|
www.nashvillepussy.com
|
|
NASHVILLE PUSSY
"Say Something Nasty"
Axekiller
Rec. – 2002
Oh, gioia, un altro disco maleducato
da recensire!
I NASHVILLE PUSSY proseguono la svolta più
hard rock del secondo capitolo “High As Hell”,
e ci sbattono in faccia un molotov cocktail di AC/DC,
sudore e essenze intime.
“Say Something Nasty” è unto di
olio e puzza di fritto, è volgare come un paio
di tette al silicone agitate davanti a una platea
di mandriani rubizzi, è doloroso come un morso
ai genitali, è, uhh, così fottutamente
genuino, così rock’n’roll, che
mi viene voglia di mandarvi tutti affanculo se non
violentate il vostro cazzo di stereo con questo micidiale
concentrato di ignoranza boogie e power chords!!
“Say Something Nasty”,
“The Bitch Just Kicked Me Out” sono roba
forte, roba che farebbe resuscitare i morti solo per
farli morire nuovamente dal godimento. Lubrificate
le vostre parti intime e dateci dentro con “Keep
On Fuckin’”, buttate via il dentifricio
e fate gargarismi col whisky, staccate la marmitta
all’auto, spaccate tutti i vinili degli AC/DC
dopo “Back In Black”, tanto oramai ci
sono i NASHVILLE PUSSY!!
Ingaggiate una danza ubriaca al ritmo
di “Here’s To Your Destruction”
e innondatela di culattello e vino, cospargetevi di
merda e urlate, bestemmiate come dei turchi deflorati
furiosamente, e... cazzo, siamo solo a metà
disco!! Perdete i sensi con “Beat Me Senseless”
e risvegliatevi in un lago di piscio, e se siete come
me fortunati possessori della limited edition, trastullatevi
con le cover dei TWISTED SISTER “The
Kids Are Back” e “The Age Of Paparius”
dei TURBONEGRO, ma ricordatevi di
pulire col disinfettante tutto ‘sto casino...
It’s all about the pussy...
Simone Pamparius Parato
top
|
|
|
|
|
www.hellacopters.com
|
|
THE
HELLACOPTERS
"By The Grace Of God"
Universal
Music – 2002
Ci va una buona dose di culo ma soprattutto
di palle per fare quello che fecero i ‘copters
con i loro primi due dischi, ossia uscirsene con dei
lavori che se ne infischiavano di trend e magazines
e sconvolgere un rockorama ancora affossato dalla
depressione di Seattle, riportando l’attenzione
dei più e meno distratti sull’essenzialità
del rock’n’roll, sulla fisica urgenza
del punk, sulla magia dei lustrini dei KISS.
Era nato quello che doveva essere subito etichettato
come Scan Rock, e che volente o nolente ha dato un
bel calcio nel culetto ai fenomenali BACKYARD
BABIES che sono riusciti a emergere dalla
merda in cui marcivano i “boys without a record
deal”, e tuttora fa sbarcare il lunario a gruppetti
fotocopia che non hanno una briciola dell’ardore
creativo e della classe di Nicke Royale.
I primi tempi low-fi sono sepolti (meno
male, francamente non sono mai riuscito ad ascoltare
tutto “Supershitty To The Max” di fila!)
e prosegue l’avventura in territori 70’s
iniziata con il confuso “Grande Rock”,
splendidamente riscattata da “High Visibility”
e, ora, egregiamente ripresa da “By The Grace
of God”. Molti hanno abbaiato che ormai gli
svedesi si stanno ripetendo, hanno esaurito la vena
creativa, rifanno gli stessi assoli pentatonici...
forse qualcosa è vero, ma credete sia facile
reinventarsi arrivati al quinto disco? E se anche
accadesse, non saremmo tutti ad urlare all’untore,
al tradimento, al voltagabbana? Sicuramente.
Per cui, prendete a scatola chiusa
questo disco e godetevelo: la formula è sempre
la stessa, suoni vintage caldi e suadenti, ottime
vocals, tutto funziona perfettamente, e il songwriting
è arricchito da un gusto surf che emerge prepotente
nel tremolo di “On Time” e in “The
Exorcist”, la mia preferita assieme a “Carry
Me Home”, “Rainy Days Revisited”
(bellissimo quel piano, mi ricorda i primissimi MANIC
STREET PREACHERS) e “Go Easy Now”.
Up the ‘COPTERS!
Simone Parato
top
|
|
|
|
|
www.baddogboogie.com
|
|
BAD DOG BOOGIE
"Bad Dog Boogie" – ep
Autoproduzione
- 2002
L’omonimo ep dei torinesi BAD
DOG BOOGIE profuma di diesel “allungato”
con l’stp, e non appena si scalda, il V8 dei
nostri ruggisce come una puttana bastarda.
Tutte queste parolacce per dire che questo è
un ascolto per chi si lava una volta a settimana,
mastica chiodi a pressione e ha come migliore amica
una sega elettrica.
Ok, parliamo un po’ di musica...
questo ep, registrato lo scorso inverno nella clubhouse
dei ‘DOG , consiste in 4 songs + 1 cover, e
anche se è stato registrato in ottima DIY attitude,
si fa ascoltare con sommo gaudio.Immaginate gli AC/DC
che jammano con i PANTERA più
sudisti e meno metallozzi, il tutto rivisto con un
gusto chitarristico molto 70’s che ogni tanto
richiama gli HELLACOPTERS (Toni,
lo so che li ami, e come darti torto??) e avrete un’idea
approssimativa di cosa vi attende al varco. “Inner
Voice” ha un groove scuoti budella, e sono testimone
che dal vivo si trasforma in una bestia alcolica che
di bucolico ha ben poco... uuhh, la mia preferita
senza dubbio! “Loaded Guns And Nasty Habits”
introduce vocals più blueseggianti e melodiche,
e le manca solo una bella armonica negra per essere
perfetta, “Highway Of Soul” è incazzosa
come un trucker lanciato in folle corsa, ed ha davvero
un bel lavoro di chitarre, sorrette da un basso caldo
e puntuale e dal drumming secco e fantasioso di “Eight
Ball”. “Cum Gets In Your Brain”
è un po’ più scan oriented rispetto
agli altri pezzi, a tratti mi ricorda gli ultimi HELLACOPTERS
e GLUECIFER, ma questo non è
necessariamente un male...
Chiude l’ep la cover dei maestri MC5
“Kick Out The Jams”, fedele all’originale
e suonata con tanta passione, a conferma della sporca
attitudine rock’n’roll dei BDB. Non esitate
a contattare la band, life is for real!
Simone Parato
top
|
|
|
|
|
www.alliancefinland.com
|
|
ALLIANCE
"Sleep With One Eye Open"
Advance
CD single - 2002
Ritorna il quintetto di Helsinki nato
alla fine del1999 con un singolo di due pezzi che
continua l'evoluzione intrapresa con il precedente
ep "In Control" uscito due anni fa.
Siamo molto lontani dalla scena scan, perché
qui dominano sonorità prettamente heavy sulla
fansa riga di gruppi come QUEENSRYCHE
e IRON MAIDEN (sentite la voce di
Viiltola e ditemi se non è identica a quella
di Bruce Dickinson!) e nell'opener
"Sleep With One Eye Open" mi danno l'impressione
di trovarmi di fornte ad un ipotetico connubio tra
PRETTY MAIDS e MASQUERADE,
mentre "No Apologies" ripesca la vecchia
scuola heavy metal, ma troppo distante da i miei gusti
personali.
Se avete un passato da metallaro o vi piacciono i
gruppi sopracitati fateci un pensierino.
Moreno Lissoni
top
|
|
|
|
|
www.veryhairychristmas.com
|
|
SCREAMING SANTAS
"Going Insane At Christmas"
Studio
22 Recordings - 2002
Secondo capitolo per questo strano
progetto denominato Screaming Santas, nato per scherzo
dopo il sorprendente successo della cover di "Let
It Snow" che gli ha catapultati alla realizzazione
di un concept album, tutto incentrato sul Natale.
Il Cd presenta 17 tracce (più qualche sorpresina...)
e di queste, otto sono opera del vocalist Erik Johnson,
aiutato in un paio di song dal batterista Sharpe Dunaway
e da Stephanie Glover. L'intro ci conduce al primo
vero brano che prende il nome dal titolo del lavoro,
"Going Insane At Christmas", un bel rockettone
a stelle e strisce sorretto dal buon guitar riffing
di Darrel Yates e paragonabile ai BLACK N
BLUE, segue la prima cover, "Winter
Wonderland" che canticchierete dopo il primo
ascolto.
La versione di "Jingle Bells"
è decisamente irriconoscibile, così
come "Holly Jolly Anarchy", praticamente
una song punk n roll, carinissima e la già
citata "Let It Snow" in versione DANGER
DANGER/FIREHOUSE. Tra i brani scritti dalla
band vi segnalo l'hard rock di "Alcoholidaze",
"A Letter To Santa" altra song riconducibile
all'ex gruppo di Ted Poley, l'irrestibile
party rock'n'roll di "Spankin'" e la ballata
pianistica "Christmas Time" con tanto di
cori alla DEF LEPPARD.
Come nella migliore tradizione natalizia il gruppo
ci regala delle belle sorprese come hidden track,
infatti stravolgono a modo loro pezzi di Scorpions,
Faith No More, e Warrant!
Moreno Lissoni
top
|
|
|
|
|
www.jeffscottsoto.com
|
|
JEFF SCOTT SOTO
"Prism"
Frontiers
Records 2002
Attendevo con curiosità il
ritorno di Mr. Soto (Malmsteen, Talisman,
Takara, Humanimal, colonna sonora del film
“Rock Star” e tante altre avventure qua
e là…ndr) per rendermi conto quale fosse
davvero la sua linea di pensiero, la sua capacità
di intraprendere e concepire un album solista, carico
ed intimista. Viste le diverse collaborazioni fatte
con i più grandi artisti della Storia Del Rock,
viste le sue apparizioni in nuovi progetti Hard&Heavy
ero davvero certo che ormai Jeff fosse solo interessato
a ributtarsi in marcia in territori modernisti e per
nulla legati al mondo del Rock. E invece mi sbagliavo
di grosso e di questo sono assolutamente felice!
Jeff distribuisce in modo capillare
la sua vera identità attraverso queste undici
tracce scritte, interpretate e suonate proprio da
lui, in modo molto chiaro e compatto: lui ama la melodia
e lo dimostra in tutte le sue canzoni, rendendole
assimilabili sin dalle prime note. La melodia in primo
piano dunque, con tastiere e riff pianistici sempre
in primis. Le uniche eccezioni di pura energia sono
l’opener “Eyes of Love” classica
chicca Pomp-AoR che avrebbe raggiunto le hit nei lontani
ottanta, dandoci forti emozioni, regalandoci inoltre
il video low-budget disponibile come dodicesima bonus
track. Altra sorta di energia in ritmo funkeggiante,
ci viene data in pasto alla quinta posizione con “I
want to take you higher” con l’immancabile
“Voice of Rock” Glenn Hughes
al microfono che accompagna fedelmente la profonda
voce di Jeff.
Amabili porzioni di melodie retrograde
(ma è un complimento, eh!) sorgono imponenti
in molte tracce che, per evitare di segnalarVi una
per una, Vi rimando direttamente al suo lavoro “Prism”,
degno di essere apprezzato e tenuto gelosamente nella
propria fonoteca. Ottima la produzione.
Che il futuro ci porti sempre sorprese molto belle
come queste. “Bella lì, Jeff!”
Marco Paracchini
top
|
|
|
|
|
www.affair.de
|
|
AFFAIR
"No substitute"
MTM
Music/SPV 2002
Scontati ma duri e fortemente retrò,
questi AFFAIR si presentano al mercato discografico
con un dischetto niente male, carico di adrenalina
e forti tinte ottantiane, legate molto a realtà
quali LOUDNESS (quelli con Vescera
ndr) e VICTORY.
Neanche una ballata, neanche un minuto di sospiro,
neanche un secondo di tranquillità, questo
cd nasce per essere ascoltato la mattina presto mentre
si va al lavoro o quando si è giù di
corda perché la loro energia è pressoché
invidiabile e sembra risentire anche di ispirazione
portata da note dei rinati SONS OF ANGEL
o dei dimenticati (ma non per molto, viste le ristampe…ndr)
MILLION!
Registrato e arrangiato completamente
a Monaco, questi tedesconi paiono voler ricordare
che nella musica c’è ancora spazio alla
forza della sei corde e dei ritmi trascinanti che
basso, batteria e tastiere possono ancora regalare
ai fans di un certo tipo di musica.
Peter DeWint canta e scrive le liriche dell’intero
lavoro, dimostrando buona capacità interpretativa
e lasciando finalmente l’idea che certe ugole
rovinate e dedite ad un certo cliché, non siano
state dimenticate del tutto!
Bobby Altvater (ch), Michi Schwager (bt), Thomas Streck
(kb) e Uwe Kohler (bs) sono i protagonisti di questo
debutto che non passerà certamente inosservato.
Ora come ora, questi nomi, non mi ricordano nulla
ma mi scuso se, con la mia stanchezza e limitazione
mnemonica, abbia omesso involontariamente notizie
importanti su questi personaggi maturi e franchi al
ligio dovere di mantenere alto il nome dell’Hard
Rock, quello vero.
L’ascolto è consigliato, l’acquisto
anche ma fate i conti con quanto avete in tasca…magari
troverete dei brani sul loro sito:
Marco Paracchini
top
|
|
|
|
|
www.crazysweeper.com
|
|
CRAZY SWEEPER
"Backsliders"
Self
Produced - 2002
Ritornano gli svizzeri Crazy Sweeper,
autori di un buon hard rock che unisce la vecchia
scuola class metal a sonorità più attuali
(non sto parlando di alternative o nu metal!). Il
lavoro ci mostra una band in forma, che cerca bissare
il successo dei connazionali GOTTHARD,
ma siamo ancora lontani dai livelli della band di
Steve Lee anche se Laurent Progin,
Pascal Baudin, Dany Peter, Emilio Porras e Serge Peter
ce la mettono tutta per dare un tocco di originalità
ad un genere ormai iper sfruttato.
Favolosa è l'opener "Back
To The Real Life", semplice hard rock europeo,
ma sempre ben accetto dal sottoscritto, invece con
la successiva "Backslide" si incominciano
ad assoporare chitarre e cori più vicini a
sonorità di questi ultimi anni, ma sempre con
una marcata vena hard rock. Bello anche il class metal
di "Surrender" e "Love Pretender"
con la buona interpretazione del vocalist Progin.
Disco non indispensabile, ma che si fa ascoltare con
piacere!
Moreno Lissoni
top
|
|
|
|
|
stockholmshowdown.com
|
|
STOCKHOLM SHOWDOWN
"Last Call To Paradise..."
CCCP
Red Records - 2002
Dalle gelide lande svedesi arriva
questo quartetto dedito ad un sano street-rock, forse
dal gusto un po’ retrò, ma in fin dei
conti comunque apprezzabile. “Last Call To Paradise...”
si apre con “Wont You Mind Me Leavin’”,
brano che mette subito in evidenza i pregi (discreto
songwriting) e i limiti (arrangiamenti un po’
approssimativi) della band. Ascoltatevi il brano in
questione e poi provate ad immaginare come lo avrebbero
suonato i BUCKCHERRY… (io sento
già i brividi di godimento al solo pensiero!)
Si prosegue con “Prince Of Prophets” e
l’ombra dei ROLLING STONES
inizia a manifestarsi in maniera neanche troppo velata,
mentre “’Bout A Thing Or Two” puzza
di BLACK CROWES lontano un miglio.
Non si può certo dire che gli
STOCKHOLM SHOWDOWN cerchino di nascondere le proprie
influenze e così da “All I Wanna Do”
alla conclusiva “Vanilla Skies” i richiami
al rock dei seventies (e soprattutto ai già
citati Stones si sprecano) e anche se in un paio di
occasione il gruppo cerca di reinterpretare il copione
con un pizzico di modernità, la sostanza non
cambia. Due chitarre, basso, batteria, una voce con
un timbro a metà strada tra Josh Todd (Buckcherry)
e Jesper Binzer (D-A-D), una produzione
senza fronzoli (tanto che il disco sembra quasi un
live in studio) e una voglia irrefrenabile di suonare
rock n’ roll sono gli ingredienti principali
di “Last Call To Paradise…”. Intendiamoci,
i dischi che marchiano a fuoco le epoche sono altri,
però bisogna ammettere che fa sempre piacere
ascoltare gente che si diverte ancora a sudare sui
propri strumenti.
Cristiano Bianchi
top
|
|
|
|
|
www.chavisrecords.com
|
|
CRY HAVOC
"Fuel that Feeds the Fire"
Chavis
Records - 2002
Gruppo scozzese nato nel 1994 che
dopo una serie di vicessitudini e cambi di monicker
raggiunse il sospirato contratto due anni più
tardi con la Now And Then, ma solo ora abbiamo l'opportunità
di ascoltare il loro debutto grazie alla prolifica
Chavis Records.
Il quartetto è dedito ad un hard rock melodico
che non presenta nulla di nuovo rischiando così
di rimanere un nell'anonimato nonostante i bei pezzi
non manchino come l'opener "I'll Be There"
dalle sfumature ICON-iane, la ballata
pomposa "Rescue Me" o la melodica "Heart
Of My Sleeve"... davvero dei bei pezzi, ma originalissimi
non lo sono molto.
Quello che ci propongono è già
stato fatto milioni di volte negli anni passati e
troppo spesso mi danno qulla sensazione di "già
sentito"... detto ciò ribadisco che le
canzoni non sono male, ma mancano di luce propria.
In conclusione, un cd decisamente acquistabile (anche
se non indipensabile!) per chi ama le sonorità
summenzionate o gruppi tipo CROWN OF THORNS
o JOURNEY.
Moreno Lissoni
top
|
|
|
|
|
www.babyruth.it
|
|
BABYRUTH
"Hi Fi Rock N Roll"
Self
Produced - 2002
Aspettavo con curiosità il
loro full length CD dopo il mini dell'anno scorso
intitolato "To Be(lla)" che mi
ben mi impressionò. Con questo "Hi
Fi Rock N Roll" il quintentto padovano conferma
i buoni propositi del passato indirizzandosi verso
uno sporco hard rock dalle venature stradaiole e anche
se non è arrangiato benissimo dimostra di avere
delle potenzialità enormi.
L'iniziale "I Wish You" apre
le porte alla bella "Lovely God" e alla
festaiola "Honey", due pezzi che vedrei
bene dal vivo, seguita da "Right Now" per
la sola voce di Max e chitarra acustica, unico episodio
"commerciale" del lavoro. "I Wanna"
mi piace tantissimo così come "Capitan
America" altri due brani di sano hard'n'roll,
ma è con "Like Toys" che a mio avviso
si tocca l'apice del disco, niente di nuovo, ma fottutamente
catchy!
A chiudere il Cd troviamo "Dirty
Rockin'" e "Rosieline" quest'ultima
con un break raggaeggiante che profuma molto di GUNS
N ROSES...
Insomma, un gran bel lavoro che li consacra tra le
più promettenti realtà italiane... nell'attesa
del ghost album dei cugini Bastet vi
consiglio di dare un ascolto a questo gruppo che a
mio avviso anche dal vivo spaca il culo! Continuate
così!
Moreno Lissoni
top
|
|
|
|
|
www.adriangale.com
|
|
ADRIANGALE
"Re:program"
Kivel
Records - 2002
Negli ultimi tempi sono stati rari
i casi in cui, acquistato un disco, sono saltato dalla
poltrona per l’eccesso di sentimentalismo legato
al sound degli eighties’ e, dunque, all’arrivo
del secondo capitolo degli A.G. non ho potuto far
altro che aumentare il livello del volume, accendermi
una sigaretta e rinchiudermi in camera per avere il
massimo della concentrazione!
Jamie Rowe e Vic Rivera son tornati più in
forma che mai, dimostrando ancora una volta che l’Hard
Rock melodico non è assolutamente morto. E
qui, ancora una volta, non si può non fare
i complimenti a John Kivel che, riesumando star del
passato e avendo intorno a sé una schiera di
personaggi affiatatissimi, rende onore al genere che,
senza di lui e pochi altri, sarebbe già stato
dimenticato troppo ingiustamente.
Undici pezzi all’insegna del Rock targato anni
ottanta. Coerenza al 100% su tutti i fronti: liriche,
solos, intro, outro… insomma, tutti cliché
di un tempo, riarrangiati, ed interpretati con denso
amore e tanta passione. Infatti, il testo della prima
canzone, la dice lunga (“Still Burning”),
ascoltare per credere.
Se tenete come dei gioielli dischi
vecchi con incisi nomi quali DEF LEPPARD,
BON JOVI, WARRANT e BB STEAL,
non potete allora snobbare questo dischetto.
L’indirizzo artistico e morale è proprio
fatto per Voi, per la gente che la melodia dei cori
con tremila voci e solos melodici, rappresentano non
solo una linea ben definita dei Vostri gusti ma anche
della Vostra personalità.
Niente di nuovo, niente di eccentrico ma forse il
bello con la “b” maiuscola, sta proprio
nascosto qui: niente puttanate o virtuosismi, solo
caldo e sudato Hard Rock Melodico con il giusto spazio
alla bravura di ognuno. Qui dentro ognuno fa la sua
parte, degnamente, senza eccedere in grandi potenzialità
ma, ritorno su quanto detto prima, è un prodotto
semplice ma dannatamente ottantiano al 100% e, se
ai gruppi sopra citati ci aggiungete anche il nome
di una certa band chiamata DANGER DANGER,
allora il discorso è bello che finito.
Tirate fuori 18 euro e spendeteli senza
pensarci su due volte, nel panorama odierno e nelle
centinaia di band scalcinate che vengono pubblicizzate
come nuove leve del metal poppeggiante, questi, ve
lo dico col cuore, sono forse quelli che meritano
molta più attenzione, soprattutto se facciamo
i conti col calendario: siamo a fine ottobre 2002…
non so se mi spiego… dischi fottutamente retrò
è difficile trovarli.
Basta, non Vi annoio più… a Voi il giudizio.
Spero di essere stato esauriente.
Hard Rock Will Never Die!
Marco Paracchini
top
|
|
|
|
|
www.madhouserehearsals.com
|
|
SHY
"Unfinished business"
MadHouse
/ Z Records - 2002
Dopo otto dischi all’attivo
(tra cui un live ed una sorta di bootleg contenente
demo e rarità), eccoci al nono album degli
inglesi SHY.
Hanno mosso le loro prime mosse nel lontano 1983,
riuscendo poi a buttare sul mercato un disco di easy-rock-pop
niente male (1984) per poi esplodere in Giappone nel
1985 (col loro secondo album), riscuotendo invece
fama mondiale nel 1987 con “Excess All Areas”.
Nati come band rock popolare nel Sud dell’Inghilterra,
dopo pochi anni si sono imposti sul mercato discografico
come una delle più brillanti band inglese di
puro e cristallino Hard Rock Melodico, dando in pasto
ai fans, un mix tra TNT, BON JOVI
e EUROPE.
La voce di Tony Mills è dunque
anch’essa un’icona fondamentale dell’Hard
Rock inglese ed occidentale, tornata dietro ai microfoni
qualche tempo fa con l’album solista (pubblicato
in tutta Europa solo un anno fa) e ora, finalmente
dopo dieci anni, di nuovo con i suoi ex compari.
Nel 1994, Tony rifiutò un contratto e diede
spazio a Wardie, promettente ex rock star dei poveri,
mai davvero giunto all’apice del successo. Il
disco chiuse la loro storia in modo più che
discreto ma ormai la rovina era giunta e di SHY non
se ne parlò a lungo.
Ecco invece che la Z Records, come da tempo ormai,
ha ripreso le sorti di questi “duri a morire”,
riproponendoli di nuovo insieme con un bel mix di
canzoni degne di nota ed una grinta rinata sotto ogni
punto di vista.
Non ho idea di come e cosa abbiano dovuto fare per
sopravvivere in questi lunghi anni di assenza ma certo
è che pezzi come “Breakaway”, “Change
of direction” e “Heaven tonight”
riportano a galla le doti indiscusse di questi rockettari
ormai vecchiotti ma sempre in grado di trasmettere
belle emozioni.
Nulla da segnalare in quanto a particolari
novità sonore ed artistiche in quanto, bene
o male, sempre nei ranghi melodici a cui gli Shy ci
hanno abituati, non vengono meno attimi di pura melodia
insieme a tracce energetiche e molto orecchiabili.
La sopra citata “Breakaway” varrebbe l’acquisto
solo per la potenza e l’effettiva resa benefica
che ha portato nel mio cuore di vecchio fan ma, senza
dubbio, pane per i Vostri denti, c’è
e non c’è modo di annoiarsi per nulla
al mondo.
E’ stato davvero un gradito ritorno.
Continuate così, SHY!
Marco Paracchini
top
|
|
|
|
|
www.hollywoodkillerz.com
|
|
HOLLYWOOD KILLERZ
"Back To devastion Boulevard"
Lipstick
Queen Records - 2002
Finalmente dopo tre anni di attesa
abbiamo la possibiltà di ascoltare questo mini
Cd dei torinesi Hollywood Killerz, figli di quel glam
metal sporco ed incazzato di metà anni ottanta
e di tutti quei cliché che contraddistinguono
il genere, tenuto vivo dalla band in questi anni con
una serie di show e concerti alcolici e sudati.
Il terzetto composto dal chitarrista
Snakebite, dal bassista Traxy Blast e dal frontman
Harry Kill Kill non eccelle in per tecnica, ma bensì
per attitudine e vi posso assicurare che ne ha da
vendere: look curato e volgare che porta alla mente
band come TIGERTAILZ (sarà
un caso il monicker?) o mostri sacri come MOTLEY
CRUE, GUNS o FASTER
PUSSYCAT proponendoci cinque pezzi energici
e sessisti.
"Cruel Game" e "Sikk Like Me"
sono i due brani su cui punterei, il primo lo vedrei
molto bene come ipotetico singolo, discorso opposto
per la conclusiva "Son Of A Gun" che, a
mio giudizio fa fatica a catturare l'ascoltatore.
Attualmente la band sta lavorando con un nuovo batterista
e dovrebbe uscire entro il 2003 con delle nuove composizioni,
percui visitate il loro sito per tenervi aggiornati
sull'evoluzione del progetto.
Moreno Lissoni
top
|
|
|
|
|
fellowshipofthering.
supereva.it
|
|
FELLOWSHIP OF THE RINGS
"The Legend Of The Elves"
Pec
Rec - 2002
Lavoro ben confezionato per essere
solo un CD dimostrativo questo "The Legend
Of The Elves" del sestetto di Cesena che,
ispirato dalla sacra di J.R.R. Tolkien
e di tutto quel genere fantasy produce oltre 50 minuti
di buona musica.
L'artwork potrebbe trarre in inganno sul sound dell'album,
dal momento che qui di epico ci sono solo le (bellissime)
illustrazioni e i testi, ma le sonorità si
rifanno ad un melodic hard rock molto pomposo dove
i tasti d'avorio di Marcello Piccinini hanno un ruolo
fondamentale.
Il concept alterna brani strumentali ad altri cantati
dai due vocalist, Daniele Pantieri e Annalisa Rattini,
con la buona prova della seconda che nella ballata
aor di "Journey To Galadar" e nella sognante
"Daylight" mi hanno portato alla mente i
DANTE FOX e la promessa spagnola
NEXX.
Altre due canzoni degne di essere menzionate
sono "Red Dragon" e "An Evil Force",
entrambe dall'incedere pomposo e melodico.
Il resto dell'album, anche se ben suonato, risulta
un pò piattino, ma credo che con un giusto
budged, un pizzico di cattiveria in più e un
pò di esperienza potranno ottenere dei grandi
risultati!
Moreno Lissoni
top
|
|
|
|
|
www.changesone.co.uk
|
|
The WiLDHEARTS
"Vanilla Radio (Cd #1, Cd #2, 7”)"
Round
Records - 2002
Dieci anni dalla fondazione. Tempo
di reunion. I maligni possono dire quello che vogliono,
ma per i fans c’è solo la gioia di avere
tra le mani (per la prima volta dai tempi di “Endless
nameless”) una nuova release targata Wildhearts.
La formazione che si ripresenta è quella di
“Earth vs the Wildhearts”, anno
di grazia 1993: Ginger alla voce e chitarra, Danny
McCormack al basso e i ritorni di CJ alla chitarra
e di Stidi alla batteria.
In vista di un prossimo album, la band
sigla il suo rientro con questo tostissimo singolo
dallo stile inconfondibile, fatto di riff potenti
sposati ad un coro irresistibile (Where’s my
Elvis?). L’atmosfera generale, sin dall’attacco,
ci riporta immediatamente al succitato album d’esordio
e a pezzi come “TV Tan”, “Loveshit”
o “Everlone”, ma c’è anche
qualcosa di piacevolmente nuovo in questi Wildhearts,
e lo si nota soprattutto nell’ascolto delle
b-sides sparse sui tre formati. Ogni membro della
band porta in eredità le esperienze accumulate
in questi anni di progetti paralleli, e i miglioramenti
dei singoli giovano al risultato finale: “Looking
for the One” ha i riff e la potenza dei SilverGinger5
e le melodie dei Jellys, “OCD”
ricorda maledettamente gli Honeycrack,
e “Better than cable” è puro r’n’r
alla Yo-Yo’s. Le premesse dunque
sono ottime: un grande singolo, una maggiore maturità,
la buona volontà di riportare in auge la musica
e il nome del gruppo… Per cui speriamo di non
dover assitere all’ennesimo scioglimento della
band più autodistruttiva e instabile del Regno
Unito, quella che tutti i fans considerano con una
punta di rimpianto “la band che sarebbe potuta
diventare grande”. Una seconda occasione da
non sprecare, per loro e per noi.
Giorgio Venturati
top
|
|
|
|
|
www.backyardbabies.com
|
|
BACKYARD BABIES
"From Demos To Demons"
Powerline
Records – 2002
Dopo i fasti (e le feste) ecco la
seconda doppia uscita dei Byb, a breve distanza dalla
precedente raccolta. Ok, “Independent Days”
raccoglie tutto il meglio (in pratica “Total
13” + bonus prese dai singoli e ep) della band
svedese prima del botto di “Making enemies
is good”, e fin qua non ci piove, è
legittimo il desiderio di fare conoscere ai nuovi
fan quanto di buono fatto nel recente passato. Invece,
davanti a questo box set non posso che pormi alcuni
interrogativi... ma perchè diavolo lo hanno
fatto uscire? Ok farsi una risata, ok un po’
di nostalgia per il passato (anche a me scappa un
sorriso quando penso che a 15 anni andavo in sala
prove in bicicletta e facevo autostop per tornare
dai concerti!), ok soddisfare la curiosità
dei fan più accanniti... ma ne valeva davvero
la pena? Dipende dai punti di vista, adesso vi spiego...
Mettiamola così, se come me
siete vecchi fan della band avrete certamente avuto
modo di ascoltare fino alla nausea “Something
To Swallow” e “Bite And Chew”, e
naturalmente “Diesel And Power”... a questo
punto il box set non vi offre molto di più.
Le prime dieci canzoni del CD1 sono registrate su
4 piste dalla prima incarnazione dei BYB, aka TYRANT,
vedono alla voce Tobias Fischer e sono francamente
delle schifezze, a momenti mi ricordano i riff degli
SLAYER di “Show No Mercy”...
e non sto scherzando! Con le 6 successive songs il
livello generale cresce, e via, potete anche godervi
Johan Blomquist alla chitarra e Nicke Borg al basso!
In ogni caso, la cosa migliore sono senza dubbio i
video di “Bad To The Bone” e “Gods
Favouirite”.
Il secondo CD in sostanza ripropone pare pare le songs
di “...Swallow” e “Bite...”,
alcuni pezzi di “Diesel And Power” e la
bellezza (??) di due chicche due, “S.T.M.M.F#6”
e “Lonely X-mas”. Però... è
sempre bello riascoltare la prima versione di “Strange
kind of attitude” o la carica elettrica di “Gods
favourite”, un bel tuffo nel passato più
street della band!
A questo punto tirate voi le somme...
se vi mancano i vecchi lavori (effettivamente difficilmente
reperibili) della band fateci un bel pensierino, visto
che il CD2 merita, e che il booklet farcito di foto
è molto divertente da sfogliare... altrimenti
riparmiatevi tranquillamente i soldi, vivrete benissimo
lo stesso.
Io questo box set lo regalerei a Jyrki e
agli altri 69 EYES, per ricordargli
che non bisogna MAI ripudiare i passato e prendere
per il culo i propri fans...
Simone Parato
top
|
|
|
|
|
www.peoplelikeyou.de
|
|
THE SPOOK
"Some Like It Dead"
People
Like You Records - 2002
Benvenuti a Gravelands, provincia
di Karloffornia (nome che non lascia dubbi sull’omaggio
al primo e inimitabile interprete del Dr. Frankestein),
terra di zombie, mostri notturni e gruppi rock dal
look horror-vampiresco a metà strada tra Nosferatu
e… la famiglia Addams! Benvenuti nel regno degli
Spook e di questo “Some Like It Dead”,
disco che viene presentato come un concentrato di
melodie accattivanti, riff ad alto tasso adrenalinico
e cori da cantare a squarciagola. Mah… A mio
modesto parere, in questo CD di energia ne traspare
ben poca, sarà per la produzione un po’
fiacca, sarà per le canzoni che sembrano non
decollare mai, inchiodate nel limbo di un miscuglio
non sempre riuscito tra l’eccitante presente
(Pennywise su tutti) e il glorioso
passato che fu (leggi Misfits).
Il problema é che quando gli
Spook provano a fare i cattivi (come nella title-track,
in “Woodoo Mummy” o ancora in “Night
Without An End”) non riescono ad essere convincenti
e soprattutto non riescono a tirar fuori la rabbia
e la carica che ci si aspetterebbe da una band le
cui radici punk sono abbastanza evidenti. Va un po’
meglio con le atmosfere vagamente N.W.O.B.H.M. di
“Almost Alive” e “My Beauty Died”,
ma il giudizio complessivo non muta più di
tanto: “Some Like It Dead” rimane un lavoro
dal gusto un po’ acerbo (cosa assolutamente
giustificabile per una band agli esordi), nel quale
si fondono spunti interessanti e qualche indecisione
sulla direzione da intraprendere. Forse non é
un caso che il brano più riuscito sia proprio
la conclusiva “The Untold Story Of Gravelands,
Karloffornia”, una ballata folk-rock dalla quale
i sei musicisti tedeschi potrebbero ripartire per
sorprenderci con il prossimo album. Per il momento,
se proprio vi piacciono gli zombie, meglio una partitina
a Resident Evil…
Cristiano Bianchi
top
|
|
|
|
|
www.baibang.cjb.net
|
|
BAI BANG
Single from album "Attitude"
Riverside
Records - 2002
Anni fa comprai un Cd di questa band
svedese dal titolo "Cop To Con",
mi fece così schifo che li lasciai perdere.
La scorsa settimana, cazzeggiando online mi sono imbattuto
nel loro sito e dopo aver ascoltato qualche loro nuova
traccia mi sono deciso a contattarli.
Prima di tutto vi dico chi sono: Diddi Kastenholt,
Pelle Eliaz, Guitar, Joacim Sandin, Jonas Langebro
e Dave Aydin nella loro carriera hanno aperto per
nomi illustri del calibro di Pretty Maids,
Saxon, Axel Rudi Pell, Glass Tiger, Richard Marx,
Union e recentemente hanno girato la scandinavia
con i Glamnation (Eric Singer, Ryan
Roxie, Eric Dover, Stefan Adika e Teddy Zig Zag),
hanno all'attivo diversi CD tra cui quest'ultimo "Attitude"
di cui mi è arrivato un singolo di quattro
pezzi che stento ancora a credere che si tratti della
band di "Cop To Con"!
Si parte con "Rock'N Roll City"...
rimango perplesso, cazzo è il pezzo degli SWEDISH
EROTICA!!! La voce di Diddi Kastenholt è
identica a quella di Matt Leven...
non so cosa dirvi, mi informerò sulla paternità
del pezzo, ma se vi piaceva l'originale allora non
farete sicuramente fatica ad apprezzare anche questa.
Non ho note di copertina percui mi limito a
descrivere i pezzi: "Welcome To The Real World"
sembra la versione aor dei BACKYARD BABIES
(!), mentre in "X-Rayspecs" rispuntano gli
SWEDISH EROTICA. "Desperado"
parte con delle atmosfere alla "pulp fiction",
ma poi si trasforma in una specie di hard rock...
"scandinavo"!
Una bella sorpresa!
Moreno Lissoni
top
|
|
|
|
|
www.heatslick.com
|
|
VVAA
“Heat Slick Records Compilation”
Heat
Slick Records 2002
Mi fa davvero piacere tenere a battesimo
una nuova etichetta discografica californiana, che
con questa compilation vuol farsi conoscere da tutti
gli appassionati di Rock’n’ Roll.
Nell’arco delle 14 canzoni all’interno
del cd troverete bands molto note ed altre molto meno
note ma in qualche caso davvero molto interessanti.
Per questo motivo ho deciso di recensire una per una
le band presenti in questo debutto discografico, con
un occhio di riguardo per le realtà meno conosciute.
THE NEWLYDEADS "Lipstick".
Ammetto di non essere un grande fan della band di
Taime Down, ma devo dire che il pezzo
è forse il migliore del cd di debutto... punto
di contatto con i Faster il vizioso coretto...
PRETTY BOY FLOYD "Leather Boys...
( Live )". Un pezzo di storia del Glam in versione
live al Pretty Ugly Club dal cd uscito l’anno
scorso... che dire di più?
AMERICAN HEARTBREAK "Postcard
From Hell". La band dell’ex Jetboy
Billy Rowe con la title track dell’ultimo
cd... una delle band di punk-glam migliori degli ultimi
anni..
JUNKYARD "Waste of Time (Unreleased)".
Non mi è chiaro se qusto pezzo risale ai bei
tempi della band di David Roach (ci sono decine di
pezzi rimasti inediti) o come più probabile
è una nuova composizione... ma se come mi disse
lo stesso frontman della band più amata dai
motociclisti californiani la reunion dell’anno
scorso non era estemporanea questo potrebbe essere
il preludio ad un grande ritorno... la canzone è
Junkyard al 100%, sporca, ruvida, e dannatamente coinvolgente...
per chi scrive il pezzo migliore della compilation.
PLAN NINE "Life Does Part (Unreleased)".
Unica band non americana di questa raccolta sono gli
svedesi Plan Nine di cui avevo sentito parlare un
gran bene... e non a torto. Punk’n’Roll
sulla scia dei connazionali Backyard Babies...
una band da tenere d’occhio.
THE 440’s "Slut Girl Blues".
Definiti dalla bio come una sorta di Motorhead
with female vocals sono probabilmente invece una rock-blues
band con delle buone prospettive... anche se secondo
me sono un pochino fuori posto in una compilation
che guarda più verso il titpico sound californiano.
MOTORCHRIST "Marc Diamond".
Definiti da LA WEEKLY come la migliore band di Los
Angeles i Motorchrist picchiano duro, ricordandomi
in alcuni frangenti i Beatiful Creatures
di Joe Lestè, anche se il sound è decisamente
più pesante... ottima song... all’attivo
un album che mi riprometto di ascoltare al + presto
dal titolo accattivante di 666 Pack.
THE HANGMEN "Bliss". Curiosa
la storia di questa band, attiva fin dagli anni ‘80
ma nota per lo più soltanto nella città
degli angeli... il pezzo è decisamente bello,
potrebbe ricordare i Warrior Soul
di Kory Clarke... rock’n’Roll
con sapore psichedelico.
CITY GIRLS BOYS "Rockstar".
Stooges meeets Cheap Trick?
Divertenti, sboccati, moolto glam... uno dei pezzi
più divertenti della compilation... bravi !!
NUTRAJET "December Drowning
(Unreleased)". Punk-Pop duo proveniente dalla
Florida ad un primo ascolto non mi avevano convinto
molto , ma devo dire che riascoltando con attenzione
il pezzo non è male... da seguire.
THE NARCOTICS "Four Feet Down
(Unreleased)". Avevo sentito parlare molto bene
del quartetto da Ventura ma sinceramente non è
che mi abbiamo fatto una grossa impressione... punk
rock con venature Horror..sarà per la voce
ma in alcuni momenti mi hanno ricordato il Danzig
più Rock’n’Roll.
FASTER PUSSYCAT "Blood".
Ok, Ok, poche parole anche perchè il pezzo
lo abbiamo già sentito sull’ultimo "Beyond
the Valley of Ultra Pussy"... non male anche
se le cose vecchie erano decisamente di un altro pianeta.
KILLINGBIRD "Cocaine Tongue".
Forti di un album uscito per la 2kSounds/Virgin il
quintetto di LA ci spara 2 minuti e mezzo di ottimo
R’n’R con un coretto che ti si stampa
nella testa...tra i migliori del lotto.
DRAGBEAT "Pure Dirt". Usciti
un paio di anni fa su Acetate Records i Dragbeat sono
una Rock’n’Roll Blues band guidata dalla
voce sensuale di Jacqui Lynn, qui alle prese con un
bluesaccio da club fumoso di Downtown... ideali per
una serata a base di birra e R’n’R...
Tirando le somme un biglietto da visita più
che positivo per la nuova etichetta guidata da Scott
Beebe, Junkyard e Plan Nine
potrebbero essere il roseo futuro dell’etichetta...
Good Luck !!
Federico Martinelli
top
|
|
|
|
|
sunpoint.net/~hightimes
|
|
HIGH TIMES
"Ep"
Sugarette
Records - 2002
Ecco l'ennesimo prodotto di scan rock
nato ad Helsinki... Ormai sta diventando come il fenomeno
glam a cavallo tra 80 e 90: gruppi tutti uguali che
peccavano di personalità e originalità!
Allora c'erano i cloni di Crue, Poison, Guns
o Bon Jovi che infestavano le radio,
ora è cambiato solo il personaggio che tira:
HELLACOPTERS, BACKYARD BABIES o HARDCORE
SUPERSTAR!! Non è un male, anzi, meglio
che si scimmiotti loro piuttosto che con qualche gruppo
nu metal o grunge, ma cazzo, almeno metteteci un pò
di inventiva!
Miqu, Marc, Tommy Devil, Cybernicus
e Amos N-O-N sono affatto male, "Ghost"
è veramente un gran bel pezzo di scan-rock,
ma non potrà mai uscire dalla massa. "Stolen
Eyes" e "London Rain" si fanno ascoltare
con piacere, soprattutto la seconda grazie a quel
tocco glammy che non fai mai male, ma come ho già
detto serve altro per uscire dall'anonimato.
Detto ciò non voglio ASSOLUTAMENTE dire che
questo mini sia brutto, ma solo che non offre niente
di più di quello che la scena Finlandese ha
prodotto finora.
Spero che chi leggerà queste righe non si farà
troppo influenzare dal mio sfogo, perchè questi
High Times pur non eccellendo in originalità
sono tra i più validi gruppi usciti sulla scia
lasciata da "Payin' the Dues" o
"Bad Sneakers...".
Moreno Lissoni
top
|
|
|
|
|
www.shamelessrock.com
|
|
SHAMELESS
“Splashed”
2002
AOR Heaven
Nel grigio panorama glamster, riecco
ritornare il vecchio crucco Alexx Michael che firma
e produce tutte le nuove canzoni del terzo disco degli
Shameless.
Nulla di nuovo, nulla di esaltante e niente di così
trascinante come, a parer mio, lo erano stati invece
i primi due capitoli.
Cocktail che piace, non si cambia e così sembra
averlo pensato pure Alexx che, col suo ritorno, fa
riascoltare ai fans dei PRETTY BOY FLOYD
la voce acuta ed effeminata di Steve Summers
dando poi spazio all’altro singer ormai rodato
nel progetto, Steve Rachelle. Alle
pelli c’è il mitico Kari Kane
tranne in una traccia in cui si è presentato
con le bacchette in mano, il vecchio rocker Mike
Fasano.
Keri Kelli e B.C.
completano la parte ritmica dando, ovviamente, maggior
spazio al basso dello stesso Alexx che non pare esaltare
chissà quali doti.
Il dischetto è piacevole bubble-party-rock
e il glam vecchio stampo ne esalta le presunte qualità.
Undici canzoncine che si assaporano abbastanza bene,
solo se si conta di essere nel 2002. Possiamo anche
ammettere che quindici anni fa, forse, avrebbero avuto
una maggior chance ma oggi, non possiamo non negare
che, certi atteggiamenti da rock star e certe sonorità,
fanno quasi sorridere. La produzione non è
eccelsa ma, si sa, di questi lidi è anche difficile
trovare sponsorizzazioni che permettano le registrazioni
in luoghi seri ed attrezzati a dovere e non i soliti
due garages che Steve e Alexx utilizzano per ricordare
ai glamster che loro sono ancora qui a rockare e a
far casino!
La semplicità è, come
sempre, componente fondamentale del progetto quindi
che i tecnici del settore si girino e, mani in tasca,
tornino a casa, qui c’è solo spazio per
chi non ha ancora dimenticato l’adolescenza
di un lustro e mezzo fa con conseguente malinconia
di sorta.
Solo per amanti.
Marco Paracchini
top
|
|
|
|
|
www.scarecrowsrocks.com
|
|
The SCARECROWS
“The Ep”
Self
Produced - 2002
Gli utenti più affezionati
di SLAM! avranno già sentito parlare di questo
combo svedese che nel 2000 realizzò un Ep su
cassetta dal titolo "Class-A-Rock n' Roll"
dalle forti tinte HANOI ROCKSiane
e ora, dopo un periodo passato a suonare dal vivo,
sono ritornati in pista con questo "The Ep"
di quattro pezzi dove, a detta loro, omaggiano le
loro influenze che vanno appunto dagli HANOI
ROCKS ai WILDHEARTS, da
ALICE COOPER ai WARRIOR SOUL,
dai KISS ai RAMONES
e così via...
Il four-pieces è decisamente
migliorato e già nell'opener si intuisce la
voglia di emergere dalla scena un pò piattina
degli ultimi anni, infatti "I Love Girls W/Converse"
è un buon episodio di scan-glam con tanto di
sax alla Michael Monroe, seguita
dalla HARDCORE SUPERSTARiana "Dead
And Gone", ma è con la melodica "TV-Screen
Daydream" e con la traccia di chiusura "Give
Me Your Kicks" che Manx, Peegee, Mike e Thompson
danno il meglio di se.
Niente di nuovo, ma decisamente un poker di canzoni
valide. Bentornati!
Moreno Lissoni
top
|
|
|
|
|
www.cherrybang.com
|
|
CHERRY BANG
“Popped”
Metal
Mayhem Music - 2002
Premesso che:
1) non mi pagano per scrivere
2) non mi regalano i dischi
3) la passione è tanta…
ecco che allora le palle iniziano a girare velocemente
quando mi capitano sotto le mani questi dischi inutili,
scialbi, ignobili e fatti col culo, quando poi, a
farne le spese è il mio conto in banca.
Grazie alla fiducia che ho regalato (letteralmente)
ad un recensore di una rivista specializzata, mi ritrovo
a dover imprecare per aver gettato 18 euro nel cesso
con annesso sciacquone!
Questi quattro ragazzi che arrivano dall’Ohio,
pensano che il periodo d’oro non sia mai smesso
per le glam bands e questo, direte voi, è una
bella cosa ma, ahimè, se si davano all’ippica
forse forse avrebbero avuto più chances di
ricevere due lire.
Gli undici pezzi sono anche abbastanza validi (consentitemi
il termine, please!) ma la loro incapacità
di trasmettere qualcosa cessa nel momento stesso in
cui iniziano a suonare.
Registrato probabilmente in una veloce
session-live (in studio) per risparmiare, pare che
abbiano fatto il tutto con un otto tracce nella propria
cantina, dando il microfono ad un personaggio che
se dava il microfono a mio zio, avrebbero forse fatto
meglio!
Stonati, noiosi, patetici e inascoltabili… voglio
cessare qui la recensione perché, se davvero
il futuro del Glam Rock è in mano a questi
gruppi, allora raga, è meglio darsi all’hip
hop!
Boccio senza pietà il quartetto ma non voglio
dar loro cattiva pubblicità, per carità,
che girino nei locali dell’Ohio ma che non si
cimentino mai più nel fare un cd perché
se no organizzo un viaggio-manifestazione sotto le
porte della Metal Mayhem Music!
The end.
Marco Paracchini
top
|
|
|
|
|
lucaditoro@yahoo.it
|
|
69 CORVETTE
“Demo”
Demo
- 2002
Il gruppo nasce alla fine del maggio
2002 dalle ceneri di diverse band locali e iniziano
subito a provare dei brani dei Guns N Roses,
ma nessuno di loro si sente appagato, così
buttano giù le loro idee dove nasce appunto
la loro prima composizione, "The First Time".
Il demo CD che ho trovato nella casella della posta
diventa così il loro vero biglietto da visita:
quattro brani, tra cui la già citata "The
First Time" dove miscelano un certo tipo di hard
rock dalle venature Seventies ("I Can See")
con alcuni richiami al rock scandinavo.
La registrazione non è il massimo
e penalizza molto la riuscita di brani molto validi
come la divertente "Making The 69 In A 69 Corvette",
dalle sonorità stradaiole e con la bel lavoro
alla chitarra di Luke. Se devo essere sincero, spero
che la band di Pescara continui su questa linea sonora,
molto più appetibile per i lettori di SLAM!
Moreno Lissoni
top
|
|
|
|
|
www.brightonrock.ca
|
|
BRIGHTON ROCK
“A room for five – Live!”
Z
Records / Le energie - 2002
Pensavo di ritrovarmi di fronte ad
un classico triste live catturato in qualche remota
discoteca del Sussex o in qualche Club di serie c
in quel di Los Angeles, almeno una decina d’anni
fa ma, sono impallidito leggendo la data del live:
dieci settembre duemilauno (tralascio cmq il luogo…
poi capirete perché - nda).
E così i B.T. non sono ancora “morti”
nel music-biz ma nemmeno sono risorti completamente
sebbene, si dica, il disco nuovo, dovrebbe veder la
luce molto presto.
Il live tocca nel bene e nel male tutte le songs che
hanno rappresentato, dal 1986 al 1992 tutte le loro
tappe fondamentali tra singoli, dischi d’oro
e palle varie.
La voce di McGhee mi ha sconvolto.
Ho addirittura pensato che, se non la smette di cantar
così, rischia di quei polipi in gola che nemmeno
s’immagina ma, al di là delle battute,
sentire “Wild Young and Free” e “Can’t
wait for the night” riesumate con un’energia
invidiabile… beh, mi hanno letteralmente spiazzato
dunque tanto di cappello a questi rockers d’altri
tempi che sanno davvero suonare e rivolgersi ad un
pubblico di nicchia con un grande repertorio.
“One more try”, “Love machine”
e “Barricade” sono alcuni tra i pezzi
storici del quintetto anglo-canadese che, in quattordici
brani, rifanno e risuonano tutte le note senza intoppi,
errori e/o gaffes dovuti alla vecchiaia. Unico punto
a sfavore è forse la stridula voce di McGhee
che, a volte, ci si rende conto dell’idea malsana
di essersi presentato, all’epoca, come nuovo
singer à là AC/DC e
CINDERELLA; spesso si sente la fatica
che fa a stare dietro a tutto.
Non ho molto da dire, in fondo questo
disco non dirà nulla ai molti e nemmeno riprenderà
le redini della storia (ormai finita?) dei B.T. ma,
se tra voi ci sono ancora fans di questa bands, non
sarebbe male poter disporre di un “greatest
hits” fatto in versione live.
A voi il giudizio finale, buon ascolto!
Marco Paracchini
top
|
|
|
|
|
www.antiproduct.com
|
|
ANTIPRODUCT
“Consume And Die… The Rest Is All Fun”
Cargo
Records/LiveWire - 2000
Partoriti dalla geniale follia di Alex
Kane (chitarrista fondatore della cult-band Life
Sex & Death, nonché personaggio
di riferimento in una scena perennemente in bilico
tra notorietà e anticonformismo) gli AntiProduct
si offrono al grande pubblico con un album di debutto
(in realtà datato febbraio 2000) che si presenta
come degno biglietto da visita per una band al di
sopra di ogni facile classificazione. Infatti, fin
dalle prime note dell’opener “Psychedelic
Girlfriend” risulta difficile inquadrare il
gruppo in un genere predefinito e la continua alternanza
tra strofe dissonanti e ritornelli di beatlesana memoria
non fa altro che accrescere la confusione dell’ascoltatore:
quel “pazzoide” di Kane é però
tutt’altro che uno stupido e già al secondo
ascolto il suo progetto inizia a rivelarsi per quello
che é, ossia un disco dall’anima dannatamente
pop (nel senso che nel giro di un paio di giorni ti
ritrovi a canticchiare “Hey, Let’s Get
It On”, “Best Day Of Your Life”
o “Bad Girl” senza neanche accorgertene)
mascherato da prodotto alternativo con una maestria
fuori dal comune.
Chi ha visto gli AntiProduct sul palco
dell’ultimo Gods Of Metal monzese probabilmente
non ci avrà capito un granchè tra suoni
confusi, lanci di bottiglie incessanti e un frontman
impegnato più a martoriarsi la fronte con il
microfono che a cantare e suonare: memore di quell’esperienza,
io stesso mi sono chiesto se valesse la pena di dedicare
del tempo ad ascoltare questo “Consume And
Die…” e invece, come spesso accade,
le sorprese sono dietro l’angolo e oggi mi ritrovo
qui a tessere le lodi di un lavoro che per originalità
e coraggio ricorda tanto i fenomenali esordi di Jane’s
Addiction e Porno For Pyros
(guarda caso entrambi partoriti da un altro geniaccio
del rock-circus che risponde al nome di Perry
Farrell).
Oltre ai brani sopra citati, meritano
una menzione la punkeggiante “(Be My) Supergirl”,
la lunga ed ipnotica “Big News” e i 30
secondi in stile demo-tape di “I Don’t
Care”. Cos’altro aggiungere, se non che
la band attualmente é composta (oltre che da
Mr. A. Product, alias Alex Kane, alla chitarra e voce)
da Simon Gonk alla batteria, Clare Pproduct alla seconda
chitarra, Milena Yum alle tastiere e, udite udite,
dall’italianissima Marina Metallina al basso!
Da amare o da odiare, senza vie di mezzo… comunque
da “consumare” (almeno una volta).
Cristiano Bianchi
top
|
|
|
|
|
www.bonesrocknroll.com
|
|
THE BONES
“Bigger Than Jesus”
People
Like You - 2002
Che spettacolo il come-back dei THE
BONES che dopo il bellissimo "Screwed, Blued
& Tattooed" sono tornati con questo
"Bigger Than Jesus" dove la loro
formula punk rock and roll rimane pressochè
inalterata.
Per chi non li avesse mai sentiti, potrei dire che
i punti di riferimento più evidenti arrivano
dai SOCIAL DISTORTION e RAMONES
per quanto riguarda la parte più punk, ma con
igniezioni BAY CITY ROLLERS-iane
e rockabilly, regalandoci 14 composizioni furiose
ed aggressivecome le superlative "Chrome, Smoke
And Thunderroads" e "Hey Baby".
Che dire poi delle travolgenti "Screwed,
Blued And Tattooed", "Going Nowhere"
e della spassosissima "Casino Knockout"?
...Semplicemente deliziose! E di "Memhis '77"
dove sembra riapparso il fantasma di ELVIS?
...Fantastica!
Bah, meglio che finisco qui o il mio diventerebbe
un continuo elogio a questo gruppo che, se non l'avevate
capito, è attualmente il mio preferito nel
settore.
Moreno Lissoni
top
|
|
|
|
|
www.fatalsmile.nu
|
|
FATAL SMILE
“Beyond Reality”
GMR
- 2002
I Fatal Smile sono un nuovo quartetto
svedese che vede nella sua line-up la presenza di
Y Unutmaz alla chitarra, il singer H.B Anderson già
negli Scudiero, Markus Johansson
al basso e Robin Lagerqvist alla batteria, mentre
in consolle un'altra personalità celebre dell'ambiente
scandinavo, Jonas Ostman (YNGWIE
MALMSTEEN).
"Beyod Reality"
rivisita in chiave moderna il classico hard rock dei
70's e 80's e ne è subito un chiaro esempio
la song d'apertura "Bad Kharma", primo singolo
e video dove primeggia un cupo class metal con in
evidenza la sei corde di Unutmaz. La seconda composizione
è intitolata "The Saviour" ed è
il mio pezzo preferito, un bell'hard rock nordeuropeo
facilmente accostabile al JOHN NORUM
solista o ai TALISMAN.
Un'altro nome a cui potrete fare riferimento per riuscire
a capire a quali sonorità si ispirano i nostri
è sicuramente quello di RJ DIO
(sentite "Circle Of Fire" e "Warfear"),
e gli ultimi DOKKEN.
Il four-pieces è sotto contratto con la GMR
Music Group che ha tra le sue fila Candlemass
e Backyard Babies, i suoni sono ottimi
e l'artwork è ben confezionato, percui
ora tocca a voi decidere se ne vale la pena o no dare
una chance a questa band.
Moreno Lissoni
top
|
|
|
|
|
|
|
MARCELLA CHINNICI
“Cammino di notte”
Sony
- 2002
Come molto spesso mi capita sono entrato
alle Messaggerie Musicali di corso Vittorio Emanuele
a Milano, ma questa volta sapevo cosa cercare.. .il
primo singolo di Marcella Chinnici "Cammino
di notte".
Questo prodotto dalla SONY non è, come spesso
è capitato in questi periodi ,un lavoro per
far fare strada ad una ragazza di bella presenza,
"Cammino di Notte" è un singolo di
2 canzoni scritte e arrangiate da Marcella.
Il primo pezzo, che dà il titolo al disco,
è una canzone con strofe arpeggiate e bridge
in crescendo che portano a un chorus a dir poco grintoso.
Il testo, ben scritto, è a tratti poetico...
"L'aria è pungente, respiro nuvole che
volano via..." ...ha veramente qualcosa da dire
poichè fa parte del bagaglio di esperienze
vissute da una persona.
La track 2 "Hate me, Shock me"
è veramente un gran bel pezzo rock che mette
in mostra le qualità canore di Marcella. Mi
dava di nostalgico al primo ascolto ma ad una più
attenta lettura del testo in inglese si ripropone
il tema del primo brano e cioè concetti con
una vena di tristezza ma anche consapevolezza di se
stessi e voglia di rivalsa... "I just don't think
someone can tell me what I should do".
Marcella Chinnici è una cantante con molta
esperienza alle spalle, vissuta tra locali dell'interland
milanese alternata ad alcune apparizioni televisive.
Niente da dire,una gran voce accattivante che si fa
piacere da subito, inoltre dotata di talento e sensibilità
musicali.
A mio parere 2 canzoni molto belle sia per armonia
musica/testo sia per l'esecuzione canora che per mordente.
Assolutamente consigliato... Benfatto Marcella!
Marty
top
|
|
|
|
|
yngwie.org
|
|
YNGWIE MALMSTEEN'S RISING FORCE
“Attack"
SPV
- 2002
Sicuramente dopo il bruttino "Alchemy"
prima, e lo scandaloso “War to end all war”
poi, per non parlare del volgare concerto per orchestra,
il grande, ormai solo fisicamente parlando, Yngwie
non poteva che uscire con con qualcosa di meglio degli
2 o 3 lavori, ma se il suo riscatto porta il nome
di “Attack” allora non ci siamo
proprio...
E' inutile che stia qui a descrivere l'andamento stilistico
del cd poiché tutti sapete cosa aspettarvi
da un nuovo album di Malmsteen ....
Ho sempre apprezzato la coerenza artistica di certi
musicisti, non di tutti sia chiaro, ma a patto che
questa coerenza sia una base su cui costruire idee
e soluzioni quanto meno piacevoli per chi ascolta.
Nel caso di “Attack” invece ci
troviamo di fronte a 15 tracce una più brutta
dell'altra, dove le autocitazioni straripano, per
usare un eufemismo, e la produzione, sebbene superiore
a quella di “wteaw”, risulta abbastanza
mediocre.
Particolarmente sguaiato e scomposto
è il cantato di Doogie White (Rainbow,
Cornerstone, Nostradamus), mentre rimango
sempre più perplesso di fronte alla scelta
di aver chiamato alle tastiere Derek Sherinian senza
dargli il minimo spazio artistico ed esecutivo.
In conclusione state alla larga da “attack”!
Sono stato abbastanza cattivo?
Umberto Sartini
top
|
|
|
|
|
www.madsin.com
|
|
MAD SIN
“Survival Of The Sickest”
People
Like You - 2002
Sempre per la People Like You
ecco questi Mad Sin formati dal cantante Big "Koefte"
Deville, dai chitarristi Tex Morton e Stein "Dr.
Solido" e dal bassista Holly Le Slap che, con
questo "Survival Of The Sickest"
continuano a tenere alta la bandiera del punk'n'roll.
Le 17 tracce presenti sono davvero un delirio fatto
appunto da sonorità punkeggianti, rockabilly,
country e blues, rivedute e suonate in chiave decisamente
power. Provate ad ascoltare "Sin In Law"
che ha quasi un incedere ska o la cover dei Demolition
23 "Nothing Alright" per rendervi
conto che ci troviamo di fronte a quattro pazzi che
non finiscono mai di stupirmi: "1000 Eyes"
ricorda vagamente i primi D.A.D.,
mentre "She"s So Bad It's Good" è
molto catchy.
Il delirio continua, ed infatti nella
traccia numero 15, "Dance With The Devil"
ho come l'impressione di ascoltare una versione punkabilly
di MARYLIN MANSON!!!
Lo so, sto dicendo delle cose assurde, ma se per caso
avrete l'oppurtunità di ascoltare questo album
vedrete che mi darete ragione. Comunque mi piacciono
i loro tentativi di provare ad essere originali perchè
nel settore è molto difficile uscire da certi
canoni e anche se non sempre raggiungono degli ottimi
risultati posso dire che ho passato tre quarti d'ora
davvero piacevoli.
Moreno Lissoni
top
|
|
|
|
|
|
---- by Slam! Production® 2001/2007 ----
|
|