I VAINS OF JENNA sono una band
supernuova, tanto per cambiare dalla Svezia, un paese
che senza sosta continua a rifornirci del miglior
rock n roll che si sente in giro. Siete appunto nuovi,
supergiovani e superfreschi... Potete raccontarci
la vostra storia in due righe?
Abbiamo cominciato a Gennaio 2005.
Abbiamo registrato la nostra prima canzone ("Heartbreak
Suicide") quello stesso mese, e resa disponibile
online sul nostro sito www.vainsofjenna.com.
Tredici ore dopo abbiamo ricevuto l'invito per suonare
al Cruefest, al Whisky A Go Go.
Poi la band ha suonato un po' in giro per la Svezia.
Abbiamo suonato al Whisky. Abbiamo registrato con
Gilby Clarke. Abbiamo suonato al
Glamfest06 a Stoccolma. E adesso arriviamo in Italia!
Alle nostre orecchie suonate come un riuscitissimo
incrocio tra Faster Pussycat e band
scandinave stile Backyard Babies.
Ma dovendo descrivervi, che riferimenti usereste?
Un perfetto cocktail rock n roll.
Un mix delle band con le quali siamo cresciuti. Guns
n Roses, Rolling Stones,
Aerosmith, Faster Pussycat
e Motley Crue.
La Svezia ha una scena rock n roll perennemente in
fiore: con quali band andate più d'accordo,
e chi vi sta più sui coglioni.
Hot Rod dei Gemini5 è
un figo. Rob dei Loud n Nasty è
sempre stato supportivo. I ragazzi dei Crashdiet
sono grandiosi. Non odiamo nessuno che sia
nella scena rock n roll!
VAINS OF JENNA è uno dei
nomi più fighi degli ultimi cinque anni. L'italia
è la patria europea della pornografia, e Jenna
(JAMESON) ha parecchi fans qui: c'è una particolare
ragione dietro il vostro nome?
Il nome della band racchiude SESSO
DROGA E ROCK N ROLL. E noi siamo proprio così!
Siete davvero giovani, quindi viene naturale chiedersi
come sia possibile che siate stati influenzati dalla
scena di Los Angeles... Al giorno d'oggi, quando si
parla di musica Heavy, si pensa più che altro
a emocore e nu metal; da dove avete ricavato le vostre
influenze?
Guarda la rispost precedente.
Come ti abbiamo detto prima, abbiamo ascoltato questo
tipo di rock sin dall'infanzia. E musica festaiola,
e noi siamo l'anima della festa!
Avete tagliato traguardi importanti in pochissimo
tempo. Cruefest, registrare con Gilby
Clarke, e non ultimo suonare in italia che
diventa un territorio sempre più difficile
e competitivo per le band rock. Come avete ottenuto
tutto questo in così poco tempo?
Ci stiamo provando davvero. La
musica è la nostra priorità. Tutte le
altre cose, come il lavoro, le relazioni e altra merda
sono state messe da parte per permetterci di realizzare
i nostri sogni. E la fortuna ci ha aiutati.
Questi concerti italiani saranno,
almeno per un po', i vostri ultimi concerti in Europa,
dato che è imminente il vostro trasferimento
a Los Angeles. Come si è presentata questa
opportunità?
Ci trasferiremo negli USA appena possibile. Nel frattempo
andremo in Inghilterra, a fare un po' di casino per
le strade di Londra. Per le band Europee trasferirsi
in america è un incubo, quindi per il momento
abbiamo bisogno di un posto figo in cui stare, e Londra
sembra perfetta per noi.
Ci trasferiamo
negli Stati Uniti perchè il nostro management
è americano, e ci siamo innamorati del posto
l'anno scorso.
La scena rock Svedese è fantastica, ma non
è grande a sufficienza per così tante
band. E daremo agli americani una boccata di aria
fresca!
Siete rappresentati da Stevie Rachelle,
e siete già apparsi sul suo Metal Sludge.
Come siete entrati in contatto con lui?
Ci ha visti al Whisky l'anno scorso,
e quello che ha visto gli è piaciuto. E ora
lavoriamo insieme.
Che aspettative avete riguardo l'america?
Diffondere il nostro nome e far
parte di una scena che, ne siamo convinti, emergerà
a breve.
Lavoreremo duro e suoneremo in giro il più
possibile, divertendoci nel frattempo. Forse falliremo,
ma almeno ci avremo provato!
La morte di Dave Lepard, il cantante
dei Crash Diet, sembra aver avuto
un impatto notevole nella scena svedese. Un giovane
musicista, pieno di talento, con un contratto major
che si suicida fa sicuramente impressione.
Gli italiani Crackhouse, che suoneranno
con voi a Padova, hanno suonato di recente in Svezia
e hanno visto che la sua morte veniva ricordata praticamente
in ogni bar, club rock e negozio di dischi: personalmente,
quando vi ha toccato la sua morte? Come descrivereste
l'impatto che questo ha avuto sulla scena?
Siamo rimasti shockati quando l'abbiamo saputo. E'
una tragedia. Abbiamo suonato coi Crashdiet
appena due settimane prima del suo suicidio.
Dave Lepard
era un superfigo. Gli piaceva la nostra musica, e
a noi piaceva la sua. I Crashdiet erano la band che
ha riportato in luce il rock e ha aperto gli occhi
a un sacco di ragazzini.
Ma non so davvero se questo abbia avuto un impatto
sulla scena svedese, perchè comunque è
fantastica.
Semplicemente, è un peccato. Sarebbe potuta
diventare una band molto più grande!
Un commento finale per i vostri futuri fan italiani?
Venite a vederci a un concerto o andate su www.vainsofjenna.com
o www.myspace.com/vainsofjenna.