Sleazy Underground: The Swedish Invasion. Part 2

Nasty Idols 80s
Eccoci con la seconda puntata dedicata alla scena underground sleaze svedese e lo facciamo iniziando con i gruppi che hanno risentito maggiormente delle influenze degli AC/DC.

Eccoci con la seconda puntata dedicata alla scena underground sleaze svedese e lo facciamo iniziando con i gruppi che hanno risentito maggiormente delle influenze degli AC/DC, come nel caso di TORNADO BABIES e MAJOR N.A..

Tornado Babies
Tornado Babies

I primi realizzarono due album agli inizi degli anni 90, “Eat This!”  e “Delirious“, dove si sprecarono i paragoni con i vari Dirty Looks, Johnny Crash e Kix. “Eat This!” è stato ristampato nel 2013 dall’etichetta americana DemonDoll Records con l’aggiunta della bonus track “Straight To Hell“.
I secondi invece sono un gruppo di scalmanati e appassionati del rock’n’roll più fumoso, che ci diedero in pasto 11 pezzi al vetriolo, con chitarre taglienti e ritmiche serrate, sulla scia dei vari Jackyl, Dangerous Toys e… Guns N’ Roses.

Continuiamo con gli SMOKEY BANDITS, che debuttarono nel 1992 con l’introvabile demo tape “Serious Bullshit“. Benny Eriksson, Jimmy Stridh, Marcus Boholm e Matt Norman tornarono due anni più tardi con un mini album di sei pezzi dal titolo “Won’t Lick No Shoe For You“, con una sguaiata e trascinante performance da parte dei quattro, che ci fecero saltellare con pezzi come la title track, “Backseat Boogie” e “Shoot From The Hip“, di Tattoed Love Boys-iana memoria.

Straight Up
Straight Up

Proseguiamo con i chiassosissimi STRAIGHT UP e con il loro “Faster And Deeper“, lavoro uscito nel 1991 per la Wire Records. Mentre nel resto d’Europa si suonava “Soul Destruction” degli Almighty, “Where Have All the Good Girls Gone” dei The CryBabys e “Out Of Tune” degli Shanghai’d Guts, nella patria dell’Ikea questo quintetto infuocava i palchi con il loro sound in bilico tra la violenza sonora dei Guns N’ Roses e la armonie ruffiane e sessiste dei Faster Pussycat.
Fist Fucking Generation“, “Mama“, “Feeling” e “Straight Up In Your Pussy, sono tutti pezzi da playlist!

Con un disco intitolato “Slammer!“, mi è impossibile non citare anche i SATOR, che al di là di simpatie personali, sono stati, e lo sono tutt’ora, uno dei più validi gruppi partoriti dalla Svezia. Al comando troviamo il chitarrista Chips Kiesbye, diventato di recente un celebre produttore (lo ricordiamo dietro alla consolle degli album di The Hellacopters, Millencolin e Sahara Hotnights). Otto album di inediti, più una serie di compilation, singoli e progetti paralleli è quello che troviamo nella loro discografia (se non li conoscete, consiglio l’approccio con il devastante “Headquake“).

Swedish Erotica
Swedish Erotica

Nati originariamente come Swedish Beauty, cambiarono il loro nome nel 1987 in SWEDISH EROTICA con Magnus Axx, Morgan Le Fay, Johnny D’Fox, BC Strike e Göran Edman in formazione, quest’ultimo sostituito prima da Tony Niva e poi da uno dei coristi della band, Mats Levén (Treat, Malmsteen, ecc.). Il debutto venne lanciato sul mercato nel 1989 dalla Virgin, con un sound più in linea con le produzioni Bon Jovi-iane piuttosto che quelle sleaze, ma con quell’approccio spensierato e easy, che lo fanno risultare un lavoro molto piacevole e di assoluto valore (“R’n’R City“, “Wild Young & Free” e “Hollywood Dream” tra i brani).
Il poco interesse da parte dell’etichetta nei confronti della band, spinse Levén verso i Treat, venne sostituito da Anders Möller e dopo qualche cambio di formazione tornarono in pista nel 1995 con “Blindman’s Justice“, album influenzato dalle nuove correnti sonore e con all’interno una grande ballad intitolata “Sweetest of Sins“. Nel 2005 la MTM ha stampato la raccolta “Too Daze Gone“, dove vennero riprese le registrazioni che avrebbero dovuto comporre un eventuale secondo lavoro con Levén alla voce.

Shotgun Messiah
Shotgun Messiah

Ora è il turno degli SHOTGUN MESSIAH. Inizialmente nati come Kingpin con Zinny J. Zan alla voce, Tim Tim (Tim Sköld) al basso, Harry K. Cody alla chitarra e Stixx Galore alla batteria, nel 1989 si trasferirono a Los Angeles dove debuttarono con il disco omonimo, che non era nient’altro che la ristampa di “Welcome To Bop City” dei Kingpin. Qualche dissidio interno portò all’allontanamento di Zinny J. Zan e al suo posto passò il bassista Tim Sköld (sostituito da Bobby Lycon) con conseguente pubblicazione del bellissimo “Second Coming“. Dopo l’ep di cover “I Want More“, la sezione ritmica annunciò l’addio, così Sköld e Cody si misero da soli al lavoro sul terzo disco che uscì nel 1993 con il titolo di “Violent New Breed” e con un deciso cambio di sonorità, che non solo deluderà i vecchi fan, ma che portò allo scioglimento del gruppo. Nonostante le critiche, l’album divenne un disco seminale per tutti i gruppi industrial venuti in seguito.  Sköld ebbe una seconda vita musicale con i suoi album solisti ed entrando a far parte della cricca del reverendo Marilyn Manson.

Per chiudere il capitolo sul Sunset Strip svedese bisogna assolutamente citare anche i NASTY IDOLS. Sono particolarmente affezionato a loro, grazie anche all’amicizia telematica con il frontman Andy Pierce, più volte intervistato su queste pagine e prematuramente scomparso all’età di 45 anni a causa di un’emorragia cerebrale.
I Nasty Idols nacquero nel 1986 a Malmö ed esordirono qualche anno più tardi con “Gigolos on Parole“, ma è con il successivo “Cruel Intention“, che la band cambia marcia, elimina le parti di tastiera presenti sul predecessore e pompa con uno street metal dal taglio Crue-iano. I video di “Cool Way of Living“, “Can’t Get Ya’ Off My Mind” e “Trashed ‘n’ Dirty” iniziarono ad andare in rotazione su “Headbangers Ball” affermando la band come una delle migliore realtà nel settore in Europa. Nell’ottobre 1993 arriva il terzo lavoro intitolato “Vicious“, suono leggermente più cupo e pesante, ma che non riuscirà a sopravvivere alle nubi scure provenienti da Seattle, infatti nel 1994 il quattro gettano la spugna per continuare con i rispettivi progetti: Andy Pierce pubblicò l’ottimo “White Line Offside” con i Machinegun Kelly, un album solista e in seguito formò gli United Enemies, mentre Peter Espinoza si dedicò alla carriera solista prima e al progetto Majestic, poi. Dopo qualche tentativo di reunion e qualche CD di materiale inedito, la band tornò ufficialmente insieme nella metà dello scorso decennio pubblicando “Boys Town” nel 2009 e “Kalifornia” nel 2012.

Sono sicuro di aver dimenticato qualche nome, così vi invito a postare nello spazio dei commenti o sulla pagina Facebook qualche album o video che possano arricchire la nostra discografia.

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