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JUNKYARD
Cathouse, Hollywood, 5 giugno 2001
Quando
si dice essere nel posto giusto al momento giusto... mi aggiravo
tra i negozi di dischi di Melrose un caldo pomeriggio di giugno
quando un flyer attira la mia attenzione... torna il club che
ha creato la scena... CATHOUSE !!
Per chi ama le sonorità street-glam il Cathouse è come S. Siro... la scala del R'n'R, il club che più di ogni altro incarna l'essenza della scena losangelina fino al 1993. FASTER PUSSYCAT, GUNS'N'ROSES, ALICE COOPER erano di casa.
Il nuovo CATHOUSE non è più nel cuore di Hollywood, ma al 5657 di Melrose, zona comunque facilmente raggiungibile in macchina e come recitava il flyer di capacità limitata..
Infatti lo potrei paragonare al Garage Prego di Milano, con un palco leggermente più piccolo ma con ben 3 bar e parcheggio per le Harley... numerose fin dal mio arrivo verso le 22.00.
L'atmosfera è quella del grande evento, il locale si riempie alla svelta e a giudicare dall'età media dei convenuti ci sono quasi tutti i vecchi afcionados del club... poche le facce sbarbate e bariste che sembrano uscire direttamente da qualche Strip bar del Sunset...
Inganniamo l'attesa fino alle 22.45 circa ascoltando le proposte del DJ... Bang Tango, Poison, Cinderella, Faster Pussycat... ok, questo posto mi piace..!!!
A fare gli onori di casa è ovviamente RIKI RACHTMAN, il famoso Vj di MTV dei tempi d'oro e fondatore del club insieme a Taime Down nel lontano 1986.
Finally
the Rock has come back to Hollywood, questo il succo del suo
discorso, accolto con entusiasmo da tutti i presenti desiderosi
di far parte di nuovo di quella scena....
Premesso che sul flyer in mio possesso non era specificato il nome della band che avrebbe inaugurato il nuovo CATHOUSE, intorno alle 23 sale sul palco una band che ha legato il suo nome a quello del club fin dagli albori... JUNKYARD!!!
Spariti dalle scene da almeno 6-7 anni, questo è a quanto ho capito il loro primo concerto dopo tutti questi anni... e quale migliore occasione per un ritorno in grande stile.
Eh sì, perché nell'ora e venti a loro disposizione i JUNKYARD ci regalano un concerto che difficilmente potremo scordare.
"TEXAS", "MISERY LOVES COMPANY" e ovviamente "HOLLYWOOD" vengono suonate con una carica impressionante... la temperatura si alza notevolmente, grazie anche a numerose birre che compaiono sia sul palco che sotto... La voce di David Roach è sempre quella... sporca, vissuta e totalmente R'n'R !!!
I nostri sembrano divertirsi non poco e salutano i presenti con un occhio di riguardo per i motociclisti, davvero numerosi (alla fine conterto almeno una trentina di Harley nel parcheggio ).
Dopo circa un'ora di show la band lascia il palco visibilmente contenta, e vi rientra per le ultime due bordate della serata, la bellissima "HANDS OFF", vero cavallo di battaglia dei JUNKYARD e una infuocata versione di "WHOLE LOTTA ROSIE" di marca AC/DC.
Dopo lo show ho avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con un simpaticissimo David Roach, che mi ha confermato l'intenzione della band di tornare con un nuovo disco... forse.
Intanto godiamoci questa grande serata di R'n'R e dirigiamoci verso il Burger King più vicino....
AMERICAN PEARL
Pretty Ugly Club, Hollywood 6 giugno 2001
Ancora
carico di adrenalina per il concerto della sera precedente mi
reco al Pretty Ugly Club per assistere al concerto di
una delle nuove band che gli States ci hanno regalato negli
ultimi tempi... AMERICAN PEARL.
Il locale si trova sul Santa Monica ma distante dalle spiagge, e normalmente si chiama Dragonfly ma il mercoledì viene preso in gestione da quella volpe di Taime Down, cantante dei riformati FASTER PUSSYCAT e trasformato in un R'n'R club a tutti gli effetti.
Arrivo verso le 22.30 e sul palco si alternano le 3 bands di supporto, in attesa che il locale si riempia per gli headliners.
L'atmosfera è molto particolare, soprattutto perché dal soffitto scendono dei nastrini colorati che danno tanto un'aria di carnevale... mah!!
L'attesa dura fino a 15 minuti dopo la mezzanotte quando sulle note di "CALIFORNIA" irrompono on stage i quattro loschi figuri tatuati e subito ci si accorge di una novità: non c'é il chitarrista solista Kevin Quinn, sostituito da un giapponese dalla chioma rossa, che in quanto a tatuaggi non sfigura con gli altri.
Forti di un album tra le migliori cose uscite lo scorso anno e di un suono potente e cristallino, gli AMERICAN PEARL ci deliziano con 50 minuti di puro ROCK americano, suonando quasi per intero il debut album e non risentendo più di tanto del cambio di line-up.
Lo show è incentrato sulla carismatica figura di Kevin Roentgen, cantante in possesso di una voce strepitosa e di un carisma notevole, anche se tra una canzone e l'altra non è che ci sia questo dialogo con il pubblico, preferendo la band sparare tutte le proprie cartucce una dietro l'altra.
E allora ecco "AUTOMATIC", "UNDERGROUND", "FREE YOU MIND" e una bellissima versione di "GIVEAWAY", probabilmente l'apice dello show.
Attendiamo la band al secondo album, le premesse per un grande lavoro ci sono... e adesso via al Burger King !!!!
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