Li avevo conosciuti con “Whiskey For Breakfast” e mi avevano ben impressionato per la loro proposta e per le loro capacità.
Ora, a distanza di due anni, tornano con una formazione rinnovata e con il secondo album “R-Evolution” che segna un leggero cambiamento sonoro da parte della band veronese, che si sposta verso un rock più “commerciale” e meno classico, in linea con i gruppi che riempiono le radio in questi anni e che sicuramente gli aprirà più porte, ma lo dico con un piccola lacrimuccia che scende sulle guance.
Non fraintendetemi però, perché non voglio che la mia nostalgia faccia passare “R-Evolution” per un brutto album perché non lo è, anzi, pezzi tirati e danzerecci si alternano a ballate struggenti, regalando all’ascoltatore emozioni contrastanti: la saltellante “How Many Times”, la lenta “Pearls”, il rock frizzante di “Back To The White Dunes” e la moderna “Fake”, esprimono al meglio il nuovo percorso del gruppo che, con gusto e mestiere, ha confezionato un prodotto molto vendibile.
Per chi volesse meglio capire cosa intendo, vi invito a guardare il video che segue:
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