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www.enemiesswe.com
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ENEMIES SWE
"Behind
Enemy Lines"
Plugged Records - 2004
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Dopo averli recensiti nella sezione
NEW
BANDZ con il singolo di "Enemy" ritornano
i 5 svedesotti capitanati dal singer Richard Andersson
e fortunatamente tutte le mie aspettative non sono
andate tradite perchè le 11 canzoni che compongono
questo LP sono un vero calcio nei coglioni, un must
per tutti gli amanti dell'hard rock sporco e polveroso
nato da una notte di sesso tra "Back in Black"
e "Appetite For Destruction".
Chi si aspetta l'ennesimo gruppo scan rock rimarrà
deluso perchè "Behind Enemy Lines"
è disco diretto, semplice e lineare, ma allo
stesso tempo energico e coinvolgente, che può
ricordare gli SLASH'S SNAKEPIT più
ruvidi con una spruzzata di FOUR HORSEMEN
e SHOTGUN MESSIAH (quelli di "Second
Comin" per interderci) e giusto quell'1%
di BACKYARD BABIES.
Il poker di canzoni che apre il disco
è da 10 e lode, "Powetrain", "Enemy",
"Mainstream King" e "Sliced And Diced",
sono tutte ipotetici singoli che travolgono l'ascoltatore
con la stessa potenza dell'uragano Ivan. A metà
del CD la band tira però un pò il freno
a mano con le poco convincenti "Nasty Idol"
e "Elvis In Brooklyn", ma dalla traccia
numero 7 in poi si può solo... godere! ..."Back
With The Bullets", "Rock N Roll School",
ecc... azz, ce ne sono troppe... cosa spettate!??!
...www.enemiesswe.com!!!!!
Moreno Lissoni
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www.winespirit.it
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WINE SPIRIT
"Fire
In the Hole"
Sacred Metal - 2004
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Che dire dei Wine Spirit?
Sicuramente che ogni loro cd, concerto, produzione
e quant'altro e' una certezza ed una gioia per le
orecchie di ogni hard rocker incallito.
Ed infatti non fà eccezione quest'ultimo "Fire
In the Hole", degno successore del precedente
"Bombs Away" pubblicato nel 2001 da Perris
Records; un mix di classico hard rock a cavallo tra
'70 e '80, farcito da ottime melodie, eccelse capacita'
tecniche e interpretative (ascoltate "Sailing
Ship" e capirete di cosa parlo!), nonche' da
un'ottima produzione, chiaro segnale di un'esperienza
"sonora" maturata negli anni e di un talento
inequivocabile.
Si parte con un pezzo da novanta come
"Catch 22", che mette subito in mostra quanto
il trio sia influenzato dai fratelli VAN HALEN,
con un break strumentale mozzafiato in cui a farla
da padroni sono un basso ed una chitarra letteralmente
indiavolatiVoglio fare una menzione particolare anche
per la successiva "A New Mankind", canzone
che non riesco piu' a togliermi dalla mente, con quel
suo incedere tipicamente KISS; ricollegandomi
al "bacio" voglio sottolineare che Il Conte
ed El Guapo sono, oltre che un ottimo chitarrista
e bassista, dei VERI cantanti rock, sempre piu' definibili
come gli Stanley / Simmons
italiani.
Con il procedere dei brani non si avvertono
cali di tensione o momenti semplicemente "riempitivi";
ogni tanto emergono anche richiami ai leoni del vecchio
LEMMY come nell'aggressiva "Regular
Boogie Woogie" (altra nota di merito va a Nail,
vero motore del gruppo oltre che batterista eclettico
ed esplosivo nei suoi "assalti" di doppia
cassa), o ai mostri sacri DEEP PURPLE
e WHITESNAKE (l'anthem "Go The
Whole " su tutte).
Nel cd trova spazio anche lo splendido tributo alla
premiata ditta COVERDALE /
VANDENBERG con la gia' citata "Sailing
Ship", in cui la prova dell'intera band, a partire
dalla parte vocale, raggiunge il massimo dei voti
e mostra come i nostri non abbiano paura di mostrare
le propria classe.
Chiudo dichiarando che i WS sono uno degli act rock
piu' rispettabili dell'intera scena internazionale,
e che la loro unica pecca e' il fatto di non avere
la visibilita' e, perche' no, la pubblicita' di cui
godono bands nostrane ben piu' blasonate (chi di voi
ha assistito al GOM 2001?).
Paolo Pirola
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steviefoxx@aliceposta.it
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DIRTY DOGZ
"...Gonna
Rock!"
Self Produced - 2004
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Mini CD di debutto per questi Dirty
Dogz nati alla fine del 2002 a Mantova da Cris Lago
(Voce e Chitarra), Stevie Foxx (Chitarra e Voce),
Nico Don Devil 666 (basso - da poco uscito dalla band)
e di Andy Henger (batteria).
Il prodotto è molto buono nonostante si tratti
di una produzione "fatta in casa", e musicalmente
i 4 rocker ci sanno davvero fare, in particolare il
lavoro alle 6 corde di Lago e Foxx che giocano con
i loro virtuosismi, ma senza mai togliere nulla al
gusto melodico.
Il genere proposto dal gruppo è
una sorta di hard rock incazzato e stradaiolo, che
come ho detto, da grande spazio alle chitarre, e una
sezione ritmica che pesta come Mike Tyson
ad inizio carriera.
"Again Me" è il brano che apre il
CD... e subito ci si trova di fronte ad un vero e
proprio muro sonoro accostabile ai primi DANGEROUS
TOYS ma con la classe dei veterani TESLA,
mentre la successiva "Boom!!!!" sembra partorita
dalle session "Genuine Worldshakers"
dei BLACK CAT NINE e come nella precedente
composizione si denota l'efficacie intrecciarsi di
chitarre di Lago e Foxx.
Alla traccia numero 3 troviamo la
lenta "Everybody", classica ballata dal
sapore stradaiolo e sudista per nulla melensa e pallosa...
A chiudere il poker di canzoni ci pensa la cover di
"Ace Of Spades" (MOTORHEAD),
altra bordata sonora made in Dirty Dogz!
Partiti con il piede giusto, ora aspetto con ansia
l'album completo e un... sito!
Moreno Lissoni
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lovebuzzharmony.com
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ELECTRIK
"Love
Buzz Harmony - The Retroarchives"
Retroactive Records
- 2004
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Sull'ondata di reunion a cui stiamo
assistendo in questi ultimi anni riecco ricomparire
sulla scena anche questo quartetto americano che nel
1993 fece uscire un Ep ad edizione limitata dal titolo
"Love Buzz Harmony" che seguiva la scia
dei più blasonati act party metal d'oltreoceano.
Il nuovo CD non è altro che la ristampa di
quel lavoro con l'aggiunta del demo del 1989 ("Shine
Candy Shine") e 2 nuove tracce registrate
nel 2003.
Il disco, che già mi risultava
godibile ai tempi, ancora oggi si fa ben ascoltare
anche se non è una pietra migliare del genere
ha nelle parti vocali il suo punto di forza, una sorta
di JOEY C. JONES AND THE GLORY HOUNDS
che incontra i POISON e gli ENUFF
Z' NUFF.
Dell'ep del 1993 vi segnalo il la festaiole "Krush
My Groove" e "Blindman's Holiday",
la super catchy "Good Thing" e la TRIXTER-iana
"Show Me Your Soul".
Il demo di "Shine Candy Shine" parte con
il class rock a stelle e strisce di "Under A
Rainbow", seguita dal party metal di "Have
U Ever?" altra bella chicca per gli hair metal
fanatics. A chiudere il tris di song estrapolate dal
demo ci pensa "Shine Candy Shine" che accosterei
ai primi TYKETTO.
"Daisy" e "Count It
Joy" sono i 2 pezzi inediti dell'album, il primo
è un grazioso rock da classifica, in cui rimangono
intatte le linee vocali del passato ma con degli arrangiamenti
più attuali, nel secondo invece viene accentuata
la produzione più moderna facendola risultare
pronta per le chart americane.
Beh, ora vado a casa e mi vado a riascoltare i Sage,
i Razzle, ecc... non si sa mai che
ritornano anche loro...
Moreno Lissoni
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www.thejollypower.com
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THE JOLLY POWER
"Taste
The Blood Of The Sonic Revolution"
Red Room Records/Goodfellas
– 2004
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Avevamo lasciato i bergamaschi JOLLY
POWER al promettente promo dello scorso anno. Dopo
una serie di vicissitudini e ritardi, è finalmente
uscito il terzo e atteso CD: nel calderone della odierna
scena italiana i Jolly Power si distinguono (ma non
è una novità) per professionalità
e cura del prodotto finale. Poche chiacchere, e un
album ottimamente registrato, volutamente sporco e
grezzo, una produzione figlia bastarda dei SUPER$HIT
666 (da sempre influenza poco velata dei
Jolly Power post Elia), tanta ruvida maleducazione.
Vocals filtrate e deflagranti si intersecano
con cori e giri di chitarra insinuanti, “Rock
N Roll Drug”, e capite che il vostro pusher
di fiducia stavolta vi ha dato roba forte. Le coordinate
di riferimento sono, nel caso qualcuno brancoli nel
buio, quelle che hanno dettato legge da metà
anni 90 in poi nel nord Europa: scan rock, veloce
e abrasivo come in “Damned Like You” e
“A Face In The Crowd”, mentre “Hurrycane
Baby” sfodera l’armonica, testimonianza
che il Bely ha bevuto più di un whisky distillata
illegalmente, laggiù, nella capanna dello zio
Tom.
“Highway 17” ha il sapore
di una corsa d’auto nel deserto, vietato fermarsi
adesso, sareste cibo per avvoltoi. E occhio a non
fare gli stronzi, Stiv America (Thee STP)
vi suona la fuzz guitar, e se si incazza vi mena a
tutti. Al compare Metius spetta invece
il compito di gorgheggiare la punk rock track #8,
“The Game is Over”, inconfondibile sin
dall’urlo iniziale. Rudy Bolan (Last
Bandit) incrocia la voce con Bely in “Under
My Flag”, in un piratesco duello fino all’ultimo
sangue.
Bocciata invece la cover, presente solo su vinile,
di “Jany Jones” dei THE CLASH.
Sembra la cover della cover già fatta dai NEUROTIC
OUTSIDERS. Una cover al quadrato, in sostanza.
Il CD è distribuito da Good Fellas, e lo potete
richiedere direttamente alla band attraverso il loro
sito.
Simone Parato
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www.wigwam.no
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WIG WAM
"667...
The Neighbour Of The Beast"
Global Music - 2004
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Devo ancora capire quanto si prendano
sul serio questi 4 "giovanotti" norvegesi,
infatti il loro look fatto di stereotipi glam anni
80 è così pacchiano che a confronto
i Metal Skool sembrano dei perfetti
baronetti e a mio avviso stanno anche sfruttando la
scia del successo dei Darkness per
tirarsi dietro quella fascia di ascoltatori che amano
capelli cotonotani, bandane, cappelli da cowboy e
completini dal gusto... trash.
A confermare la mia teoria che Glam
(Voce), Teeny (chitarra), Flash (basso) e Sporty (batteria)
non si prendono troppo sul serio è anche data
dal fatto che l'album si intitola "667...
The Neighbour Of The Beast" e che alcuni
titoli non sfigurerebbero nella track list dei nostri
Bastet come ad esempio "Erection"
(peccato sia un pezzo strumentale)!
Nonostante il look superglam, il genere proposto dai
Wig Wam segue la scia degli anni d'oro del melodic
rock scandinavo di fine anni 80, infatti i 4 sono
ex membri di Artch, Ole Evenrude,
Sha-Boom e Dream Police
che molti lettori di SLAM! sicuramente conosceranno
già.
"The Best Song In The World"
è la song che apre i battenti, classico arena
rock di stampo ottantiano con corettoni sparati a
mille, segue "Crazy Things" che per influenze
comuni mi ricorda molto i BLUE TEARS,
mentre in "Out Of Time" e "Mine All
Mine" fanno capolino i BONFIRE.
"Hard To Be A Rock ’n Roller" è
uno degli episodi che preferisco, un'hard rock ultra
melodico dove convivono i GOTTHARD
Più melodici e i VON GROOVE degli
esordi, sempre sulla stessa linea troviamo altri 2
brani di ottima fattura come "Bless The Night"
e "No More Living On Lies" dove la chitarra
di Teeny e i chorus sono le colonne portanti del pezzo.
Tra le 13 traccie che compongono questo CD abbiamo
anche l'opportunità di ascoltare la cover di
"I Turn To You" dell'ex Spice Girls
Melanie C, ovviamante in stile Wig Wam!Per gli amanti
del genere CD scontato, ma consigliatissimo!
Moreno Lissoni
top
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www.joshtodd.com
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JOSH TODD
"You
Made Me"
Todd Entertainment
- 2004
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Con un po' di ritardo ( il cd non è
di facilissima reperibilità) ecco a noi.
Il primo album solista di Josh Todd, ex-frontman dei
grandi Buckcherry e uno dei candidati
al ruolo di cantante nei Velvet Revolver (poi
appannaggio di Scott Weiland). Se
consideriamo che i Buckcherry sono
stati a detta di quasi tutti uno dei gruppi migliori
degli ultimi anni in tema di R'n'R si può capire
come l'attesa per questo disco fosse elevata... e
bisogna dire che per molti è stata una sorpresa
quello che hanno trovato nelle ben 13 canzoni che
compongono questo cd.
Infatti rispetto alla band "madre" i suoni
si sono fatti più aggressivi, meno r'n'r...
più moderni se vogliamo (anche se la parola
in se stessa non mi piace molto).
Fin dall'iniziale "Mind Infection"
comunque è la voce di Josh a farla da padrone,
ben supportato comunque da una band compatta e senza
sbavature.
"Broken", "Burn" e il singolo
"Shine " sono alcuni dei pezzi che ben rendono
l'idea della nuova avventura musicale di Josh Todd...
alcuni hanno parlato di modernizzazione eccessiva
delle sonorità, altri hanno bollato questo
cd come nu-metal... personalmente lo ritengo un buon
disco, magari un paio di pezzi in meno lo avrebbero
snellito maggiormente... ma se volete ascoltare un
cantante vero... beh questo è il disco che
fa per voi.
Federico Martinelli
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www.royalemadness.com
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ROYALE MADNESS
"Demo"
Demo - 2004
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Promo di 2 pezzi per questa band svedese
composta da ben 7 elementi che vede alla voce Christian
Rimmerfeldt e Lee Deville, alle chitarre Gustaf Morner
e Matt Slutte, al basso Andy Tate, al piano Jan Setreus
e alla batteria Clay Moore. Nel la loro bio parlano
di influenze dettate da Motley Crue,
Guns N Roses e Sweet,
ma a mio giudizio centrano ben poco con il loro sound,
infatti l'opener "Hungry Soul" è
uno scan rock moooolto melodico che ha ben poco a
cui spartire con la band di Axl Rose
e Vince Neil.
La seconda traccia ("Watch Me
Now") raccoglie in se diverse sonorità,
ma la particolarità che salta all'orecchio
sono i corettini bubblegum che troviamo nel mezzo
della canzone... Troppe poche 2 canzoni per dare un
giudizio, per il momento, rimandati!
Moreno Lissoni
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geocities.com/zolarx1
alternativetentacles.com |
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ZOLAR X
"Timeless"
Alternatives Tentacles
- virus319 - 2004
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Incredibili, semplicemente incredibili...
Per un paio d’anni sono stato uno dei pochi
fortunati possessori di una cassetta degli Zolar X,
prontamente riversata in CD ed ampiamente goduta nonostante
la bassa qualità sonora, ed ora che ho avuto
l’estremo piacere di riascoltare quei brani
integrati da tutti gli altri incisi dal 1974 al 1981
(il CD è una sorta di “opera omnia”
della band e propone ben 20 pezzi, mentre per gli
incalliti collezionisti vinyl-addicted verrà
stampata anche la versione LP con i 10 brani usciti
in origine sull’introvabile ed omonimo semi-bootleg
del 1981), impeccabilmente remixati dal fondatore
della Alternative Tentacles e singer dei Dead
Kennedys Jello Biafra, non posso che inchinarmi
di fronte a questo capolavoro.
In parecchi la fuori sono convinti
che il rock’n’roll debba per forza essere
incentrato sui soliti 3 accordi, attitudine, sudore,
voglia di divertirsi e blah blah blah…, certo
anch’io la pensavo allo stesso modo prima di
essere “rapito” da questi 4 Alieni scesi
tra noi comuni terrestri nel lontano 1972 per diffondere
il loro “Verbo”, ma ora mi sento di poter
dire che non sempre è così. Certo non
è facile, si rischia di cadere nella ridondanza
e nell’esecuzione asettica e fine a se stessa
di suites troppo lunghe ed autoindulgenti, ma “la
classe non è acqua” e sul pianeta Zolar
evidentemente ne hanno da vendere. Cosa intendo dire?
Semplice, questa è forse l’unica band
che riesce, tra brani semplici e diretti ma terribilmente
coinvolgenti come “Timeless”, “Space
Age Love”, “Rocket Roll” e la bellissima
“Jetstar 19”, ad inserire delle “Space
Glam Suites” di parecchi minuti intitolate “The
Horizon Suite”, “Parallel Galaxy”
e “Plutonian Elf Story” senza fracassarmi
le palle e senza perdere l’essenza rock’n’roll.
Non solo, con quel cazzo di sintetizzatore rubato
da una puntata di “Star Trek” aggiungono
ad hoc sonorità “spaziali” quasi
da consolle di videogames in modo spettacolare e perfettamente
inserito nel contesto, insomma: decisamente fuori
di testa ma in modo geniale e con attitudine totalmente
GlamPunk!
Ma chi erano questi 4 deragliati? E’
una lunga ed intrigante storia che vi invito a scoprire
leggendo le ricche sleeve notes del curatissimo booklet,
troverete pane per i vostri denti e scoprirete tra
le altre cose che il singer Zory Zenith altri non
è che l’ex drummer dei prime mover Shady
Lady, che gli Zolar X erano tenuti in così
alta considerazione da essere l’unica band che
si esibiva stabilmente on stage alla Rodney Bingenheimer’s
English Disco e, grazie ad una immedesimazione da
autentici “self-convinced”, erano diventati
Stars fra le Rockstars circolando sempre in “costume”
con tanto di spacesuits, antenne ed orecchie alla
Spock, atteggiandosi in ogni occasione e addirittura
esprimendosi con un linguaggio forgiato da loro stessi
per poter sostenere di essere autentici alieni. Uniche,
vere, incredibili “70’s Stars from the
Outer Space”. Buy it or die!!
Gaetano Fezza
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www.milbajac.com
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MILBAJAC
"Shade
Of Grey"
Bongiovi Records -
2003
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E' quasi un mese che questo "Shade
Of Grey" entra quotidianamente nel mio stereo
perchè il four-pieces composto Lawrence Imossi
(Vocals), Jordan Alman (Guitar), Corey Alman (Bass)
e Mark Brooks (Drums) è riuscito a creare un'album
in bilico tra sonorità moderne e il classico
melodic rock di fine anni 80, una sorta di BON
JOVI imbastardito con COUNTING CROWS
e se vogliamo anche THE CALLING,
dal momento che spesso le linee vocali ricordano molto
quelle di Alexander Max Band.
Dopo una serie di demo, nel maggio
del 2003 la band si trasferisce ai famosi Power Station
Studios con il leggendario Tony Bongiovi
per registrare 11 pezzi che al primo impatto mi hanno
ricordato il favoloso esordio dei MARS HILL!
Si comincia con la sublime "Shade of Grey"
dove si notano subito tracce derivanti dai THE
CALLING, ma il gruppo di "Camino
Palmero" fa capolino qua e la in tutto il
disco come in "Radio" e "Wasted".
Le numerose chitarre acustiche spostano un pò
il sound su territori cari ai COUNTING CROWS
come nel caso di "Take Me", ma anche i BON
JOVI fanno la loro comparsa in "Face
Down".
Album molto bello che appassionerà
tutti gli amanti del modern melodic rock, grazie alla
sua freschezza e alla sue melodie che fanno di questo
"Shade Of Grey" uno dei migliori
dischi del settore usciti negli ultimi anni!
Dimenticavo, assolutamente da ascoltare anche i modern
rock di "The Only One" e "Too Late"
e il lento acustico di "We Shall Meet Again".
Moreno Lissoni
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www.dangerlies.com
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DANGER LIES
"Have
You Seen Everything!?"
Self Produced - 2004
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Nati dalle ceneri di Zumberpunk
e BlackHammer, i Danger Lies si presentano
al pubblico come l'ennesima Guns n' Roses
tribute band, ma fortunatamente fatta la loro gavetta
hanno iniziato a scrivere pezzi propri e il risultato
è questo mini CD di 4 brani dal titolo "Have
you seen everything!?".
Il giovanissimo combo ligure composto da Cloud, Dave,
Spino, Ewein e Waster assorbe le influenze della band
di Axl e ci propone il discreto hard
rock stradaiolo di "Rock Till You Can" e
la power ballad "Dremin'" che purtroppo
ha la Noverber Rain-sindrome, infatti gli
oltre 7 minuti di canzone la fanno diventare un pò
pesantuccia, e secondo il mio giudizio un paio di
minuti in meno gioverebbero non poco alla buona riuscita
della song.
A completare l'Ep troviamo le cover
di "Welcome To The Jungle" e "Sweet
Child O' Mine" che evito appositamente di commentare
perchè spero che il quintetto lasci da parte
un pò Slash & Co. per dedicarsi esclusivamente
alla stesura delle proprie canzoni e alla ricerca
di un proprio stile. C'è ancora parecchia strada
da fare, ma sono giovani e sembra che la via presa
sia quella giusta... non posso far altro che fare
un grosso in bocca al lupo a questi 5 rocker liguri!
Moreno Lissoni
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www.never-land.
ch
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NEVERLAND
"Neverland"
Self produced - 2004
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Ammetto che, nell'accingermi a recensire
questo 4 tracks dei Neverland, mi aspettavo il classico
dischetto power di stampo teutonico clone di Helloween/Gammaray,
o peggio ancora tributario del trend metal scandinavo...
nulla di piu' sbagliato, perche' i 6 svizzeri/tedeschi
suonano un power/prog legato alla tradizione americana
(SYMPHONY X su tutti) o riconducibile
ai veterani emergenti MASTERPLAN.
La band prende forma nel 1999 all'"Academy of
Contemporary Music" di Zurigo, e questo particolare
si sente e non poco: il livello tecnico dell' esecuzione
e' sempre elevato, la produzione cristallina e degna
di acts ben piu' famosi, anche se forse gli arrangementi
in piu' di un momento danno quella sensazione di "gia'
sentito".
Per intendersi in qualche passaggio si sentono i riff
del "rotondo" Michael Romeo
o del Petrucci di "Awake",
anche se, tranne la terza traccia "Express Your
Servat", sono esclusi quei passaggi neoclassici
o quei cambi di tempo che hanno reso famoso i guitar-hero
qui citati.
Vera potenza della band risulta essere
la voce calda di Mike Zotter, frontman non alle prime
armi in quanto gia' singer di ARKANA
e DREAMSCAPE, che con il suo cantato
rende l'opener "Neverland" un vero pezzo
da novanta accostabile ai grandi classici del genere.
Le altre due tracce "No Time to Lose" e
"Mysteria" mantengono alto il livello della
band, restando entro i canoni gia' citati, ma non
facendo gridare al miracolo in quanto ad originalita'.
Con i Neverland si puo' aggiungere un altro tassello
nel "rooster" pregiato del metal europeo,
in questo caso con qualche influenza d' oltreoceano,
e spero che proprio l' inflazione di bands nel genere
a cui abbiamo assistito nell' ultimo decennio non
faccia rimanere nell' anonimato questi musicisti talentuosi.
Promossi a pieni voti!
Paolo Pirola
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www.audioglobe.it
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THE SOLUTION
"Communicate!"
Psychout Records - 2004
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Che figata!!!! Il side project di Nicke
Royale (Hellacopters - ritornato
alla batteria), Scott Morgan (Rationals
/ Sonic's Rendezvous Band) e Honk
(Diamond Dogs) è qualcosa
che trova nella mia affermazione iniziale tutta l'essenza
di questo disco che, lascerà delusi i fan di
"Supershitty To the Max", ma che
farà sobbarlzare gli amanti della buona, anzi,
OTTIMA musica!
Dimenticatevi la cattiveria dello scan rock, qui si
ritorna indietro di almeno 30 anni e senza vergognarvi
sculetterete e canticchierete l'opener "Get On
Back" come facevano i nostri genitori con James
Brown e i Blues Brothers,
così anche la successiva "I Hate To Quit
You" ci catapulta nelle soleggiate distese americane
con cori femminili e la voce di Morgan che la fa da
padrone.
"Mojo Ain't Workin' No More"
è una ballata ricca di pathos che ha qualcosa
del SAMBORA solista, mentre con "Would
You Change Your Mind" la prima cosa che mi vengono
in mente sono calzoni a zampa, bandana, e qualche
telefilm anni 70... a voi immaginare la musica!
L'album scorre via mantenedosi su livelli altissimi,
alternando ballate a pezzi scuotichiappe come nel
caso di "Phoenix" o "Soulmover".
Forse non troppo vicini al target di SLAM! questi
Solution, ma un disco così bisogna averlo assolutamente
sia che siate un amante dei Dimmu Borgir o di Dj Francesco!!!
Moreno Lissoni
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www.blackies.it
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BLACKIES
"Revengeance"
Demo - 2004
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Dalla copertina e dal nome della band
non farete fatica ad immaginare qual'è la principale
fonte di ispirazione per questi 4 rocker milanesi,
che tributano uno dei più controversi e incazzati
gruppi dell'hard & heavy mondiale: gli WASP!
La prima cosa che si nota è che alla voce non
troviamo un cantato maschile, ma bensì la brava
Roby Black che come timbrica vocale si avvicina molto
di più a Doro Pesch o a Magdalena
dei Paradice piuttosto che al creatore
di "The Idol".
Ai più fanatici forse la cosa
potrà far storcere il naso, ma il poker di
canzoni presenti in questo demo sono fedeli all'originale
ed ecco così arrivare "Animal (F**k like
a Beast)", "Hellion", "On Your
Knees" e la lenta "Keep Holding On"
con la prima e l'ultima un gradino sopra le altre.
Sarei curioso di vedere questo tributo milanese alle
prese con pezzi propri, ma per il momento non ci resta
che seguire le loro celebrazioni live a Mr. Blackie
Lawless!
Moreno Lissoni
top
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thepocketrockets.com
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THE POCKET ROCKETS
"Rocket
Ride"
Atom Tan Records - 2004
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La gestazione di “Rocket Ride”
è stata lunga, ma l’attesa è stata
ripagata da un album la cui caratteristica primaria
è una varietà compositiva notevole.
Un ascolto non facile, un album che si scopre pian
piano con l’incedere degli ascolti.
La band ligure propone un hard rock molto personale,
e spiccatamente originale, sia come struttura dei
pezzi che come scelta dei suoni. Il disco ha una produzione
uniforme e decisamente buona, anche se personalmente
non adoro il suono particolarmente, uhm, “fuzzy”
di una delle due chitarre.
“Tears” apre il CD con una bella dose
di carica, inframezzata da un bridge dilatato e impreziosito
dal wah. Mi piace particolarmente la successiva “Midsummer’s
day Daydream”, un hard rock dal tempo medio
dove i fraseggi delle chitarre si intrecciano in una
atmosfera onirica.
Molto buona la cover dei WRATCHILD
UK (“Trash Queen”), così come “Nobody
Loves You Like I Do” dei LONDON.
La lenta “Love And Decadence” rivela un
buon gusto per i fraseggi chitarristici e una superba
prova del cantante Alex, mentre “Not The Girl
Next Door” avrebbe avuto tutte le premesse per
essere una ottima party song sculettante, ma mi da
l’impressione di essere soffocata da un cantato
troppo poco vivace, peccato!
Conclude il CD “Look In The Mirror”, una
song che ha un che di dark, sorretta da un giro di
basso evocativo, scommetto di sapere di chi è
la colpa!
“Rocket Ride” è distribuito dal
network della ottima Bomp! Records, ma potete (e dovete)
richiederlo direttamente alla band tramite il loro
sito. Un peccato lasciarsi sfuggire una tessera dello
sfaccettato mosaico della scena italiana!
Simone Parato
top
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www.krysband.com
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KRYS
"Halloween
Town"
Self Produced - 2004
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Tornano i Krys, già recensiti
su Slam con il loro “Hope and Tears”.
Rispetto al precedente lavoro c’è una
positiva novità, ossia un batterista in carne
ed ossa, ma anche qualche nota dolente, come un passo
indietro nelle linee vocali, questa volta spesso e
volentieri troppo acerbe e approssimative… a
mio parere era meglio proseguire sui binari di un
rock malinconico e da barfly al posto di lanciarsi
in una sorta di oi-glam (!) come nella opener “Every
Sinlge Day” o “Trick or Treat!!
Alla luce di queste considerazioni,
trovo una spanna sopra alle altre composizioni “Baby
Paradise” e “I Don’t Wish To Be
A Star”, la migliore canzone delle 8 tracce
presenti su “Halloween Town”, ripresa
dall’esordio di Chris solista e riarrangiata
ottimamente (well done!!).
“Silent As The Tomb” è un incrocio
tra pirateria e DEAD BOYS (ascoltare
per credere), ma fossi in voi ci andrei piano con
la Tequila! Chiude l’acustica “Stop Me
Cryin’”, ulteriore conferma che la band
romana il meglio lo da quando si smussano le asperità
in favore di un rock più “tradizionale”.
Dolcetto o scherzetto?
Simone Parato
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A.A.V.V.
"Hollywood
Hairspray 3"
Perris Records - 2004
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Ed eccolo qui il terzo volume della
saga "Hollywood Hairspray" che a mio avviso
spazza via le due precedenti stampe come qualità
sonora e scelta delle band, nettamente superiori a
quelle trovate in passato. Ho sempre odiato recensire
le compilation, per cui questa volta provo a commentare
track by track...
Sono tra le mie band underground preferite e sono
proprio loro ad aprire, gli STAMPEDE QUEEN
che dopo la ristampa di "Nights At The Cockfights"
ci regalano una nuova traccia che prende il titolo
di "In It For The Money"... solito e rozzo
rock'n'roll, dove vanno a braccetto Kiss e AC/DC
e sempre sulla scia della band di Angus Young
riecco i FUNNY MONEY capitanati da
Steve Whiteman, il brano è un classico del
repertotio Kix. Alla traccia numero
3 troviamo i MAD MARGRITT con "Straight
Through The Heart" che sarà contenuta
nel loro prossimo album, yankee hard rock sulla scia
di Black N' Blue e Heaven's
Edge.
Come ogni prodotto Perris che si rispetti
ecco 'stranamente' comparire un pezzo inedito dei
CHERRY STREET risalente alle session
del primo disco, street rock senza infamia ne lode.
Prima sorpresa del CD è il com-back degli inglesi
TIGERTAILZ con "King Of the
World", canzone scontatuccia e priva di spunti
interessanti, stesso discorso con la melensa e trita
e ritrita ballatona degli SHAMELESS
"Realize" dove troviamo ormai l'immancabile
Steve Summers alla voce.
I GEMINI5 con "Babylon Rockets"
tornano a far salire di quota questa compilation che
prosegue con la botta di "White Line Offside"
dei MACHINEGUN KELLY dell'ex Nasty
Idols Andy Pierce. Sporco rock'n'roll invece
per gli SWITCHBLADE già recensiti
di recente su SLAM! e per i CRAZY LIXX
autori di una sculettante "Death Row".
Il buon hard rock di "Welcome To The Show"
dei tedeschi EAT THE GUN precede
un'altra buona promessa che fa il nome di NINETEEN88
dove troviamo tra le loro fila Mick Rowe, fratello
del più celebre Jamie (Guardian,
AdrianGale). Il pezzo dal titolo
"Big Rawk" è un rozzo rock'n'roll
che di primo acchito mi ricorda un incrocio tra
Little Caesar e AC/DC.
Il CD prosegue con il buon glam metal dei CRASHDIET
di "Riot In Everyone" e con il
class metal Dokkeniano del redivivo SCHROEDER.
A chiudere il lavoro un'altra piacevole sorpresa,
TOMMY & THE LOVE TRIBE con il
glam sleaze di "Million Times", brano davvero
piacevole; i finlandesi SLEAZY DREAM
e i francesi TRACY GANG PUSSY.
Moreno Lissoni
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FUNNY MONEY
"Back
Again"
Perris Records - 2004
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Magari a qualcuno il nome Funny Money
non dirà niente, ma chi ha amato i KIX
non potrà fare a meno di dare un'ascoltata
a questo progetto nato dagli ex Steve Whiteman e Jimmy
Chalfant che nel 1996, due anni dopo lo sciogliemnto
della loro band, ritornarono on the road con il sound
che li ha sempre influenzati: Aerosmith
e AC/DC.
Questo CD non è altro che la
ristampa del loro secondo album uscito nel 1999 per
la Kivel Records e ora rimesso sul mercato dall'etichetta
texana con l'aggiunta di 5 pezzi live "I'm your
whore", "Art of persuation", "Baby
Blues", "You Rub Me the Right way"
e "Off My Rocker"."Back Again"
non è niente di più e niente di meno
da quello che vi aspettereste da un tipo come Whiteman,
boogie rock n roll, dalle venature street bluesy e
con gli inevitabili accostamenti con il suo vecchio
gruppo. Si passa quindi dai pezzi scuotichiappe come
"Funny Money" o "Horny Little Angel"
alle lente "Pink Glasses" o "Owe It
All To You". Se dischi come "Blow My Fuse"
o "Hot Wire" fanno parte della vostra discografia
non esitate a fare vostro anche questo "Back
Again".
Moreno Lissoni
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MACHINEGUN KELLY
"White
Line Offside"
Perris Records - 2004
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Ricordo ancora di aver comprato contemporaneamente
nel 1995 la versione originale di questo disco e quello
degli Shake the Faith e credo che
quello sia stato uno di quei giorni dove ero orgoglioso
di aver speso le miei 36.000 lire per un cd!
A distanza di 9 anni grazie all'opera di ripescaggio
della Perris ecco che possiamo riascoltare questa
bordata sonora regalataci dall'ex Nasty Idols
con un nuovo artwork (realizzato dallo stesso vocalist),
ma ahimè con una traccia in meno, quella "Rosalie"
che rimane una delle mie power ballad preferite di
SEMPRE, una storia vera fatta di droga e morte.
Nonostante il giudizio non troppo positivo
da parte di Pierce sul disco ("Un paio di buone
canzoni, ma una batteria terribile") il CD mi
sembra molto buono. Le sonorità diventano più
punkeggianti rispetto al suo passato ed ecco sbucare
con irruenza "Hell Suicide", brano trainante
dell'intero lavoro che precede un'altro buon pezzo,
"White Line Offside".
Ci troviamo di fronte a 37 minuti di buona musica
che ha dalla sua pezzi notevoli come quelli appena
citati o come "Sister Sin", "Strange
Kind Of Love", "Kikk That Habbit",
ecc... ma dopo averci consegnato questo cd l'avvenura
Machigun Kelly si concluse malamente: "Non mi
andava di accettare tutte le condizioni dettate dalla
nostra casa discografica, la Mega Rock Records! Promettevano
cose che poi non mantenevano e poi c'era della gente
di merda nella band che pensava troppo ad organizzare
party e troppo poco alla musica, così decisi
di sciogliere la band e due mesi dopo aver realizzato
il cd ritornai ancora nella mia vecchia band, i NASTY
IDOLS!" (Andy Pierce)..
Moreno Lissoni
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STAMPEDE QUEEN
"A
Night At The Cockfights"
Perris Records - 2004
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Inciso originariamente nel 2001, i
canadesi Stampede Queen hanno riscosso dei buoni consensi
anche tra i lettori di SLAM! che hanno avuto l'opportunità
di leggere la loro intervista
un paio di anni fa. La band di Calgary viene catturata
dall'etichetta di Tom Mathers che ristampa questo
bellissimo "A Night At The Cockfights" con
l'aggiunta di 3 nuovi brani.
Street rock'n'roll zozzo e ruffiano, ruvido e ruffiano,
con un chiaro background musicale derivante da AC/CD,
KISS, AEROSMITH o
dei sottovalutati JUNKYARD!
"Woman In A Fast Car" è
uno dei più bei pezzi del genere ascoltati
negli ultimi anni, con bei chitarroni a dettar legge
e una sezione ritmica smuovipietre. La voce di Zack
Daniels è sporca al punto giusto e contribuisce
a fare di questo disco un vero e proprio oggetto culto.
Tra le mie preferite vi segnalo "Never Turn Your
Back On Rock'n'Roll", "Sunshine Annie",
"Mister Saturday Night", "Dee Dee Dominator"
e "Animal Love".
Moreno Lissoni
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by Slam! Production® 2001/2007
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