La produzione, dalle sfumature industriali, è tutto sommato abbastanza curata, ma non riesce a contenere la carica esplosiva ed innovativa che caratterizza il sound dei 4 boyz.
Il biglietto da visita, rappresentato dalla title track, è veloce, duro e senza compromessi, con cori secchi ed ossessivamente ripetitivi dove manca qualsiasi concessione alla melodia: si va ben oltre la risposta inglese alla “Live Wire” dei Crue, opening track di “Too fast for love“.
I ritmi si mantengono serrati con la lasciva “Trash Queen“, un vero inno sessuofobo già incluso nel precedente EP e con testi che lasciano ben poco spazio alla fantasia: “there is a lady out on the streets, so hungry looking for meat, for a price she will spread her legs”.
Ma l’identità glitter dei 4 esce pienamente allo scoperto con “Law abuzer“, “Sweet surrender” e, soprattutto con la meravigliosa “Kick down the walls“: un pezzo ultramelodico che, se interpretato dai Pretty Boy Floyd o dai Poison avrebbe sicuramente trovato terreno fertile nelle classifiche d’oltreoceano.
“Shokker” e “Wreckless” proseguono sulla stessa lunghezza d’onda: pezzi dinamici e veloci caratterizzati da linee melodiche festaiole violentate da chitarre splatter e basi ritmiche sporche ed infantili.
Per concludere, l’inno glam ed hit single, “Alrite with the boyz“, originariamente interpretato da Gary Glitter ed in questa sede letteralmente incenerito dalla personalizzazione dei Wrathchild, che, come dovrebbe essere per ogni cover, interpretano gli insegnamenti del maestro a modo loro.
HEAVY METAL RECORDS 1984
Franco Brovelli
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