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www.twistedsister.com
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TWISTED SISTER
"Still
Hungry"
Drakkar - 2004
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E’ risaputo che gli anni ’80
abbiano dato tantissimo alla musica rock, con album
destinati a rimanere nelle storia come dei veri e
propri classici del genere.
Tra questi sicuramente figura “Stay Hungry"
dei Twisted Sister, la formazione newyorchese guidata
da uno dei più grandi frontman di tutti i tempi,
mr. Dee Snider.
Negli ultimi anni la ventilata reunion è avvenuta
e nel ventesimo anniversario della pubblicazione del
sopraccitato album arriva la versione riveduta e corretta
(o sarebbe meglio dire arricchita) per un totale di
ben 16 canzoni.
L’operazione in questione è comunque
molto più che una semplice ripubblicazione
con bonus-tracks... infatti le 9 canzoni dell’album
del 1984 sono state completamente risuonate dalla
line up originale beneficiando come è ovvio
della tecnologia attuale e dando quindi una nuova
veste a mega classici come “We’re Gonna
Take It”, “S.M.F.” e all’inno
generazionale “I Wanna Rock"... e davvero
qui il termine “classico” non è
di troppo... anzi.
Ad arricchire il cd troviamo poi 2
outtakes delle sessions originali del 1984, “Never
Say Never” e “Blastin’ Fast &
Loud”, completate in una session nel 1999 e
assolutamente degne di figurare all’epoca nell’album,
la colonna sonora di "Strangeland", il film
scritto e interpretato da Dee Snider, ovvero “Heroes
Are Hard To Find” ( bellissimo mid-tempo) e
a seguire 4 nuove versioni di pezzi che avevamo avuto
modo di ascoltare sulle 2 raccolte di inediti uscite
negli ultimi anni.
Anche qui il suono è ovviamente migliorato
di molto e pezzi come “Come Back” e “
Plastic Money” fatto il loro effetto, anche
se il migliore è sicuramente “Rock’n’Roll
Saviors", vero e proprio anthem da cantare a
squarciagola.
Un disco consigliatissimo a tutti, dal fan di prima
data a chi magari li ha scoperti durante la loro infuocata
esibizione al Gods Of Metal 2004... in attesa di un
disco nuovo di zecca e di un tour da headliner, e
visto che a Balingen, in germania, saranno headliner
del festival a giugno 2005... lecito sperare di poterli
vedere anche dalle nostre parti... I WANNA ROOOOCK!!
Federico Martinelli
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www.starrats.net
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STAR RATS
"Broken
Halo"
Adrenaline Records
- 2004
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Attratto da questa copertina con un
angelo che si sta facendo una pera e dal pay-off che
dice "Modern Street Hard-Rock in the vein
of HARDCORE SUPERSTAR, MOTLEY CRUE and SKID ROW ...
Featuring ex members of PUSH, PRIME-TIME, DOGMOB and
NARITA", scrivo subito alla band che, con
mia sorpresa, sembra entusiasta del mio email dal
momento che conoscono molto bene Slam!
"Sborrogioia" per qualche istante e poi
mi accingo all'ascolto di questo "Broken
Halo" per vedere se effettivamente la loro
descrizione sia veritiera... Il CD inizia con la rocciosa
"Demon" che se vogliamo qualcosa degli Skid
Row potrebbe avere, ma nel resto del disco
non sento troppo l'influenza della band di Nikki
Sixx e Jocke Berg, ma più
di quell'heavy rock granitico che strizza l'occhio
a sonorità moderne, senza mai abusarne però!
Gli Star Rats arrivano direttamente
da una scena hard/heavy europea ed effettivamente
nei quasi 60 minuti di questo disco si avverte molto,
infatti non possono passare inosservati i trascorsi
di Kass e Post nei Push e DogMob,
del drummer Braun nei Narita e Prime
Time e del forntman Nico nei Fury
e Killer Dollar Babies, perchè
alcuni brani hanno proprio una matrice continentale
e lontana da certe cose ultrapatinate d'oltreoceano:
"Warrior" non sfigurerebbe in qualche album
degli ultimi PRETTY MAIDS e TRACEELORDS,
mentre il carrarmato sonoro di "Mountain of disbelief"
mi ha dato modo di andare a ripescare gli svizzeri
MUD SLICK nei mie scaffali.
Momenti più oscuri si alternano ad altri più
melodici come nel caso di "Losing all is freedom",
di "What doesn’t kill you" o della
power ballad "Enlightenment years", ma non
mancano episodi divertenti come l'hard rock n'roll
di "Dancing with myself" (Generation
X).
Moreno Lissoni
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www.swindleagogo.com
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SALVATION STAR BRIGADE
"Pirate
Love Sessions"
Demo - 2004
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Tempo di cambiamenti per la band capitanata
da Spinx infatti, dopo la dipartita di Jennyfer Star
(ora ha una nuova band chiamata Starlet Suicide)
e l'ingresso nel gruppo di Jimmy Bones, hanno inciso
questo "Pirate Love Sessions" ancora
sotto il nome di Swindle-a-go-go,
ma giusto qualche giorno fa sono stato raggiunto da
una mail del cantante che mi diceva che da ora in
poi useranno il monicker di SALVATION STAR
BRIGADE.
Sono 4 i brani che compongono questo
demo e prendono un pò le distanze dal glam
punk dal precendente "The Glamurder Traxx"
per uno sleaze rock n' roll più vicino a sonorità
DOGS D'AMOURiane con il sax di Volvex
che si accende e spegne in diverse parti del lavoro.
Lo scorso anno ero rimasto ben impressionato dai
Love Injections e a mio avviso a questo "Pirate
Love Sessions" manca quella freschezza che
i loro connazionali erano riusciti a dare al loro
ep. Se vi piace il genere vale la pena dare un'ascoltata!
Moreno Lissoni
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www.thesexcrime.com
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SEX CRIME
"When
People Cry"
Metal Master - 2004
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Mi aspettavo molto di più da
questo CD: provacante cinesina in copertina, booklet
e sito molto curati e contratto con la Metal Master
dopo solo un demo! Forse avevo così tante aspettative
che la mia delusione è stata maggiore, ma "When
People Cry" oltre ad essere registrato in
maniera poco dignitosa manca di quella vivacità
e ruffianeria che contraddistinguono il genere.
Il gruppo è capatinato dal vocalist Ruben Sex
Crime (ora rimasto l'unico membro) e spero che con
i nuovi innesti si riesca a valorizzare pezzi che
non sono male come la punkeggiante "Crazy Rock
N' Roll", le ottantiane "Strange Girl"
e "Virgin" o la lenta "Heart Of Darkness".
In bocca al lupo!
Moreno Lissoni
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www.aftershok.com
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AFTERSHOK
"Unfinished
Business"
Self Produced - 2004
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Dagli Stati Uniti, e piu' precisamente
dalla costa Atlantica, arriva l'ennesimo combo dedito
ad un Hard 'n Heavy classico tanto in voga un paio
di decadi fa.
Appena inserito "Unfinished
Business" nel lettore si viene trasportati
direttamente nel lontano 1986: riffs di chitarra "trita-ossa",
mid-tempo incalzanti, grandi assoli e tibriche vocali
elevate e graffiate sono gli ingredienti che i nostri
4 rockers senza tempo hanno utilizzato per comporre
l'intero album.
Titoli come "Armed and Dangerous"
oppure "War Machine" (oltretutto si tratta
della opener e della successiva) lasciano poco spazio
all' immaginazione; l'ispirazione deriva direttamente
dai Dokken di fine anni Ottanta,
e in piu' di un occasione il buon George Mihalovich
fa il verso a George Lynch (sara'
l'analogia del nome?!), forse con qualche carenza
dal punto di vista melodico, ma con poco da invidiare
nella tecnica d'esecuzione.
Sono comunque presenti mid tempos che abbassano il
valore complessivo del lavoro, per quanto riguarda
il mio personale giudizio, e sono le successive "Remember",
"Goin' my way" e "Bad Moon"; hanno
infatti quel non so che di "riempitivo"
che fa trascorrere i minuti senza alcun sobbalzo e
senza note di merito... insomma non sono propriamente
delle hits da ricordare nel tempo.
La media compositiva si alza sul finale
con la granitica "Broken Wings", questa
canzone ti fa proprio sbattere il testone!!! Ed anche
la finale "All the way", un po' Priest/Accept
nell'incedere, ha tutta l'aria di essere
una killer-track in sede live.
Voglio spendere ancora due parole per l'ottimo singer
Vic Hix, che definirei molto vicino allo stile di
Dubrow o del piccolo Udo,
con la "teatralita'" del grande R.J.Dio...
insomma un tipo tosto il nostro Vic, un cantante grintoso
e talentuoso che potrebbe tranquillamente emergere
dal circuito underground.
Nota di colore, all'interno del libretto viene immortalata
una serata live di supporto a NEVERMORE e
SAVATAGE, la giusta collocazione per una
band come gli AFTERSHOCK.
Paolo Pirola
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iggystreet71@tiscali.it
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JACKY JAIL
"Demo
2004"
Self Produced - 2004
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Fino al Glam Shot Festival di
Bologna, questo nome era per il sottoscritto un vero
punto interrogativo. Neanche il tempo di chiedere
a un pò di gente "ma come sono stati 'sti
Jacky Jail?" che mi trovo il CD nella casella
della posta! Stracurioso, scopro che il cantante è
un vecchio lettore di SLAM! dai tempi della fanzine
cartacea ma, dopo aver inserito il cd nello stereo
ho una brutta sorpresa: si sentono i primi 30 secondi
e basta!
Tolgo il CD. Accendo computer e casse. Inserisco il
cd... ma continua a saltare fino a bloccarmi completamente
il computer. Rammaricato, segnalo subito l'episodio
alla band che nel giro di una settimana mi fa avere
una'altra copia... ma anche questa copia sembra non
volerne sapere di funzionare ed inizio a maledire
la marca del CDR!!
Bè, alla fine, provo con il computer del lavoro
e finalmente riesco ad ascoltare questo demo, yoo!!!
Non ho una biografia e tantomeno un
sito dove attingere informazioni, ma posso dirvi che
la band si è formata nel marzo del 2004 per
opera del cantante Alex Bop che, dopo anni di gavetta
suonando la batteria è passato a prendere in
mano il microfono (un giorno poi farò un'indagine
per capire come mai molti batteristi hanno appeso
le bacchette al chiodo per cantare e basta), coadiuvato
da Erik Roll alla chitarra, Dave Perilli al basso
e Iggy Street dietro le pelli.
I tre brani presenti puntano verso un hard rock di
matrice americana: "Kiss Me", ma sopratutto
"I Wanna Be Your Lover" mi ricordano parecchio
i danesi PUSH così anche la
spassosa "Susy" sembra essere partorita
dalle mani degli ex-SATERIA.
Partenza più che buona, ora aspettiamo un'album
completo!
Moreno Lissoni
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www.innuendorocks.com
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INNUENDO
"Half
Empty"
XLR8 Records - 2004
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Ricordo di averli intervistati nel
1999 sul numero 8 di SLAM! con l'uscita di "Three"
e dopo aver realizzato altri 2 cd ("Raining
in Mexico" e "Live!")
riecco tornare sul mercato il trio di Phoenix capitanato
da chitarrista Brett Richey con il loro sesto CD sempre
per la XLR8 Records. Nella busta oltre al CD mi trovo
un libretto molto professionale che racconta e illustra
le tappe fondamentali del gruppo dell'Arizona, accompagnato
da un pacchetto di cerini con la copertina dell'album...
simpatico souvenir.
I 13 pezzi presenti non segnano alcuna
variazione rispetto alle loro vecchie performance,
brani ottimamente eseguiti con una predisposizione
per l'aor più melodico, a volte più
bluesy, a volte più pop, dove si alternano
con sapienza chitarre acustiche e elettriche e immancabili
intrecci vocali. Manca forse l'"hit" perchè
non vedo spiccare brani su altri risultando così
un lavoro leggermente piattino se pur ben suonato
e strutturato, che volendo può ricordare un
mix tra Mitch Malloy e il Sammy
Hagar solista. Consiglio l'ascolto comunque
di "It's All the Same to You", "Die
In Her Car", "Right Here" e la cover
di "Oh Darling" della premiata ditta McCartney/Lennon
sul loro sito per farvi un'idea di "Half
Empty".
Moreno Lissoni
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www.cdbaby.com
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THUNDERTRAIN
"Hell
Tonite!"
Gulcher Records - 2004
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Disponibile da luglio il live “Hell
Tonite!” dei Thundertrain, rock’n’roll
band di primo piano della 70’s Boston scene
(tornata on the road dal 2002 con la line-up originale)
ed autrice nel ’77 del fondamentale “Teenage
Suicide”, recentemente ristampato in CD dalla
Gulcher Rec. ed in vinile dalla nostrana Rockin’Bones.
Il CD presenta la band al top della forma, catturandola
nella sua dimensione ideale durante uno degli ultimi
live show dei 70’s, registrato il 1° Febbraio
1979 al Summit Club di Peabody (MA) per il programma
radiofonico WCOZ Playback.
I nastri, ottimamente rimasterizzati,
rendono finalmente giustizia al suono della band,
che esplode in tutto il suo fragore (purtroppo “Teenage
Suicide” era penalizzato dalla pessima produzione):
torrido rock’n’roll suonato con carica,
passione ed energia, sezione ritmica compatta, precisa
e martellante, pregevoli intrecci di chitarra con
la solista/slide di Steven Silva in grande spolvero,
il tutto a conferma di come i nostri fossero una “Live
Band” estremamente coinvolgente, con un “Cowboy”
Mach Bell trascinante ed aggressivo come ci aveva
abituato nelle performance registrate live al “Rat”
di Boston. La presenza di 7 tracce inedite rende ancor
più appetibile il CD: “Afterschool”,
“Readin’Riotin’Rock’n’Roll”,
“Counterattack”, “Got Past You”,
“Anything Money Can Buy”, la cover “Dirty
Water” degli Standells ed una grintosa versione
di “Mama Weer All Crazee Now” degli Slade.
Non mancano ovviamente i loro cavalli
di battaglia, da “Hell Tonite” che apre
le danze nel modo migliore scaldando l’audience
alla bellissima “I Gotta Rock”, trasformata
per l’occasione in un autentico “manifesto”
con Mach Bell che aizza il pubblico sfottendo alla
grande il movimento “Disco Music”, scimmiottando
bands come i Village People e facendo
urlare a squarciagola all’audience lo slogan
“Disco Sucks” ( frase prontamente censurata
dai bigottissimi Americani con un fastidioso fruscio…
bah…), da “Love The Way” e “Forever
& Ever” fino alla conclusiva “Hot
For Teacher!” dal vivo ancor più trascinante
ed irresistibile. Senza dubbio un CD perfetto per
i Rockers più duri ed incazzati, i Bikers ed
i Southern Rock Junkies per una band che, citando
la frase in chiusura delle sleeve notes, era: “Too
polished for the punks. Too raw for the mainstream.
Too bad it ever had to end. Long live the legendary
Thundertrain!”. Parole sante ragazzi, parole
sante...
Gaetano Fezza
top
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www.deadlinemusic.com
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HOLLYWOOD ROSE
"The
Roots of Guns n Roses"
Deadline Music - 2004
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Guarda un pò, a volte sogni
qualcosa che accade veramente! Dopo una ricerca spietata
della suddetta chicca (costata ben 21 euro... azz)
eccomi finalmete a tributare il mio giudizio da fanatica
al cd che ci dona finalmente l'idea sonora di come
fossero i Guns n' Roses dei primordi.
Ma prima ripercorriamo la storia della genesi: correva
l'anno 1981 d.c. quando il mansueto Jeff Isabelle/Izzy
Stradlin si muove da Lafayette (Indiana) alla volta
di Hollywood CA, seguito a ruota dall' irrequieto
amico William Bailey/Axl Rose. Sul luogo si trovano
già i due chitarristi losangelini Chris Weber
e Tracii Guns il quale, pressato dalle richieste del
suo compare di metter su un gruppo, gli dà
due di picche poichè già impegnato coi
suoi L.A.GUNS. Avviene che Tracii
presenta Chris a Izzy, scocca la scintilla tra i due
giovani che, alla ricerca di un cantante si accaparranno
il talentuoso Axl. Dopo due mesi dalla prima jam insieme
la band è pronta a registrare in uno studio
di Hollywood-pagato dal padre di Chris-le cinque tracce
contenute le cd. Ovviamente con Axl alla voce, Izzy
e Chris si arrangiano al basso e chitarre con Johnny
Kreis alla batteria. Susseguitesi le prime gigs col
nome di "A.X.L" nel 1983 i tre rockers acquistano
un bassista e un batterista trasformandosi in "Rose"
e finalmente in "Hollywood Rose".
Abbastanza commovente no? Vabbè...
proseguiamo. Come anticipatovi le tracce sono 5, cioè
15 suddivise in: versione demo originale; remix dell'
ex GNR ritmico Gilby Clarke e remix di Fred Coury
dei CINDERELLA. Ora ci si può
chiedere il perchè Gilby abbia sovrainciso
la chitarra di Tracii Guns su "Shadow of your
Love" e "Reckless Life", perchè
modificare le tracce originali?? Ci si può
anche chiedere perchè il batterista dei Cinderella
abbia questa passione sfrenata per il riverbero sulla
voce, ma chi se ne importa, basta selezionare lo stereo
da 1 a 5 ed il gioco è fatto! Estasi dei sensi
:la voce di Rose ragazzino, più stridulo e
urlante che mai, gaudio immenso.Vene metal e ritmiche
tutt' altro che tenere bastano e avanzano per capire
il motivo del grande boom successivo della band con
Slash e Steven annessi più tardi. E' bello
capire come sono nate "Anything Goes" e
"Reckless Life", sentire tutta le vene dell'
ugola di Mr. Rose esplodere nelle tiratissime "Killing
Time" e "Rocker" e ritrovare "Shadow
of your Love" in una versione più decente
rispetto a quella presente su certi demo abusivissimi
di tempo fa.
Apprezzabile anche il booklet interno con foto dell'epoca
e locandine (sullo stile di quello del "Live
Era"). Nonostante io stessa ammetta che questa
è un'operazione di sfruttamento commerciale
bello e buono ho finalmente chiuso il cerchio storico...
ora ci mancano solo le registrazioni segrete dei primi
vagiti nella culla e non manca più nulla!
Michy "Uzy"
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www.boogiestuff.com
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BOOGIE STUFF
"Have
Mercy!"
Sky Studio - 2004
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Solo qualche giorno, pescando a caso
tra i miei scaffali di CD e arrivato alla letter "d",
mi era capitato tra le mani "Messing With
The Blues" dei Dream Police,
disco atipico per una band norvegese improntato su
sonorità blueseggianti (mavà?!) e neanche
a farlo apposta, il giorno seguente ho ricevuto questo
splendito "Have Mercy!" da Bobby
Altvater (Affair, produttore dell'album)
che, ha in comune con il disco sopracitato l'amore
per il blues rock.
Maniaco della grafica, apprezzo subito
la cura del digipack e il tamburo di una pistola carica
stampato sul CD, e inizio ad ascoltare questo lavoro
- il terzo per questo trio tedesco attivo da ben 15
anni e composto da Horst Tolks alla chitarra e voce
(ex Jimi & The Zodiacs), Andy
Brötzner al basso e Fred Forrester alla batteria
(entrambe ex Love Child) - che presenta
un copioso numero di cover alternato ovviamente ai
pezzi della band, un pò pochini a dir la verità,
ma davvero ottimi come "Long Way To Memphis",
"Desert Night" o l'hidden track strumentale
"Racing Boogie", quest'ultima ideale colonna
sonora per qualche spot sulle corse/motori.
Atmosfere da saloon e da highway americane
vivono in queste 15 composizioni ed è sempre
bello riascoltare brani come "Homesick"
dei The Atlanta Rhythm Section, "Don´t
Believe A Word" dei Thin Lizzy
o "Just Got Paid" degli ZZ Top,
ma fa ancora più effetto sentire prendere in
mano il microfono ad uno special guest d'eccezione,
l'ex Frank Zappa Jimmy Carl Black
che, raggiunge sul palco il gruppo e si esibisce in
3 pezzi live: "Indian Of The Group", "Who
Did You Love" e "Black Limousine".
Si tratta di un prodotto specifico per gli amanti
del genere e della buona musica in generale.
Moreno Lissoni
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www.bonedrivers.com
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THE BONEDRIVERS
"Promo"
Preview/Advance Recording
- 2004
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Keith Karloff, meglio conosciuto come
leader dei Gone Jackals, ci da un
assaggio del cd che sta registrando con la sua nuova
band, The Bonedrivers.
La band ha una intensa attività live in California
(specialmente zona San Francisco) e finalmente ci
permette di ascoltare questi 3 brani rock blues che
anticipano il loro cd debutto che uscirà fra
pochi mesi per la "BlueBlack Records".
Il riff R'n'R bluesy di "Who Burned My Building
Down?" ci ricorda molto da vicino il mitico Jimi
Hendrix e la voce, grandi bluesmen come BB
King (per citarne uno). La canzone è
molto bella, suonata con grande stile '70s.
"Live To Ride" è un
vero e proprio inno biker. E' un pezzo spensierato,
come appunto il titolo lascia intendere, sembra di
avere il vento tra i capelli e un bel paio di ali.
Un bel country, perfettamente accoppiato con la voce
di Karloff.
L'ultimo pezzo di questo advance cd, "Light Of
The Morning Sun" inizia con un intro di slide
che introduce un R'n'R vecchio stile che non tramonta
mai. Canzone decisamente gradevole. L'advance cd è
sicuramente positivo, aspetto di sentire il cd definitivo.
Sicuramente pezzi più energici non stonerebbero,
visto che Karloff nel 1995 aveva sfornato davvero
un bel sound con i Gone Jackals nel loro miglior cd
"Bone To Pick".
Stiamo a vedere cosa ci riservano Keith & co.
Band che piacerà sicuramente a chi apprezza
gli anni '70.
Carlo Mazzoli
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www.dolmusic.de
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DOGS ON LEAD
"Play
It Loud"
Self Produced - 2004
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Non li definerei proprio una 'new
entry' visto che sono nati nel 1986 questi 4 tedescotti,
che dopo aver cambiato il loro nome da Streetfire
a quello attuale e aver prodotto poca roba,
escono finalmente con un CD di 6 pezzi autoprodotto
dal titolo "Play It Loud".
I 4 musicisti di Hannover pescano da un repertotio
tutt'altro che crucco, ma si dirigono verso delle
sonorità improntate sull'hard rock classico
come ce lo dimostra la traccia che apre il lavoro,
"R.I.P. OFF", 4 minuti e 20 secondi dove
Christoph Miethe, Jost Schlüter, Philipp Kloppenburg
e Thomas Fallschessel giocano a fare gli AC/DC.
Il vero punto di riferimento però
non è la band australiana, ma bensì
i VAH HALEN, infatti pezzi come "Encounter"
e "A Day In Arabia" sembrano arrivare direttamente
dal repertorio dei fratelli olandesi anche se con
le giuste proporzioni...
Con la power ballad "Take Hold Of the Flame"
si strizza l'occhiolino a sonorità più
settantiane, ma nel contesto un CD di onesto hark
rock che si fa ben ascoltare dall'inizio alla fine.
Moreno Lissoni
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www.planethard.net
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PLANET HARD
"For
Everything"
Self Produced - 2004
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Di solito non uso recensire promo
masterizzati di un solo brano perchè difficilmente
riesco a dare un giudizio complessivo sulle vere capacità
di una band e sulla loro professionalità, ma
siamo a novembre, si avvicina Natale e mi sento più
buono...
Quindi, non mi resta che introdurre questa band che
fino a poco tempo fa girava la Lombardia come cover
band proponendo un repertorio ultra anni 80 con i
soliti classici di Bon Jovi, Skid
Row, Guns N' Roses, Motley
Crue, ecc...
Fortunatamente il gruppo ha iniziato a produrre musica
propria e dalle menti di Marco Sivo (voce), Marco
D'Andrea (chitarra), Alessandro Furia (basso) e Stefano
Arrigoni (batteria) è nata questa "For
Everything", pezzo 100% di hard rock melodico
dove i paragoni con i vari EYES,
DANGER DANGER, ecc... si sprecano.
La registrazione è ancora un pò impastata,
ma si può però notare la buona capacità
tecnica del quartetto milanese che spero sia in studio
a realizzare in loro futuro esordio discografico.
Moreno Lissoni
top
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www.silvertidemusic.com
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SILVERTIDE
"Show
and Tell"
J Records - 2004
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Da parecchi mesi si parlava dell’esordio
discografico sulla lunga distanza del quintetto americano,
grazie ad un paio di ep e singoli circolati ma soprattutto
per il fatto di essere stati scelti dai Van Halen
come band di supporto per il tour americano.
Con grande gioia posso affermare che le aspettative
non sono andate deluse... anzi... "Show and Tell"
è secondo me il miglior album d’esordio
di questo 2004... un disco fantastico fatto dai 5
ragazzi di Philadelphia che nonostante la giovane
età hanno raccolto l’eredità delle
grandi rock-bands del passato tirando fuori un disco
che coinvolge totalmente dalla prima all’ultima
canzone.
Siccome è difficile parlare senza fare dei
riferimenti precisi, potrei dire che ascoltare questi
pezzi mi ha fatto riandare indietro al 1990, quando
"Shake Your Money Maker" dei The
Black Crowes fece conoscere i corvacci al
mondo.
La similitudine è dettata soprattutto
dal cantato di Walt Laffy, molte volte vicino al miglior
Chris Robinson e da un’attitudine
chiaramente 70’s , figlia delle grandi bands
che gli Stati Uniti d’America ci hanno regalato
in quegli anni.
Non pensate però ai Silvertide come ad una
band di nostalgici, tutt’altro... la produzione
di Oliver Leiber è spettacolare, e il lavoro
in fase di mixaggio di un altro grande vecchio, Kevin
Shirley, rende piena giustizia al sound fresco e avvolgente
della band.
Per rendersi conto di quanto detto basta ascoltare
l’opener “Ain’t Comin Home”,
ovvero come sotterrare in quattro minuti una schiera
di aspiranti rockers delle mutua... riff poderoso,
melodia, coro che ti si ficca in testa dopo 30 secondi,
assolo incendiario di Nick Perri dopo break ansimato...
in due parole... Rock’n’Roll…
Trasuda di southern "S.F.C."
(So Fuckin’ Crazy) con una prova ancora maiuscola
di Walt Laffy, mentre “California Rain”
ha un potenziale radiofonico a mio avviso spaventoso...
ma non perché il pezzo sia molle o commerciale...
ma perché è dannatamente adatto ad essere
ascoltato in qualsiasi ora della giornata visto il
buon umore che trasmette.
Altro pezzo da 90 è “Mary Jane”,
che nel suo incedere mi ha ricordato una delle mie
bands preferite di sempre, i Junkyard,
non foss’altro per un’attitudine “in
your face” da applausi.
Con “Heartstrong” ci troviamo di fronte
ad una ballata intensa, per nulla scontata e anche
qui dal potenziale airplay notevolissimo... cesellata
da un solo breve ma azzeccatissimo... unico pezzo
questo che in un certo modo potrebbe richiamare il
cosiddetto “nu-breed” tanto in voga negli
States.
Ma è solo un attimo perché con “To
See Where I Hide” si riparte sulla strada del
grande rock... Led Zeppelin meets
Aerosmith?
Chiudo segnalando Foxhole J.C., altro pezzo bellissimo
con un gran lavoro della coppia di chitarristi...
pura goduria per le mie orecchie!
Beh, la fine dell’anno si avvicina... senza
dubbi i Silvertide tra i primi 3 della mia personale
classifica.
Federico Martinelli
top
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kingsxonline.com/
jellyjam
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THE JELLY JAM
"2"
Spv - 2004
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La seconda uscita del tre-pezzi Jelly
Jam ha l’intento di staccargli di dosso la fastidiosa
etichetta di “side project” e definirli
finalmente come un gruppo vero e’ proprio: per
quanto mi riguarda, obiettivo raggiunto.
Per i meno informati, si tratta di un cosiddetto “supergruppo”.
Per l’esattezza, ci troviamo di fronte alla
creatura del bassista John Myung (Dream Theater),
accompagnato dal chitarrista e vocalist dei King’s
X Ty Tabor e da Rod Morgenstein. Il progetto
ebbe inizio in realta’ diversi anni fa sotto
il nome Platypus, ma dopo due albums (“When
Pus Comes to Shove” e “Ice cycles”)
e la dipartita del tastierista, la formazione venne
ribattezzata e diede alla luce il debutto “1”
nel 2002.
Cosa aspettarsi dunque da un simile miscuglio? Un
album vario, molto influenzato dagli anni 70 ma aperto
a diverse correnti che hanno caratterizzato gli ultimi
40 anni di rock e pop. Un sapiente miscuglio di Black
Sabbath, Beatles e Jane’s
Addiction, come dice la presentazione, e
per citare qualcosa di meno imponente ma caro ai lettori
di questa fanzine, ci trovo qualcosa degli Enuff’z’Nuff
piu’ melodici.
Un lavoro di indubbia qualita’,
frutto di esperienza ma anche di grande creativita’
e apertura mentale. Godibile, rilassante, ricco di
atmosfera, come anche di “sorprese” rock,
come la energica “Runaway”, che irrompe
a dare una sferzata dopo oltre venti minuti di melodia
filosettantiana. “Empty” ha quasi quasi
una vena di Pearl Jam qua e la, seguita da “Drop
the Gun”, il pezzo forse piu’ cupo di
questo album, in gran parte strumentale. Ma il pezzo
che mi e’ fissato in testa piu’ rapidamente
e’ l’ottima “Allison”. I cori
mi ricordano qualcosa di inizio 80... Forse i Marillion?
Quel che e’ certo, si tratta di un album che
va ascoltato dall’inizio alla fine. Mettere
insieme personalita’ cosi creative e cosi differenti
puo’ creare un gran casino, o un lavoro vario,
completo e valido come quello che sto ascoltando.
Cristina Massei
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www.sideone.it
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SIDE~ONE
"Sexy
Telephone"
Self Produced - 2004
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Con all'attivo un demo CD autoprodotto,
numerose esibizioni live di supporto anche a combi
più rinomati, ritornano a farsi sentire i Side~One
con il nuovo singolo di 2 pezzi che segna un buon
passo in avanti rispetto alla vecchia produzione.
Si parte alla grande con "Sexy Telephone"
che non è la cover degli Smelly Boggs,
ma bensì una spassosa glam rock song con tanto
di cori femminili, ruffiana e catchy al punto giusto,
sicuramente il miglior pezzo partorito dalla band
veneta fino ad ora.
L'altra traccia che compone questo
singolo prende il nome di "Devil's Nails",
un'hard rock di derivazione scandinava ma che ha nella
durata (6 minuti e 26 secondi!) la pecca più
grande e che mi fa preferire la prima senza nessuna
esitazione.
La resa sonora non è ancora ottimale, spero
che rimedieranno con l'incisione del full-legth cd
e che continueranno su questa linea meno... scan!
In bocca al lupo!
Moreno Lissoni
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THE HOPINELL
"Limited
Edition Killers"
Demo - 2004
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Arrivano dalla provincia di Torino
questi Hopinell nati nel 2000 dai chitarristi Vito
Bertolo e Simone Saoncelli, e dal bassista Antony
Governali al basso a cui in seguito si sono aggiunti
Vincenzo Piperno alla batteria, Andrea Crespi prima
voce, poi tastiere e Massimiliano Morganti al microfono.
"Limited Edition Killers"
nonostante sia solo un demo ha una registrazione sopra
la media e anche la band sa come si suona e ciò
mi fa ben sperare per il futuro, sopratutto perchè
i 3 brani che compongono questo mini cd riescono subito
a catturare la mia attenzione: "Cry Baby In the
Rain" è un'hard rock oscuro con un cantato
che mi ricorda molto quello di Ian Astbury,
mentre "Ash From The Flesh" è un
vigoroso melodic hard rock condito da tasti d'avorio,
cori e chitarre.
A chiudere il tris di canzoni ci pensa l'heavy rock
"I Chase The Man" che vedrei bene in sede
live.
Partenza buona ora non ci resta che aspettare sito
e ovviamente un album completo!
Moreno Lissoni
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www.marlasinger.net
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MARLA SINGER
"Senza
Luce e Colore"
Artenativa - 2004
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Hanno già un video in rotazione
su AllMusic e MTV (che anticipa di qualche mese l’uscita
del primo lavoro discografico), e anche se non fanno
glam e cantano in italiano (cosa che non mi è
mai piaciuta) devo dire che la traccia in questione
mi ha davvero convinto sin dal primo ascolto.
“Senza luce e colore”
è una di quelle canzone che fino a qualche
tempo fa mi avrebbe fatto storcere il naso per via
di quelle sonorità pseudo alternative poco
affini con l'hard rock classico, ma nonostante ciò
sono riusciti a convincermi a scrivere qualcosa su
di loro anche se vado contro il 99% del target di
SLAM!.
Il quintetto toscano prende il nome
da un personaggio di "Fight Club"
che racchiude bene il significato e la musica dei
nostri "Marla é una ragazza che vive immersa
nella doppiezza del proprio tempo, non come critica
osservatrice, ma coinvolta, trascinata, attratta dalla
dolcezza come dalla perversione, attratta dalla vita".
Se siete vecchi nostangici o glamster convinti lasciate
perdere, se invece amate il rock a 360° vi consiglio
di dare un'occhiata al loro sito e ascoltare questo
brano: www.marlasinger.net!
Moreno Lissoni
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digilander.libero.it/
gattitude
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G@TTITUDE
"Rock
Target"
Self Produced - 2004
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Con piacere prendo atto del numero
crescente di gruppi dediti all'hard rock e di questo
ritorno fanno parte anche tali G@ttitude che confezionano
un prodotto molto professionale, sia dal punto della
registrazione che nella presentazione grafica del
CD.
La band è attiva da 5 anni e dopo vari cambi
di formazione e di generi di rock proposti, ha realizzato
il suo debutto dal titolo "Rock Target",
6 pezzi più una bonus track in cui il quartetto
si cimenta in un'hard rock di vecchio stampo.
I pezzi non sono male, non brillano
per origalità certo, ma si fanno ascoltare
(vedi ad esempio "Powerhead" e "Mr.
Rocker"), ma a mio avviso la produzione mi sembra
un pò fiacca e avrebbero giovato delle sonorità
più grezze e meno pulite che mi fanno sembrare
la maggior parte dei branii una versione rallentata
dei Junkyard.
Moreno Lissoni
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www.hundred
millionmartians.com
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HUNDRED MILLION MARTIANS
"Solid
Rock Planet"
Plastic Passion - 2004
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Terzo album per questi cinque finlandesi
di Turku dopo il debutto del 1997 ("Martian Arts")
e "Mars Bar" del 1999. Pensavo di trovarmi
di fronte al solito disco di scan rock dalle forti
tinte punkeggianti, ma mi sono dovuto ricredere, infatti,
ci sono si massiccie dosi dosi di punk rock, ma la
colonna portante di questo "Solid Rock Planet"
è un rock'n'roll venato da sfumature glam,
una sorta di bubblegum del 2000.
Il lavoro in questione ha diverse cose in comune con
le sonorità proposte da gruppi come D-GENERATION
o WILDHEARTS, pur mantenendo vivo
un certo gusto per le melodie ottantiane, riuscendo
a coinvolgere l'ascoltatore con brani fottutamente
catchy. Si parte alla grande con la smuovipietre "Atoll",
glam punkeggiante che prosegue con "Stompalong
Cassidy (Yeah Yeah yeah)", pezzo in cui fanno
capolino la band di Jesse Malin e
Ginger, quest'ultimo sembra anche
la musa ispiratrice di "It's All Yeah!",
"+1" e "My Way".
Oltre alle già citate, tra le
canzoni più rappresentative di questo album
vi segnalo "Our Of The Shade" dove vanno
in viaggio di nozze Gary Glitter
e Yo Yo's, la ballata "My Names
i April" e il punk rock di "Dumber! Dumber!
Dumber!", mentre i punti deboli mi sembrano "Genuine
Plastic" e "Where The Sun Will Always Shine".
Da contattare!
Moreno Lissoni
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www.gpriorijourney
tribute.homestead.com
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GUIDO PRIORI
"Journey
Tribute"
Self Produced - 2003
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Appena ascoltato questo CDR tributo
realizzato da questo cantante milanese, ne sono rimasto
subito ben impressionato per l'assomiglianza di Priori
con Steve Perry. I più giovani
lettori di SLAM! magari non conoscono bene questa
band americana, formatai da ex membri di Santana
(Neil Schon e Gregg Rolie) e Zappa
a cui si aggiunsero in seguito il vocalist Steve Perry
e Jonathan Cain. Il gruppo ebbe diversi cambi di line-up
durante tutti questi anni, ma in queste decadi sono
riusciti a consegnarci autentiche perle per gli amanti
del rock adulto come "Evolution", "Departure",
"Escape", "Frontiers", ecc...
Fatto un piccolo cenno sulla storia
dei Journey, non mi resta che introdurre questo cantante
attualmente impegnato con Kurt Vereecke e Tommy Denander
nel progetto Frozen Rain, che si
avvale della collaborazione di Paul More, Albert Ritz,
Mark 6 Steve Andrews e Max Palmiotta per registrare
queste 11 canzoni dove vengono riprese le più
celebri hit della band e così ecco che abbiamo
l'occasione di riascoltare le intramenotabili "Any
Way You Want It", "Suzanne", "Don't
Stop Believin'", "Lovin' Touchin' Squeezin'",
"Open Arms" (quest'ultima ripresa recentemente
anche da Mariah Carey), ecc...
Disco che non deve mancare a tutti gli appassionati
della band e che potete reperire scrivendo a pierguid@libero.it.
Moreno Lissoni
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www.antonioonline.tk
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ANTONIO
"Antonio"
BWS Records - 2003
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Qualcuno leggendo il nome di questo
cantante avrà pensato che si tratti dell'ennesimo
Gigi D'Alessio di turno arrivato
sulle pagine di SLAM! dopo l'ennesima mazzetta, ma
la strada che a portato il sottoscritto alla a reperire
questo CD è abbastanza divertente, infatti
mi erano state chieste informazioni su tali Q.F,
band che si esibisce periodicamente al Colorado Club
di Rodi, e dove oltre ad Antonio fa la sua comparda
anche Michael Bormann dei Jaded
Heart!
Sapevo dell'amore di quest'ultimo per la Grecia e
per i suoi concertini estivi grazie ad un'intervista,
ma non sapevo che si cimentasse anche con un repertorio
più poppeggiante.
Il CD, che credo sia più un
biglietto da visita del vocalist portoghese visto
la presenza di numerose cover, è composto da
8 canzoni, di cui 2 che vedeno come autore l'ex
Jaded Heart. Si parte con "Don't Let
The Sun Go Down On Me" di Elton John,
ma il mio scopo è sentire le song di
Bormann, ed ecco arrivare "Viva Maria"
e con mio stupore scopro che non ne è solo
l'autore, ma ci mette anche la sua voce, peccato che
il pezzo abbia poco a che fare con l'hard rock, perchè
il pezzo in questione non è altro che un brano
pop da classifica... bah! Anche l'altro brano partorito
dal singer tedesco ("That's It") ha quelle
basi elettroniche che mi fanno rabbrividire e non
mi vergogno a dire che preferisco ascoltarmi le cover
cantate da Antonio come "Right Here Waiting"
di Richard Marx o "Angels"
di Robbie Williams.
Moreno Lissoni
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by Slam! Production® 2001/2007
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