Dopo tutti questi anni, da cosa
e’ scaturita la decisione di riformare gli Yo-Yo’s?
Danny: Era il
2001 quando la band si e’ sciolta. Da allora,
io e Tom ci siamo sentiti diverse volte per telefono,
ne abbiamo parlato e sembrava una buona idea, ma non
avevamo mai occasione di trovarci insieme. Ma l’anno
scorso abbiamo iniziato a parlarne piu’ seriamente,
e abbiamo iniziato a registrare “Given up giving
up” a casa mia su un 8 track recorder. Ricordo
che Tom mi ha guardato e ha detto “Fuck, suona
come gli Yo-Yo’s!”, e io “Tom…
E’ perche’ SONO gli Yo-Yo’s!”.
Il momento era finalmente arrivato, e anche l'eccitazione.
Tom: Poi ci hanno chiesto di fare
un tour con i Dogs D’Amour,
e ci siamo ritrovati dopo quattro anni sullo stesso
tour bus. Abbiamo avuto occasione di suonare di nuovo
insieme, di riscoprire la nostra amicizia e di incontrare
promoters e organizzare gigs per gli Yo-Yo’s
e tornare in pista. E a quel punto c'era solo da rimpiazzare
Neil e Bladz.
Danny:
ricordo che la prima volta che ho incontrato Tom ho
pensato “voglio essere in una band con lui!”,
e cosi e’ stato. Quando ho visto Rich suonare
la prima volta con i Black Halos ho
subito pensato “Cazzo, lo voglio nella mia band!”,
cosi quando l’ho incontrato mentre cercavamo
un rimpiazzo per Neil gli ho detto che avevo cercato
di rintracciarlo, e gli ho chiesto se era interessato:
ha detto subito di si.
Tom: ho incontrato Rich dappertutto:
Seattle, LA, New York, “ciao Tom”, “ciao
Rich” e basta, e poi una volta che ci parliamo…
eccoci qui! E poi c’e’ Craig...
Danny: craig l’ho trovato per
terra. Sul serio! Sono andato a vedere questa band,
i Cherrykicks, poi mi sono svegliato
ed era li in terra...
Risate generali, immaginavamo
che questa non sarebbe stata un’intervista seria
(meno male!), comunque per i (pochi) lettori seri
di Slam! vediamo dove effettivamente hanno pescato
Craig…
Rich: Io ero
buon amico con Dave dei Cherrykicks, e mi disse “credo
di conoscere un batterista che fa per voi”.
Io l’avevo visto suonare, ma un paio d’anni
prima. Ho detto agli altri, “Ho trovato un batterista,
si chiama Craig”… Non avevamo assolutamente
idea se fosse bravo, ma avevamo prenotato alcuni shows
in Germania, e pure non avendolo mai provato, abbiamo
incrociato le dita pensando “merda, speriamo
bene”.
Danny: Io dovevo prenotare i voli
per Berlino, avevamo due nomi in lista e dovevamo
decidere, finche’ ci ha chiamato Neil (ex Yo-Yo’s)
dicendo “Craig? Lo conosco, e’ un grande,
si ubriaca e poi si piscia sotto!”. E a quel
punto sapevo che Craig era il batterista per noi!
Rich: Alla fine di quel tour era
come se lo conoscessimo da cinque anni, ed erano solo
cinque settimane!
Danny: Sai com’e’, come
nelle amicizie, ci sono persone con cui ti trovi bene
subito, e altre di cui non sei cosi sicuro.
Dopo aver suonato con i
Dogs D’Amour, gli Yo-Yo’s sono
immediatamente ripartiti per il loro primo tour dopo
quattro anni. Com’e’ stato l’impatto
live dopo tutto questo tempo?
Danny: E’
stata una sensazione bellissima, secondo me gli Yo-Yo’s
sono fatti per suonare dal vivo! Secondo me hanno
molto piu’ senso su un palco, e’ li che
parte tutto, e’ sul palco che davvero una band
diventa tale, ed e’ sul palco che nasce l’eccitazione,
certo non in studio.
Tom: All’inizio eravamo un
po’ nervosi perche’ mancava meta’
della formazione originale. Neil e Bladz erano le
persone giuste dall’inizio, e non sapevamo come
sarebbe stato con qualcun altro. Abbiamo provato a
fare un paio di gigs, e fortunatamente e’ andato
tutto bene, l'accoglienza del pubblico e’ stata
ottima.
Danny: Neil era importante per la
band perche’ la sua voce raggiungeva i toni
piu’ alti, e Bladder era importante per la batteria.
Tom: Abbiamo fatto un primo tour
con un mio amico, Billy Joe, alla batteria, era bravo
ma non quello giusto per noi, aveva uno stile diverso.
Come nasce il nome Yo-Yo’s?
Danny: E’
uno stato mentale. So che suona come un cartone animato,
ma uno yo-yo rappresenta la vita, con i suoi su’
e giu’.
Tom: ti e’ venuto in mente
in Giappone, no?
Danny: Si, stavamo tornando dal giappone
con i Wildhearts, che si erano separati
per fottuta cinquantesima volta… Ad un certo
punto, Ginger mi fa “Tu cosa
vuoi fare allora?” “voglio far parte di
una band chiamata Yo-Yo’s, anzi, faro’
una fottuta band chiamata Yo-Yo’s!”; come
gli estremi della vita, con I suoi giorni buoni e
quelli cattivi. Ho pensato fosse un bel nome per una
band. So che suona un po’ fumettistico ma…
Rich: Suona come la band dude, non credi?
Di nuovo tutti a ridere, in una
specie di dolceamara approvazione, pensando a questi
anni turbolenti di voci, tentativi andati a male,
su e giu, yo-yos e Yo-Yo’s, finalmente…
Tom: Anche il
titolo del primo album, “Uppers & Downers”,
ribadisce lo stesso concetto.
Avete ascoltato bands emergenti
di recente?
Danny: Nine Black Alps,
li hai mai sentiti? Non sono affatto male. E i Tats
sono grandi (mostrandomi un flyer sul tavolo, ndr),
lavorano dietro al bar e ci danno da bere gratis!
Tom: Hai mai sentito Johnny
and the Poor Boys? Mi piacciono parecchio!
Danny: Ci sono giovani bands in giro
che hanno talento, ma nessuna di loro e’ nel
mainstream!
Rich (ridendo):
The Ramonies! (cover band spagnola dei Ramones,
ndr)
Danny: Io comunque tendo ad ascoltare
principalmente roba vecchia.
Tom: Io continuo ad ascoltare
Johnny Cash!
Danny: Comunque cosi sul momento
non mi viene in mente nessuna band che mi abbia veramente
fatto impazzire.
Tom: C’e’ una brava band
chiamata Holloways, sono grandi!
Sono molto giovani, in realta’ sono andato a
vederli perche’ sono amico di alcuni dei musicisti,
ma mi hanno davvero entusiasmato: sono un po’
punk, un po’ ska, un po’ di tutto! Il
nuovo singolo e’ appena uscito, lo hanno suonato
giusto l’altra sera su Radio One. Mi ricordano
un po’ i Clash, non solo per
la musica o il look ma per la scena che stanno attirando
intorno a se'.
In base a cosa decidete chi canta
un pezzo?
Danny: Eravamo cosi stufi di essere
in bands con un cantante che abbiamo deciso di scrivere
una canzone intitolata “the singer is a cunt”
(il cantante e’ un coglione) . E a quel punto
e’ nato il problema: chi la canta??
Tom: Instrumental! (altra grande
risata generale, poi risposta seria, ndr) Tutti negli
Yo-Yo's abbiamo un imput in ogni canzone, ma in genere
la inizia chi e’ personalmente piu’ vicino
a quel pezzo, poi gli altri si uniscono.
Danny: Tom potrebbe essere considerato
il lead singer perche’ ricorda le parole ed
e’ intonato, io sono piu’ l’anima
sensibile del gruppo!
Tom: tutte le canzoni necessitano
di tutti gli ingredienti, e ora anche se neil e bladz
non contribuiscono piu’ seguiamo la stessa ricetta,
perche’ anche Rich e Craig scrivono e cantano.
Non abbiamo fatto cantare Craig dall’inizio
perche’ preferivamo che imparasse prima la parte
di batteria e non c’era molto tempo, ma questo
gig sara’ la sua iniziazione come cantante!
Craig, fagli sentire!
E Craig
ci da’ un assaggio della sua destrezza coi toni
alti in un perforante assolo, mentre tra gli applausi
Danny e Tom realizzano di aver perso il posto da cunt…
ehm, cantanti…
Rich, tu invece sei entrato subito nel ruolo, complimenti
per l’esecuzione di “Head over Heels”!
Rich: Nessuno vuole cantare le note
alte, era il ruolo di Neil!
Chi scrive i pezzi?
Tom: Tutti. quando
uno di noi ha un’idea la sottopone al resto
della band e diventa una canzone degli Yo-Yo’s.
Non sforniamo canzoni dal nulla, arriviamo con una
mezza idea, e passiamo due giorni a mettere insieme
il pezzo.
Rich, tu hai suonato con gli
Amen per gli ultimi tre anni, come
hai sopportato Chasey Chaos?
Rich: E’
tremendo! Un giorno eravamo ad Oxford Street per un
signing ed e’ finito a cazzotti! E’ un
grande, creativamente credo sia un genio, ma e’
un totale testa di cazzo. Ci sono state grandi cose
in questi tre anni a livello di esperienza, ma non
ce la facevo piu'.
Hai lasciato i Black
Halos per gli Amen? Rimpianti?
Rick: Ho lasciato
i Black Halos perche’ ormai
non mi davano piu’ niente, ero stato con loro
per troppo tempo, ma non ho nessun rimpianto, ho fatto
cio’ che sembrava giusto in quel momento ed
e’ stata una grande esperienza. E se non avessi
fatto cosi' non sarei qui ora!
Com’e’ stato il tour
con i 3 Colours Red?
Tom: Fantastico,
dieci giorni di festa!! Ci siamo divertiti tantissimo,
ci siamo trovati benissimo insieme, tutti buoni amici,
noi, i 3 Colours Red, gli Smash
Up dall’America e gli Along
Came Man.
Rich: Abbiamo rivisto anche Neil
in quel tour.
Tom: E siamo stati buttati fuori
da un tour bus per la prima volta! A Nottingham, l’autista
ci ha lasciato in mezzo al parcheggio con tutta la
nostra roba.
Danny: Ha detto che abbiamo trattato
il suo bus come un cesso, bevuto vodka tutto il giorno,
e che c’erano droghe a bordo...
Rich: “The Yo-Yo's are animals!!”
(scimmiottando l’autista, ndr)
Tom: Era lui che aveva un problema,
in testa! Voglio dire, affitti un tour bus per avere
un party bus, altrimenti useresti il van dell’albergo!
Rich: Era geloso marcio!!
Danny:
Non solo ci ha lasciato in mezzo ad una strada, ma
continuava a dire a tutti gli altri bus di non prenderci
su che siamo animali, “Mi hanno distrutto il
bus, scopano, pippano cocaina, bevono vodka, e mi
hanno tagliato i sedili!”… Noi non gli
abbiamo tagliato i sedili!!!
Tom: Massi’, deve avere qualche
problema esistenziale, ha visto che ci stavamo divertendo
ed e’ diventato geloso, forse dovrebbe guidare
un bus per anziani… ma poi s’incazzerebbe
comunque se gli macchiano i sedili! Comunque gli abbiamo
lasciato un regalo: un calzino puzzolente di Danny
e altre cosine nel cesso per dirgli goodbye...
Danny: ho un piede molto, molto,
molto, ma molto puzzolente, uno solo…
Rich: un cabbage foot! (piede il
cui odore a Roma ti guadagnerebbe l'appellativo “er
Caciotta”, ndr)
Danny: abbiamo preso questo calzino
indossato per giorni e gliel’abbiamo lasciato
nella federa del cuscino!
Tra le risate generali, notiamo
che Danny e’ talmente preso dal racconto che
sta illustrando l’episodio con una scarpa (logo
Misfits, ha gusto il ragazzo) in
mano. Prima che arrivi al calzino, cambiamo saggiamente
argomento…
Parlateci dell’imminente tour con gli Antiproduct.
Tom: Stavolta
saremo headliners, che e’ importante, ma siamo
ottimi amici con gli Antiproduct e sara' piu’
come due gruppi di amici che suonano insieme.
Danny: Si, siamo in ottimi rapporti
con Alex e gli altri, hanno partecipato anche al nuovo
EP.
Danny, tu in realta’ hai
gia’ suonato con gli Antiproduct al Marquee,
quando sei salito sul palco con loro per un pezzo
l’anno scorso…
Danny: Si, e’ vero!! Cosa avevo
fatto? Ah si, “Blitzkrieg Bop”! Mi sono
troppo divertito quella sera!
Questo nuovo EP dunque, parliamone,
in fondo le interviste si fanno per vendere! Pezzi
preferiti?
Danny: Nessuno,
ci piacciono tutti! “Around the world”
parla di essere da qualche altra parte, un posto migliore,
insieme alla persona che ami; poi dipende da cosa
vuoi vederci, per me e' tornare da un tour e dopo
un po’ sentirsi giu’ e non vedere l’ora
di ripartire. “AA Holiday” parla di quando
esci da un centro di disintossicazione, accendi la
televisione per vedere cosa e’ successo nel
mondo e ti rendi conto che questo pianeta e’
“fucked up”. Ti mandano in un posto fuori
dalla realta' perche' sei "fucked up" ma
e' la realta intorno a te che e' "fucked up"!
Tom:
“Tattoos don’t last forever” parla
di Danny Fry. E’ morto ormai due anni fa, a
30 anni, e non e’ la prima volta che qualcuno
che conosco muore, ma e’ stata un’esperienza
davvero strana. Io sono diventato un tatuatore dopo
gli Yo-Yo’s e ho tatuato il collo di Danny Fry.
Quel giorno avevo sentito una voce che era morto,
sono andato a controllare sull’internet ed era
vero, e ho trovato una sua mail mandata il giorno
che e’ morto. Era un’email cosi piena
di vita, diceva che dovevamo incontrarci, e mi chiedeva
se poteva venire a suonare la chitarra con gli Yo-Yo’s.
E il fatto che mi avesse mandato questa email il giorno
che e’ morto e’ stata una sensazione fortissima.
Danny: E “Rock’n’Roll
Commandments” e’… la Legge!!
Come avete ottenuto la collaborazione
di Vince Ray?
Tom: Io ho suonato il basso nella
sua band nel buco degli Yo-Yo’s come parte del
mio ritorno nella musica, siamo diventati amici e
ho avuto l’opportunita’ di avere un artista
del suo calibro per fare l’artwork di “Given
up giving up”, ovviamente l’ho presa al
volo e la copertina e’ brillante.
E ora le note dolenti: 2001,
perche’ e’ finita, perche’ ci avete
lasciato ascoltare lo stesso (meraviglioso) album
per quattro anni?
Danny: E’
andato tutto a puttane, nessuno di noi aveva soldi,
io avevo problemi di droghe e avevamo tutti delle
ragazze di merda!!
Tom: e’ l’altro problema
e’ che quando fai tours a quel livello, che
e’ quello dove ancora devi sfondare ma stai
effettivamente girando il mondo e ci si aspetta che
sopravviva di birra gratis soltanto, suona figo, ma
vai in tour per un mese e mezzo, sei in compagnia
l’uno dell’altro sul van, nella stanza,
24 ore al giorno e avendo a che fare con tutto questo
la pressione monta. Una delle cose che abbiamo deciso
al momento di riprovarci e’ che non parliamo
del passato…
Danny: …finche’ qualche
fan lo tira fuori! (risate generali)
Tom: Penso che il modo migliore per
andare avanti sia ricominciare da capo, abbiamo gente
nuova, la stessa energia che avevamo quando abbiamo
iniziato gli Yo-Yo’s, e abbiamo deciso di fare
proprio cosi.
E pensi che stavolta durera’?
Tom: certo, naturalmente.
Rich: sara’ divertente stavolta,
ci faremo un sacco di risate, la prenderemo seriamente
ma ce la dovremo anche godere, vivere bene, siamo
davvero convinti e siamo felici.
Danny: Io mi sto divertendo gia'
molto di piu’ questa volta!
Come va con la nuova etichetta,
Undergroove?
Rich: Non abbiamo ancora avuto modo
di conoscerli propriamente, ma erano li al momento
giusto, volevamo pubblicare l’EP e loro lo hanno
pubblicato. Hanno fatto il loro lavoro.
Spiego a Danny che le ultime
due domande sono per lui, ma a registratore spento,
e puo’ riservarsi il diritto di non rispondere.
Non so cosa si aspetta, sembra comunque curioso piu’
che preoccupato.
Come va il discorso droghe?
Danny (sorridendo, sollevato):
benissimo!
E’ pulito, glielo leggi
in faccia e sulla faccia dei suoi compagni d’avventura.
E penso a qualcuno che non ha avuto la stessa forza,
o fortuna, o sarebbe qui stasera.
Io e te abbiamo un amico in comune, Geoff
Starr…
Abbassa gli occhi, sorride malinconico,
“grazie per questo pensiero allegro prima di
suonare!… Mi manca Geoff, mi manca un casino,
eravamo grandi amici. Vorrei andare al suo tribut
gig e cantare qualcosa, spero di farcela.. Mi manca
tanto”.
Lo lascio andare. Ci sono ancora
tante cose che vorrei chiedergli, fuori intervista,
davanti a un boccale di birra. Forse un giorno. Per
ora mi ringrazia per aver spento il registratore e
mi abbraccia.
Quattro anni, ma valeva ben la pena di aspettare,
Danny McCormack e gli Yo-Yo’s sono come li immaginavo,
o come speravo sarebbero stati: semplici, veri, pieni
di vita e di entusiasmo. La musica che raggiunge il
cuore puo’ solo venire dal cuore…
Ringrazio i colleghi giapponesi
Sayuri e MaZ (www.rockcityrampage.jp)
per il video di questa indimenticabile mezzora che
attendo con ansia, e un in bocca al lupo per la loro
nuova avventura; ringrazio Julia per la collaborazione
fisica e il sostegno morale; ringrazio Rich e Tom
per aver reso questa intervista possibile, e Moreno
per la pubblicazione; soprattutto, ringrazio gli Yo-Yo's
per ogni canzone e ogni show passato e futuro, per
rendere Londra un po' meno grigia e fredda, e per
essere inconsapevolmente stati al mio fianco, passando
per le orecchie e il cuore, in tutti gli ups &
downs della mia vita sin dal fortunato giorno in cui
li ho conosciuti.