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ENUFF Z'NUFF

UNA GIORNATA CON GLI ENUFF'Z NUFF!

Nottingham, UK, 12 maggio. Incredibilmente una settimana di sole da questa parte della Manica. Io e la mia amica Katia arriviamo al Rock City alle 4 del pomeriggio, in largo anticipo, e dopo una breve chiacchierata con Tom, manager degli EZN, siamo sedute in attesa del sound check e successiva intervista... quando lo vediamo tornare verso di noi con una domanda da parte di Donnie Vie: "Per caso una di voi sa stirare?". Qui, ridendo incredule, inizia la nostra avventura con i ragazzi!

Questa giornata ci provera' che per tutte le persone coinvolte in questo tour, membri della band per primi, il rock e' una passione e non un lavoro. Per questo anziche' riportarvi una semplice intervista ho optato per un "diario di bordo", per "presentarvi" integralmente e umanamente quattro puri amanti del rock e la loro simpatica squadra. Fatti, non parole.

Incontro subito Monaco fuori dal tour bus, e si parla dei suoi progetti solisti:
M: Hai ricevuto i miei CD?

Si, fantastico, è piaciuto sia a me sia al mio editore, e anche i miei amici hanno chiesto informazioni...
M: Era quello pop che ti ho mandato vero? Vuoi l'altro, quello piu duro? Ce l'ho qui con me

Oh si, per favore, sono troppo curiosa...
M: E' diverso, piu techno, sentilo e dimmi che ne pensi (mi consegna il CD dei Lowtek 3).

Ok. Allora, ti sono piaciuti gli Antiproduct?
M: Eccome! Trovo che la combinazione tra uomini e donne nella band sia ottima. Era tanto che non vedevo Alex... E Clare e' fantastica!

Tom ci chiama nel bus. Saluto Monaco per il momento, e ci sediamo per un drink e una chiacchierata. Scopriamo che il manager e' il primo fan degli Enuff, ha un altro lavoro e usa le sue ferie per fare questo. Ci racconta entusiasta dell'incontro con una ex segretaria dei Beatles, e di come la donna riveda John Lennon in Donnie Vie. Per chi non lo sapesse, i Beatles sono il Verbo per Chip e compagni. Si parla di dello scenario rock, di stampa, di viaggi, e infine Donnie arriva e ci accompagna nella loro stanza, dove ci aspettano la tavola da stiro e le camicie di scena.

Dal bagno esce anche Chip, tutti e due ci abbracciano e ringraziano calorosamente, offrono te' e biscotti, e io e Katia iniziamo a darci da fare col ferro. Si inizia a chiacchierare e a conoscersi meglio. Donnie soprattutto e' un mare in piena, una battuta dietro l'altra, fissandoti con i suoi grandi occhi blu. "Sei italiana allora... Anch'io ho origini italiane", e mi dice che una parte della sua famiglia si chiamava Parenti, e un'altra parte e' francese, da qui esce fuori quel "Vie". Si scusa per "suo fratello gemello Ronnie" che io ho incontrato una sera in un club di Londra in umore piu' festaiolo. "Lo conosci tu Ronnie?" chiedo scherzando a Chip. "Si, ma non mi piace. A me piacciono tutti, ma quel ragazzo proprio no!". Ricordo un album, "Chip and Donnie: Brothers": sono proprio loro, il piu' maturo fratello maggiore che affettuosamente riprende il piu' sbandato fratello minore.

Ricky, Monaco e Tom vengono a bussare: ora del sound-check. Al loro ritorno le camicie sono pronte. Altri ringraziamenti, e siamo ormai in atmosfera pre-show. La puoi respirare quando Tom viene ad annunciare gli orari, e i ragazzi scoprono delusi e increduli che hanno meno di un'ora e mezza, troppo poco; quando Chip inizia a firmare posters e Donnie ne ruba quattro, e sul retro di ognuno disegna veloce la caricatura di se', Chip, Monaco e Ricky... "Li voglio usare alla fine quando presento la band, e poi lanciarli al pubblico, che ne dici Chip?", "A me piace!", e rivolto a noi "che ne pensate, piacera' al pubblico?", "Io dico che e' una bella idea, anzi, ne faresti uno per me?", "Certamente, avrai il tuo con tutta la band!".

Chip va via e Donnie mi chiede di iniziare l'intervista, mentre continua con le sue caricature. Mi siedo con lui a terra e accendo il registratore. Lui diventa piu' serio, io anche, i nostri occhi sui disegni.

In questi anni avete cercato in ogni modo di far capire che, malgrado il look e quel vecchio tour con i Poison, gli EZN non sono glam, ma ora state per iniziare un nuovo tour proprio con i Poison...
D: Si... Sfortunamente, dopo tutti questi anni dobbiamo ancora prendere al volo opportunita' come queste. E' la migliore occasione per noi di raggiungere piu' gente, ricavare piu' soldi, avere lavoro assicurato. Noi preferiamo suonare nei club piuttosto che nelle grandi arene. Ci piace di piu' l'atmosfera. Non ci interessano i soldi, voglio dire, naturalmente servono per potersi permettere le cose che ci piacciono, ma non ci interessa averne troppi. Ci piace suonare in posti piccoli, raccolti, guardare in faccia le persone nel pubblico, sentirle vicine, incitarle una per una, e a volte unirci alla festa a fine concerto fino all'una, le due del mattino. Piu' e' piccolo il posto, piu' ci divertiamo. Pero' sai, ci sono le etichette, le radio, c'e' bisogno di raggiungere piu' gente, suonare in posti piu' grandi, come faremo in questo tour. Ci hanno accomunato ai Poison negli 80 per via del look, colorato, sgargiante, e delle belle facce, anche se la musica era diversa....Pero' i Poison ci piacciono, siamo ottimi amici, abbiamo gia' suonato insieme e ci siamo divertiti un sacco...

E cosa mi dici dei Warrant? Mi risulta che su Metal Sludge hai detto cose non proprio carine sul loro conto.
D: Ma io scherzavo. Questo ragazzo mi girava intorno facendomi questo tipo di domande, cosa pensi di questo e quello, non sembrava neanche un'intervista. Io specificavo che stavo scherzando, ma lui ha semplicemente pubblicato le mie risposte come stessi dicendo sul serio. I Warrant sono ok, io non ho niente contro Jani Lane.

Allora after-show party tutti insieme?
D: Se lui non mi odia....

Pensate di suonare in Italia dopo il Glam Slam Metal Jam?
D: Lo spero proprio! Sai che non dipende dalla band, ma a noi piacerebbe troppo venire in Italia.

Quali sono i rapporti con Vikki Foxx e Derek Frigo?
D: Non ha funzionato musicalmente tra noi, avevamo vedute diverse. Noi non ci trovavamo bene con loro e loro con noi probabilmente. Diciamo che... per Vikki i Motley Crue erano quello che per me sono i Beatles. Pero' non ci e' piaciuto il modo in cui Vikki ci ha lasciato. Ci erano arrivati piu' volte rumori su lui e Vince Neil, gli abbiamo chiesto piu' volte se era vero e lui ha sempre negato. Poi, ad album ultimato, l'abbiamo sentito dichiarare su MTV che stava per unirsi a Vince. L'abbiamo saputo cosi, dalla TV. E abbiamo dovuto improvvisamente fare a meno di lui e cancellarlo dalle foto di "Animals with human intelligence". Non e' stato corretto. Ora con Monaco e Ricky Parent ci troviamo bene comunque.

Cosa ne pensi dei progetti solisti di Monaco?
D: Non so, non ce ne rende molto partecipi.

A proposito di vostri ex chitarristi, ti sono piaciuti gli Antiproduct?
D: Si, sono molto particolari ma alcune cose mi sono piaciute molto.

Potrebbero funzionare negli USA?
D: Potrebbero. Alcune cose probabilmente funzionerebbero bene. Non ci scommetterei su pero', gli USA adesso stanno vivendo questo momento Nu-Metal. E poi ci sono troppe band in giro. Tutti prodotti di indagini di mercato, intervistano dieci ragazzini chiedendo cosa gli piacerebbe ascoltare e creano una nuova band. Alla fine escono troppi prodotti, non c'e' neanche abbastanza posto sugli scaffali dei negozi, e i rivenditori finiscono per accettare solo quelli di artisti conosciuti e di sicuro successo. Una volta era diverso, ora non basta che una band sia incredibile e i musicisti fenomenali.

E cosa ne pensi di tutte le vecchie band che stanno tornando fuori con nuovi album, Firehouse, Tesla, Cinderella...
D: Non penso avranno grande fortuna.

Parlami del vostro nuovo album....
D: Lo stiamo preparando, e so gia' che sara' quello di cui saro' piu' orgoglioso. Non so quando sara' pronto pero' con tutti questi impegni, anche perche' dobbiamo ancora trovargli una "casa". Stavolta vogliamo metterlo in mano di qualcuno che se ne prenda davvero cura, qualcuno che lo promuova in tutta Europa oltre che in America, cosi possiamo suonare anche da voi stavolta!

Accenno a Donnie il nome di qualche possibile etichetta, e lui subito chiama Chip. Prometto di fornire dettagli quanto prima, e i Fratelli mi dimostrano la stessa gratitudine ed entusiasmo di una band di adolescenti alle prime armi. Evviva! Nel frattempo l'intervistato serve il te', e ci prendiamo un break. Non gli piace fare interviste, e si vede. Mi propongono di continuare con Chip, ma ho fatto tutte le mie domande "classiche", e' ora di rilassarsi e tirare fuori l'anima di questi ragazzi. Iniziamo a chiacchierare amichevolmente senza registratore.

Si parla di bands che cambiano, genere e componenti. Poison con o senza CC, Guns'n'Roses con o senza Slash, Great White che continuano a sperimentare formazioni. Espongo la mia teoria (beh, l'ho fatta mia da Jack Russell, ma la trovo incredibilmente sensata!): in ogni band ci sono due membri, due "fratelli", che non possono essere sostituiti, senza i quali la band non sarebbe piu' la stessa. Donnie si gira serio verso di me: "secondo te noi siamo cambiati?", "non vi ho mai visto prima dal vivo, ma musicalmente no, maturati ma non cambiati", "Davvero? Anche senza Vikki e Derek?", "Tu e Chip siete i Fratelli negli EZN, Donnie". Ancora con l'entusiasmo di un adolescente, Donnie si gira verso Chip: "Hai sentito? Siamo sempre gli stessi, anche senza Vikki e Derek!". E ormai carico, mi racconta anche lui dell'episodio della segretaria dei Beatles, poi mi racconta di quando leggeva un'intervista sul Rolling Stone a Steven Tyler, e Steven lo definiva una delle migliori voci in circolazione, e lui ancora una volta a gridare "Chip, Chip, siamo sul Rolling Stone, siamo sul Rolling Stone ti dico!", e di quando i Kiss hanno incluso gli Enuff'Z'Nuff in un elenco di loro bands preferite.... "Queste sono le cose che contano per me, non i soldi. Queste sono le cose che mi fanno sentire bene, che mi fanno felice. Per me e' il massimo!".

E' ora di andare. Donnie, Chip e Tom si assicurano che io e Katia siamo provviste di pass e ci danno appuntamento a dopo lo show sul tour bus. Ho il pass di Donnie momentaneamente, con due figurine in rilievo dei Beatles attaccate sui due lati. Un paio di foto con Tom, e ci piazziamo sotto al palco. Donnie eseguira' "Jealous Guy" al piano, ma niente "Fly High Michelle": e' legata ad una dolorosa esperienza personale e detesta cantarla, quindi non chiedetela come bis quando suoneranno in Italia ok? Lancio dei poster-caricatura nel finale, il pubblico li richiama, Donnie esce per dire che loro vorrebbero suonare di piu', ma non glielo permettono, quindi con grande dispiacere saluta e benedice tutti. Quando ci rivediamo fuori, mi spiega inc***ato nero che hanno suonato due canzoni in piu' di quelle consentite, e quelli del Rock City sono andati dietro a dirgli a brutto muso di chiudere, per cui non ha intenzione di rimetter piede dentro o finirebbe male. "Era bello pero', a me e' piaciuto piu' di quello di Londra" dico io, "Dici? A me quello di Londra e' piaciuto di piu', sento di aver dato di piu' la, forse perche' era piu' piccolo". Va' a farsi una doccia, arriva Chip. Si siede con noi, abbassa le luci, non sta bene, si sta portando dietro una brutta influenza da giorni.

"Ci hanno detto che avremmo potuto cancellare lo show di domani, visto che anche Donnie ha problemi con la voce, ma non ci pensiamo neanche. Questa gente ci ha aspettato per quattro anni. E noi dobbiamo dare il meglio. Stasera non ci siamo riusciti, per questo ora andro' subito a dormire e spero tutti facciano lo stesso". "Chip, ti assicuro che e' andato bene, il pubblico era contento. Qui non siamo in America, non capita spesso di vedere un concerto rock, questa e' gia' di per se' una grande cosa". "E' stato troppo breve anche". "Qui e' normale, l'unico che ho visto suonare per piu' di due ore di recente e' stato Bon Jovi a Wembley". "Noi normalmente suoniamo almeno due ore!". "Allora dovrete tornare, e anche in Italia stavolta!". "Non vedo l'ora! Ma dovro' stare attento alle ragazze italiane, sono tutte cosi belle!". Mentre parla, Chip sta cercando di riempire una carta che gli hanno portato: e' l'elenco dei pezzi della serata. La scaletta. Non ricorda, chiede a noi. Un po' ciascuno, riusciamo a mettere insieme in ordine sparso la maggior parte dei pezzi eseguiti... Dopo tutto quello che vi ho raccontato vi stupisce davvero che li decidano li per li? Spero di no! A proposito Chip, sai quale ci siamo scordati? Mary Ann Lost Her Baby. Adesso ci dovrebbero essere tutte, che ne dici?

Tutti a nanna ora, rimaniamo io, Katia, Tom, il simpaticissimo Chop driver del tour bus, Monaco, un paio di ragazzi e di ragazze, a guardare video sui divanetti del piano superiore. Ci hanno chiesto di seguirli per l'ultimo show, ma non possiamo e verso le 6 del mattino ci dirigiamo verso la stazione di Nottingham. Il mio appuntamento con Donnie, Chip, Monaco, Ricky e Tom e' in Texas tra un paio di settimane. Per ora, mi rimangono un po' di foto, biglietti da visita, un pass All Access e la mia caricatura degli EZN. E soprattutto, dei nuovi amici e il ricordo di un gran bel sabato fuori Londra. La melodia di "Jealous Guy" mi culla, chino la testa e mi addormento, sfinita ma felice, sul treno che mi riporta a casa.

by Cristina Massei

CRUEL INTENTION Production® 2001