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LAMINATES ONLY
Diario di un'avventura americana
HOUSTON, TEXAS, 27 MAGGIO 2001
Di nuovo in fila
Dopo oltre 4 ore di guida giungiamo a Houston. Qualche ora di sonno in albergo, un'ora per doccia e preparazione, 3 ore (seriamente) di attesa per aggiustamento chiome delle mie compagne di viaggio. Le regine dell'hair spray. E si ricomincia, altro caldo giorno altro calvario alla Will Call Window! Stavolta anch'io dovrei avere qualche adesivo ad attendermi... La Drum-Fetish, dimenticavo, ieri durante il Meet & Greet ha duramente ripreso Rikki per non averle lasciato i VIP promessi, e lui ha assicurato che oggi li avrebbe trovati, vedremo.
Pessimo inizio, il tipo non solo non trova i miei pass ma neanche il mio biglietto Ticketmaster, e siamo gia' in ritardo grazie a qualche ciuffo ribelle. Anche stavolta non vedro' i Bullet Boys, posso sopravvivere. Finalmente il biglietto arriva, e anche la busta di Bret. Mi avvisano pero' che il Photo Pass viene rilasciato solo alle 21.15 (inizio concerto Poison: 21.30!), e devo ritirarlo all'entrata laterale, mentre devo lasciare la mia attrezzatura fotografica all'entrata principale. Nella busta c'e' l'ennesimo biglietto gratis che non avevo chiesto e lascio ad una mia amica sprovvista. Gira droga tagliata male da queste parti! Perche' vogliono complicarsi cosi la vita, dico io, quando poi dentro ci sono macchine fotografiche ovunque? Decido di tentare le vie irregolari, ma tutto e' reso piu' complicato dal mio sciocco tentativo di seguire le regole, infatti ora sanno che ho una macchina fotografica, non c'e' scampo, salvo aiuto divino da qualche Glam Slam Laminate. Mi accompagnano all'entrata laterale, dove un altro security dovrebbe "take care of me", dicono loro. Il tipo non sorride neanche se gli fai il solletico, io vedo la fila di bus e il primo e' quello degli Enuff e cerco di raggiungerlo mostrando il mio laminate, ma lui mi ferma continuando a dire che non ho il pass giusto. Bella giornata, sempre meglio! Finalmente vedo uscire Ricky Parent di corsa: ora di andare in scena, e loro non posso proprio perderli. Ottengo il permesso a mio rischio di lasciare macchina fotografica e registratore in un vaso nella guardiola del security e corro dentro. Il gruppo irriducibili, capitanato dalla drum-fetish, siede sconsolato, e dalle facce tira aria di tempesta: semplici After Show, e' tutto cio' che hanno trovato nella busta. Non ho tempo, sta iniziando "Revolution", ciao a tutte, ci vediamo tra 35 minuti. Go Donnie!!
La security di Houston
Per proseguire una giornata iniziata male, Houston e' l'unico concerto dove il settore sotto il palco non era in vendita su Ticketmaster. Qualcuno mi ha detto che a volte e' riservato agli abbonati, e messo in vendita all'ultimo momento a cifre esorbitanti. Malgrado l'area non sia ancora affollata, questa "simpatica" security di Houston ancora una volta mi nega il passaggio, e addirittura di stare in piedi nei pressi della ringhiera, mi chiede di fare giri peggiori che con i sensi unici di Roma centro per arrivare al posto che e' a tre passi da me. Mi fermo dove sono, se seguo le loro indicazioni siamo a "The new thing"! Gli Enuff sono meglio di ieri, il tecnico del suono ha fatto senz'altro un lavoro piu' accurato stavolta, e i ragazzi sembrano aver preso le misure e trovarsi perfettamente a loro agio sul grande palco di un'arena americana. Mi rendo conto, ora che Donnie e' piu' udibile, che i suoi problemi di voce iniziati negli UK non sono ancora completamente risolti, e Chip corre occasionalmente in aiuto cantando con lui. Speriamo bene, il tour e' solo all'inizio.
Finito lo show e' ora di preoccuparsi della mia attrezzatura abbandonata in un vaso. Mi dirigo verso l'entrata laterale, e realizzo con disappunto che se muovo un solo passo fuori per raggiungere la guardiola o il bus non rientro piu'. Chiamo il security, lui mi vede e inizia a ripetere che non ho il pass giusto. Ogni volta che apro bocca, prima che completi una sola parola, ripete la stessa cosa. Deve essere un robot nuovo modello. La "Caterina" del film di Sordi era certamente piu' umana. Mi viene da rispondere "ET telefono casa" o cantare "Guerre stellari", ma me lo risparmio. E alla fine, col suo stesso tono, rispondo: "Lo-so-o-non-ti-starei-chiedendo-aiuto" "non-vedo-come-potrei-aiutare-non-hai-il-pass-giusto" "ascoltare-sarebbe-buono-per-iniziare". Finalmente sembra tacere per un attimo. Chiedo prima se le mie cose sono ancora nel vaso, poi se puo' lasciarmi uscire un attimo sotto la sua scorta per raggiungere il bus o bussare lui stesso, ma sta per riattaccare di nuovo con la storia del pass, e prima che inizi lo interrompo dicendo che sarebbe sufficiente se potrebbe cortesemente indicarmi dov'e' l'entrata backstage all'interno. Me la indica, non senza aggiungere che non otterro' niente perche' non ho il pass giusto. Mi allontano verso il banco delle Margaritas, in un disperato tentativo di affogare la negativita' della mia seconda giornata di Glam Slam. Nel frattempo, ho perso i Quiet Riot.
I miei angeli custodi
Il
miracolo Margarita colpisce ancora: come in uno spot pubblicitario,
piu' la mando giu', piu' mi tira su, il mondo intorno sembra
piu' rosa e la gente piu' simpatica. Dopo i Great White raggiungo
l'entrata backstage e sto mandando giu' gli ultimi sorsi, in
compagnia di una security woman "umana" e una ragazza
conosciuta a San Antonio sul palco, quando appare il mio eterno
salvatore Ricky Parent. Mi saluta, mi abbraccia, e subito
mi chiede se voglio essere accompagnata dentro. Gli spiego il
problema della mia macchina fotografica, e questo angelo mi
scorta attraverso l'entrata backstage, il parcheggio, e raggiungiamo
la guardiola. Primo momento di enorme soddisfazione! Il security
mi vede arrivare con Ricky e prelevare la mia attrezzatura
dal vaso: "Ah, allora li conosci" "Si brutto
imbecille, ho cercato di dirtelo per ore" e' quello che
vorrei dire, ma mi limito al "si" con un sorriso di
rivincita, ed entriamo nel bus. Sono tutti li, anche Diana
De Ville di Knac Radio che raccoglie le prime impressioni
sul tour. Mi accolgono festosi come sempre. C'e' entusiasmo
perche' Bullet Boys e Vince Neil abbandonano il
carrozzone stasera, e questo significa cinque minuti in piu'
per gli EZN da domani. Aggiungeranno "Fly High Michelle"
alla set list. I ragazzi hanno gia' ricevuto visite sul pullman
dal vecchio amico e fan CC De Ville, a cui sembra debbano
l'inclusione nel bill del Glam Slam, e di Bret Michaels,
deluso per non averli visti sul palco la sera prima durante
la sua performance. Credo ci sia in ballo una collaborazione
sul prossimo EZN... Sarebbe grandioso.
I Warrant stanno iniziando e Donnie decide di andarli a vedere, io con lui. Ricky e Monaco ci raggiungono sul palco. Alla fine usciamo prima di Jani Lane. E qui dobbiamo aprire una parentesi, ancora Metal Sludge: in un "20 domande con Donnie Vie" il sito rock-gossips aveva chiesto un parere sui Warrant, e lui non era stato proprio carino. Nell'intervista con Slam ci aveva tenuto a specificare che stava scherzando... Perche' vi dico questo ora? Perche' se state pensando "si' vabbe'"... la scena che segue vi chiarira' le idee sui sentimenti di Mr Vie verso Mr Lane. Quando Jani esce, solo, veloce, sguardo basso, Donnie e' appoggiato a lato dell'uscita. Lo chiama, "Hey Jani!", lui si gira, povero ragazzone colpevole Dio sa di cosa, "Good one bro'!" e si abbracciano, e finalmente vedo quei grandi occhi azzurri sorridere, grandi e contenti come un tempo. Bel gesto. Se non altro perche' Donnie e' l'unico che ho visto finora rivolgere la parola al singer dei Warrant oltre ai membri della sua stessa band, il manager e i roadies. Continuo a chiedermi che cosa abbia fatto di cosi terribile oltre a metter su peso.
Rockstars, fans, passes
Vince Neil e' il prossimo, ma c'e' ancora tempo. Tempo per un'altra Margarita! E visto che non le vendono backstage, ho l'arduo compito di riportarne tre dagli stand esterni, per me, Donnie e un'altra ragazza. Arduo perche' la simpatica security locale non lascia passare alcool per le entrate backstage. Per nessuno. Donnie mi infila al collo il suo laminate-holder, carico di un numero imprecisato di pass plastificati tra cui il suo EZN personale con figurine dei Beatles e ovviamente quello ufficiale del Glam Slam. M'inginocchio (idealmente) per ricevere la nobile investitura, sento il brivido del metallo gelido della spada sulla mia spalla, mi rialzo e sono pronta a servire colui che mi ha appena affidato lo scettro del Regno. Corro via mentre il mio lungo mantello fluttua nel vento, esco dal retro e rientro dall'ingresso laterale solo per la soddisfazione di passare davanti al tipo della guardiola aprendo i pass a ventaglio e chiedendo sarcastica "quale vuoi?". Mi sento molto meglio.
Appena dentro, vedo tutto il gruppo "irriducibili" per la prima volta seduto allo stesso tavolo, aria triste e rassegnata. So gia' cosa c'e' che non va, mi sento quasi in colpa ora col mio pesante carico al collo, mi giustifico dicendo che e' solo in prestito per le Margaritas, io non ho niente. In fondo e' vero. Mi siedo con loro. Come pensavo, ancora una volta, malgrado le assicurazioni del giorno prima, nessuno ha avuto i pass promessi. Alcune ce l'hanno con Rikki e Bret, altre con Lori e Janna che gestiscono i Fan Club, altre con questo e quell'amico che aveva giurato di procurarli. Io taglio la testa al toro e scarico la colpa sul venue: loro gestiscono la quantita' di pass a disposizione, e a volte la band non ci sta veramente dentro, tra parenti, amici stretti e stampa, cercate di capire. Si, quasi tutte accettano il concetto, ma questo non cancella la delusione.
Ho cercato di tornare indietro a quando avevo vent'anni ed ero una semplice fan. Anch'io mi aspettavo un trattamento speciale quando seguivo una band in tour e pagavo per la mia tesserina del Fan Club. Ma quel trattamento speciale, oggi, e' il Meet & Greet. Non ricordo nessuna delle band che amavo allora fare queste cose. La tesserina del Fan Club ti dava diritto alla fanzine, la foto autografata e altri gadget, punto. Cosa avrei dato per una foto con Bon Jovi! Era un sogno impossibile, la massima gioia era arrivare alla prima fila durante un suo concerto e stringergli la mano. Ora c'e' l'email, e basta riuscire a beccare la star che risponde una volta e la si investe del titolo di "amico": ridimensioniamoci. Tutto cio' che veramente dobbiamo aspettarci da un'artista e' quello per cui paghiamo: se compriamo un cd paghiamo per la musica che c'e' dentro, se compriamo un biglietto paghiamo per il concerto, e se ci iscriviamo al Fan Club paghiamo per la fanzine e il diritto a partecipare al Meet & Greet, che mi sembra comunque un'idea democratica. Alcuni sono diversi, amano mescolarsi alla gente, come gli Enuff o i Great White o CC De Ville quando e' di buon umore, e sicuramente tutti li ameremo un po' di piu' degli altri, ma e' una loro scelta, e sarebbe comunque difficile da mantenere con una base piu' ampia.
Il mio suggerimento ai fans e': godetevi lo show. E' quello per cui avete pagato, e' quello che sicuramente avrete. E lamentatevi solo se lo show non vi soddisfa. Se poi proprio avete l'esigenza di provare l'esperienza backstage un giorno, sfogliate qualunque numero di Playboy e fate un'elenco dei punti a voi mancanti per raggiungere gli standard delle playmates. Lavorateci su. Quando siete vicine allo standard, saltate pure la Will Call Window e piazzatevi semplicemente nelle prime file. Stavolta la security non vi tirera' su per buttarvi fuori.
Il mio suggerimento alle rockstars e': fate un giro sul sito dei Kiss e prendete nota. Loro lo dicono chiaramente "non chiedete come si ottengono backstage pass perche' non ce ne sono", punto. Se queste ragazze hanno un grande punto a favore e' che qualcuno di voi ha promesso qualcosa. Una promessa non mantenuta e' sempre una delusione. Non distribuite pani e pesci che sapete di non poter moltiplicare. Non avete odiato anche voi la vostra mamma quando vi prometteva il giocattolo nuovo per farvi smettere di piangere e poi inventava la solita c***ata che l'aveva rubato l'uomo nero? Siate semplicemente chiari e sinceri, i Kiss continuano ad avere fans comunque.
Il mio suggerimento alla security e': attenzione, a volte tra tutti i fans e le rockstars capita ci siano persone normali. Togliete ogni tanto dal piatto quel disco rotto, lavatevi le orecchie, e sfoderate uno di quei bei sorrisi americani. In fondo siete umani anche voi.
Inviata speciale, illusa comune
Torno alla base passando dal retro in barba agli yeti col mio carico di Margaritas, una alla ragazza, una per Donnie, e resto li con lui a gustarmi il mio drink e a fare due chiacchiere, ci sono in giro i Bullet Boys, i Quiet Riot e qualcuno della band di Vince Neil in attesa di entrare in scena. Scattiamo qualche foto, poi Donnie si dirige verso il bus. Gli ricordo che ho il suo laminate, me lo tolgo dal collo e glielo passo, e lo saluto. Lui si ferma, mi guarda come se si fosse ricordato qualcosa all'improvviso, e mi chiede se sto a posto con i Pass. "Veramente non ho niente, dovrei ritirare il Photo...." "Vieni con me" e ci dirigiamo insieme verso il bus. Ci sediamo con Chip, il loro folle amico e autista del bus e altra gente che non conosco, mentre Ricky e Monaco vanno e vengono. "Dobbiamo sistemare lei, non ha pass"e poi a me "Qual'e' il pass migliore? Io non so come funziona qui", poi Chip "non ti preoccupare, lasciaci solo nome e cognome e ci pensiamo noi". Io ringrazio e cerco di spiegare quanto utile e gradito sia il loro aiuto e quanti problemi abbia avuto senza pass, ma Donnie mi interrompe: "non ci interessa" "Ma io volevo solo...." "Guarda, non ci interessa, ok?..Tu sei speciale per noi, e di qualunque cosa hai bisogno devi solo chiedere, giusto Chip?" "Giusto!". Mi danno un VIP per il resto della serata, e promettono di prendersi cura di me per il giorno seguente. Sono commossa, vorrei abbracciarli, non so che dire. Sentirsi speciali in un'arena di gente, cosi lontano da casa e' una gran bella sensazione. Vince Neil sta cantando, l'ho gia' visto ieri, mi rilasso sul solito sofa nel bus ancora un po'; Donnie beve dalla mia Margarita mezza vuota, la riempie di nuovo con meta' della sua ancora piena e mi passa un bicchiere. Cheers Buddy! E' ora di ritirare il Photo-Pass, e tentare di riprendermi, prima della presunta intervista after show con Bret. Comincio a sentirmi nervosa....
Mi danno il Pass, vengo accompagnata sotto il palco con gli altri fotografi per gli scatti di rito durante i primi tre brani. Bella visuale, cosi da vicino. Veniamo riportati fuori, depositiamo le macchine fotografiche e rientriamo dal fondo. Scarico la tensione col mio solito vecchio sistema: ballare. Non tento nemmeno di avvicinarmi troppo, voglio spazio. I coriandoli s'infilano nei miei capelli al termine di "Nothin' but a good time", e nel clima festaiolo generale dimentico l'ansia dell'intervista incombente con colui che e' stato il mio idolo dall'eta' di 16 anni.
Lo show e' finito. Mi rimetto insieme e vado all'entrata backstage alla ricerca di Big Ray. Il VIP fa si che almeno la security locale mi ascolti seppure per dirmi di aspettare da un lato. Poi arriva Big Rob, che mi rimanda ad un altra porta, quella destinata ai Fans di Bret. Cerco di spiegargli che non sono li per il Meet &Greet, mi dice gentilmente che li posso trovare Ray. Vado, e Ray sempre gentilmente mi dice di aspettare dentro. Nel frattempo, aprono le porte anche alle fans. Siamo tutte insieme in un piccolo patio nell'eterna attesa, e c'e' una novita' stasera: anche se hai pagato 15 a Bret e 15 a Rikki e fatto tutta la trafila email, mi giunge voce che puoi partecipare ad un solo M&G. Non ho conferme ufficiali, ma le due sorelle con cui viaggio si sono divise, e la Rockettara rispuntera' solo a serata finita. Assurdo. Speriamo sia una palla. Ray continua a dirmi di aspettare. Il mio stomaco si sta contorcendo, abbiate pieta', ditemi solo si' o no!! Niente. Ed ecco Bret, pronto per il Meet &Greet, seguito dalla stessa "accompagnatrice" della sera precedente....
Mmmm....
st'intervista non s'ha da fare, te lo dico io! Riavvicino Ray
con discrezione: finalmente mi dice che Bret e' troppo
stanco stasera. Gli propongo di farla domani, inizialmente mi
dice che forse, se arrivo presto, ci riusciamo. Ma io, che devo
fare i conti con i ciuffi ribelli delle mie compagne di viaggio,
gli chiedo di essere piu' preciso. E a quel punto, mi dice che
la prassi sarebbe parlare con Big Rob perche' lui e' il tour
manager, io ribatto che avrebbe potuto dirmelo il giorno prima,
e lui mi risponde (sempre gentilmente...) che il giorno prima
che lui si ricordi si era parlato solo di foto! Beh ragazzi,
magari Bret e' cosi grande da parlare con lo sguardo, ma io
vi assicuro che ho chiesto una risposta alle dichiarazioni di
CC, e mi sembra difficile farlo per foto!! Tento comunque
di trovare Big Rob, e non trovandolo immagino facilmente sia
gia' sul bus. Torno da Bret e Ray, dico a Ray che Rob
non e' in giro quindi chiedero' a Bret ancora, mi avverte
che e' inutile. Mi accodo per l'ennesima foto e ci provo lo
stesso, vediamo fino a che punto... Non faccio in tempo a finire.
Appena dico "Bret, a proposito di quell'intervista..."
anche lui mi dice di aspettare da una parte, aspettare che finisca
le sue foto ricordo ed e' tutto mio. Il mio stomaco si rilassa,
so gia' che non ci sara' nessuna intervista. Foto ricordo finite,
io sono appoggiata al muro a lato, Bret si gira, mi indica
e mi dice di aspettare, non muovermi da li, deve sistemare qualcosa
e torna in 5 minuti. Ovviamente, 5 minuti piu' tardi torna qualcun
altro ad avvertire che e' gia' sul bus e sta partendo. Chiedo
al tipo se anche Big Rob e' gia' sul bus, mi dice che va a controllare,
e di aspettare vicino alla porta. Da vicino alla porta mi dicono
di aspettare fuori della porta. Chiedo gentilmente se mi stanno
prendendo per il c**o. Mi ripetono di aspettare. Ne oggi ne
mai chiedero' ancora in un intervista a Bret Michaels.
Niente di personale, ha ancora il mio massimo rispetto professionale,
il ragazzo e' in ottima forma, ti restituisce piu' di quanto
hai pagato per il biglietto in valuta "divertimento puro",
presiede Meet&Greets per i suoi fans, ha un club ben organizzato
e ci ha regalato un grande bill per gli ultimi tre anni. Ma
io ho gia' la risposta all'unica domanda che volevo porgli.
Qual'e' la domanda? "Bret, CC afferma che
ognuno di voi ha bisogno di esprimersi nei propri progetti solisti
perche' i Poison sono solo lavoro. E' cosi' anche per
te?" Qual'e' la risposta? Fate un po' voi...
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