Mi
giunge voce che le support bands sono piu' gothic che rock'n'roll,
decido quindi di temporeggiare al ristorante dietro l'angolo...
cioe' il Rainbow, per voi stranieri! L'inizio dello show
dei Faster Pussycat e' previsto per le 11.40. Io entro
al Key Club alle 11 col mio braccialetto backstage e
vado dritta nella cosiddetta "green room", dove non
vedo al momento Taime Downe ma trovo in compenso il neo
bassista degli LA Guns Muddy, che qui su Sunset e' un
po' ovunque, come il prezzemolo. La vittima designata e' Brent
Muscat, simpatico e disponibile come sempre, che considerato
il poco tempo a disposizione mi lascia il suo numero per futura
intervista. Missione compiuta, si torna di sopra per prendere
opportuna posizione fotografica.
Sono in prima fila, ancora in tempo per godermi il mio primo Miss Gazzarri Bikini Contest. Per i disinformati, Gazzarri (un altro italiano) era un personaggio di punta della rock scene locale quaggiu' in passato, ora e' morto, ma suo nipote ancora organizza questa serata mensile al Key Club usando il blasonato nome dello zio. Le Gazzarri's Night presentano sempre eccellenti bands della nostra era piu' nuove di supporto, e appunto una sfilata di tette e culi finti (si, ho scoperto che si possono siliconare anche quelli) per l'elezione della Miss Gazzarri.
Dopo lo shock delle prime chiappe pompate della mia vita, mi appresto finalmente a godermi i Faster Pussycat. Un grande telo nero copre l'ingresso sul palco dei sei membri della band, di cui possiamo vedere le sagome in controluce mentre note non ben identificate irrompono nell'aria. Ed ecco, i roadies strattonano via il telo, davanti a me l'ormai familiare immagine di Taime Downe in calze nere a rete, calze autoreggenti a strisce sovrapposte e attaccate ai bordi della maglia con spille da balia, stivali stringati in vernice nera, occhiali da sole neri; da notare, la maglietta e' quella dei Toilet Boys, che hanno suonato qui due giorni fa e io ho perso (sigh). Ancor piu' da notare, dalla schiena dell'eccentrico singer emergono un paio di ali di piume nere... Tutto appare, e suona, molto Newlydeads e poco Faster Pussycat fin qui, e tristemente scopro che il brano che non riuscivo a identificare e' nientemeno che "Bathroom wall", versione "Between the Valley of the Ultra Pussy"!
Brent, proprio davanti a me, e' bravo come sempre, e si presta di buon grado alle manifestazioni d'entusiasmo del pubblico delle prime file, strimpellando in ginocchio spesso sul ciglio del palco. Perdonate l'ignoranza ma non so molto sui nuovi membri. La band sembra comunque ottimamente amalgamata e si gode la festa. Nel frattempo, Taime si libera delle ali.
Si prosegue con "Where there's a whip there's a way", "Whorehouse", "Slip of the Tongue" , e io continuo a scattare foto. Ancora sono piu' coinvolta dalla presenza scenica che dalla musica; non e' proprio male, ma c'e' quel timbro goth che ancora non mi va molto giu'. E infatti, il prossimo pezzo e' tratto dall'ultima fatica dei Newlydeads "Dead End", il titolo e' "Sleeping Pill", che rende alquanto l'idea... Si torna ai F.P. con "Little Dove", almeno in teoria. "Submission" ci regala una performance semi-fetish, con Taime che prende per i capelli il bassista chinato tra le sue gambe, lo spinge giu', lo tira su... C'e' ancora "Supersonic" e poi Bum!! E' rock'n'roll!! Taime ci introduce una sexy blonde in jeans a vita bassa e perizoma in vista che inizia a "ballare" a mo' di stripper, e un mangiafuoco biondo a torso nudo, le note sono quelle di "Vain", e intendo quella originale, riconoscibile dalla prima vibrazione: il Key Club esplode. La bionda si tocca, simula un'orgasmo sul palco, il biondo mangia e sputa fiamme sopra la mia testa, Brent duetta col bassista mentre Taime si muove quasi meglio della bionda, pubblico femminile e maschile prossimi a raggiungere stato di climax. Ci siamo. Sono tornati i Faster Pussycat, e noi torniamo a godere!
Da
questo momento e' un crescendo di eccitazione generale, un grande
party come solo Hollywood puo' crearlo. Bando ai Newlydeads
e alla Valle dell'Ultra Passera, ecco "Don't change
that song", Brent e' di nuovo il ginocchio davanti a me
e un grappolo di affamate mani femminili accarezzano voluttuosamente
i pantaloni di pelle, tentano di andare su, Brent si rialza
e ora si avvicina a Taime, che prende anche lui per i capelli,
e si continua a ballare, e' ora di "Babylon". Downe
indossa una felpa rossa con cappuccio, che il bassista solleva
furtivamente da dietro mostrandoci un'appetitosa (almeno per
noi femminucce) porzione di sedere maschile non siliconato,
e vai Mister Gazzarri! E su queste energiche care vecchie note
i Faster Pussycat ci salutano per il momento. Ovviamente
vengono richiamati a gran voce, ed eccoli di nuovo sul palco
con l'unica ballad della serata, la bellissima "House Of
Pain", col pubblico che canta insieme a Taime. E finalmente,
non ci speravo proprio, le note familiari dell'originale "Bathroom
Wall" si diffondono tra le grida: allora lo sanno che questi
vecchi rockers non sono al Key Club per una serata goth!
Ma allora, perche' fare la Valle dell'Ultra Passera?
Spero di avere un'occasione di chiederlo ai diretti interessati,
uno in particolare. Mi godo gli ultimi fuochi, la chiusura e'
affidata a "Killed By". Fine.
Sono soddisfatta per meta', e la solita domanda ronza nella mia mente: se i nostri vecchi idoli, invece di tentare di adattarsi a Seattle, nu-metal e rap rock vari, fossero rimasti fedeli a se stessi, sarebbero scomparsi tutti questi anni, o avrebbero quantomeno mantenuto un rispettabile e fedele seguito? Mah. Chi puo' dirlo.
Per la cronaca, questa sera e' stato registrato l'ennesimo live album al Key Club, o almeno cosi doveva essere perche' il sound non era grandioso, e Taime e Brent erano difficilmente udibili in alcuni tratti. Vi faro' sapere come va. Per ora tutto quello che posso dirvi e'... se vedete un nuovo cd intitolato "Faster Pussycat-live at the Key Club" ascoltate solo la seconda parte!