The Fire “Supernova”

Nella mia attuale classifica dei gruppi italiani, sono secondi solo agli Thee STP.
Li ho visti suonare un po’ in tutte le occasioni, dai grandi festival ai pub in acustico, di supporto a grandi band o in qualche festa della birra e ogni volta, ripeto, OGNI VOLTA che li ho visti, ne sono rimasto entusiasta e con la voglia di tornare al più presto a rivederli.
Ho consumato l’esordio “Lovedrive” e ho storto un po’ il naso quando hanno giocato la carta del cantato in italiano in “Electro Cabaret”, non perché gli venisse male, ma solo perché per me i The Fire dovevano rimanere quelli del debutto.

Dopo “Abracadabra” e l’ep “Madama Butterfly” (da cui vengono ripescate “Out Of Here” e “Waltzin’ Monnalisa”) rieccoli qui con il terzo disco ufficiale, “Supernova”, forse un po’ troppo arrangiato e prodotto per i miei gusti, che fa perdere un po’ quella carica ed energia che il gruppo riesce a trasmettere dal vivo. Sia ben chiaro, non sto dicendo che i pezzi sono brutti, ma che preferisco i The Fire meno poppy e più “tagliati-giù-grossi” come si dice dalle mie parti.

L’opener “Claustrophobia” è un chiaro esempio ci quello che intendo, ma è con la seguente “See You Next Time” che mi spiazzano, con un pezzo che sembra uscito da un disco degli U2, ma per – mia – fortuna si torna a rockare con il singolo “Follow Me” dove Olly duetta con la splendida voce della vj Alteria e con la bella ballta “Paralyzed”, scritta dal frontman per l’album solista del defunto cantante dei Gotthard, Steve Lee.

Il disco va via lisco verso la fine senza troppe impennate, regalandoci nel finale due bonus track: “Business Trash”, cantata insieme a Pino Scotto e già ascoltata nel suo “Codice Kappaò” e “Tu Sei Solo Mia”, adattamento italiano del brano “Out Of Here” dedicata da Olly alla moglie.

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