Ecco una release che farà la felicità di quanti amano il classic rock più incontaminato con sei brani a base di rock’n’roll, blues e cori di derivazione soul, dove non mancano i riferimenti ai vari Rolling Stone e Black Crowes, ma con una marcata vena melodica e dal piglio moderno.
Il quartetto friulano va a fare compagnia ai grandi W.I.N.D. tra i migliori gruppi del settore, dimostrando di saper scrivere buoni brani e di saperci fare sia nei pezzi di rock pulsante che nelle dolci ballate presenti nella release.
Già dall’opener “Free” la band dimostra di avere un’impostazione ben definita, tipica di un background che arriva direttamente dai dinosauri del rock e per tutta la durata dell’ep si denotano le ottime capacità dei quattro, preferendoli quando il cantato di Dario Snidaro si fa più graffiante e meno mieloso.
Ecco, se proprio devo trovare un punto su cui lavorare, direi proprio che bisognerebbe “sfruttare” al meglio l’ottima timbrica del vocalist, rendendo la sua interpretazione più incisiva… ma è solo un dettaglio dettato dai miei gusti personali, perché i Rusted Pearls ci sanno fare e hanno di fronte a sé un futuro più che roseo. Promossi!