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www.zrecords.net
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WAR & PEACE
"The
Walls Have Eyes"
Z Records - 2004
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Taglia il traguardo del quarto album
(il primo su Z Records) la creatura voluta da mr.
Jeff Pilson dopo il definitivo abbandono alla navicella
madre Dokken. Bassista, cantante,
chitarrista, tastierista, produttore... e attore (in
"Rock Star")... ma di questo parleremo in
una prossima intervista.
Diciamo subito che l'album in questione non si distacca
molto dalle precedenti releases targate W&P, come
lo stesso Jeff lo definisce potremmo inquadrare il
suono come heavy with melody.
"Reflections" ha il compito
di aprire il cd e subito si nota l'ottima produzione
di cui gode il cd, suoni potenti e ben definiti su
cui si erge la voce di Jeff Pilson che ancora una
volta non rinnega le sue influenze beatlesiane. La
title track è uno schiacciasassi che si apre
nel ritornello ad una melodia tipica anche del lavoro
Lynch/Pilson dell'anno scorso, mentre
"Stranger in My Own Land" si aggiudica a
mio avviso la palma di miglior pezzo dell'intero lavoro,
con una coinvolgente prestazione dietro il microfono
del buon Jeff (la song è stata scritta subito
dopo i tragici fatti dell'11 settembre del 2001).
Molto eightes nel suo incedere è "Rock'n'Roll
Breakdown" con un riff che ricorda non poco i
Ratt dell'epoca d'oro... ben riuscita davvero!
Altri pezzi che vi voglio segnalare
sono " Black in the Mirror ", mid tempo
blueseggiante, l'acustica "You Haunt Me "
e la ballad "Desperate Hearts" con break
centrale e assolo da brividi.
Chiude il tutto una chicca... una versione orchestrale
di "Walk Away" la bonus track da studio
contenuta nel live album dei Dokken
"Beast from the East", in cui il nostro
Jeff dimostra come ormai il ruolo di cantante gli
si addica a pieno titolo.
Un album che ascolto dopo ascolto mi ha sempre di
più coinvolto, e che potrà piacere non
solo agli afcionados, ma anche a chi non disdegna
sonorità corpose con ottime melodie vocali.
Federico Martinelli
top
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www.thundertrain.com
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THUNDERTRAIN
"Teenage
Suicide"
Gulcher Records - 2002
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Ho volutamente atteso la seconda ristampa
italiana in vinile per parlarvi di questo album che
non esito a definire fondamentale, di recente la Rave
Up Records ha passato la palla alla Rockin’Bones
per la stampa del disco in tiratura limitata a 500
copie ed io, per gentile concessione di “Cowboy”
Mach Bell (leggete l’intervista nell’apposita
sezione) ho tra le mani l’ottima ristampa in
CD incisa dai master originali, con un suono migliore,
6 bonus tracks ed un libretto molto curato. I tempi
sono quindi maturi e la leggendaria “Harley
Davidson del Rock’n’Roll” può
finalmente avere qualche chances in più di
farsi conoscere come merita. Attivi a Boston dal 1974,
i Thundertrain contribuirono ad agitare la nascente
scena locale che aveva come fulcro e trampolino di
lancio il Rat Club, insieme a bands come DMZ, Real
Kids, Reddy Teddy etc..., poco importava
che non fossero Garage o Punk come volevano i canoni
estetico/musicali del periodo, con il loro sound esplosivo
riuscirono ad infuocare letteralmente le platee ed
entrare anche nelle grazie dei punk che apprezzarono
la loro attitudine provocatoria, gli atteggiamenti
trasgressivi, animaleschi e magnetici del frontman,
l’impatto dell’eccellente solista e maestro
di bottleneck guitar Steven Silva e della compatta
e potente sezione ritmica.
Ventisette anni dopo la sua uscita
“Teenage Suicide” riconferma l’impressione
che mi fece ascoltando la prima ristampa su Hablabel
Records nel 1989: brani che non risentono assolutamente
dell’usura del tempo, freschi ed attuali, tanto
che è inevitabile chiedersi perché una
band di questo calibro non sia riuscita a salire alla
ribalta quando solo una decade più tardi le
stesse sonorità ed attitudine hanno reso miliardarie
bands come i Guns’n’Roses
ed i tamarrissimi (ed amatissimi of course) Twisted
Sister (Dee, l’hai ascoltato bene il
Cowboy eh!!) ? Precursori dei tempi, non c’è
dubbio, il perfetto prototipo della Street Rock band,
anche se etichettarli è cosa quantomeno limitante
visto che spaziano con naturalezza dal classico Hard
Rock riffing non distante dai contemporanei Aerosmith
e Kiss al R’n’B
degli Stones con inflessioni derivate
da Glam Bands con i controcazzi come Slade
e Silverhead, ed il lavoro di Silva
funge da autentico trade-mark: qualità, buon
gusto e quella cazzo di slide che mi piace da morire,
chiaramente ispirata da mostri sacri come Johnny
Winter.
Basterebbe l’opener “Hot
for Teacher!” impreziosita dal piano di Willie
“Loco” Alexander a giustificare ampiamente
l’acquisto del CD, una bomba Rock’n’Roll
come solo i grandi sanno concepire, Van Halen “prese
in prestito” titolo e contenuto del testo per
un suo famoso hit (guarda caso dopo aver ricevuto
un disco dei TT prima di un tour che avrebbero dovuto
effettuare insieme, il furbo!!), in “Let’Er
Rip” e “Forever & Ever” il lavoro
alla slide di Steven Silva è sconquassante
e mi fa letteralmente impazzire. “I Gotta Rock”
è stata il mio primo amore e come tale mi procura
ancora una certa eccitazione, è un Rock Blues
malato ed adrenalinico che, nella versione del Live
at the Rat (inclusa nel CD così come la studio
version) riesce a dare un’idea del “calor
bianco” sviluppato dalla band on stage, ascoltate
il Cowboy e poi ditemi se non è il frontman
che ogni Rock’n’Roll band vorrebbe avere!
Ad impreziosire ulteriormente il dischetto, oltre
ad un promo radiofonico ed un’intervista a Mach
Bell, i due brani del primo singolo autoprodotto,
le puttanesche “I’m So Excited”
e “Cindy is a Sleeper”, apparentemente
al crocevia tra Silverhead e primi
Aerosmith ma quando Steven Silva si fa sentire
il trade mark è inconfondibile, fuoriclasse
ziocan! Potrei citare anche gli altri (ottimi) brani
ma a questo punto direi che chi ha orecchie per intendere
ha inteso. Buy it or Die!!
Gaetano Fezza
top
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www.midnitesun.it
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MIDNITE SUN
"Promo
2004"
Self produced - 2004
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Dopo averli visti lo scorso 10 aprile
nel corso del Rock Rage Fest tenutosi al Masquerade
di Piacenza in compagnia dei Fuori Uso
ne rimasi favorevolmente colpito, grazie al loro impatto
sonoro decisamente class metal e alle loro canzoni
che non hanno nulla da invidiare ai più blasonati
act del genere! La coppia di chitarristi formata da
Chris e Willy Jaxx (quest'ultimo ha imparato benissimo
le lezioni di Mr. Lynch) fa davvero
paura e la voce di Enrico riesce ad essere potente
e melodica al tempo stesso, senza nulla togliere alla
precisa sezione ritmica composta da Mark e Alessandro.
Ma veniamo a questo promo registrato nell'ottobre
del 2003 presso i Silicon Groove Studios di Bergamo
contenente 5 tracce di classico heavy rock a stelle
e strisce.
Si parte con la monolitica "My
Painful World" caratterizzata da un'ottimo guitar
working e dal coro da stadio, un mix tra NASTY
IDOLS e STEELHEART, "Steal
The Sun" mi porta alla mente l'ascia di Billy
Duffy, mentre "Black DNA Woman"
è un'altro buon hard rock lavorato sui riff
di chitarra. Con "Evidence" si solcano territori
più melodici dove troviamo in primo piano la
bella voce di Enrico, la song ci conduce alla conclusiva
"Rock'n'Roll Degree" altra song dalle coordinate
class metal. Se vi piacciono riff taglienti, bei corettoni
e una roboante sezione ritmica allora non dovete assolutamente
perdere questo promo e se suonano dalle vostre parti,
andateli a vedere dal vivo perchè meritano!
Moreno Lissoni
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www.sparklingbombs.com
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SPARKLING BOMBS
"Dead
Dreams From The Silver Gutter"
Zone 51/Coexistence Obscure Records - 2004
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Venezia, 16 agosto 2003. Arriva al
Tronchetto la Desiree, l'imbarcazione che avrebbe
ospitato lo Slam! Summer Party e
sul ponte vedo due losche figure dal look dark glamour
e mi sorse spontanea una domanda: "chi 'zzo sono
'sti due?". ...il mio quesito ricevette una risposta
solo al momento del controllo dei biglietti, quando
scoprii con piacere che questi ambigui rockers non
erano altro che il vocalist Alyss e il drummer Laur
dei francesi Sparkling Bombs, autori tra l'altro,
di uno dei maggiori siti glam in circolazione (www.veglam.com).
Dopo "From Bubblegum Fun To Glittered
Depression" del 2002 sono tornati alla carica
con un prodotto fichissimo contornato da un'ottimo
lavoro grafico che comprende booklet, sito e parte
multimediale del CD e ovviamente le 10 canzoni presenti
in questo "Dead Dreams From The Silver Gutter".
Il passo in avanti rispetto al precedente Ep è
davvero notevole e lo possiamo riscontrare subito
dalla traccia che fa da apri pista, "Cheap Trash
Honey", una spassosissima glam rock song che
per altri motivi mi riporta alla mente nuovamente
la festa in barca, questa volta però per ricordare
l'assomiglianza di questa canzone con le produzioni
del piccolo vocalist canadese: ROBIN BLACK!
L'opener e "It Hurt Me" (riprese dal precedente
Ep) sono i pezzi che preferisco, freschi e incazzati,
catchy e non banali... ma altri bei momenti li troviamo
nella decadente "Too Dead Today", nell'energica
"Pretty Boy" e nella glitterosa "Candyfloss
Girl". Consiglio caldamente questo CD a chiunque
ama le atmosfere scanzonate e trashy e gli album di
ROBIN BLACK & IRS o HOLLYWOOD
TEASZE!
Moreno Lissoni
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www.jornlande.com
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JORN
"Out
Of Every Nation"
AFM Records - 2004
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Nuovo album solista per il cantante
norvegese attualmente in forza ai Masterplan
ma con un passato ricco di altre collaborazioni. Per
meglio inquadrare il personaggio facciamo un breve
riassunto della sua carriera, cominciata con i Vagabond
all'inizio degli anni '90 e proseguita poi
con gli Snakes di Moody/Marsden in
cui Jorn Lande impressionava per somiglianza con David
Coverdale... e scusate se è poco...
Altri progetti in cui il nostro è stato coinvolto
sono Millenium (Hard Rock), Beyond
Twilight e Nostradaemus
(Metal) e soprattutto i fantastici Ark,
autori un disco splendido per capacità di osare
e di innovare.
A questo bisogna aggiungere 2 dischi solisti (tra
Hard e Metal) e la sua attuale priorità, quei
Masterplan che hanno pubblicato uno
dei migliori dischi del 2003.
In attesa di tornare in pista con il
secondo lavoro dei Masterplan ce
lo possiamo gustare in questa nuova prova solista
che non si distacca molto dai due precedenti solo-album.
Un sound a meta tra i Black Sabbath
periodo RJ Dio e i Whitesnake con
qualche concessione "moderna" soprattutto
a livello di suoni di chitarra che mi ha ricordato
l'ultimo lavoro dei TNT.
Aperto dall'ipotetico singolo "Young Forever"
l'album vive di momenti di vera classe come nella
title-track (molto Coverdale) o nella
doom-oriented "Living with Wolves" di cui
troverete il video nella sezione multimediale.
Altri grandi pezzi sono "One Day We Will Put
Out The Sun" e "Behind the Clown",
con una interpretazione vocale da brividi, e "Rock
Spirit"... e il titolo dicembre tutto...
Insomma... mi sento di consigliarvi senza remore questo
lavoro del biondo vichingo... che rimane a mio parere
uno dei migliori cantanti in assoluto che la scena
Hard Rock/Metal abbia... ignorarlo sarebbe un delitto.
Federico Martinelli
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cdsmashrecords.com
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TRIGGER
"The
Peekaboo Sessions"
CDSmash Records - 2004
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Ad accompagnare il Cd tributo agli
Enuff Z' Nuff, nella busta mi sono trovato
anche il promo di questa band svedese nata a Gothenburg
nel 1997 e orientata verso un classico punk rock &
roll di scuola MC5, Stooges
non disdegnando puntatine del nuovo scan rock sulla
falsa riga di Hellacopters e Gluecifer.
Il lavoro pur non essendo l'album dell'anno
riesce a farsi ascoltare e propone ne più ne
meno quello che si vorrebbe ascoltare da una band
con queste influenze. Ad eccezion fatta per "Let
Yourself Return", la manciata di song presenta
dei buoni spunti come in "Aaah...Aaahh",
"Unforced Peace", "Spit On Me"
e "Hollywood", per il resto potrei dirvi
"solita roba"... ascoltare prima di acquistare!
Moreno Lissoni
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megaphoneworld.com
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MEGAPHONE
"Toyboy"
Self Produced - 2004
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"What would happen if Madonna
and Mick Jagger had a four-headed love-child?"
ecco come si presentano questi 4 finlandesi, frase
che ha subito punzecchiato la mia curiosità.
Dopo aver recensito "Let's Get Hysterical"
lo scorso anno, mi ritrovo tra le mani questo 2 pezzi
dove il gruppo continua a cavalcare le sonorità
glam pop del predecessore.
Il primo brano prende appunto il titolo
di "Toyboy" e se ad un primo impatto mi
portano alla mente gli svedesi Supergroupies,
mi pare molto chiaro invece il loro background musicale
composto dai dischi di T-Rex e Queen.
Il revival continua con "Movie Queen" che
ha dalla sua un'attitudine più poppy e che
li fa sembrare una moderna versione di Marc
Bolan!
Moreno Lissoni
top
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www.quireboys.com
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QUIREBOYS
"Well
Oiled "
Steamhammer/SPV - 2004
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E’ un nuovo sorridente mattino
di maggio, quando il postino lascia cadere oltre la
mia porta l’ultimo dischetto dei Quireboys.
E’ uscito in sordina, un po’ come questi
primi raggi di sole, ma allo stesso modo il suo solo
arrivo porta gia’ un alito di buonumore…
Lo carico immediatamente sul mio fedele MP3 e Spyke
mi accompagna per mano verso la Tube Station in questa
profumata giornata primaverile.
L’immutabile voce ruvida, sporca
di Jack Daniels e sigarette, irrompe calda e sinuosa
con “Good to see you”, un pezzo di “ben
ritrovato” per i fans che nel primo e secondo
corso di questa avventura gli sono rimasti fedeli.
“The finer stuff” e “Lorraine Lorraine”
ci avvolgono finalmente nell’atmosfera blues/rnr
che e’ stata e sara’ sempre l’amato
trademark della band. E tra l’abbraccio di “Too
familiar”, la carezza di “Sweet as the
rain” e l’esaltante chiusura con “Black
Mariah”, mentre ritrovo la stessa energia e
lo stesso calore, identico, di una vita e mezzo fa,
Spyke mi svela sottovoce il segreto dell’eterna
giovinezza: essere se’ stessi.
Ho visto e sentito cose orrificanti
in questi anni di reunion, artisti che come cartoni
di latte hanno passato di gran lunga la scadenza e
cercano di rivendersi per yogurt; ma gente come i
Quireboys, loro non sono mai stati latte, loro sono
whisky, la materia non cambia e il retrogusto si fa
ancora piu’ penetrante.
Date il benvenuto alla stagione calda con questo “Well
oiled”, conditelo con un falo’ sulla spiaggia,
una chitarra e i vostri amici piu’ cari. E sorseggiando
un Southern Comfort con una Marlboro nell’altra
mano, gustatevi l’odore del legno che brucia...
Buoni Quireboys a tutti!
Cristina Massei
top
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www.catawompus.com
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CATAWOMPUS
"The
Woodpile"
Self Produced - 2003
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Rimango abbastanza sorpreso quando,
durante la mia ricerca su internet, non trovo praticamente
nessuna informazione su questa compilation realizzata
dalla band americana nata esattamente 10 anni fa e
conosciuta dal sottoscritto perchè nel 1998
registrarono un demo con l'aiuto di Fred Coury
e Tom Keifer (qui rappresentati con
"Ain't Got The Blues" e "Carolina",
entrambe prodotte dai membri dei Cinderella)
e per l'album "Well, It's About Time" (recensito
qualche anno fa www.slamrocks.com/review3.htm),
dove vengono riprese "Ain't But Life, "Jeannie",
"Blush" e "So Many Times".
E' un periodo dove entrano spesso e
volentieri nel mio lettore CD i lavori di Thunderfood,
Sister Whiskey, Alligator
Stew, ecc... e questo "The Woodpile"
calza proprio a pennello con il mio attuale "southern
mood" primaverile, deliziandomi con una raccolta
di fumose tracce da balera Georgiana e perfetta colonna
sonora per una vacanza negli stati del sud degli USA.
"Forget It All" è il brano che apre
le danze, la traccia registrata nell'estate del 2002
vede al microfono Johnny Deluscia ed è rock
sudista senza fronzoli con tanto di sezione fiati,
"Heartland" e "Slam Bam" vengono
recuperate dalle session di "The Slam Bam Jam"
con alla voce Jason Whitmore, due canzoni dalla vena
countryeggiante e godibilissime.
In "Song Sung Yesterday" troviamo lo slide
guitar di Tom Keifer e piccola curiosità
di questa song, era stata originariamente scritta
dal leader della band Douglas Gery per Ronnie
Van Zant, influenza che ritroviamo nelle
song successive "Black Hills", "Jacobi
Road" e "Nuthin' Fancy". Consigliato!
Moreno Lissoni
top
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www.arfarfrecords.com
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PANDORA - Speciale ARF! ARF! Records
"Space
Amazon"
Arf! Arf” Records - 1997
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Da tempo volevo spendere due parole
per questa piccola e misconosciuta label americana
creata e gestita dal Erik Lindgren, ne approfitto
anzi per ringraziarlo del promo-package che mi ha
spedito e mi scuso per l’enorme ritardo dovuto
ad una serie di fattori tra cui la “perdita
temporanea” del materiale causa trasloco. Da
oltre 23 anni la AA si occupa di ristampare oscuro
materiale di Rock’n’Roll bands dei 60’s
e primi 70’s, con un target orientato principalmente
alla miriade di Garage, Beat, Power Pop e Psycho bands
che all’epoca si diffusero a macchia d’olio
su tutto il territorio americano e che sono ben rappresentate
da famose compilations come “Back from the Grave”
o “Teenage Shutdown” edite dalla cult-label
Crypt Records. A questo punto siamo apparentemente
lontani dall’abituale target di Slam!, o quantomeno
così può sembrare ai “talebani”
integralisti di AOR ed Hair Metal ed alle frange Punk
più “puriste” e Radical Chic, sono
però convinto che i rockers di mentalità
più aperta e di più ampia cultura musicale
sappiano alla perfezione che il filo conduttore del
Rock’n’Roll iniziato nei mitici 50’s
ed arrivato alla grande nel nuovo millennio, passa
inequivocabilmente anche da questi lidi. Non è
un caso che autentici “guru” del settore
come Greg Shaw o Tim Warren usino comunemente il termine
“60’s Punk” per indicare i tanti
epigoni dei vari Rolling Stones,
Beatles, Kinks,
Sonics etc. che spesso sono i veri
precursori di forme ruspanti e grezze di Rock’n’Roll
che stanno alla base di gran parte di ciò che
si ascolta negli ultimi tempi, non ultima la famosa
ed osannata scena scandinava che da certo background
attinge a piene mani. Consiglio quindi di dare un’occhiata
al catalogo che, oltre al pregio di avere materiale
a costo contenuto (mediamente 14 $ per i CD singoli
e 18 $ per i doppi, normalmente corredati da booklet
curati ed esaurienti nelle note), presenta alcune
chicche come “Willie Loco Boom Boom Ga Ga”
di Willie “Loco” Alexander,
“’66 Breakout” degli MC5,
“Killer Up” dei leggendari Up
di Detroit e “Jumpin’ With”
degli Iguanas di Iggy Pop,
che esordiva come batterista.
Spendo due parole per il CD che tempo
fa attirò la mia attenzione sulla AA, cioè
quello dei Pandora, sconosciuto (letteralmente, visto
che perfino i nomi dei componenti la band sono stati
dimenticati!) combo dell’area newyorkese attivo
nella prima metà dei 70’s, che incise
una session di 10 brani a Cleveland nel 1974 prodotti
dal drummer dei Granicus (misconosciuta
Hard Rock band di Cleveland con un valido album all’attivo)
Joe Battaglia, 7 dei quali finirono su un flexi-disc
distribuito a radio e case discografiche e destinato
a diventare un’impossibile chimera per collezionisti.
Dopo una lunga e vana ricerca volta a rintracciare
i membri della band per pubblicare regolarmente il
CD, venne presa la decisione di proseguire vista la
buona qualità del materiale, sperando che prima
o poi qualcuno si sarebbe fatto vivo. Non posso che
avallare la decisione di Erik perché in effetti
il materiale merita una certa attenzione anche se
non sono pienamente d’accordo nel definire i
Pandora “Scintillating 1974 NYC Glam Shock Rock”
come riportato sulla cover del CD. Mi spiego meglio:
è vero che una certa inflessione Glamour è
riscontrabile in alcuni brani e specialmente nell’opener
“Space Amazon”, “Only Seventeen”
e “Crack Your Skull” in cui si ricontrano
echi di bands come Silverhead, Kiss
e Spiders from Mars, è vero
anche che nell’esecuzione e nel sound aleggia
il “sentore” degli sporchi vicoli di New
York ed i testi sembrano in effetti ricalcare i cliches
del genere, ma in generale i brani sono strutturati
sul tipico riffing Hard Rock dei 70’s risultando
un tantino ridondanti e decisamente troppo dilatati
(ben 5 brani superano i 6 minuti e “Space Amazon”
gli 8!!). Lo stile del vocalist poi mi sembra decisamente
ispirato da personaggi come Robert Plant
e brani come “Daze of Madness” e “Country
Boy” sembrano avallare la mia tesi. Non è
proprio il genere con cui flirto abitualmente però
devo dire che ogni tanto lo ascolto volentieri e sono
convinto che possa fare la felicità di tanti
rockers cresciuti alla corte di Led Zeppelin
ed Uriah Heep.
Gaetano Fezza
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www.pitbulldaycare.com
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PITBULL DAYCARE
"Unclean"
Cleopatra Records - 2004
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Nonostante non siano vicinissimi alle
classiche sonorità a cui siete abituati ascoltare/leggere
su questo sito, questo gruppo entra di diritto nella
sezione recensioni per la presenza in consolle di
Fred Coury (Cinderella) che produce
questo quintentto con base in Texas che definisce
la propria musica come "white trash industrial
Punk", un mix tra NINE INCH NAILS e
SEX PISTOLS.
Formati nel 1997, debuttano per la
M.I.A. Records con il cd "SixSixSex" e ora,
firmato il contratto con la Cleopatra Records escono
con questo "Unclean". Il lavoro inizia con
"Slam"... si si, avete letto bene, quindi
subito promossa a pieni voti!!! A parte gli scherzi...
3 minuti di violenza elettronica, non distante dalle
sonorità alla MURDERDOLLS
e con quello "slaaam" urlato che mi piace
tanto...
La title track vede la presenza nella seconda parte
del brano del rapper KRS ONE che
porta il tutto su sonorità nu metal, mentre
mi rimangono da segnalare gli altri episodi positivi
che portano il titolo di "Not Fair", "Sheer
Heart Attack" e la versione metallizata di "It's
The End Of The World As We Know It (And I Feel Fine)"
dei REM.
Moreno Lissoni
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www.mothermercy.com
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MOTHER MERCY
"Dancin'
With The Devil"
Perris Records - 2003
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Dopo "Love at First bite"
uscito nel lontano 1997 eccoci al secondo capitolo
"Dancin' with the Devil" che risale al 1999
ma editato solo recentemente (2003) dalla Perris.
Album decisamente senza una direzione musicale precisa,
che spazia dal glam rock al trash senza un collante
tra i brani che vi farà premere il tastino
"skip" più volte di quante ne possiate
immaginare.
Ma proseguiamo per gradi e tentiamo di capire cosa
contiene questo calderone: ben quattro (ed inutili)
intro robotici che ricordano in malo modo quelli più
celebri quali "The Number of the Beast"
e "Shout at the Devil".
La title track senonchè seconda
traccia del cd ha il sapore del "Jizzy
Pearl meets heavy metal"... vi lascio
intuire il risultato; nulla di speciale nemmeno con
la cattivella "Waste of Skin": ritornello
globale e riffs à la Motley,
che però non servono a salvare un pezzo che
ha poco da dire.
Le canzoni veramente belle (su sedici) sono soltanto
quattro... un pò pochine credo. "Mercy's
Law" richiama i primi LA GUNS
streeters indiavolati, "Devil Child" che
spicca per allegria e vibrazioni glam da sballo estivo...
perfettamente nel mezzo tra PRETTY BOY FLOYD
e MOTLEY, eppoi "Little Nikki"
che si apre con la strofa della vecchia "Mickey"
di Tony Basil ma prosegue con un bel rock n roll classico
che ci piace tanto. Mentre con "Ragman"
richiami vocali accattivanti alla ALICE COOPER
ma con sonorità sporchissime che me lo fanno
subito dimenticare.
Tutto il resto è in totale discesa
tendente allo sfacelo: songs quali "Machine Gun"
"Chosen One" "Invisible" "Kickin
n Screaming" e "Mercy killing" ci proiettano
dirattemente verso gruppi trash metal quali Pantera,
Fear factory, Soulfly
e Godsmack. Salvo solo "Creatures
of the Night", song metal ma per nulla brutta,
forse perchè la voce non s' inabissa in tonalità
"trashettone". Un vero peccato per le doti
vocali di RJ Blaze che riprendono molto da vicino
Jizzy Pearl ed il migliore Vince
Neil. Ed io che pensavo di ascoltare un cd
glam! Se avete un' anima metal consiglio l' acquisto...
ma se viaggiate a pane e glamour lasciate perdere!!
Michy "Uzy"
top
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www.mennen.net
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MENNEN
"Freakazoid"
Snakebites Records / Frontiers Records - 2004
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Il produttore Erwin Musper (già
coinvolto con Scorpions e Zinatra) coglie la palla
al balzo e, in contemporanea con questo nuovo lavoro
dei MENNEN, racchiude e confeziona ben tre dischi
per lanciare questo prodotto: i due dischi introvabili
degli ZINATRA (di cui Joss Mennen
ne era la voce/ndr) e il primo omonimo disco del 1994.
Un lancio sul mercato non indifferente per insaponare
bene le possibili vendite sul mercato europeo…
vendite che però potrebbero risultare scivolose
per diversi fattori.
Uno su tutti è la distanza sonora e compositiva
che distingue “Freakazoid” dai primi albums
hard rock dei Mennen, la seconda è, complice
della prima, la differenza del look. Il disco del
2004 risente dei tempi in corsa e quindi riaccende
mille sfaccettature che ogni recensore sentirà
a modo suo. Anche la cresta rossa di Joss rende, ai
miei occhi, meno appetibile il risultato finale.
Cerchiamo di non essere razzisti e
di non giudicare subito dalle apparenze e accendiamo
lo stereo. L’iniziale “Down” parte
bene ma il fischiettio continuo e ripetitivo che ne
chiude l’intro mi capovolge dalla poltrona…
siamo già in territori sconosciuti. La song
si muove su panorami modernisti che incrociano talvolta,
quanto fatto dai PUDDLE OF MUDD.
Decido di allontanare il booklet e di stare a occhi
chiusi, di non fissare le foto, di non guardare i
credits e di lasciarmi andare sensibilmente a tutto
il loro lavoro. Evitando la “track by track”,
mi baso sugli appunti presi durante l’ascolto
e vi dico che le influenze in questo album, mi sorprendono.
Tutto sommato il disco è ottimo sotto il punto
di vista produttivo e le capacità tecniche
sono fuori da ogni dubbio. La melodia è incline
a diversi passaggi e la bella “Rain” mi
ricorda i QUEENSRYCHE dei primi anni
novanta, con un incedere particolare venato anche
da alcuni spunti targati MARILLION.
Sparuti arpeggi alla EXTREME giungono
alle mie orecchie con il pezzo “These good times”
mentre, il mio cuore, sente di premiare due songs,
“Secrets and lies”, power ballad molto
incline agli eighties e l’omonima track “Freakazoid”
che, seppur dinamitarda, ripercorre una certa filosofia
del class rock americano dei lustri precedenti.
In sintesi l’album è piacevole,
deciso e particolare. Più intimista degli altri
sforzi discografici del passato Freakazoid vuole essere
la palla di rilancio alla carriera di Joss, ingiustamente
caduta nell’oblio dopo la famosissima riuscita
discografica del 1990 con gli Zinatra. Mennen e soci
vi attendono nei negozi ma intanto alcuni minuti delle
loro songs ve le potrete ascoltare attraverso il loro
sito ufficiale. Come si suol dire, ascoltare per decidere.
Marco Paracchini
top
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www.zakkwylde.com
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BLACK LABEL SOCIETY
"Hangover
Music Vol. VI"
Spitfire - 2004
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Sesto album per i Black Label Society
di mr. Zakk Wylde, chitarrista scoperto da Il buon
Ozzy Osbourne e ormai affermato leader
di una band che per l'ennesima volta ci regala un
disco per nulla scontato e profondamente diverso dal
suo predecessore, quel "Blessed Hellride"
che era un concentrato di potenza e cattiveria non
indifferente.
La nuova fatica del barbuto Zakk si avvicina invece
a "Book of Shadows", album uscito a nome
suo e che come questo privilegiava soluzioni acustiche
e introspettive.
Sgombriamo subito il campo da possibili errori...
questo non è come ho sentito dire da qualcuno
un album di "scarto", composto in fretta
e furia per poter avere qualcosa di nuovo sul mercato..anzi..credo
che proprio in queste 15 canzoni ci sia lo Zakk più
vero, più sincero..uomo del sud innamorato
della sua terra e di quelle atmosfere che solo il
southern rock è in grado di creare.
Da un certo punto di vista possiamo
considerare questo album come una sorta di tributo
ad un amico, quel Layne Staley da
cui Zakk prende spunto per il cantato di buona parte
del disco, avvicinando il risultato finale a "Jar
of Flies" degli Alice in Chains.
Impossibile non provare un brivido ascoltando proprio
"Layne", dedicata all'amico scomparso troppo
presto o "Fear", posta in chiusura ma assolutamente
una degli highlights del disco.
Anche la cover del classico dei Procol Harum,
"A Whiter Shade of Pale", viene riproposta
in chiave intimista per un risultato finale sorprendente...
Non mancano comunque assoli di chitarra degni di cotanto
chitarrista, ma anche quelli mirati a creare quell'atmosfera
crepuscolare che domina tutto il cd.
Personalmente reputo "Hangover Music Vol. VI"
una delle migliori uscite di questo inizio 2004...
perché alcune volte bisogna fermarsi a riflettere...
Federico Martinelli
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www.starry-eyes.net
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STARRY EYES
"From
Gutter To Glitter"
Self Produced - 2004
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Giusto l'altro giorno si ricordava
sul forum di SLAM! il finire degli anni 90, quando
Leather Boyz, Trash'N'Crash tentavano di tenere viva
la scena underground glam/r'n'r con picchi come il
Summer Drag o le calate italiche di 69 Eyes
e Hollywood Teasze. Sempre in quel
periodo, appena potevo mi sparavo i miei bei 350 km
per andare ad assistere ad un concerto di questo quintetto
Sanremese, allora in procinto di partire per Londra
in cerca di fortuna... da allora sono cambiate un
pò di cose nella band, sono andati via i due
chitarristi, è tornato il vecchio cantante
e alla fine la formazione è composta da Klauz,
Vinnie Violence, e dai pilastri Davy Damage, Eric
Blakk e Andy Starr.
Anche le sonorità hanno avuto
un notevole cambio, dimenticate la vena yankee hard
rock di "Ticket Outta Here" perchè
i nuovi Starry Eyes miscelano con buoni risultati
il nuovo power pop con il bubblegum glam punk dei
primi anni 90, un minestrone composto da MARVELOUS
3, QUEENY BLAST POP e se
vogliamo da SAMANTHA 7 e SOHO
ROSES.
Si parte in quarta con "The Shit People"
e tutto d'un tratto rieccomi catapultato indietro
di 10 anni, quando impazzivo per gruppi come HEART
THROB MOB e TRYX. La seguente
"Victim of Circumstance" è più
tranquilla e sorniona riportandomi alla mente il BUTCH
WALKER solista, mentre con "Glitter
Power" si ritorna ancora indietro negli anni.
"Perfect Popstar" con quei
coretti bastardi potrebbero sembrare i BABYSITTERS
versione 2004, e con mia sorpresa ecco arrivare la
nuova versione di "U & I", quasi irriconoscibile
in questa nuova veste power pop, ma nostalgicamente
rimango legato alla precedente edizione e la hidden
track "Erikk Blakk", un divertente e sguaiato
bubblegum glam con un ritornello che si attacca all'orecchio
e non si scolla più... Che dire, sono davvero
contento del loro ritorno!
Moreno Lissoni
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www.blackginangels.com
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BLACK GIN ANGELS
"Rock
'N' Roll Gangsters"
Self Produced - 2004
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Dopo l'ep "Shoot It All",
in cui la direzione sonora era orientata verso i Seventies,
non sapevo decidermi se il loro approccio settantiano
mi piaceva oppure no, ma poi, dopo averli visti dal
vivo ogni mio dubbio è svanito e ho capito
che questi 4 rocker torinesi mi piacciono parecchio!
"Rock 'N' Roll Gangsters" riconferma le
buone impressioni avute da sotto il palco, una band
in forma che punta il proprio indirizzo musicale verso
sonorità stradaiole di fine anni 80 e già
dal'iniziale title track possiamo renderci conto che
"Appetite For Destruction" fa di
certo parte del loro background musicale.
"James Dean" e "Lucille"
hanno un gran bel tiro, ma mancano di quella ruffianeria
che contraddistingue l'opener, mentre il ballatone
"Free Like An Angel" segue per filo e per
segno i classici del genere, con intro per sola voce
e piano per poi aprirsi nello struggende crescendo...
15 anni fa sarebbe stato un hit sicuro, ora è
un pò troppo stereotipato come pezzo, ma ugualmente
piacevole.
A chiudere l'Ep troviamo 2 brani già presenti
sul passato CD e cioè "RnR Train"
che, insieme a "Rock'n'Roll Gangster" è
la mia traccia preferita e "Shoot It All",
altra song che potrebbe essere benissimo stata partorita
da qualche L.A. band negli anni 80.
Bella prova questa dei torinesi Black Gin Angels che
si confermano come una delle più promettenti
realtà italiane in ambito street rock.
Moreno Lissoni
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www.shinjukucactus.com
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SHINJUKU CACTUS
"Untitle…"
Self Produced- 2004
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I quattro giapponesi che hanno sfornato
il loro secondo demo-cd sono pazzi da legare, sono
follemente innamorati del rock metal anni ottanta
e sono allucinati dalla loro stessa egocentricità.
Simpatici e tenaci, non posso che ringraziarli per
la loro solita fiscalità, rappresentata dal
loro “pacchetto” che mi hanno gelosamente
riservato, completato da foto, poster a colori, materiale
cartaceo, ovviamente il cd e tutte le informazioni
che uno dovrebbe avere riguardo alla loro carriera.
Già un anno fa li misi sulle
pagine di Slam! e oggi non posso certo pensare di
evitare di dargli spazio. Se non fosse per la loro
simpatica fottutaggine cerebrale che li rende così
forti ai miei occhi, probabilmente li boccerei in
partenza poiché i loro brani sono sì
grezzi e rockettari al punto giusto ma sono abbastanza
insipidi.
Mi spiego.
Sono tre i brani presenti in questo demo, “Drivin’
Soul”, “Burrnin’ me away”
(scritto volutamente con due “r”…che
sia un tributo voluto al magazine Burrrn? /ndr) e
“Darkside Outlaw”. Un quarto d’ora
semplice e scanzonato che fa sorridere e anche esaltare
in certi punti ma, la registrazione casalinga, non
ne esalta i contorni tipici delle produzioni che inseguono.
Il vocalist Kent appare sempre in forma smagliante
ma il suo cantato, un mix tra Jim Morrison,
David Bowie e Billy Idol,
lo fanno scimmiottare un po’ troppo dietro ai
microfoni rendendolo inascoltabile per tempi più
lunghi. La parte ritmica è affiatata e nonostante
ci siano stati dei cambiamenti nella line-up, il sound
giunge poderoso e ben sorretto dalle potenzialità
dei musicisti.
Jimmy East firma come sempre parte della musica aiutato
dalla sua sei corde, Kay Stonez, che sostituisce Shinni
Shinnii, sa come usare il proprio basso mentre la
batteria, affidata al nuovo entrato Akki Akkii (al
posto di Ezzy U /ndr), sa il fatto suo e irrompe spesso
e volentieri dando un tocco forse troppo punk a tutti
i brani.
Heavy Rock d’altri tempi, goliardico,
diretto e semplice ma assolutamente divertente. La
traccia “Darkside Outlaw” appare troppo
speed per il contesto ma d’altronde loro stessi
si definiscono una band che fa “Hard Rock, Heavy
Metal, Punk, Pop and everything you want!”…visitate
il loro sito per rendervi conto di come siano completamente
fusi di testa. Il rock n roll è anche questo.
Marco Paracchini
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www.secretheroes.com
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SECRET HEROES
"Loose,
High & Free"
Rockparade Records - 2004
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Questo "Loose, High & Free"
è uno di quei dischi dove arrivi alla fine
e dici: "Hmmm... ma questi chi cazzo mi ricordano?!?!"
e rimani li come un bacco a guardare i cd che ti circondano
cercando di capire a chi assomigliano... detto questo
potrete ben immaginare che questi 4 musicisti non
primeggiano per originalità, ma con ciò
non intendo neanche dire che questo loro esordio discografico
sia da buttare anzi, farà la felicità
degli amanti dell'hard rock continentale per certi
passaggi simili a THIN LIZZY e
SCORPIONS.
"Eternal Nights" viene introdotta
dal riffone di Ryan Heart, songwriter e membro fondatore
della band, che insieme a Fred Carson, Lydia LaBelle
e Volker Meyer va a formare questa band anglo/tedesca
e che ha il pregio di produrre un album piacevole
supportato da belle tracce come "Highway Runner",
"Maybe Tomorrow", "Get Laid (If You're
Feellin' Like It)" e "Straight On".
...Vale la pena dare un'ascoltata a questo CD, io
nel frattempo continuo a pensare a chi mi ricordano...
Moreno Lissoni
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www.rebelrebel.org
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REBEL REBEL
"Explode
Into Space"
FTW/MK Ultra Records - 2003
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Ricevo un'email dal chitarrista Teddy
Heavens che mi chiede se sono interessato al loro
ultimo CD e all'improvviso i miei ricordi si fiondano
alla seconda metà degli anni 90, alle interviste
e recensioni di questa band sulle pagine di
Leather Boyz e Trash N' Crash.
Subito dopo sorrido ripensando a tutta la scena (parola
grossa chiamarla così) di quel periodo, quando
ci dovevamo accontentare delle poverissime autoproduzioni
di gruppi come Guttersluts e quelle
della Perris o Delinquent Records, ma vedendo il lato
positivo di quegli anni ricordo molto volentieri i
tour di Hollywood Teasze e 69
Eyes, il Summer Drag, i primi collaboratori
di SLAM! come Simone Parato, gli scambi di cassette
con Mr. Morrone, Gaetano Fezza o Federico Martinelli
e le cult band come Trash Brats,
Revlon Red, Undercover Slut
o... Aaron Kristo e appunto questi
Rebel Rebel!
E' impossibile per il sottoscritto
tener separati questi 4 pazzi con le cose appena elencate
e solo per i bei ricordi che mi fa venire alla mente
questo nome, potrei promuove questo CD senza neanche
ascoltarlo, ma sicuramente i più giovani di
voi non sanno neanche di cosa stia parlando e allora
eccovi qui un pò di storia...
I Rebel Rebel nascono a Los Angeles nel 1990 combinando
elementi sonori e look che passano tra elettronica,
punk e glam risultando una sorta di Sigue
Sigue Sputnik imbastarditi con i Plasmatics
e i Sex Pistols, ma con nelle vene
Kiss, Alice Cooper
e Jane's Addiction rendendo così
perfetto l'aggettivo che si portano dietro di "cybershockrock"!
Dopo 3 demo e 2 cd rieccoli tornare
più carichi che mai con questo "Explode
Into Space", 13 tracce che farebbero persino
smettere il Dr. Gonzo di assumere sostanze stupefacenti,
prodotte da Brian Kehew (Henry Rollins,
The Ramones, Alice Cooper,
Air) le canzoni contenute in questo
disco sarebbero perfette per la colonna sonora di
qualche film di fantascienza di serie B dove primeggiano
"Neophilia", "Summer Of Sex" e
"We Are the Future".
Curiosità di questo CD è che le tre
canzoni citate vengono riproposte con il cantato in
spagnolo più una quarta traccia, "Wild
Woman" ripresa dal loro ultimo album "The
Bible Of The 21St Century".
Moreno Lissoni
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www.lowemotor.com
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LOWEMOTOR CORPORATION
"Saturnalia"
Spinefarm Records - 2004
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Esordio discografico per questa band
scandinava guidata dalla sensuale Claudia Carnal che
potete ammirare in tutto il suo splendore nella foto
di copertina. Ma siccome dobbiamo parlare di musica
andiamo dunque ad esaminare le 11 tracce che compongono
questo interessante debut cd, che arriva dopo un paio
di singoli pubblicati l'anno scorso.
Non è semplice dare una definizione del sound
di Saturnalia, anche se più di una volta mi
sono venuti in mente i Type O Negative
più "allegri" , forse per i suoni
di tastiera di Joel Paranova, autore tra l'altro di
tutti i pezzi.
La nostra bella Claudia canta davvero
niente male... aggressiva ma melodica allo stesso
tempo, riuscendo a convincere soprattutto nei due
sopracitati singoli "Soul of Pagan" e "Love
Me", ma fornendo comunque una prestazione di
tutto rispetto per tutta la durata del cd. Altri pezzi
che voglio segnalare sono l'opener "Flyin'g",
la Type O Negative-oriented "Tonight",
la sbarazzina "Gibson Girl" e la melodica
"Child Of Lies".
Da segnalare l'ottima produzione a cura di TT Oksala,
già visto al lavoro con HIM
e To/Die/For e la presenza ai cori
nei due singoli proprio di Ville Valo degli HIM.
Federico Martinelli
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www.boozed-rocks.com
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BOOZED
"Drunk
n DangerousLet's Spend The Night Together"
Promo CD - 2003
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Ragazzi che bel ep! Già dall'
allettante titolo si capisce la direzione musicale
di questo giovanissimo quintetto tedesco formatosi
nell'agosto 2001 quando i "ragazzi" avevano
un'età media tra i 15/16 anni (gulp!). Invece
qui si suona col piglio di veterani intrisi di rock
n roll, influenze palpabili da HELLACOPTERS,
ZZ TOP e MOTORHEAD.
Da notare la voce sorprendentemente alcoolicissima
di Markus... considerata la giovane età! Tornando
a monte: tre potenti pezzi in studio risalenti al
2002 tra i quali spicca "Wannabe Victim"
più due tracks live ("Outer my ass"
e "Healing hands") del 2001 che sprizzano
talento e cattiveria al 100%. Non c' è molto
da dire, da questi giovincelli incazzati ci si può
solo aspettare grandi cose!
Michy "Uzy"
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by Slam! Production® 2001/2007
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