Nel girotondo turbinoso di superband plasmate “ad hoc”, modello “fantacalcio”, dalla tentacolare Frontiers arriva pure il tanto atteso debutto dell’ennesima line up creata per solleticare i ricordi ed i sensi dei fans sfegatati dell’hard melodico americano degli anni ’80.
Grazie alla tecnologia è semplice e bastano pochi ingredienti per imbastire un nuovo gruppo ed in questo caso tutto è avvenuto in modo naturale grazie all’amicizia di vecchia data tra Ted Poley, il biondo singer conosciuto anche dalle pietre per essere “la voce” dei Danger Danger ed il chitarrista e leader di un’altra istituzione dell’hard a stelle e strisce come Steve Brown dei Trixter. A loro è bastato aggiungerci due gregari d’esperienza e con un curriculum che solletichi ancor di più i fans ed il gioco è fatto! In questo caso si è optato per una sezione ritmica tutta sostanza grazie al basso di Greg Smith, già con Alice Cooper, Rainbow e nella band di Ted Nugent e Chuck Burgi, anche lui ex Rainbow, Hall & Oates, Michael Bolton e tanti altri.
Si è scelto un nome d’effetto, una copertina cromata, come da tradizione hard rock e poi? …e poi ci devono per forza essere delle buone canzoni sennò il super gruppo si scioglie come neve al sole dopo pochi mesi e… chi si è visto, si è visto!
Morale della fiaba: saranno riusciti i Tokyo Motor Fist a confezionare un prodotto di qualità?
Beh, signori… Ted e Steve fanno il botto riuscendo a mettere insieme undici brani divertenti e pepati come ai tempi che furono, riuscendo ad essere freschi e divertenti pur venendo penalizzati da una produzione piatta e plastificata.
La melodia zuccherosa dell’anthemica “Pickin’ Up The Pieces” apre la contesa facendoci catapultare indietro di 27 anni in pochi secondi, quando Danger Danger e Trixter andavano in tour insieme e vendevano entrambi vagonate di dischi…hard melodico e “sollucheroso”.
Come si può stare fermi con l’energiche melodie di “Love Me Insane”, “Shameless” oppure la botta vitaminica di “Put Me To Shame”, gli highlights sicuri di questo progetto con il loro flavour che imprime istantanee del passato aureo della band di Ted Poley e Bruno Ravel.
Niente di nuovo nelle ballate classiche dal titolo di “Love” e “Don’t Let Me Go” ma scivolano giù come un mohito fresco. “Black And Blue” e “You’re My Revolution” sono due discreti brani di hard rock melodico che strizzano l’occhio all’Aor classico ma sono i punti deboli dell’intero disco non riuscendo a convincere dal punto di vista melodico. “Done To Me” è un mid tempo figlio dei Def Leppard ma che conquista grazie ad un chorus pregno di melodia.
La romantica “Get You Off My Mind” sottolinea per l’ennesima volta quanto la voce di Ted Poley sia ancora tra le più hot del genere. Si finisce premendo l’acceleratore in “Fallin’ Apart” che acchiappa l’ultimo grande “hook” del disco.
Insomma, ben vengano questi progetti nati a tavolino se poi i risultati sono come il debutto dei Tokyo Motor Fist che riesce a battere in volata a livello qualitativo sia i Defiants sia lo stesso ultimo scialbo disco solista dello stesso Ted Poley. Booom !!!
(2017 – Frontiers Records)