Tryx “Dayz Gone By”

Tryx “Dayz Gone By”
Con un’immagine eccessiva da far sembrare i Poison delle scolarette giapponesi, i Tryx si facevano portabandiera di un bubblegum glam più vicino a quello dei 70's che allo sleaze metal.

Credo sia un’ingiustizia che in più di vent’anni di Slam! non sia mai riuscito a scrivere nulla sui Tryx. Cerco di recuperare a questa mancanza recensendo il disco uscito nel 2011 per la Demon Doll Records, contenente 7 pezzi rimasterizzati risalenti al periodo 1987 /1989 e 3 bonus track registrate nel 1991.

Ma facciamo un passo indietro. Florida 1987, il frontman Jesse Star e la sua coloratissima gang sono stanchi di suonare nei club di Miami e Fort Lauderdale, senza vedere uno straccio di contratto discografico, così decidono di trasferirsi a New York. Anche nella grande mela le cose non sembrano prendere la piega desiderata e giocano la carta Los Angeles, dove nel loro breve soggiorno riescono ad aprire per Pretty Boy Floyd e The Zeros, diventando rapidamente un nome molto noto tra i glamster che si mettevano in bella mostra sul Sunset.

Con un’immagine eccessiva da far sembrare i Poison delle scolarette giapponesi, i Tryx si facevano portabandiera di un bubblegum glam più vicino a quello dei 70’s che allo sleaze metal in voga in quella decade.
She’s So Fine”, “Don’t Want To Know Your Name”, “Don’t You Need It” e “You’ve Got A Lot To Learn About Love”, possono far alzare i livelli di glicemia nell’ascoltatore per l’alto tasso di “zuccherosità” contenuto, mentre con la cover “Sugar Sugar” degli Archies è vitaminizzata rispetto alla versione originale.

Con la ballata “Hold On” sembra di limonare con una bambola di zucchero filato, mentre per ascoltare le tre bonus track, bisogna essere per forza dei loro parenti perché sembrano registrate in un garage con un vecchio registratore. Peccato, perché brani come “Only For The Summer”  o “Think Of Me”, hanno un grande potenziale.

Una meteora colorata destinata a quella nicchia di glamster cresciuti leggendo fanzine come Leather Boyz e Trash N’ Crash.

Demon Doll Records 2011 

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