Old review: BACK NEXT
CONTACT
www.tonymartin.net
www.mtm-music.com
 

TONY MARTIN
"Scream"
MTM/SPV - 2005

Si riaffaccia sul mercato la calda ugola del buon vecchio Martin, per lo più ricordato ed apprezzato per le prestazioni dietro al microfono delle leggende BLACK SABBATH e del progetto THE CAGE con Dario Mollo.
Nulla di nuovo e di inventato in questo tutto sommato buono "Scream": hard rock in bilico tra sonorità settantiane che ricordano molto l'ultimo lavoro di un'altra grande ugola quale JOE LYNN TURNER, e piccoli richiami al doom/stoner metal del sabba nero.

Si parte rocciosi con l'opener "Raising Hell" a scaldare gli animi dei rockers nostalgici, quelli che hanno ancora nel lettore cd, anzi nel giradischi, gli album dei vari RAINBOW, WHITESNAKE, PURPLE ecc... ecc..., ma già con la successiva "Bitter Sweet" affiorano le già citate reminiscenze sabbathiane, che in sostanza sono quelle che rendono più heavy ed in un certo senso più interessante l'album.
Di questa fattura anche la title track "Scream" e l'ibrida "Surely Love Is Dead", introdotta e farcita con il classico organo alla JOHN LORD, quasi pescata da quel capolavoro di "Perfect Stranger", ma appesantita da un riffing tagliente e da pattern di batteria sempre incisivi e decisamente più moderni.
Pezzi da novanta sono sicuramente la melodica ed intensa "I'm Gonna Live Forever" e la più scanzonata e divertente "The Kids Of Today (Don't Understand The Blues", in cui il buon Tony rimarca che lui viene da tutt'altra generazione e periodo, in cui un buon blues appagava le orecchie di molti ascoltatori.

Forse nel 2005, almeno a livello di gusti, qualcosa è cambiato, ed infatti non credo che questo album svenda nei negozi di mezzo mondo, ma sicuramente ci ripropone un ottimo cantante, da cui molti giovani dovrebbero trarre insegnamento. Vecchi leoni ruggiscono!
Paolo Pirola

top

CONTACT
www.tokyodragons.com
www.self.it
 

TOKYO DRAGONS
"Give Me The Fear"
Escapi Records /Self - 2005

Due cose ho notato al primo ascolto di questo “Give me the Fear”: la presenza di riffoni vecchio stile e la completa mancanza di ballads. Due cose che alla fine possono sintetizzare la musica dei Tokyo Dragons. I quattro vengono dalla zona nord di Londra e, amanti delle vecchie band hard rock degli anni 70 hanno fra le principali influenze Thin Lizzy e AC/DC: “Get ‘em off” e “Burn on” parlano chiaro.

Si sente che sono cresciuti vivendo il rock ‘n’ roll e dopo un lungo rodaggio live che li ha visti suonare con Quireboys, Datsuns, Silvertide e Status Quo sono ora giunti in sala d’incisione. Sotto la guida di Pedro Ferriera, lo stesso di “Permission To Land” dei The Darkness, hanno dato vita ad un onesto disco di rock ‘n’ roll che trasuda energia e voglia di fare. Una band con un’ottima attitudine e dei grandissimi margini di miglioramento. Per il momento gli diamo un 7 ma li aspettiamo al varco…
Matteo Pinton

top

CONTACT
www.denisonwitmer.com
www.badtasterecords.se
 

DENISON WITMER
"The River Bends... And Flows Into The Sea"
Bad Taste Records - 2005

Vista la mia assoluta mancanza di informazioni, spulciando qua e la scopro che questo artista cresciuto in Pennsylvania è al suo secondo full length CD solista dopo “Philadelphia Songs” e cita Graham Nash, Red House Painters e Jackson Browne come le sue maggiori influenze. I metallari di turno possono subito lasciar perdere, qui vigono atmosfere suadenti, con momenti intensi e malinconici, chitarre acustiche a go-go e testi per nulla banali e sdolcinati.

Pensavo che dopo 15 secondi il disco mi avrebbe frantumato i coglioni, ma in realtà i quasi 40 minuti della sua durata scorrono via piacevoli anche se a volte le song tendono ad assomigliarsi. Dovendo inquadrare il sound, potrei definirlo come una sorta di Goo Goo Dolls (per citare un nome noto) più intimisti, riflessivi e Seventies, da ascoltare mentre guardate fuori dalla finestra della vostra stanza... guardando le onde del mare infrangersi sugli scogli.
Moreno Lissoni

top

CONTACT
buckcherryworldwide.com
www.cduniverse.com
 

BUCKCHERRY
"Fifteen"
Universal Japan - 2005

Ecco un buon motivo per ringraziare i giapponesi: se non fosse per loro, quasi sicuramente i Buckcherry non si sarebbero mai riuniti e quest'album non avrebbe mai visto la luce. E invece eccoci: 15. Finalmente, a 4 anni di distanza da "Time Bomb", e a formazione rivista, ci concede il privegio, a priori, di riascoltare la band che per gli amanti del genere è forse stata quella più in vista post "anni delle vacche grasse", una band che nonostante abbia potuto godere di un notevole appoggio da parte di una major ed un album, il primo omonimo, a prova di sordi, non è mai riuscita a fare il grande salto.

"15" porta stampato a fuoco il marchio di fabbrica Buckcherry: vetriolo, dinamite, e grinta da vendere! Pezzi come l'opener "So Far", "Next To You" o "Crazy Bitch", suonano oltraggiose come uno sputo dritto in faccia, ma c'è spazio anche per sonorità più intime (bellissima "Carousel", degna erede di "Check Your Head") in cui l'inconfondibile ugola di Josh Todd la fa da padrona assoluta ... "Brooklyn" sa di Aerosmith ubriachi, mentre con la cover "Pump It Up" rimettono a nuovo un Elvis Costello d'annata.

13 pezzi (il che non spiega la scelta di titolare l'album "15") che pur senza toccare i livelli d'eccellenza compositiva di "Buckcherry" o la produzione di "Time Bomb", sanno, dal primo all'ultimo, iniettare adrenalina da far muovere il culo come pochi, dote ormai tuttaltro che comune. Detto questo, il miglior pregio di quest'ultimo rimane quello di suonare dannatamente Buckcherry! A buon intenditor...
Simone Piva

top

CONTACT
www.magictramps.com
sesu@magictramps.com
 

MAGIC TRAMPS
"Kickin’Up Moonlight Dust"
Self Produced – 2005

Non è un mistero che la scena rock della Grande Mela nei 70’s abbia partorito bands seminali e fondamentali - quando non “uniche” - influenzando gran parte dei trend dominanti nei periodi successivi. Se la cosa è evidente pensando ai tardi 70’s del Punk e della No Wave, diventa più sfumata e confusa per quel che riguarda i primi anni della decade che, se da un lato hanno consegnato alla storia le immense N.Y.Dolls ed i primi (pacchiani ma convincenti) Kiss, dall’altro hanno congelato in un limbo apparentemente destinato all’oblio decine di bands meno fortunate, generando così l’impressione (completamente sbagliata) che il movimento Glam/Glitter a quelle latitudini fosse solo marginale. Qualcosa si sta muovendo e, con ogni probabilità, a breve riusciremo a farci un’idea abbastanza chiara del fermento e dell’eccitazione che si vivevano in quegli anni “oscuri”.

Magic Tramps fino a pochi giorni fa era solo un nome tra i tanti tramandati dalle cronache d’epoca (Teenage Lust, Harlots of the 42nd Street, Luger, Planets, etc..), che incuriosiva e stimolava ad un’inutile e frustrante ricerca i Glitter junkies come me, ed ora, come d’incanto, mi ritrovo tra le mani questo CD sampler di 12 brani che coprono l’intero arco della loro carriera. I nostri muovono i primi passi a L.A. verso la fine dei 60’s, sotto il moniker Messiah, trio (Lary Chapman al violino elettrico, Young Blood alla chitarra ed il “deus ex-machina” Sesu Coleman, gran batterista) dedito ad un sound personalissimo e sperimentale, che prenderà connotati più tradizionali con l’innesto del singer Eric Emerson (personaggio eccentrico e carismatico, appartenente all’Andy Warhol Superstar ed attore protagonista di film come “Lonesome Cowboys”, prematuramente scomparso nel 1975) e del bassista Walter Ego. Se il freeform beat/psichedelico di “Ode to Jimmy Dean” è difficilmente inquadrabile, si scorgono influenze rollingstoniane in “Hey People”, country blues in “Magic & the Moonlight” e Native Americane in “Warriors of the Rainbow” e “Smoke and Shadows”. Dopo il terremoto del ’71, spinti da Eric, si trasferiscono nella Big Apple, dove sotto l’egida di Andy Warhol diventano l’attrazione fissa del Mercer Arts Center, tanto che le future icone N.Y.Dolls apriranno per loro prima di conoscere il successo mondiale. Questa fase è rappresentata dai brani più in linea con il Glitter sound imperante, cui i nostri associavano uno spettacolo dalle tinte forti, molto teatrale e “vaudeville”, “Trippin’” ricorda un David Bowie più crudo ed urbano, “My Reflection” e “S+M-Leather Queen” non sono distanti da certe nefandezze delle Dolls.

La terza ed ultima fase, complici alcuni cambi di formazione (il defezionario Emerson sostituito da Jay Mala, carismatico singer che ritroveremo nel Joe Perry Project, e Young Blood sostituito dal bravo ma ridondante solista Steve Caveretta), vedrà il sound sterzare verso un Hard Rock caldo e viscerale, brani come “Long-Long-Time”, “Loose Change”, “Fight Song” e “Max’s” (dedicata all’omonimo e famoso rock club) faranno la felicità dei tanti fans di band blasonate come gli Zeppelin, fermo restando il fatto che il tocco “bizzarro” dato dal violino elettrico (suonato in modo superbo), ed un ottimo gusto per gli arrangiamenti fanno emergere un’identità ben precisa e personale. Non vedo l’ora di ascoltare altri brani del primo periodo newyorkese in quello che dovrebbe essere il secondo di 3 futuri CD, a titolo “Skinwalkers Moon”, ed in generale non posso che dare un giudizio più che positivo sulla band. Per questo CD e notizie più dettagliate vi rimando al loro sito ufficiale, una vera chicca per tutti i Rock’n’Rollers.
Gaetano fezza

top

CONTACT
www.hellcity13.com
mika@hellcity13.com
 

HELLCITY 13
"Promo"
Promo - 2005

Primo promo per il sestetto finlandese degli Hellcity 13, gruppo dedito ad un interessantissimo connubio di gothic rock e hard rock. Sono solo 3 i brani presentati e anche se sono pochi per esprimere un giudizio esauriente, si fanno apprezzare per la loro capacità nel comporre degli ottimi motivi che sapranno soddisfare chi ascolta HIM, Negative et similia.
La prova del gruppo mi sembra più che buona, con un sound diretto e ottimamente prodotto da Johnny Lee Michaels (The 69 Eyes), un buon biglietto da visita che vede come miglior composizione "In Your Eyes", dove non posso evitare paragoni con il gruppo autore di "Love Metal".

Le altre 2 tracce che completano il demo si intitolano "Masquarade", che rubacchia qua e là dalla celebre song degli Eurithmics "Sweet Dreams" e dove sono molto presenti le keys di Mr Kess e "Is Anybody Out There?", il pezzo più darkeggiante del CD.
Un promo certamente interessante per una band già pronta per fare il salto di qualità.
Moreno Lissoni

top

CONTACT
www.madwork.net
madwork@madwork.net
 

MADWORK
"Overflow"
LeParc Music /Self - 2005

Con gradita gioia mi imbatto in questo full-lenght degli italianissimi MADWORK, un po' perchè si tratta di uno dei migliori lavori ascoltati recentemente, su scala internazionale, ed un pò perchè mi imbatto in una vecchia conoscenza quale il fonico Paolo Pasquariello dei Flying Studio, qui impegnato anche in veste di produttore artistico. E signori che produzione! Era un pò che non si sentiva una band nostrana suonare "all'avanguardia", aggiornata sia nella composizione, sia nella ricerca sonora e nella proposta globale della band.

La biografia della band è ancora un pò scarsa di contenuti, ma sono certo che Overflow aprirà molte porte, anzi le abbatterà brutalmente, in quanto appetibile a svariati ascoltatori, accessibile ai fruitori del progressive metal, dell'elettronica, del gothic pop e della buona musica in particolare. Se non ho capito male i nostri vengono definiti dai più come una band progressive, ma questa è secondo me un' etichetta che và troppo stretta alla loro proposta; si sà che il music-biz attuale tende a dividere in filoni, sotto-branchie e classificazioni di ogni sorta, e probabilmente la parola progressive è l'unica che riesce a rendere l'idea di un qualcosa fuori dagli schemi, poco scontato e ottimamente arrangiato.

Canzoni come "Leaving All Behind" e "Flow" (solo per citarne un paio!) sono autentiche chicche, saggi di come si possa comporre ottime melodie, appoggiarle delicatamente su di una base rock-metal, costruire degli intrecci ritmici a tratti progressive e modern-metal, e rendere tutti felici!In "Memory Is A Lie" mi sembra di sentire dei LACUNA COIL aggiornati, rinfrescati da quella voglia di emergere di chi è ancora sconosciuto, e siccome ho scomodato la band metal tricolore attualmente più lodata sulle scene internazionali, auguro ai MADWORK la stessa fortuna e gli stessi riconoscimenti.
Altro che lavoro pazzo, qui si tratta di un lavoro da geni!
Paolo Pirola

top

CONTACT
www.pollutionweb.it
pollutionet@supereva.it
 

POLLUTION
"Back To Rock"
Demo - 2003

Gruppo di provenienza umbra, propone un demo CD di 5 pezzi all'insegna dello street/hard rock più classico, dove a farla da padrone sono sonorità portate in auge da gruppi come Guns N' Roses e Aerosmith. Con l'apripista "I Don't Know " è impossibile non notare quanto il quintetto ami la band di Axl Rose, sia per la musica proposta che per il modo di cantare di A. Franz Rolla.

Le rimanenti tracce sembrano un pò troppo derivative con le influenze dei gruppi sopracitati un po' troppo presenti e quindi la personalità dei Pollution ne risente. Come primo step e vista la giovane età ci può anche stare, ma in futuro la band dovrà cercare di maturare dal punto di vista della personalità, per non sembrare l'ennesimo clone.
Attualmente i 5 sono alle prese con gli ultimi ritocchi al secondo demo "Dirty Blood" quindi, non ci resta che aspettare con fiducia il nuovo parto!
Moreno Lissoni

top

CONTACT
www.91suite.com
www.viciousbcn.com
 

91 SUITE
"Time They Change"
Vicious - 2005

Avevano fatto parlare molto bene di se con il loro eserdio del 2002 prodotto da Mark Mangold (Touch, Drive She Said e tastierista di Cher e Michael Bolton) e il loro aor cromato. Ora, a distanza di 3 anni ritornano con un nuovo LP per la spagnola Vicious e danno vita ad un bel lavoro, che richiama alla mente il Mark/Marcie Free solista, i vecchi Bon Jovi e i Jaded Heart meno teutonici.

In disco sembra non risentire di influenze di mercato e suona decisamente retrò, la prima parte vede un lotto di song in bilico tra il melodic rock e l'aor elettrico con l'intermezzo dato dalla power ballad "Far Away", ma è la parte finale del CD quella che preferisco, dove il gruppo iberico si Bonjovizza maggiormente, partendo dalla lenta "Stand Beside You" e proseguendo con 3 ottimi prototipi di melodic rock: "Hard To Forget", "Will You Ever" e "Remember The Good Times" in cui vengono messe maggiormente in evidenza le influenze del... New Jersey!

Nota di merito per il vocalist Jesùs (avete letto bene!) una spanna sopra gli altri, ma anche il resto della combriccola svolge il compito a dovere, in perfetta sincronia con con il sound proposto che fanno di "Time They Change" un album maturo ed intrigante e pone i 91 Suite come gli eredi spagnoli dei Bon Jovi!
Moreno Lissoni

top

CONTACT
www.chixdiggit.com
www.badtasterecords.se
 

CHIXDIGGIT!
"Pink Razors "
Fat Wreck Chords/Bad Taste Records - 2005

Hanno registrato il loro primo demo in cassetta dal titolo "Humped" nel lontano 1993 questi 4 scanzonati punkers canadesi, e ora dopo album e tour insieme a Lagwagon, The Presidents Of The U.S.A., Groovie Ghoulies e Social Distortion rieccoli con un nuovo CD e delle fiammanti e spassose punk pop song.

13 brani in neanche mezzora, canzoncine leggere ed orecchiabili, con liriche solari, divertenti... californiane, ed esclusa "Nobody Understands Me" dove i Chixdiggit si divertono a ripescare gli anni 80, il resto del lavoro scivola via bene tra pezzi più Ramones-iani ("Earthquake") ed altri più melodici, ed è impossibile rimanere impassibili ascoltando brani come "I Remember You", "J Crew", "Good Girls" o "C.G.I.T.", e se lo dice uno che fino a qualche giorno fa ascoltava solo Brunette o Danger Danger, beh... è tutto dire.
"Pink Razors" è facilmente assimilabile, un buon lavoro e realizzato a dovere.
Moreno Lissoni

top

CONTACT
www.muppetsuicide.com
muppetsuicede@tiscali.it
 

MUPPET SUICIDE
"Demo 2005"
Demo - 2005

Se il demo dei Muppet Suicide fosse un cibo, probabilmente sarebbe uno di quei cioccolatini che ci concediamo quando siamo stanchi morti e abbiamo bisogno di qualcosa che ci dia un po’ di energia. Non può essere nulla di più grosso, perché si compone di soli tre pezzi, ma la carica del loro hard rock è una bella scossa in positivo, questo è sicuro. I Muppet Suicide nascono come tribute band ai Guns and Roses nel 1998. Nel corso degli anni si sono succeduti vari cambiamenti di line-up, che non hanno loro impedito di proseguire una ricca attività live, che si è di recente arricchita con pezzi, fra gli altri, degli AC/DC e dei Velvet Revolver, nonché di accompagnare Adler’s Appetite e L.A.Guns in alcune tappe italiane degli anni scorsi.

Ora il passo successivo, l’arrivo di un demo, segno di un cammino che va avanti. Si comincia con “Give me something”, un brano veloce, sottolineato da un bel lavoro al basso, sicuramente efficace in sede live, abbastanza legato, come stile, al filone dei primi Guns. “Tears in the eye” è invece un brano più lento con un buon intermezzo strumentale che arricchisce tra un ritornello e l’altro; per concludere c’è invece “Another world”, caratterizzato da un inizio più sommesso e da un ritornello più deciso dai richiami blues, che dei tre è probabilmente il brano in cui si vedono meglio le idee originali che circolano all’interno del gruppo. Nonostante il demo sia stato registrato in presa diretta, la resa sonora è più che accettabile, così come lo sono le abilità tecniche e vocali (ma per questo, una qualunque esibizione live lo può dimostrare).
Insomma, un buon concentrato di doti, che possono solo essere messe maggiormente in evidenza da una registrazione migliore e da una buona promozione; bravi così, ora bisogna fare ancora meglio.
Anna Minguzzi

top

CONTACT
thecrashmoderns.com
info@thecrashmoderns
 

THE CRASH MODERNS
"The Crash Moderns"
Maxim Artist – 2004

Mi piacevano un sacco i Marvelous 3. Purtroppo i dischi solisti di Butch Walker non sono riusciti a raggiungere gli stessi livelli e in parte quel 'vuoto' è stato colmato recentemente dai Cherry Monroe e ora da questi The Crash Moderns, five-pieces di New York con questo Ep registrato insieme a Dan Myers (The Strokes, Guster).

Power pop, pop rock sono i generi espressi nelle 5 tracce presenti nel lavoro, l'opener "This Time" e "Everybody Hates Me" sono catchy e ruffiane, e onorano album come "ReadySexGo" o "Hey!Album".
"Hello World", "All About You" e "Everything At Once" sono altri 3 ottimi esempi di come si può suonare del brioso power pop da classifica senza cadere nel banale, un ottimo Ep che non mi lascia dubbi sulla buona riuscita dell'imminente debutto discografico sulla lunga distanza.
Le premesse ci sono tutte, nel mentre godeteveli con queste 5 canzoni.
Moreno Lissoni

top

CONTACT
www.poptownrecords.com
theMorgue
@PoptownRecords.com
 

A.A.V.V. - THE MORGUE THE MERRIER
"The Morgue The Merrier"
PopTown Records – 2005

E’ sempre una bella rottura di scatole parlare di un compilation, non si riesce mai ad essere troppo esaurienti, e si finisce quasi sempre per citare solo alcuni gruppi... A parte questo, devo dire che l'advance copy ricevuta dalla Poptown Records è tutt'altro che malvagia e mi ha fatto scoprire una manciata di band che non conoscevo assolutamente (mancanza dovuta esclusivamente al mio background musicale un pò lontano da quello proposto in questo CD), vedi ad esempio i CALABRESE, 3 fratelli provenienti dall'Arizona che ci trafiggono con l'horror punk di "Midnight Spookshow".

Notevoli anche i DEAD ELVI, gli PSYCHO CHARGER con il loro Psycho-industrial-rawkillbilly e nonno RICHIE SCARLET. Così come i Calabrese ecco le band che hanno destato più curiosità: SPOOKY PANE AND THE MIGRAINES e SCARLETT STIFF, i primi cresciuti a sculacciate sonore di New York Dolls e Ramones, i secondi oltre ad avere le stesse influenze vedono alla voce un vecchio cult glamster della scena newyorkese e cioè l'ex Lovemaker Scott Stiff.

E ancora... STEEL RODEO con il rock and roll countryeggiante di "Carol Ann", BOMBSHELL con il bubblegum punkettoso di "What Ever Happened To NYC" e la conclusiva "Always Room in Hell" dei PUSH 13.
Un gradino sotto THE SUBWAY SURFERS e UGLY FRIEND, mentre il resto si ascolta senza infamia ne lode. Date un occhio al sito dell'etichetta, la possibilità di ascoltare i clip soddisferà ogni vostra curiosità.
Moreno Lissoni

top

CONTACT
www.parmalee.com
band@parmalee.com
 

PARMALEE
"Inside"
FMI Records – 2004

Usciti da poco con un unplugged, torniamo indietro di un annetto per recensire il primo full length album dei Parmalee che, dopo 2 mini CD "Daylight" del 2000 e "Mildew or Barbecue?" del 2003 hanno dato alle stampe questo "Inside".
Fatte le ossa suonando tra l'altro con gente come Velvet Revolver e Puddle of Mudd, i 4 si prodigano in un sound ibrido tra anni 70, 80 e 90 che regalerà più di una soddisfazione agli estimatori del rock moderno.

Tra le note biografiche si apprende che la band nasce grazie al singer Matt Thomas, dal chitarrista Josh McSwain, dal bassista Barry Knox e dal drummer Scott Thomas. Il loro lavoro comprende cori antemici come nel caso di "Broken Records", riff ammiccanti ("Photograph"), e melodie rabbiose ("Sun Die"), il tutto condito da una spruzzatina di NickelBack, Soundgarden, o i Fuel più incazzosi.
È vero anche che qualcuno potrebbe anche iniziare ad annoiarsi di questo tipo di sonorità, ma i Parmalee sono bravi e "Inside" si rivela un buon disco, che non sarà un un capolavoro, ma frutto di una band di valore.
Moreno Lissoni

top

CONTACT
unrulyrob@hotmail.com
 

RACHEL
"Demo 2005 "
Self Produced – 2005

I Rachel nascono a Roma nel 2004 dall'incontro tra Roberto Franzò (chitarra/basso) e Bob Vallati (batteria) a cui si è aggiunto in seguito Sandro Manicone (voce/tastiere).
Melodic rock di matrice ottantiana perfettamente fedele ai canoni del genere, uno stile che privilegia la melodia e suoni puliti come nel caso della prima traccia "My Time", con chitarre in primo piano e tastiere mai troppo invadenti.

"Year Of '99" è un palese tributo all'aor d'annata, mentre in "All Alone" le atmosfere si fanno più soffuse e i tasti d'avorio e la voce di Manicone giocano un ruolo fondamentale.
Un esordio abbastanza promettente per il trio capitolino che potrebbe raccogliere numerosi consensi presso gli estimatori del rock melodico.
Moreno Lissoni

top

---- by Slam! Production® 2001/2007 ----