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Luca Giberti

Quando il buon vecchio hard rock fa capolino in Italia, sta male non approfittarne. Ed e' un peccato se al Live di Trezzo non c'è stata l'affluenza di pubblico che gli UFO avrebbero meritato. Aprono in sordina i newyorkesi Kreisor, ma liberano gradualmente l'energia del loro hard rock dalle tinte psichedeliche, ed alla fine si guadagnano il favore del pubblico.

Non è un caso che prima dell'ingresso sul palco della band risuonino le note del classico di Muddy Waters 'Mannish Boy': la voce di Phil Mogg non dimentica il blues. Ed il vecchio hooligan, anche se un un po' acciaccato, ci regala un'ora e mezzo di classe. Il concerto presenta una manciata di canzoni tratte dall'appena pubblicato 'The Monkey Puzzle' e tutti i grandi successi dei bei tempi di 'Strangers in the Night'. Ma se gli UFO non possono più vantare una leggenda della chitarra come Michael Schenker tra le loro fila, l'egregio Vinnie Moore, più recente guitar hero, sostituisce degnamente il tedesco, ostentando tecnica da paura e feeling.

La band interrompe spesso il fluire delle canzoni con battute e lazzi, segno di un'armonia e un buon umore che ho avuto modo di constatare anche nel dopo concerto.

Dopo la performance mi avvicino alla transenna che divide il gettonato Vinnie Moore dai suoi fans ed inizio la mia chiaccherata...

Com'è andata stasera? ti sei divertito?
E' stato grande. Mi sono divertito molto, il pubblico è stato fantastico. It was rocking.

Si, e credo che il pubblico abbia apprezzato molto anche i vostri scherzi e le battute sul palco, specialmente da dei grandi musicisti come voi...
Yes! è stato un grande spettacolo comico!

Si, molto divertente specialmente quando ti sei messo a duettare con Pete Way...
Si! E' importante divertirsi sul palco.

Parliamo del nuovo uscito 'The Monkey Puzzle'. So che è il nome di un albero...
Si... non ne avevo mai sentito parlare. Phil lo ha proposto come titolo, ma io non sapevo nemmeno cosa fosse.

Ha un significato particolare?
Non ne ho idea. Se Phil si fa vivo puoi chiederlo a lui. Tutto quello che so è che si tratta di un albero esotico.

Questa sera avete presentato tre estratti dal nuovo lavoro, sono le canzoni che preferite o sono state scelte con altri criteri?
mmm... abbiamo provato le canzoni ed abbiamo scelto semplicemente quelle che funzionavano meglio.

Passiamo alla tua carriera. Quanti anni avevi quando hai cominciato a suonare?
Avevo 13 anni quando ho iniziato, e la chitarra è diventata la mia ossessione.

Suoni anche altri strumenti?
No, solamente la chitarra... e la drum machine...

Sai che stasera, dopo averti visto suonare, ho deciso di vendere le mie chitarre?
Oh no!! ... ok, te le compro. Quanto vuoi?

Dopo essermi fatto regalare l'immancabile plettro dall'acclamato chitarrista, sono stato scortato fino al backstage, dove ho incontrato due dei membri storici della band. Prima di cominciare, ho scambiato due chiacchere con il simpatico chitarrista dei Kreisor, band sicuramente interessante. Phil Mogg fa un comparsata, ma sparisce in un attimo... il vino ha già iniziato a scorrere, e davanti a me si siede il mitico Pete Way, scalzo e rilassato, con un bicchiere di bianco in mano.

Nel frastuono della stanza piena di gente festaiola, un altro intervistatore ha appena chiesto se trovi più valido Jason Bonham (che ha registrato la batteria ed è stato in tour per il loro penultimo album) o l'appena rientrato batterista storico Andy Parker... Pete, con forte accento inglese, non ha dubbi:
Andy è sicuramente molto meglio..

Inoltre credo che insieme siate molto affiatati, siete una cosa sola sul palco, il che è tipico delle grandi band...
Abbiamo deciso di ingaggiare Jason anche perchè era figlio del batterista dei Led Zeppelin, ma in realtà non ha mai funzionato...

Vi siete separati da lui senza litigi?
Direi di si... è stato perchè lui si trovava in California... voleva lavorare con i Foreigner... in realtà noi stavamo cercando un scusa per scaricarlo (in vino veritas).

Hai un rituale particolare prima di salire sul palco.
mmm... no... bevo!

A cosa pensi quando attacchi con la prima canzone? Sei nervoso? Pensi a come vincere il pubblico?
no... non credo che gli Ufo debbano vincere il pubblico... il pubblico ha già vinto... noi pensiamo a dimostrargli quanto valiamo.

Trovi che il modo di affrontare uno show sia cambiato rispetto agli anni settanta? Era più improvvisato allora?
No, allora come adesso suonavamo in piccoli posti o in grandi sale. Ci divertiamo a suonare ovunque... se non ti diverti, non ha senso fare quello che facciamo.

Dopo aver fatto i miei complimenti a Pete Way per il suo stile e la sua presenza sul palco (fuseaux bianchi e neri alla Steve Harris, grande carica e attitude, condite di abbondante autoironia) mi rivolgo ad Andy Parker, che dopo 23 anni, è rientrato nella band.

Cosa hai fatto durante tutti questi anni?
Tra il 1983 e il 1994 ho vissuto a Los Angeles, avevo una mia compagnia di costruzioni... ho fatto il carpentiere. Nel 1995 sono tornato in Inghilterra ed ho lavorato per la mia famiglia, sempre nel campo delle costruzioni. Lavorare per la propria famiglia non è facile. Sono molto ricchi e di successo... il lavoro era ok, ma era un lavoro... mi mancava qualcosa, il mio cuore non era li ... così ho deciso di tornare negli USA, e poco prima di trasferirmi in Texas, Paul Raymond mi ha chiamato per sapere se mi sarebbe piaciuto tornare a suonare...

Non avevo mai notato che Paul suona la chitarra con le corde rovesciate!
Yeah! per trent'anni non l'avevo mai notato nemmeno io!!!

Siete il tipico esempio di band compatta, di lavoro di gruppo, e vi divertite sul palco...
Yes, devi divertirti sul palco, perchè se ti diverti anche il pubblico si diverte. E Phil è molto comico... purtroppo non è facile capire al volo molte delle sue battute per un pubblico straniero... sai Vinnie parla un po' di italiano...

Si sembra anche un po' italiano... assomiglia un po' al mio amico Brad Mormino...
Credo che sua madre sia italiana... hey Vinceeeeenzoo...

(Il tempo stringe)... peccato interrompere, scommetto che avresti un po' di belle storie da raccontarmi, di rock e di donne... ne avrai viste delle belle, ma ci dobbiamo salutare, ancora complimenti!
Gia'... molte storie...

Questi rockers...

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