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REVIEWS
Recent Reviews
The Harlots of 42nd Street “Refuse To Be Misused”
“Refuse To Be Misused”, svela il mitico glitter-punk perduto dei The Harlots of 42nd St., rivali dei Dolls e proclamati “band preferita” di David Johansen.
The Razor Boys “Atlanta 1978”
I Razor Boys si possono considerare antesignani di quel sound che occupa la zona grigia tra pulsioni Punk e svisate Metal, tipico di certo Sleaze/Glam, una sorta di missing-link tra le NY Dolls e gli Heart Throb Mob, passando per tutto il lerciume glitterato che sta nel mezzo.
Italians Do It Better: Autunno 2022
Dopo qualche anno di letargo torna la rubrica dedicata ai gruppi italiani e alle uscite più recenti come Nastyville, Sick Boys Revue, Twisted, Francesco Marras e Vincenzo Grieco.
The Last Bandit “Lost Tapes 1989-1996”
Influenzati tanto da coeve band sleaze rock quanto da mostri sacri come Rolling Stones, Jerry Lee Lewis e CCR, dei quali eseguivano alcune cover durante i concerti, dimensione ideale per proporre il loro sound caldo, avvolgente e viscerale, dal forte imprinting Southern Blues.
Motley Crue “Shout At The Devil”
Tony Corpse ha respirato vizi e virtù del Sunset Strip californiano in prima persona e come musicista assieme ai suoi Willow Wisp, agli AstroVamps e adesso con i PMS. Nessuno meglio di lui ci può parlare del più grande album di glam metal di sempre: “Shout At The Devil” dei Motley Crue.
Revolution Hazy “Radio Slaves”
Non ci sono i fuochi d’artificio, ma i Revolution Hazy ci regalano canzoni godibili per glamster insaziabili.
Sister Whiskey “Liquor and Poker”
È un peccato che l’avventura dei Sister Whiskey sia durata così poco, perchè ai rocker americani non mancava nulla, soprattutto il talento.
Thunderfoot “Southern Discomfort”
Il puzzo di sudore e fumo, il profumo del bourbon e della carne alla brace, mischiato all’odore della polvere da sparo e ai gas di scarico delle Harley, sono le atmesfere che si colgono ascoltando i Thunderfoot.
Wicked Kin “Born Killers”
Prevedibili e per nulla originali, i Wicked Kin incisero un disco gradevole frutto della “rottamazione” grunge degli anni 90.