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So che stai lavorando al tuo nuovo cd, il cui titolo è “Slam”, vuoi parlarcene?
OK! Per cominciare posso dirti che il titolo mi è stato ispirato da una delle più catastrofiche minacce che incombono sul genere umano: è stato infatti previsto da scienziati ed astrologi che il 26 ottobre dell’anno 20023 la terra verrà probabilmente colpita da alcuni asteroidi…. Sono sempre stato attirato da argomenti riguardanti disastri naturali, ma devo dire che questo ha decisamente catturato la mia attenzione.
L’album di per sé godrà di una maggiore coesione rispetto ai miei precedenti lavori, infatti non ci saranno più guest musicians al contrario mi sono avvalso di un’unica band per la realizzazione di ogni song.

Puoi già anticiparci qualche nome dei tuoi musicisti?
Certo! Akira Kajiyama alla chitara, Kenny Kramme alla batteria e al basso Eric Czar. Posso inoltre dirti che il nuovo cd suonerà molto heavy e dark, sicuramente ci sarà anche molta melodia, tuttavia credo di poter dire di aver realizzato il lavoro più pesante di tutta la mia carriera. Staremo a vedere se i fans lo apprezzeranno! “Slam” è stato registrato a New York in 5 settimane…..

Mi sembra di capire che “Slam” è pronto…. Quando potrà essere disponibile nei negozi?
Probabilmente sarà disponibile per il mercato giapponese dal 15 settembre, mentre la MTM lo rilascerà in ottobre (ma che avranno ‘sti giapponesi più di noi??? Nda).

Immagino quindi che tu stia organizzando un tour per promuovere il nuovo cd….
Sì e no…. Dipende dai miei impegni, infatti nei primi di settembre raggiungerò Glen Hughes a Los Angeles dove registreremo un cd insieme….

Mi era giunta voce di questo progetto, puoi dirci qualcosa di più?
Ma non c’è molto da dire ( e certo, che sarà mai?…nda), stiamo scrivendo le canzoni dell’album e a metà settembre entreremo in studio, dopodichè organizzeremo i live shows. Sono molto entusiasta all’idea di lavorare con lui poiché Glen è stato un eroe per me quando ho cominciato a suonare, e credo che debba essere considerato come uno dei migliori cantanti al mondo. Per anni siamo stati molto amici ma poi ci siamo un po’ persi di vista fino a quando mi ha raggiunto in Giappone durante il tour di Holy Man salendo sul palco per eseguire qualche brano con me, la reazione dei fans è stata straordinaria e così ci siamo detti: “perché non fare un cd?”

Tra l’altro avete già avuto modo di collaborare nei Brazen Abbot e nel progetto Nostradamus di Nikolo Kotzev, a proposito di quest’ultimo: ti senti orgoglioso del lavoro che hai svolto in quest’opera?
Sicuro! Mi sento molto coinvolto nel progetto Nostradamus, avendo contribuito in gran parte alla setsura dei testi. Devo dire di sentirmi onorato del fatto che Nikolo mi abbia voluto coinvolgere in questa esperienza.

Come mai, sebbene tu sia americano, tutte le bands di cui hai fatto parte ( eccezion fatta per i Fandango) sono Europee? Si tratta di una semplice coincidenza o cosa?
Sono sempre stato un fan del rock europeo, Deep Purple su tutti, e credo che qualcuno lassù mi abbia dato la possibilità di raggiungere molti traguardi che mi ero prefissato…. No non credo si tratti di coincidenze, forse fa tutto parte del Grande Piano (risate..nda), credo molto nella magia della vita……(e su queste parole misteriosamente cade la linea ma fortunatamente il buon Joe mi richiama immediatamente. nda)
……dicevamo? ah sì la magia della vita….misticismo a parte devo dire che qui in America non ci sono moltissime bands che amo particolarmente… mi vengono in mente i Grand Funk e pochi altri.
D'altronde è normale per un paese privo di storia, o di tradizioni. Qui tutto è regolato dal commercio e dal business, e questo emerge anche nella nostra produzione musicale che appare molto povera dal punto di vista artistico.

Come sei riuscito ad ottenere una voce del genere? Voglio dire… è frutto di studi ed allenamenti o è da considerarsi come un dono di natura?
Quando ho cominciato la mia attività di musicista con i Fandango rivestivo il ruolo di chitarrista e back ground singer, accadde poi che il nostro produttore mi spinse a diventare lead singer, allora mi sono detto: “O mio Dio sono diventato un vero cantante, inciderò dei dischi, il mio sogno si sta realizzando!” quindi decisi di andare da un insegnante, o meglio, da diversi insegnanti finchè non trovai quello giusto, ovvero Martin Lawrence, da cui tra l’altro mandai il mio amico Jon Bon Jovi che ancora mi sta ringraziando per questo… credo che trovare un insegnante con cui poter comunicare emotivamente sia fondamentale per chi voglia prendere lezioni di canto, Martin mi ha sempre detto che cantare viene dall’anima “you need to have it or you don’t have it….”, quindi il training che ho seguito con lui riguardava alcuni esercizi sull’intonazione e cose del genere ma lasciami ripetere che nessuno può insegnare a cantare a qualcuno che non vi è portato.

L’approccio con cui affronti la registrazione di un tuo album solista è il medesimo che adotti quando rivesti il ruolo del cantante di una band?
L’approccio è totalmente differente a seconda della situazione, quando per esempio ero nei Rainbow ricordo che Richie Blackmore voleva che cantassi in maniera molto limpida e pulita, intendiamoci ho sempre amato cantare in maniera lineare e controllata, ma quando registro i miei album solisti posso dare libero sfogo al mio istinto e cantare in maniera più aggressiva, posso urlare quanto voglio insomma, molti fans e amici mi hanno sempre chiesto il perché non abbia sfogato la mia voce di più nei Rainbow o nei Deep Purple, la risposta è semplice: non ero autorizzato a farlo. Alcune canzoni di “Slam” hanno dei passaggi molto rilassasti, ma quando meno te lo aspetti la mia voce assume caratteri che oserei definire drammatici, ci saranno molti contrasti, sarà una performance molto dinamica quella che troverete su “Slam”.

So che dopo “Slaves and Master” stavate lavorando al secondo album che ti avrebbe visto nuovamente insieme ai Deep Purple, come mai non se ne è fatto più nulla?
E’ vero…. Stavamo lavorando al successore di “Slaves…”, e devo dire che avevamo molte canzoni veramente belle, il fatto è che Richie era stufo di dare a John Lord e Ian Paice la percentuale delle royalties su delle canzoni di cui non avevano scritto neanche una strofa, questo accadeva anche in passato, prendi ad esempio “Strange kind of woman”, questa canzone è stata scritta interamente da Richie ma è stata riconosciuta una quota anche agli altri ragazzi dei Purple, stufo di questa situazione Richie decise di chiamare Jim Peterik dei Survivor per scrivere del materiale con noi suscitando così un enorme gelosia e risentimento da parte di Ian, John e Roger tali da portare all’allontanamento immediato da parte mia, mentre Richie resistette per un album ancora (“The battle rages on”), il resto è sotto gli occhi di tutti…… è un vero peccato che in fans non possano ascoltare quel materiale, primo perché ritengo si tratti di songs molto valide, ed in secondo luogo perché i fans se lo meritano, purtroppo i Deep Purple all’epoca si sono dimenticati di quanto i fans siano importanti mettendo gli interessi della band davanti a tutto, e sono sicuro che non ci saremmo mai separati se non fosse stato per stupide gelosie e interessi economici, lasciami aggiungere inoltre che reputo “Slaves and Master” molto più Deep Purple di quanto non lo siano gli ultimi dischi con Steve Morse.

C’è un album su cui hai lavorato di cui sei particolarmente fiero?
Lasciami pensare…..credo che “Difficult to cure” (Rainbow) sia un gran bell’album, tuttavia sono estremamente orgoglioso di “Straight between the eyes” (Rainbow), lo reputo davvero un cd meraviglioso, sono anche molto contento di come è venuto fuori “Odissey” con Yngwie Malmsteen anche se lavorare con lui è stato molto difficile a causa del suo smisurato ego, devo dire che tra noi si era instaurato un feeling speciale che è emerso nell’album. Peccato che questo feeling non emergeva anche durante i live shows, pensa che era geloso dello spazio che avevo sul palco, ho sempre cercato di spiegargli che il suo lavoro era quello di suonare la chitarra e il mio era quello di cantare, ma non c’è stato nulla da fare…. Sì Odissey rappresenta qualcosa di speciale nella mia carriera, anche se spero che “Slam” mi dia le stesse soddisfazioni non solo dal punto di vista commerciale.

by Umberto Sartini

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