Com'è andata stasera?
ti sei divertito?
E' stato grande. Mi sono divertito
molto, il pubblico è stato fantastico. It was
rocking.
Si, e credo che il pubblico abbia
apprezzato molto anche i vostri scherzi e le battute
sul palco, specialmente da dei grandi musicisti come
voi...
Yes! è stato un grande
spettacolo comico!
Si, molto divertente specialmente
quando ti sei messo a duettare con Pete Way...
Si! E' importante divertirsi sul
palco.
Parliamo del nuovo uscito 'The
Monkey Puzzle'. So che è il nome di un albero...
Si... non ne avevo mai sentito
parlare. Phil lo ha proposto come titolo, ma io non
sapevo nemmeno cosa fosse.
Ha un significato particolare?
Non ne ho idea. Se Phil si fa
vivo puoi chiederlo a lui. Tutto quello che so è
che si tratta di un albero esotico.
Questa sera avete presentato
tre estratti dal nuovo lavoro, sono le canzoni che
preferite o sono state scelte con altri criteri?
mmm... abbiamo provato le canzoni
ed abbiamo scelto semplicemente quelle che funzionavano
meglio.
Passiamo alla tua carriera. Quanti
anni avevi quando hai cominciato a suonare?
Avevo 13 anni quando ho iniziato,
e la chitarra è diventata la mia ossessione.
Suoni anche altri strumenti?
No, solamente la chitarra... e
la drum machine...
Sai che stasera, dopo averti
visto suonare, ho deciso di vendere le mie chitarre?
Oh no!! ... ok, te le compro.
Quanto vuoi?
Dopo essermi fatto regalare l'immancabile
plettro dall'acclamato chitarrista, sono stato scortato
fino al backstage, dove ho incontrato due dei membri
storici della band. Prima di cominciare, ho scambiato
due chiacchere con il simpatico chitarrista dei Kreisor,
band sicuramente interessante. Phil Mogg fa un comparsata,
ma sparisce in un attimo... il vino ha già
iniziato a scorrere, e davanti a me si siede il mitico
Pete Way, scalzo e rilassato, con
un bicchiere di bianco in mano.
Nel frastuono della stanza piena
di gente festaiola, un altro intervistatore ha appena
chiesto se trovi più valido Jason Bonham (che
ha registrato la batteria ed è stato in tour
per il loro penultimo album) o l'appena rientrato
batterista storico Andy Parker...
Pete, con forte accento inglese, non ha dubbi:
Andy è sicuramente molto
meglio..
Inoltre credo che insieme siate
molto affiatati, siete una cosa sola sul palco, il
che è tipico delle grandi band...
Abbiamo deciso di ingaggiare Jason
anche perchè era figlio del batterista dei
Led Zeppelin, ma in realtà
non ha mai funzionato...
Vi siete separati da lui senza
litigi?
Direi di si... è stato
perchè lui si trovava in California... voleva
lavorare con i Foreigner... in realtà
noi stavamo cercando un scusa per scaricarlo (in vino
veritas).
Hai un rituale particolare prima
di salire sul palco.
mmm... no... bevo!
A cosa pensi quando attacchi
con la prima canzone? Sei nervoso? Pensi a come vincere
il pubblico?
no... non credo che gli Ufo debbano
vincere il pubblico... il pubblico ha già vinto...
noi pensiamo a dimostrargli quanto valiamo.
Trovi che il modo di affrontare
uno show sia cambiato rispetto agli anni settanta?
Era più improvvisato allora?
No, allora come adesso suonavamo
in piccoli posti o in grandi sale. Ci divertiamo a
suonare ovunque... se non ti diverti, non ha senso
fare quello che facciamo.
Dopo aver fatto i miei complimenti
a Pete Way per il suo stile e la
sua presenza sul palco (fuseaux bianchi e neri alla
Steve Harris, grande carica e attitude, condite di
abbondante autoironia) mi rivolgo ad Andy
Parker, che dopo 23 anni, è rientrato
nella band.
Cosa hai fatto durante tutti
questi anni?
Tra il 1983 e il 1994 ho vissuto
a Los Angeles, avevo una mia compagnia di costruzioni...
ho fatto il carpentiere. Nel 1995 sono tornato in
Inghilterra ed ho lavorato per la mia famiglia, sempre
nel campo delle costruzioni. Lavorare per la propria
famiglia non è facile. Sono molto ricchi e
di successo... il lavoro era ok, ma era un lavoro...
mi mancava qualcosa, il mio cuore non era li ... così
ho deciso di tornare negli USA, e poco prima di trasferirmi
in Texas, Paul Raymond mi ha chiamato per sapere se
mi sarebbe piaciuto tornare a suonare...
Non avevo mai notato che Paul
suona la chitarra con le corde rovesciate!
Yeah! per trent'anni non l'avevo
mai notato nemmeno io!!!
Siete il tipico esempio di band
compatta, di lavoro di gruppo, e vi divertite sul
palco...
Yes, devi divertirti sul palco,
perchè se ti diverti anche il pubblico si diverte.
E Phil è molto comico... purtroppo non è
facile capire al volo molte delle sue battute per
un pubblico straniero... sai Vinnie parla un po' di
italiano...
Si sembra anche un po' italiano...
assomiglia un po' al mio amico Brad Mormino...
Credo che sua madre sia italiana...
hey Vinceeeeenzoo...
(Il tempo stringe)... peccato
interrompere, scommetto che avresti un po' di belle
storie da raccontarmi, di rock e di donne... ne avrai
viste delle belle, ma ci dobbiamo salutare, ancora
complimenti!
Gia'... molte storie...
Questi rockers...