Silent Rage

Sono entrato in contatto con Jesse Damon, leader dei Silent Rage, prima del Firefest grazie a Facebook e ci siamo accordati per un'intervista a Nottingham.

Sono entrato in contatto con Jesse Damon, leader dei Silent Rage, prima del Firefest grazie a Facebook e ci siamo accordati per un’intervista a Nottingham.
Felice e sorpreso, trovo un amico brasiliano al Rock City che mi dice di aver appena incontrato Damon che, dopo avergli detto che era brasiliano gli disse: “Veramente? Anche un’altro mio amico brasiliano verrà al concerto”.
Non ci credevo, parlava di me!
Poi l’ho incontrato insieme ad EJ e ci siamo messi d’accordo per fare l’intervista il giorno seguente…

Criss: Eccomi qui a Nottingham, al Firefest, giorno numero 2 e questo è il grande Jesse Damon dei Silent Rage. Cosa si può dire degli inizi della tua carriera?

Jesse: Gli inizi della mia carriera… hmmm, sono passati così veloci quei tempi, ma ci sono tante cose memorabili… all’epoca di “Shattered Hearts”, il nostro primo disco con Paul Sabu, è stata un’esperienza che ci ha insegnato molto. Era una cosa nuova per noi e lavorando a quel disco abbiamo appreso trucchi e tecniche dal nostro produttore: come cantare correttamente, come mettere insieme le canzoni e in questo Paul ci ha dato una grossa mano anche dal punto di vista del songwriting, è stato una specie di mentore per me e il resto del gruppo.
Abbiamo suonato durante gli anni 80 e quando finalmente abbiamo avuto l’opportunità di registrare in nostro primo CD, è stata una sensazione speciale, ci stavamo accorgendo che qualcosa stava succedendo… dopo che il disco uscì, Gene Simmons ci contattò. Fu un’altra cosa molto importante nella nostra carriera perchè eravamo in cerca di un management e qualcuno del giro dei Kiss ci vide una nostra performance e ci raccomandarono direttamente a Gene che, come dicevo, ci chiamò… il resto è KISStory…
Firmammo per la sua etichetta che veniva distribuita dalla RCA, ci organizzò un tour con i Black Sabbath… ha fatto un sacco di cose, una persona molto professionale… quando abbiamo registrato “Don’t Touch Me There”, penso sia stato uno dei momenti più belli della mia vita.

Criss: …è il tuo album preferito?

Jesse: Si, credo, almeno, in questo momento! (ride). Era un periodo molto importante per la nostra crescita, era il 1989 e fummo catapultati sotto i riflettori e nelle arene e la concorrenza era agguerritissima… quest’esperienza ci ha rafforzato molto come band.
E’ stato un percorso lungo, ma abbiamo vissuto dei bellissimi momenti. Sapevamo a cosa stavamo andando incontro ed era quello che volevamo fare, sempre sostenuti dai nostri famigliari e dagli amici che ci hanno sempre aiutato a farci pubblicità o cose del genere… è stato davvero un bel periodo.

Criss: Cosa mi puoi dire sulla partenza di Brian James Fox e del nuovo batterista Rodney Pino?

Jesse: Brian è un grande batterista. E’ originario di Milwaukee, Wisconsin, ha vissuto lì fino a poco più che ventenne e poi si trasferito a Los Angeles per cercare di diventare una batterista professionista. L’avevamo visto suonare con altri gruppi come nei White Tiger con Mark St. John e quando abbiamo firmato con la Simmons Records, eravamo proprio in cerca di un nuovo batterista e lui era lo nostra prima scelta. Era il nostro motore, una persona molto professionale e vigorosa ed è stato un piacere suonare con lui e passare quei tempi insieme. Nel 2001 poi ha smesso, si è sposato, ha avuto il suo primo bambino e si è messo in affari con il padre…
Noi abbiamo compreso la sua decisione, anche se avremmo voluto che rimanesse, ma abbiamo capito le sue esigenze e poi, nessuno dovrebbe sentirsi costretto a fare qualcosa che non vuole… ci siamo sostenuti a vicenda in ogni caso, come amici, come compagni, quindi… avevamo bisogno di un nuovo batterista… abbiamo contattato un pò di amici e ci è stato raccomandato Rodney.
Avevamo provato un altro paio di musicisti, ma dopo aver suonato la prima volta con Rodney, sapevamo che aveva le carte giuste… così lo testammo subito con un concerto in Inghilterra ad un festival e fu ottimo. Fu la sua vera prova e da allora è rimasto sempre con noi.

Criss: Avete registrato nuovi brani?

Jesse: Si, abbiamo un po’ di pezzi nuovi… Io, Mark ed EJ abbiamo scritto diverse cose e vogliamo di entrare in studio per registrarle! Non c’è ancora nulla di certo, ma ci piacerebbe registrare un nuovo disco o almeno, iniziare a registrarne uno…

Criss: Quali sono le tue aspettative per lo show di stasera?
(In questo momento arriva Mark Hawkins)

Jesse: Le aspettative sono alte! Vogliamo andare là fuori e fare un set infuocato, ci siamo preparati per questo show e abbiamo in serbo qualche sorpresa tra vecchio e nuovo materiale! Sarà divertente, e faremo il possibile per fare un grande concerto… vogliamo spaccare il culo!

Criss: Le ultime cose che vuoi dire ai lettori?

Jesse: Vorrei lasciare l’ultima domanda a Mark…

Criss: OK, cosa vuoi dire ai lettori e ai fan dei Silent Rage?

Mark: Guardatevi in giro! Abbiamo nuovo materiale fuori e qualche bonus track… infuocata!

Criss: Grazie mille!

Mark e Jesse: Prego!

Subito dopo che Jesse se ne è andato è arrivato EJ Curse chiedendo se poteva dire qualcosa anche lui! Incredibile!
Criss: Sono qui con EJ Curse e Mark Hawkins, quali sono le vostre aspettative per il concerto di stasera?

EJ: Mi aspetto di fare un grande show! (ride). Il pubblico sembra abbastanza buono! E’ bello suonare per i fan che ascoltano rock melodico e roba del genere… non ci sono così tanti festival di questo genere negli Stati Uniti, c’erano negli anni ottanta, è per questo è cool! Faremo del grande rock!

Criss a Mark: …e tu Mark?

Mark: Anche secondo me! Sì, credo anche io che sarà una bella serata, il pubblico sembra essere davvero buono!

Criss: Cosa volete dire ai fan dei Silent Rage fans?

EJ: Che l’anno prossimo ristamperemo “Don’t Touch Me There”, rimasterizzato e con un paio di bonus track e stiamo pensando di far uscire un EP o almeno un paio di nuovi singoli. I Silent Rage sono ancora vivi!

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