Cattivi e divertenti, rudi e sarcastici, i quattro rocker di Southampton sembrano fare sul serio e con questo EP ci dimostrano che anche nel sud del’lnghilterra si rockeggia di brutto.
Pochi svolazzi testuali, la musica dei Black Bullets non è ha bisogno, perché il loro è un rock diretto e di sicuro impatto: “Thirteens” potrebbe sfondare un muro di cemento armato, tanta è la carica e la violenza profusa dalle note suonate da Rob Castle, Stevie Pearce, Jim Bones e Carl Donoghue, lo stesso lo si potrebbe dire della movimentata “How High”, mentre con “Untitled” i quattro rallentano il tiro e ci dimostrano che tra le proprie influenze ci sono anche i Thin Lizzy (occhio che sul CD la terza e la quarta traccia sono invertite!).
“My Priest” è una delle mie preferite, con quella giusta dose di Guns N’ Roses che non guasta mai e che farebbe la sua gran porca figura dal vivo, così anche la conclusiva “Too Loaded (For Love)” si muove su territori più rockeggianti, con una sezione ritmica che ti prende il bacino e te lo fa muovere a ritmo.
Le “Pallottole Nere” si fanno apprezzare per la loro semplicità e per la qualità dei decibel profusi, un gruppo interessante che non mancherò di tenere d’occhio.
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