Tornano i Robot Lords Of Tokyo, progetto nato da Rick Ritzler (batteria, chitarra) e Paul Jones (voce, chitarra) che, come nelle precedenti release, si avvalgono di una serie di celebri ospiti per la realizzazioni delle loro canzoni.
I due musicisti dell’Ohio continuano a suonare del prepotente hard rock, in bilico tra stoner e metal e a questo giro si presentano con un artwork che ricalca “Love Gun” dei Kiss, ma non fatevi ingannar perché di ruffianerie in stile “Christine Sixteen” qui non c’è neanche l’ombra.
Si parte con “Hell Will Have to Wait”, con la chitarra di Chris Poland (Megadeth) sugli scudi e un pezzo che porta alla mente i Black Label Society, segue “Keepers Of The Night”, ruvida e rocciosa con alle sei corde un altro ospite d’eccezione, Steve Theado degli Americano Dog.
Con “Two in the Belly (One in the Head)” i toni si fanno più stoner e Sabbath-iani, mentre nelle seguenti “Great Escape” e “Broken” vediamo alla chitarra Tracy G (Dio), quest’ultima è anche uno dei miei pezzi preferiti di tutto l’album.
A sorpresa alla traccia numero 7 ecco arrivare la cover di “Night Songs” dei Cinderella, ma il risulatato è abbastanza discutibile, al contrario “Chicken Little” e “Voice Inside” (con alla chitarra Wayne Findlay del Michael Schenker Group), hanno il tiro giusto per essere sparate al massimo nello stereo.
Se siete dei rocker spensierati è meglio che ve ne state lontani, perché i Robot Lords Of Tokyo picchiano duro come Pasquale Bruno in giornata storta.
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