A che punto siete con il nuovo
disco? So che al momento avete in cantiere anche la
riedizione dei primi due albums con bonus tracks…
Attualmente stiamo registrando
canzoni per un nuovo album dei Warrant. Speriamo di
averlo pronto per il prossimo autunno.
Il distacco di Jani Lane è
stato davvero così indolore come appare dalle
dichiarazioni ufficiali?
Jani desiderava realizzare un
progetto solista da parecchio tempo, almeno sin dal
1993. Semplicemente, egli ha colto l’ opportunità
di realizzarlo, e noi gli auguriamo la migliore delle
fortune.
Tu hai abbandonato la band 10
anni fa, immagino per divergenze musicali legate al
radicale mutamento di rotta stilistica. Oggi addirittura
sul sito ufficiale dei Warrant dischi come "Ultraphobic"
e "Dog Eat Dog" vengono quasi rinnegati…
Verrebbe quasi da pensare che possa essere stato il
songwriting di Jani Lane ad imporre la svolta grunge
dei Warrant. Fu davvero così?
"Dog Eat Dog" era un gran disco. I motivi
per cui lasciai la band non avevano nulla a che vedere
con la direzione musicale intrapresa. Abbandonai perché
personalmente sentivo il bisogno di spostare un attimo
la mia vita su un binario differente. Ora il cerchio
si è chiuso… e sono ritornato, più
in forma che mai!
Altri artisti da me intervistati
continuano a descrivere il mercato USA come tuttora
chiuso verso le sonorità delle hair bands degli
anni 80. Voi invece affermate di avere forti pressioni
dai fans per un ritorno alle origini. Dunque anche
in America il mercato si sta riaprendo all’hard
rock (vd. The Darkness) o confidate
invece solo sui mercati esteri?
Noi resteremo fedeli a ciò che facciamo meglio.
“Hair band” è un appellativo così
ridicolo (vedendoti oggi, capisco che ti dia fastidio…
NdA) Incarnavamo il rock’ n roll fino al midollo,
molto più di tante bands di Seattle che vennero
dopo di noi. Cosa c’è di male nel divertirsi
e fare musica? Bisogna per forza essere schiavi dell’eroina,
detestare la vita ed uscire di testa per diventare
idoli??? Facciamola finita una buona volta…
Due mesi fa Mike Fasano pareva
ancora saldamente nella band. Poi, quando è
maturato il rientro di Steven Sweet, Mike come l’ha
presa?
Adoro Mike. E’ una gran persona. E’ stato
difficile per tutti. Sfortunatamente per Mike, Steven
Sweet ha manifestato l’ interesse a rientrare
nella band proprio mentre c’ era lui. Steven
è il batterista originale dei Warrant ed è
anche parte integrante nei cori. Dunque non c’
è stata esitazione… Mike è un
batterista molto capace, e non avrebbe mai perso il
posto se la contesa fosse stata con chiunque altro
diverso da Steven. Vi invito a seguire la nuova band
di Mike sul sito www.gloryholeunitedkingdom.com.
Ho anche sentito dell’
intenzione di realizzare un dvd. Cosa ci puoi dire
in proposito? Vuoi darci qualche anticipazione sui
contenuti?
Abbiamo filmato in alcune circostanze per un prodotto
in DVD che ci auguriamo possa uscire entro l’autunno.
Conterrà materiale ripreso durante le sessioni
in studio, filmati live ed un dietro le quinte che
racconta la reunion della band nell’attuale
formazione. Sarà co-prodotto da Alan Schechter
della Warner Music e dai Warrant.
L’ ex Black n’ Blue
Jamie St James viene da un background musicale abbastanza
simile al vostro, e peraltro si avvicina molto stilisticamente
a Jani. Non temete gli inevitabili raffronti? Non
sarebbe stato meglio prendere un vocalist marcatamente
diverso, proprio per evitare confronti?
No. Jamie ha una voce incredibile.
Non se l’è rovinata con droghe ed alcool
come altri vocalists degli anni ’80. Si adatta
alla perfezione: i vecchi pezzi dei Warrant suonano
alla grande con lui ed il nuovo materiale è
eccellente! Dovresti evitare giudizi finchè
non lo ascolterai (spero vada meglio che in “American
Man”… NdA).
Anche se non vi hai direttamente
preso parte, puoi esprimermi il tuo giudizio sui precedenti
tentativi di riconversione dei Warrant, ossia "Greatest
and latest", con alcune imbarazzanti rivisitazioni
di vostri hits ed il cover album "Under the influence"
del 2001?
E’ davvero arduo per una band tornare alle sue
radici quando è cambiato l’assetto dei
musicisti e non è facile riprodurre il suono
originario.
Ora lo abbiamo ritrovato, con una voce super potente,
quindi d’ ora in avanti i Warrant punteranno
proprio a quello!
Al di fuori dei Warrant non ho mai realizzato nulla
che fosse migliore dei primi tre CD suonati con loro…
Si potrebbe davvero parlare di “alchimia”
musicale!
Visti gli attuali sviluppi, fu
vera gloria l’intensa attività live svolta
dai Warrant dal 1998 ad oggi in parecchi tours assieme
ad altri mostri sacri del rock americano?
Nulla in passato si è mai avvicinato al grado
di divertimento e successo che riscuotemmo durante
il "Cherry Pie tour"… NULLA! In prospettiva,
noi puntiamo ad realizzare risultati pari a quelli
ottenuti all’epoca, e finora la cosa sta funzionando
ottimamente.
I Warrant hanno acquisito la
loro denominazione proprio con il tuo ingresso in
line-up. All’inizio è stata dura ed eravate
visti con scetticismo e poco stimati come musicisti.
Una volta Jani ti introdusse sul palco come “the
most under-rated guitar player in the world”.
Secondo te qual è stata la chiave del vostro
clamoroso successo?
Per essere precisi, Erik e Jerry
crearono I Warrant ancor prima che Jani e Steven si
unissero alla band. I Warrant sono in circolazione
dal 1984. Le chiavi del successo dei Warrant sono
nel duro impegno, in eccellenti canzoni ed in entusiasmanti
performances live. Tutte caratteristiche che ritroviamo
oggi nella attuale formazione.
So che avete avuto diversi screzi
con i Poison. Cosa accadde, e come
sono i vostri attuali rapporti?
A questo punto è tutta
acqua passata…
E’ vero che nel 1993 la
decisione di Jani di lasciare i Warrant suscitò
una specie di rivolta sociale?
Mi pare ci furono disordini o scioperi in una multinazionale
americana…
Non è vero!…
Come pensate di sopperire in
futuro alla grossa perdita del consistente apporto
di Jani Lane nel songwriting?
Grossa perdita? Che ne dici invece di parlare di grossa
opportunità?!?
E’ vero: Jani ha scritto parecchie ottime canzoni
tra la fine degli anni ’80 e l’inizio
dei ’90. Ma siamo tutti capaci di comporre.
Il nuovo materiale suona molto bene, autenticamente
Warrant!!! I Warrant non sono né mai sono stati
incentrati su di un’ unica persona. Ecco perché
la band è sopravissuta così a lungo
e continuerà ad evolversi in futuro.
Dicci la verità: chi detiene
la leadership nella band? C’è una mente
creativa ed organizzativa o davvero i Warrant sono
una squadra affiatata?
Negli attuali Warrant noi lavoriamo in gruppo, punto.
Ogni elemento ha le sue proprie risorse e noi ci basiamo
sullo sviluppo delle singole peculiarità per
realizzare una solida band musicalmente eccellente.
Questo è il metodo che in primis ci rese una
band di successo già in passato!
Cosa provi verso l’etichetta
discografica ed il music biz che stroncarono il vostro
meraviglioso sogno scaricandovi al termine di un tour
trionfale come “Blood sweat & beers”?
Dev’essere stato davvero frustrante toccare
la luna e poi riprecipitare sulla terra…
Se l’ industria musicale non fosse stata così
repentina nel tuffarsi sul carrozzone della prossima
“nuova sensazione”, ed avesse investito
più tempo, come negli anni ’70, sulla
maturazione dei gruppi esistenti, non si troverebbe
nella situazione in cui è oggi. Il peggior
nemico da essa stessa creato è l' avidità!
C’è ancora gente nell’ industria
con una visione corretta delle cose. Sono queste le
persone con cui ci piacerebbe poter tornare a lavorare!
Oggi sei ovviamente più
disincantato verso il mondo del rock. Ma è
stata la tua maturazione personale e familiare o la
tua passata esperienza artistica ad influenzare maggiormente
il tuo modo diverso di vedere le cose oggi?
Più si cresce, più si acquista in saggezza…
almeno si spera!
Cosa hai fatto durante questi
anni? So che hai lavorato con successo nel campo dell’informatica,
ma musicalmente hai partecipato a qualche progetto?
Io ho continuato a suonare. Sebbene abbia imboccato
anche altre strade per qualche anno. Ora sono tornato
al 110% con i Warrant, quindi… let’ s
rock!!!
Leggevo che ti mancano le grosse
arene, ma che non te la sentiresti di dover ricominciare
la lunga e dura trafila nei clubs per conquistare
il successo. Questo sembrerebbe confermare una vecchia
dichiarazione di Jani, che ipotizzava un tuo possibile
rientro nella band solo nella eventualità di
una concreta prospettiva economica, ma non regge in
considerazione della solida alternativa professionale
che hai messo su… Qual’è la tua
reale motivazione alla base di questo come back?
Perchè mi piace, e perché tutte le persone
coinvolte in questo rilancio sono serie e determinate.
Si è parlato per anni
di una possibile reunion del line-up originale, ma
in effetti tu e Steven siete rientrati solo dopo l’abbandono
di Jani Lane, con cui in passato non sono mancate
polemiche…
E’ dunque un fatto di incompatibilità
personale?
Sembrerebbe una questione personale, vero? (risposta
sibillina…NdA).
I vostri prossimi lavori usciranno
per la vostra label Downboys Records o siete alla
ricerca di un major deal?
Andremo alla ricerca di un contratto.
Ci sono già programmi
per un nuovo tour mondiale? Ho comunque visto diverse
date fissate per i prossimi mesi, pur in attesa del
nuovo disco. Sei contento di andare on tour, anche
se dovesse trattarsi di piccoli clubs, o ti secca
distaccarti dai tuoi familiari?
Seccato???… nient’affatto. Non mi preoccupa
e non mi ha mai preoccupato suonare nei clubs. E’
solo che non voglio più essere lo stronzo ubriaco
che agita sù il tremolo!
E’ vero che hai in piedi
un side project con Erik Turner?
Erik, Jerry ed io abbiamo avviato un’attività
collaterale che non ha nulla a che vedere col suonare
dal vivo e non avrà implicazioni a discapito
dei Warrant. Lanceremo il relativo sito web entro
un mese…
Se è vero che il
nome della band significa “garanzia”,
c’è da essere fiduciosi: per il momento…
welcome back, Warrant!!!