From Hollywood, California, Please Welcome
L.A. GUNS
Eccomi finalmente per la prima volta nei camerini del Nottingham Rock City, un nuovo grande passo da superinviata, e chi mi guida e' nientemeno che lui, Phil Lewis! Ancora in forma, non c'e' che dire. Il viso piu' maturo ci ricorda che siamo davanti a uno dei nostri vecchi miti, con piu' esperienza ma speriamo ancora lo stesso entusiasmo. Gli occhi sono proprio quelle due meravigliose perle violacee che altri mi avevano descritto, profondi e cristallini.
Siamo in attesa anche di Steve Riley, ma ci dicono che abbiamo venti minuti, quindi inizio subito.
Ciao
Phil! Che bello, finalmente una vera reunion dagli 80, con la
line-up originale (quasi) al completo e un autentico nuovo album
pubblicato. Come siete arrivati a questa decisione?
Phil: Io ho lasciato la band per un po' nel 1992, ho avuto un bambino... una figlia, per l'esattezza, e ho voluto spendere il primo anno con lei invece di essere lontano tutto il tempo. Ed era all'incirca lo stesso periodo in cui la band puntava a seguire direzioni differenti, molto differenti. Tracii voleva essere i Pantera e io volevo essere Oasis, e non eravamo nessuno di questi due nomi. Cosi ho lasciato la band, ho abbandonato la scena musicale, mi sono sistemato, ho trovato un lavoro regolare, ero un bravo papa'... Ho fatto questo per circa 4 anni e poi ho praticamente rotto con la madre, lei e' andata a vivere in un altro Stato, e' tornata in Texas. Io stavo cercando di adattarmi... Avevo ancora il mio lavoro regolare alla Fox, ero un ingegnere del suono, mi piaceva, andava bene allora. E ancora suonavo nei weekends, e durante quel periodo avevo il mio studio di registrazione e ho fatto il mio album solista "More Purple Than Black"... mia figlia canta su quell'album!
Quanti anni ha ora?
Phil: Ora ne ha 9. E come ho detto suonavo questi gigs nei weekend e Tracii si e' fatto vedere. E ha continuato a venire e voleva salire e suonare, cosi l'ha fatto, e subito c'era quell'alchimia, c'era davvero una buona alchimia tra noi... Io penso ci fosse molta frustrazione alla fine degli 80- primi 90, eravamo in qualche modo forzati a diventare una band che in realta non eravamo, e avendo passato un tempo considerevole lontani l'uno dall'altro e' diventato ovvio cosa gli LA Guns erano per i nostri fans e cosa dovrebbero essere: e non era Pantera, e non era Oasis. Semplicemente LA Guns, da qualche parte a meta' tra i due. IL primo progetto che abbiamo realizzato e' stato ri-registrare alcuna vecchia musica ed e' andato molto bene, e abbiamo avuto l'opportunita' di scrivere alcuni pezzi nuovi, non l'intero album, forse quattro canzoni allora. E mi e' piaciuto come suonavano: erano davvero scritte molto LA Guns style, ma piu' mature, piu' economiche, piu' dirette. Cosi quando abbiamo avuto la possibilita' di registrare l'intero album e' stato bello, come se non ci fossimo mai separati, ci siamo divertiti un sacco a registrarlo, ed eravamo davvero sorpresi di come suonasse bene alla fine e quanto rapidamente l'avessimo fatto, era davvero come... l'alchimia e' tornata!
Cosa e' successo a Kelly?
Phil: Kelly, la stessa cosa che e' successa a me e' successa a lui: ha semplicemente avuto una figlia, una bimba, e gli ho detto, tu non vuoi venire in tour ora, questo non e' il momento giusto per te per essere in una band, e' tempo per te di essere un padre. Puoi tornare ogni volta che vorrai, ma non ti perdere questo momento, e' molto molto importante. E lui e' stato d'accordo.
Cosi avete trovato Muddy...
Phil: Si, Muddy va bene. E' stato nella scena musicale, la stessa scena di LA dove noi siamo stati per molto tempo, e si e' inserito molto bene nella band, e la cosa piu' importante e' che con Muddy e Tracii io sono il piu' alto nella band... a parte lui (indicando Steve Riley che nel frattempo ci ha raggiunto, ndr) se si alza in piedi, ma lui sta seduto, quindi non conta!
Sei
stato nei Filthy Lucre con Steve Dior, che fine ha fatto lui ora?
Phil: Beh, era davvero frustrato con la musica. E' diventato un artista, un decoratore di vetri di grande successo, sai, tipo qualcuno che dipinge, interni, e' molto molto molto bravo in questo. E ha fatto cose di gran lunga migliori che avrebbe potuto fare come musicista.
Come e' stato lavorare con Gilby Clarke come produttore?
Phil: E' stato buono. Voglio dire, non ha fatto molto, praticamente ha solo registrato, non c'era bisogno di fare molto di piu'. Ma e' stato molto efficiente, penso che ha tirato fuori da noi il suono migliore. Noi non abbiamo realmente bisogno di un produttore che sia come un caposquadra, un "allenatore", non ne abbiamo bisogno, davvero, cosi avevamo bisogno di qualcuno che producesse e registrasse l'album, perche' avevamo gia' deciso quali canzoni avremmo usato e come sarebbe suonato prima ancora di andare in studio, quindi era buono avere qualcuno che non cercasse di essere "l'allenatore" e l'abbiamo apprezzato.
Perche' vi siete affidati di nuovo Maxine Miller per la copertina?
Phil: Abbiamo cercato di consultare altre persone, ed e' un concetto semplice, uomo sulla luna, e tutti venivano fuori con le piu' ridicole e stupide idee, gente che l'etichetta ci aveva consigliato. Abbiamo avuto una breve conversazione telefonica con Maxine e lei ha subito capito il concetto, lei agisce e pensa come i nostri fans e questa doveva essere un'associazione visiva alla nostra musica, era davvero un album su noi tornati alle nostre radici e tornati ad essere gli LA Guns che la gente conosce e vuole. Io credo che lei abbia giocato un ruolo importante anche in questo.
"Man On The Moon": alcune canzoni sono puro vecchio LA Guns style, altre sono un po' differenti. Vi siete ispirati solo a cose vecchie o avete ascoltato qualcosa di recente prima di scrivere?
Phil: No, era davvero ispirato ai primi LA Guns, era molto importante per noi venire fuori con un disco con il quale la gente che ascolta la band avrebbe subito detto "Oh si, questi sono gli LA Guns", molto chiaramente il nostro stile, era davvero importante fare quesot. Alcune canzoni sono un po' diverse suppongo, "Beautiful" e' una di quelle, un po naif. Ma e' una canzone che ha raggiunto una certa popolarita', il pubblico ci chiede di tornare sul palco per suonare quella canzone. Ma non e' una tipica LA Guns song.
Pensi che le "tipiche LA Guns songs", il rock'n'roll insomma, possano tornare?
Phil: Non lo so e non m'interessa!
Steve: I non credo niente possa tornare grande come allora. Se qualcosa funziona funziona, ma sperare che una canzone come "Beautiful" possa farcela... e' difficile, perche' radio e tv ancora non trasmettono rock. Ma a noi piace fare cio' che facciamo ora, c'e' meno pressione.
Chi decide cosa vendera' l'anno prossimo, MTV, le bands, le etichette...?
Steve: Sai, MTV ha abbandonato tutti noi comunque. Fare un video oggi costa qualcosa come 50.000 dollari. E' assolutamente ridicolo. Noi non la vediamo piu' come allora. Spendere 50.000 dollari per un breve video che sara' trasmesso forse una volta a notte fonda, non ha senso!
C'e' niente che ti piaccia nella scena rock di oggi?
Steve: C'e' molto che mi piace, sai, i 90, tutta la roba di Seattle, lo amavo, penso che quello che e' uscito da Seattle era davvero buono. Oggi... io non sono un fan del rap rock, non ne vado pazzo, ma c'e' ancora un suono rock in esso.
Qual'e' l'ultimo CD che hai comprato?
Steve: Oh shit... Contemporaneo, vuoi dire? Quando io compro un cd vado sempre per i classici, 60 e 70, quel tipo di rock. Tendo sempre ad andare indietro a cose che posso trovare d'ispirazione, sai, io trovo ancora ispirazione da pezzi dei 60 e 70.
E
tu Phil?
Phil: Rammstein! Ma sai, mi piace, penso sia divertente, ma non spingerei mai noi verso quella direzione di certo...
Lo spero bene! 90-qualcosa, in un intervista Tracii dice, parlando dei Cheap Trick, "come loro noi siamo la terza band preferita di tutti. Non dobbiamo preoccuparci, ce la faremo da soli, non dipenderemo da una cosi rapida ascesa che potremmo poi cadere". Oggi i Cheap Trick sono ancora li, voi siete ancora li, Guns'n'Roses per fare un nome non sembrano farcela. Pensi che Tracii avesse ragione?
Phil: Tracii aveva ragione a dire questo perche Tracii era quello coinvolto nella scrittura di "Appetite For Destruction". La gente non se ne rende conto, lui ha giocato un ruolo davvero enorme nella creazione di quel disco ed e' il loro unico buon album! Voglio dire, andiamo, "The Spaghetti Incident"... tutta immondizia dopo quello! "Appetite" e' forse l'album del Decennio, e' probabilmente il migliore rock album degli 80, e questo a Tracii no nlo toglie nessuno... So che questo non risponde alla tua domanda ma... Cheap Trick e' una band che... Sai cosa mi piace nei Cheap Trick e mi piace negli LA Guns? La cosa che abbiamo in comune e' che non siamo uni-dimensionali, una band che ti da' un chiaro esempio di band a una dimensione sono gli AC/DC, buone canzoni, grandi, ma sono tutte pressappoco la stessa cosa. Noi non siamo mai stati cosi', mai stati a una sola dimensione, noi possiamo essere rock, blues, country... "The Ballad Of Jayne" e' una specie di pezzo country. E per me questo significa essere musicisti. Ed e' molto piu soddisfacente che usare sempre il solito "trucco".
Come sai quest'intervista e' per l'Italia, e il vostro tour non prevede di toccare il nostro Paese per questa volta...
Phil: Mi dispiace davvero, volevamo andare ma stiamo progettando di tornare nella prima parte del prossimo anno.
Suppongo sia principalmente per ragioni economiche, visto che suonare in Europa non e' mai stato un buon affare per una band americana...
Phil: Giusto.
...Pensi ancora valga la pena di venire fin qui per suonare in Europa? So che non ci fate molti soldi sopra.
Phil: Beh, sai, abbiamo girato l'America in lungo e in largo cosi tante volte, anche da quando siamo tornati insieme, ho perso il conto di quante volte abbiamo girato il Paese, quindi e' piacevole uscirne e andare invece da qualche altra parte ogni tanto, e finche' non ci rimettiamo lo faremo, questo e' il punto, non possiamo permetterci di perderci soldi, ma se la casa discografica vuole darci un supporto per venire qui a suonare anche questo andrebbe benissimo. Non l'hanno fatto, non ci hanno dato nessuna occasione di supporto anche in questo tour, ma noi prendiamo il nostro tempo e veniamo lo stesso, e vediamo come va.
Cosa
ne pensi di quanto e' successo a New York?
Phil: E' la cosa piu' triste e surreale, non ho mai visto niente di simile, ma qualcosa di buono ne e' venuto fuori: il clima culturale in America prima che questo succedesse stava regredendo sempre piu', e stavamo diventando sempre piu' isolati e ostili l'uno verso l'altro. Quando la tragedia e' accaduta, tutto questo e' scomparso. La gente ha capito che siamo semplicemente tutti vulnerabili allo stesso modo.
C'e' nessuna vostra canzone che dedicheresti a quest'evento?
Phil: Abbiamo una canzone che e' piu' che altro un pezzo contro il suicidio, "Long Time Dead", e parla di andare avanti e godersi la vita, perche' quando sei andato sei andato. Non e' davvero un tributo a quanto accaduto, ma invita la gente ad apprezzare cio' che ha, perche' e' possibile che le cose cambino un giorno.
Stavo guardando la notte scorsa "Tribute To Heroes", show per le vittime dell'atto terroristico. La musica ha sempre rivestito un grosso ruolo nelle cause umanitarie, da "We Are The World" a quest'ultimo caso. Pensate sia solo questione di raccogliere fondi o la musica ha davvero il potere di diffondere un messaggio?
Steve: Si, puo' farlo. In certe situazioni aiuta dimostrare solidarieta', non so esattamente in che modo ma aiuta. Ma questa situazione che si e' verificata a New York, e' qualcosa che penso ci porteremo sempre dentro, porteremo sempre dentro la paura, continueremo a domandarci il perche' di un atto terroristico e perche' proprio a noi. E porteremo sempre con noi la paura, perche' una atto terroristico potrebbe accadere ancora proprio adesso. Chiunque potrebbe costruire una bomba a chiodi oggi.
Sulle tristi note dei tragici eventi americani, chiudiamo l'intervista, il nostro tempo e' scaduto e siamo in ritardo con lo show. Chiuso il registratore, la conversazione verge sulla "buca" dei Faster Pussycat. Taime Downe non ha voluto prendere l'aereo, e come dice Phil non c'e' niente che puoi obiettare alla paura, non puoi costringere nessuno, anche se hanno cercato di convincerlo in ogni modo. In realta' volare non e' mai stato piu' sicuro, con i rigidi controlli ora in atto, dicono Phil e Steve, ma la paura non e' razionale, e in nome di tutte le nostre paure perdoniamo Taime, tanto io me lo vedo a LA a novembre e vi riporto tutto! Ci diamo appuntamento a dopo lo show e ci salutiamo. Saluto anche la superinviata e do' il benvenuto alla Ultra', pregustando mentalmente il suono live di tanti gioielli ottanta che finora ho ascoltato solo su cd. Sta per iniziare un'altra magia, contro il tempo e contro Limp Bizkit, e sono pronta a testimoniare... Girate pagina e godetevi il live report, e insieme a me ringraziate Faye Blaylock, responsabile stampa e prima fan degli LA Guns, che ha reso tutto questo possibile.
|