Basterebbe dire che i Sin-City, come “attività principale”, sono una validissima tribute band degli AC/DC per farvi capire a che tipo di disco andrete incontro, ma se spesso in gruppi come questo si sfiora il plagio o si inciampa in songwriting non sempre all’altezza, nel loro caso queste due cose si avvertono meno.
Da non confondere con i due anonimi gruppi usciti agli inizi degli anni 90, questo combo tedesco, con oltre 20 anni di lavoro sporco alle spalle, arriva al quarto disco. E’ ovviamente palese l’influenza dei fratelli Young che occupa in percentuale un buon 50%, mentre il restante è occupato da percentuali di Rose Tattoo, Krokus, Jackyl, Rhino Bucket e Danko Jones).
I Sin-City sono riusciti a comporre un album accattivante ed ispirato dal primo all’ultimo riff, senza mutare quello stile che ha reso celebre la band australiana.
Ritornelli accattivanti, riff aggressivi e ritmiche martellanti non saranno certo una ricetta innovativa, ma a conti fatti, se pur abusando di certe soluzioni stilistiche, “Th13teen” risulta un CD di piacevole ascolto, da sentire in macchina con i finistreni abbassati e scuotendo la testa con le corna al cielo!
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