jake E. Lee o Warren DeMartini.

La pecca è che i ragazzi ripropongono il genere in maniera troppo fedele all’originale, rinunciando a qualsiasi velleità di re-interpretazione o “ammodernamento” del suono.
Una minuscola critica per il look: credo che se si vuole proporre questo genere musicale, sia assolutamente necessario ricorrere ad un immagine adeguata e su questo almeno due Moonshadows su quattro dovrebbero impegnarsi un pò di più.
Alla fine comunque un buon lavoro, consigliatissimo agli amanti degli 80’s, ma solo a loro.
Giusy Esposito

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SLIDESHAKER
"In The Raw"
Bad Afro Records - 2005

Non è esattamente il mio genere ma gli Slideshaker, devo dirlo, spaccano di brutto!!
Sono un power trio finlandese che però pare uscire dritto dritto dalla Detroit dei bei tempi andati: Hard lisergico e ipnotico con influenze blues, ritmiche talvolta addirittura funky e attitudine punk. Wow!

Non pensate però a qualcosa di palloso, improvvisazioni di 10 minuti, parti strumentali interminabile e da sbadiglio... no, no, cari miei, gli Slideshaker conservano un gusto pop e commerciale che rende irresistibile la loro proposta.
Citare i pezzi più rappresentativi è davvero difficile perchè di cosiddetti fillers quì non ce ne sono, se proprio devo direi l’opener “Bones”, devastante, la particolare “Easy Street” e, la mia preferita, la Cramps-iana “No Time to Lose”.
Ricordano: Flaming Sideburns, Pussy Galore, MC5.
Giusy Esposito

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JESSE STRANGE
"Looking For Some Strange"
Self Produced - 2006

Alzi la mano chi si ricorda dei Jesse Strange, band con all’attivo un solo, bellissimo album, datato 1992 e uscito su Epic... pochi eh?
Come si può intuire la band fu una delle vittime del ciclone giunge e per tutti questi anni ne avevamo perso le tracce... fino alla settimana scorsa quando nella cassetta della posta ho trovato il nuovo cd... 14 anni dopo!
Non nego che la sorpresa è stata grande, anche perché questa è una di quelle classiche band che anche se con un solo disco all’attivo rientra nelle mie preferite di quel periodo e davvero non sapevo cosa aspettarmi dopo così tanto tempo, anche se poi ho scoperto che questi pezzi risalgono agli anni che vanno più o meno dal 1990 al 1994.

Se qualcuno pensa che in questo cd ci siano i cosiddetti “scarti” della band... beh basta l’opener “If Whiskey Was A Woman” per cancellare tutti i dubbi… song diretta, viziosa, trascinante, in pieno stile Jesse Strange... mi sono sentito catapultato direttamente in un fumoso club del Sunset dei tempi belli.
La title-track è uno di quei mid-tempos che fecero la fortuna di band come i Firehouse, classico pezzo che mi sono trovato a canticchiare sotto la doccia senza neanche accorgermene, ottima la prova di Grant Tibor, cantante che mi è sempre piaciuto per quella timbrica molto “viziosa”.
“Boggy Creek” è un breve strumentale che introduce uno dei pezzi più belli del disco, “Bottom of the Bottle”, intriso di blues fino al midollo, come se i Cinderella di “Heartbreak Station” jammassero con i Warrant di “Uncle Tom’s Cabin”… semplicemente da urlo.

Altro brano su questa linea è “My Kind of Lover”, con ampio uso di chitarre acustiche a cura del sempre bravo Scott Migone, mentre altro intro acustico viene per introdurre “Wildside of Heaven”, sleazy-anthem d’altri tempi con quel coro (ohooho) che farà impazzire chi ha lasciato il proprio cuore tra il 1985 e il 1992.
Un applauso sincero anche alla sezione ritmica con Dan Lullie al basso e Paul Trust alla batteria, sempre precisi e capaci di donare quel quid in più a pezzi massicci come “ It’s My Life” e la sculettante “Sex is Suicide”.
Una grande release, se poi consideriamo che pur essendo un’autoproduzione il cd gode di suoni puliti e potenti... beh, non posso far altro che consigliarvi di farlo vostro, potete acquistarlo direttamente sul sito della band segnato qui a fianco.
Federico Martinelli

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A.A.V.V.
"Hollywood Hairspray 5"
Perris Records - 2006

Quinto appuntamento con la compilation edita dalla Perris Records che a mio avviso risulta una delle migliori tra quelle partorite per la presenza soprattutto di buone novità in campo sleaze glam. Rognoso come sempre il compito di recensire 16 gruppi, tra i quali non mi hanno fatto una buona impressione gli australiani The Deadthings e gli AC/DC olandesi Alter Ego X, mentre per il resto devo ammettere che ho trovato dei buoni spunti, sia dai gruppi che già conoscevo, sia da quelli di cui ignoravo l’esistenza.
Dei primi fanno parte i Dirty Rig di Kory Klarke con il pezzo "Suck It", un buon compromesso tra Warrior Soul e le sonorità dei Beautiful Creatures; i nostrani Radio Vipers con l’hard rock stradaiolo di “Pusher”; i Jack Viper con una song alla Bang Tango dal titolo "Merry Go Around" e i Backseat Superstars con "Love Story".

Tra i secondi ci sarebbe una lunga lista da fare che parte con Chris Laney (Zan Clan, Pontus Norgren, Animal, ecc…) che proprone una "Instinct Animal" ispirata da sonorità care a Def Leppard e Johnny Lima, così anche gli svedesi Hollywood sorprendono con l'elettrico melodic rock di "Hearts On Fire", non male anche i brasiliani Bastardz con la Faster Pussycat-iana “Pills”, influenze tanto care anche agli americani Straight Fork con "Women, Whiskey, Weed & Lies". Dal Brasile arrivano pure gli Snow che ci offrono il delicato glammettino "Razorblade Kiss", mentre è svedese la proposta più rock n’roll della compilation e si intitola "Midnight In Her Eyes" che vede come autori i bravi On Parole.

All’appello mancano gli inglesi Nice 'N' Sleezy, glam metal di scuola Poison/Motley Crue e 2 ‘ripescaggi’: gli Sweet Cheater con "Dancin On My Grave”, davvero un bel pezzo dei tempi che furono, tra Ratt e Love/Hate e i Gunshy con l’ottimo hair metal di "Hold On To Your Dreams Tonight".
Se lo scopo della Perris è quello di far conoscere delle nuove valide realtà e mantere viva la fiamma dell’hair metal, beh… credo che abbia centrato il bersaglio!
Moreno Lissoni

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BEAUTIFUL CREATURES
"Deuce"
Spitfire Records/Perris Records - 2005/2006

Secondo lavoro, lungamente atteso, per i Beautiful Creatures, inizialmente esclusiva dei fan del paese del Sol Levante, e solo a tardo 2005 pubblicato dalla Spitfire Records per il pubblico americano; a separarlo dall’omonimo esordio del 2001, una serie di vicissitudini legate alla riorganizzazione della Warner Bros, loro precedente etichetta, sulla cui fusione con AOL cadrebbe parte della responsabilità per aver scaricato la band, e l’abbandono del chitarrista e “uomo immagine” della band, DJ Ashba (del quale ancora attendiamo di capire le intenzioni).

"Deuce" parte alla grande, riproponendo il sound del precedente lavoro, una sorta di AC/DC in chiave iper-moderna, ed infilando una serie di canzoni tirate al punto giusto, e senza mai tralasciare l’aspetto più catchy e melodico proprio del miglior hard rock; l’opener “Anyone” e’ un buon antipasto, ma e’ con le successive “Unforgiven”, “Superfly”, “Never” e “Thanks” che l’album raggiunge i suoi lidi più alti, relegando in chiusura (13 le tracce totali) l’unica ballad propriamente detta, “I Won’t Be The One”, scontata dalla prima all’ultima nota, ma sicuramente godibile la voce di Lestè accompagnata solo dalla chitarra.

I BC sono forse tra i pochi capaci di dare un impronta personale alla propria musica, non tanto in termini di originalità, quanto di stile, e in un genere saturo da 15 anni, mi sembra una dote più che apprezzabile; purtroppo alla lunga le tracce di queste lavoro tendono a differenziarsi troppo poco, soprattutto se, come inevitabile, confrontate con quanto proposto dalla band in precedenza.
Per chi stesse comunque pensando all’acquisto, sembra prossima la release europea con tanto di 3 bonus tracks, ulteriore valore aggiunto ad un packaging già di ottima qualità.
Simone Piva

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LAST EMBRACE
"Love Eternal"
Self Produced - 2005

Cosa spinga un gruppo Gothic Metal a spedire il proprio lavoro ad una “Party Rock ‘zine” proprio non me lo spiego... ma siccome sono taaaaaanto buono, ho deciso di vincere la mia repulsione e passare all’ascolto del disco in questione.
I Last Embrace provengono da Bologna e possono essere considerati una band agli inizi, visto i pochi concerti fatti finora (perchè allora farmelo sapere??? Fate finta di niente e sorvolate no??) e qualche ingenuità sparsa quì e lì.

Ma tutto insomma il risultato non è trascurabile: il dischetto scorre piacevolmente tra tentazioni metal specialmente dal punto di vista chitarristico e influenze vocali (forse inconsapevolmente?) wave anni 80.
Vista la mia non eccessiva familariatà con il genere, lo dico onestamente, non posso andare troppo in profondità ma devo dire che i Last Embrace promettono bene, distaccandosi, grazie Dio, con decisione dalla selva di imitatori di Sisters of Mercy/The 69 Eyes grazie soprattutto all’ottima prestazione vocale di Simon molto personale, originale e... oserei dire british.
Per quanto vale... promossi!
Giusy Esposito

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MONKEY BUSINESS
"...Looking Back At Me"
Demo - 2004

Mi è arrivato poco tempo fa dalla MKM Promotion Agency questo demo CD datato 2004 dei Monkey Business, band di Caserta nata nel 2001 per mano del batterista Yari Lanci e del chitarrista Dario Crocetta a cui si aggiunsero in seguito Valerio Sciascia (voce), Lello Miele (chitarra) e Attilio Barbato (basso) e per essere un'autoproduzione, devo ammettere che il five-pieces campano parte con il piede giusto: un booklet curato e suoni una volta tanto decenti pur trattandosi di un demo.

Ci troviamo di fronte ad un disco di chiaro stampo hard rock, di quello classico, 3 tracce che magari possono peccare di originalità, ma rimangono comunque di piacevole impatto, sensazioni subito riscontrabili con l'opener "One Of A Kind" e con le melodie americaneggianti di "Waitin' By Crossoad".
La terza e ultima song prende il nome di "Kinda Love", piacciono la chitarra e le atmosfere più aoreggianti, un pò meno il risultato finale del pezzo, ma non cambiano le mie opinioni positive sul gruppo che aspetto alla prova del 9 del full legth CD.
Moreno Lissoni

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WARPED
"Headin' For The Top"
Edward W. Nigro & Brandon A. Baranyar - 2003

Dalla foto di copertina avrei giurato di trovarmi di fronte ad un gruppo dalle sonorità nu metal/alternative, ma se Dio vuole, nulla di questo è presente in "Headin' For The Top" perchè gli Warped ci regalano massicce dosi di street rock sporcato da glam metal ottantiano.

In trio americano composto dal chitarrista e cantante Ted Nigro, dal bassista Matt Turschmann e dal batterista Brandon Baranyar si dimostra piuttosto abile nell'affiancare sonorità hard rock con quelle più sporche e polverose dello street southern con risultati abbastanza buoni, specialmente per quanto riguarda la prima parte del disco che parte con lo street rock becero di "Headin' For The Top", tra BOGUS TOM e BACKSEAT ROMEO e si continua con l'ottantiana "Black n'Blue", lo streettone di "Stand Up" e la power ballad campagnola dal titolo "(Just Another) Cowboy Song".

Dopodichè il disco si spegne e fino alla decima traccia le uniche 2 song che meritano di essere mezionate sono la lenta acustica "Fall Behind" (sempre dal retrogusto sudista) e l'hard'n'roll di "I Wanna Be Violent".
Non il massimo dell'originalità e neanche della resa sonora, un album godibile a metà con brani che non portano granchè di nuovo nell’ambiente, ma tutto sommato piacevoli.
Moreno Lissoni

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GERSON
"Il Miracolo "
Tube Records - 2006

Se pensate che il punk italiano sia un'accozzaglia di bands tutte uguali, che parlano sempre delle stesse cose non siete molto lontani dalla verità, però questo vuol dire che non conoscete i Gerson, una delle bands di punk italiano attualmente più in vista grazie all'uscita di questo album su una delle etichette più attive in Italia proprio in ambito punk... sarò onesto subito: per me questo è uno dei tre album migliori prodotti da bands italiane l'anno scorso.

Il precedente album Gerson, non mi aveva certo fatto urlare al miracolo, un punk-rock'n'roll rozzo, tamarro ma non particolarmente ispirato... ne Il Miracolo invece di esperienza ce n'è e si vede, musicalmente siamo di fronte a un ibrido, a un miscuglio di punk italiano di quello tamarro tipico dei loro ex compagni di etichetta Pornoriviste e un rock'n'roll tra AC/DC e Nashville Pussy... la vera sorpresa è il cantato, che riesce ad essere aggressivo e al tempo stesso melodico sullo stile dei Backyard Babies. Tutte queste bands però non sono copiate pedissequamente come molti gruppi nostrani fanno, ma sono un semplice punto di partenza per poi elaborare uno stile assolutamente personale, che è il vero punto do forza della band.

Si parte con "Tua madre" è preoccupata, ironica e tagliente, passando poi dalle più melodiche "Via" e "Overdose da tubo" catodico (i due pezzi migliori, il secondo ha un andamento melodico molto alla Social Distorsion) passando per il quasi hardcore di "Correvo per salvarmi" e la Nashville Pussy-oriented "Crocevia 666" per finire con la conclusiva "Il segno del tempo", più lunga e articolata delle altre.
In una scena che da tempo non ha più niente da dire, un album come questo è una vera e propria boccata d'ossigeno, se si aggiunge poi che dal vivo i Gerson sono spettacolari, non vi rimane che comprare questo cd e andare a goderveli dal vivo in una delle date del loro tour. Per ulteriori info: www.gerson.it.
Ga

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SMELL MY PUSSY
"I Want Your Pain"
Demo - 2005

L'intento di questo quartetto umbro sembrerebbe quello di creare un sound prettamente glam/sleazy metal, di quello che andava per lo più sul finire degli anni '80. Nati nel 2004, si autoproducono questo demo CD di 4 brani dove troviamo una produzione non limpidissima e anche se il suono degli strumenti è abbastanza chiaro, mancano ahimè certe peculiarità che il genere necessita, come la cura dei cori, poco incisivi e senza una vera melodia che catturi l'ascoltatore.

La title-track ha buon feeling nella chitarra e l'esecuzione è discreta da parte del gruppo, ma al momento del ritornello la song perde quota, al contrario "Baby Baby" risulta più convincente in questa parte, anche se la song trabocca di clichè. In generale buoni spunti si alternano a passaggi poco felici, i testi sono un pò troppo scontanti e manca quella personalità tanto richiesta dal sottoscritto alle band che si buttano in questo genere.
Rimane comunque apprezzabile l'impegno, anche se credo ci sia ancora molto lavoro da fare.
Moreno Lissoni

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PAUL SABU
"Heartbreaker"
MTM Music - 2006

Erano i primi anni 90, quando misi tra le mani l'album degli Only Child capeggiati da uno dei più sottovalutati autori degli Eighties, Paul Sabu. Sempre nello stesso periodo, la Long Island ristampò in un'edizione speciale "Heartbreaker" e altri classici del genere che andarono presto esauriti, quindi per chi come me, si fece sfuggire questo piccolo capolavoro ora può tranquillamente reperirlo grazie all'operato della MTM.

Per chi non lo sapesse, Sabu oltre ad avere diversi album all'attivo ha scritto parecchie canzoni per artisti del calibro di Alice Cooper, David Bowie, Little Caesar, Lee Aaron, Shania Twain, John Waite, Wasp, Nelson, Tattoo Rodeo, Silent Rage, Teri Tims e addirittura Madonna e troviamo il suo nome anche tra i titoli di coda di film come "Ghoulies II", "Trick or Treat", "Ghost Town", "To Die For", "Twin Sitters", "Hard Rock Zombies", "American Drive-In", "Million Dollar Mystery", "Vice Versa" e serie televise come "Sex and the City", "Beverly Hills, 90210", "Baywatch", ecc... un curriculum di tutto rispetto e una carriera "premiata" lo scorso anno dalla rivista inglese Kerrang con 2 album ("Only Child" e Heartbreak" appunto) tra i primi 24 migliori aor album di tutti tempi.

Disco imperdibile per chi ama i VAN HALEN dell'era Hagar vista l'assomiglianza tra le 2 voci e impreziosito dall'aggiunta di 3 bonus track: "Cassie", "Shake It Out" e "Street Angel", insomma, si tratta senza mezzi termini di un vero “must” per tutti gli estimatori dell’aor ottantiano.
Moreno Lissoni

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LINE OF FIRE
"Line Of Fire"
Tribunal Records - 2005

Con i Line Of Fire ci troviamo di fronte all'ennesimo gruppo di melodic rock influenzato da gruppi come Journey, Giant, Foreigner e Boston... tanto per intenderci, il classico prodotto che non sfigurebbe tra i cataloghi della nostrana Frontiers o della tedesca MTM.
La particolarità di questo progetto è che alla voce troviamo Shawn Pelata, conosciuto ai fan del metalcore per essere Dr. Extremus Melodicus dei Killwhitneydead e per l'artwork realizzato da Rex Zachary (Opeth & Secret Sphere), per il resto nulla di nuovo, scolastico melodic rock made in USA: chitarre e melodie in risalto su tappeti tastieristici mai troppo invadenti.

Il CD non è affatto brutto, gli amanti di gruppi come Red Dawn, Slyboyz, Frontiers o Network apprezzeranno senza troppi indugi pezzi come "Faith in Fire", "Remind Me", "Can't You See" o "Time To Say Goodbye", ma non aspettatevi originalità, perchè quella, i Line Of Fire l'hanno dimentica nel 1985!
Moreno Lissoni

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NO QUARTER
"SonoRO CKe spingo"
Demo - 2005

Con una discreta esperienza alle spalle e aver calcato i palchi del nord Italia, arrivano allo loro prima autoproduzione con il cantato in madrelingua dove ci propongono una mistura di buon vecchio hard rock di stampo settantiano influenzato dai dinosauri del genere come Led Zeppelin, AC/DC, Rolling Stones, ecc...
Niente male la capacità tecnica di tutta la band che si destreggia con disinvoltura tra pezzi più lenti, come nel caso di "Ogni Attimo" ed altri più rock. E’ "Vivo di Sogni" ad aprire le danze, canzone dal sapore Seventies con corettoni stradaioli anni 80 che si fa anche apprezzare per la qualità dei suoni, peculiarità che si riscontrerà ovviamente in tutti i 21 minuti della durata del disco.

"Lontano Dai Guai" e "The Rocker" sono due buoni esempi di godibile hard'n'roll dove vige la legge dei 4/4, mentre "Via Con Me" è la song meno diretta delle 5, ma ciò non intacca il giudizio positivo per questo combo orobico che aspetto alla prova sulla lunga distanza.
Moreno Lissoni

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