La scelta di recensire la doppia ristampa dei due studio album di questa misconosciuta ma grande Band dei seventies, usciti rispettivamente nel 1972 e nel 1973 su Purple Rec. è dettata essenzialmente da motivi economici, dovrebbe infatti avere il prezzo di un unico CD. Ingiustamente finiti nel novero delle cult-band, mai inclusi nelle compilation Glam/Glitter e negli articoli “a tema” (peraltro sempre pietosi) dei Major Magazine che trattano di questo genere, i Silverhead sono a mio avviso sinonimo di grande musica da trent’anni a questa parte e, francamente, non riesco proprio a spiegarmi il perché del mancato successo.
Colpiscono, a distanza di tanti anni, l’attualità e la freschezza dei brani, (merito anche del produttore Martin Birch, noto per la collaborazione con i Deep Purple); colpisce la voce di Michael Des Barres, leader carismatico a cui non mancava proprio niente per diventare un’assoluta Icona alla stregua di M. Bolan; colpiscono la bellezza degli arrangiamenti, in cui fanno capolino cori di grande effetto con le sexy-ssime “Silverettes” ed inserti di keys e fiati da brivido; colpisce, infine, il guitar-sound, su solide basi ora Boogie Rock ora Hard Blues (ma sempre con marcate tinte Glamour), con l’impeccabile lavoro dei solisti (Stevie Forest nel primo e Robbie Blunt nel secondo) abilissimi, tra l’altro, con le slide.
Citare i titoli é cosa superflua, dai Glam Anthem alle Ballad, dai Boogie alle più classiche Hard Rock songs, il livello qualitativo é notevole, con influenze che spaziano dal citato Bolan agli Stones, passando per Status Quo e Deep Purple (ma, lo ribadisco, sempre in chiave Glamour!!). A titolo di cronaca vi consiglio di recuperare i lavori postumi di Des Barres con i Detective, da solista e, soprattutto con i Chequered Past di Steve Jones. Assolutamente da riscoprire.
Line Records 1992 – 2 CD