Ok ragazzi...tra poco esce il
vostro settimo album, quindi, per cominciare da uno
dei titoli della tracklist , “What is rock?”
TOM: Settimo?! Ne abbiamo davvero
fatti sette?! Non sapevo che fossero sette!
HANK: Ahhhh...non so, non mi interessa...
sono solo soldi!
A questo punto Tom mi lascia
per andare a fare un’intervista al telefono,
continuo a parlare con Hank nel frattempo...
Parliamo del titolo di questo
nuovo lavoro: Retox. Che cosa significa? Avevo sentito
che il titolo doveva essere “Orgasm in Progress”,
come mai alla fine non è stato scelto questo
titolo?
HANK: Sai, avevamo molte idee diverse
per il titolo, alla fine abbiamo scelto Retox perchè
era il titolo migliore, solo una parola, e una parola
che spacca! Sai cosa significa? Sai, quando vai in
un centro di riabilitazione per disintossicarti dall’alchool
allora fai un de-tox, ti dis-intossichi... Re-tox
è come ricominicare a fare festa, bruciando
tutte le tappe e ricominciando da capo!
Retox arriva dopo la trilogia
nera che comprende Apocalypse Dudes, Scandinavian
Leather e Party Animals. Come si è conclusa
questa trilogia e cosa c’è di nuovo e
di diverso in Retox?
HANK: La trilogia è stato il nostro progetto
per far conoscere il death punk, un nuovo tipo di
punk rock, al mondo. Quei dischi erano avevano dietro
una produzione enorme perchè volevamo che l’invasione
del death punk fosse il più grande possibile,
per diffonderlo dappertutto.
Con Retox vogliamo invece mostrare le radici del death
punk, da dove proviene. Per questo volevamo fare u
ndisco che fosse più un disco punk metal, con
suoni dei ultimi anni ’70 e primi ’80,
voelvamo mostrare alle persone tutte le nostre influenze,
come AC/DC, Black Flag, Judas Priest e tutte le band
che ascoltavamo quando eravamo ragazzini, per far
vedere da quale piattaforma deriva il death punk.
In questo
lavoro abbiamo una produzione meno imponente ma migliore,
più intima. E’ un disco che ha un target
ben preciso. Volevamo che fosse veramente semplice
e concreto. Avevamo circa ventidue pezzi e alla fine
abbiamo deciso per quelli più semplici, buttando
via tutta la carne andata a male e mantenendo viva
la lezione della vecchia scuola. Anche i testi sono
diversi, sono davvero punk, sulla frustrazione adolescenziale,
sull’essere degli outsiders ed essere sempre
incazzati: con i genitori, con gli insegnanti, con
i ragazzini tamarri a scuola.
Cosa mi racconti della collaborazione
di Nick Oliveri dei QOTSA? Ho letto che ha partecipato
alla registrazione del disco, com’è stato
lavorare con lui?
HANK: Hai ragione, abbiamo registrato
del materiale con Nick, ma alla fine avevamo così
tanti pezzi tra cui scegliere e non abbiao avuto il
tempo di registrare la voce su quel materiale, così
alla fine non l’abbiamo usato per questo disco.
Nick aveva già lavorato con noi in Party Animals,
in cui canta uno dei pezzi. E’ un amico ed è
sempre bello lavorare con lui, e sono sicuro che lavoreremo
presto di nuovo insieme.
Avete qualche storia carina da
raccontarmi del tempo passato a registare in studio?
HANK: A dire il vero è stato
il periodo di registrazione più lungo e più
duro che abbia mai affrontato in tutta la mia vita.
Abbiamo passato più di un anno in studio, tutte
le canzoni sono state registrate tre o quattro volte
perchè fossero davvero perfette e io ho dovuto
lavorare veramente tanto per la voce per mantenerla
alta e chiara. Quindi credo che divertente non sia
proprio la parola adatta e non ho nessuna storiella
divertente da raccontare sulle session in studio.
Adesso sono davvero convinto che lavorare per mantenere
la musica davvero semplice sia il lavoro più
difficile in assoluto per un musicista!
Una domanda a proposito dell’artwork
del disco...mi sono sempre piaciute le copertine dei
vostri dischi: Ass Cobra è un omaggio molto
evidente a Pet Sounds dei Beach Boys, la cover di
Scandinavian Leather è firmata da Klaus Voormann,
un artista molto famoso che ha lavorato con band altrettanto
famose, e ha realizzato la cover di Revolver dei Beatles.
Cosa mi racconti a proposito dell’artework di
Retox? Qualcosa di curioso da dire in proposito?
HANK: Questa volta l’artwork
è firmato da due artisti norvegesi. Non sono
molto famosi, sono due artisti della scena underground,
ma facevano parte della scena punk, quindi sono stati
la scelta perfetta per darci quello che volevamo:
volevamo avere una artwork che si mantenesse vicino
alla musica, quindi volevamo che fosse veramente semplice,
di impatto, illustrazione in bianco e nero ma fatta
bene. Volevamo avere il classico artwork punk.
Give Me Friction Baby!, primo
libro sui Turbonegro e il fenomeno delle Turbojugend
è appena uscito, scritto da Uta Heuser, ed
è il primo documento sul death punk. Cosa mi
dite di questo libro? Siete orgogliosi, soddisfatti?
E come è stato ricordare e mettere insieme
quasi venti anni di carriera? E soprattutto, quanto
dovremo aspettare prima che venga tradotto, almeno
in inglese?
HANK: Il libro è stato scritto
dall’autrice completamente da sola, ha fatto
solo ricerche su ricerche e lo ha scritto, ma noi
non ci abbiamo mai parlatodi persona, non ci ha mai
intervistati. Io non l’ho letto perchè
in ogni caso non parlo tedesco! Noi al momento stiamo
lavorando insieme a uno scrittore norvegese che sta
lavorando a un altro libro sui Turbonegro. Ci sta
facendo tantissime interviste, sta intervistando le
nostre famiglie, i nostri amici e le persone che hanno
lavorato e lavorano con noi, e questo sarà
il libro ufficiale.
Happy Tom ritorna da me e
Hank e adesso posso di nuovo parlare con tutti e due!
Adesso vorrei chiedervi qualcosa
su un argomento molto inflazionato...il fenomeno delle
Turbojugend. Siete sicuramente la band al mondo con
l’esercito di fan più onesto, fedele
e organizzato. Come vi sentite quando pensate a questo
fenomeno e cosa rappresentano i fan per voi?
TOM: Noi non abbiamo fan, abbiamo
solo amici!
HANK: Siamo innamorati dei nostri
fan! Vogliamo fare l’amore con loro e farci
dei bambini, specialmente con quelle sexy!
TOM: Siamo semplicemente pieni di
ormoni!!
Qualcuno ha scritto che appartenere
a una Turbojugend è un pò come essere
il supporter di una squadra di calcio, con le persone
che indossano i simboli della squadra e li mostrano
con orgoglio. Siete d’accordo con questo paragone?
O pensate che ci siano delle differenze?
TOM: Si siamo del tutto d’accordo.
Penso che sia un pò la somma dei sentimenti
che possono avere i supporter delle squadre di calcio,
i nerd e i biker! Ci sono persone che si sono fatte
seppellire con con la loro denim jacket e la bara
avvolta nella bandiera della Turbojugend!
HANK: E’ un impero, e noi ne
siamo i Darth Vaders!!
La prossima domanda che potevate
aspettarvi...parlando di stile e attitudine, i Turbonegro
non hanno di sicuro rivali. Avete un’attitudine
unica e un look in scena unico, e siete stati sempre
diversi da tutte le altre band. Quanto è importante
per voi l’immagine e quanto pensate che abbia
contribuito al vostro successo?
HANK: Noi ci siamo sempre sentiti
come i più grandi outsider, abbiamo sempre
considerato la nostra immagine come problematica per
l’industria musicale, l’elemento che poteva
rendere impossibili le vendite. Pensavamo di aver
sbagliato tutto e siamo ancora abbastanza sorpresi
del successo, e crediamo che derivi dalla musica,
mentre la nostra immagine avrebbe potuto costituire
un ostacolo. Ma il tempo ha dimostrato che non è
così e siamo ancora sorpresi di questo!
TOM: Eravamo sempre sbagliati nel
momento giusto, o giusti nel momento sbagliato!
HANK: Si, veniamo dal futuro!
TOM: Siiiii veniamo dal futuro, e
questo è il perchè sapevamo che sarebbe
stato un successo!
Recentemente avete anche partecipato
al progetto di Bam Margera Viva la Bands! Com’è
stato lavorare con Bame con tutte le altre band che
hanno partecipato, molte delle quali, come 69 Eyes,
HIM, Negative, D.A.D. provengono come voi dalla scena
scandinava?
HANK: E’ stato fantastico,
è sempre molto divertente lavorare con Bam,
ci siamo davvero divertiti! E le band, bè,
le conosciamo già tutte dai concerti, 69 Eyes
e Ville sono nostri amici, ed è sempre bello
passare il tempo e bere con loro! Abbiamo anche registrato
delle canzoni per Jackass 2 e Wild Boys con Bam. MTV
ci odia e non vuole mai passare i nostri video, ma
sono stati costretti perchè Bam ha deciso e
si è imposto! Ehehehhehee
Conoscete qualche band della
scena italiana e se si, quali vi piacciono di più?
[N.D.R: A questo punto la discussione degenera nel
nonsense divertente... leggete e giudicate voi!]
TOM: Non conosciamo tante band italiane,
principalmente sono gruppi hardcore come i Raw Power
o i Negazione. E’ la sola musica per le Brigate
Rosse, hanno bisogno dell’hardcore!! Cosa Nostra
invece, loro ascoltano solo Eros Ramazzotti! Sai,
tutti i giudici a Palermo, loro non crescono mai oltre
una certa età, quindi per loro il valore della
speranza di vita è molto basso! Muoiono tutti
giovani! Si... quando a un bambino a scuola all’età
di sette anni viene chiesto cosa vuole fare da grande
e lui dice “Voglio fare il giudice” gli
sparano immediatamente! Ahh... e come si dice quando
i ragazzi vivono con le loro mamme fino a quando hanno
quaranta anni... come li chiamate?
Mammoni?!
TOM: Siiiii! Mammoni! Tutti i mammoni
dovrebbero comprare tre copie del nostro disco: una
per sè, una per la fidanzata e una per la mamma!
Poi se la mamma ascolta i Turbonegro la “boloniese”
sarà ancora più buona! Tutti i fan della
Lazio sono mammoni! E... e... in Italia per loro tutte
le donne sono puttane eccetto la mamma!
HANK: Siamo le vergini rock’n
roll della Torre di Pisa! No, anzi, di Lamborghini,
ma prima che iniziassero a fare le macchine, quando
producevano ancora trattori!
Invece... sulla scena norvegese:
c’è qualche nuova band buona che volete
segnalarci?
TOM: Turbonegro!!
HANK: Noi viviamo e basta in Norvegia
ma non consociamo molte band e in ogni caso è
prevalentemente roba black metal. Noi siamo l’unica
grande rock band norvegese, tutto il resto è
bullshit!
Siete qui in Italia per promuovere
il nuovo album e ho visto che tra poco suonerete in
Germania, Spagna, Inghilterra, ma non in Italia per
adesso. Ho sentito che verrete per una data dopo l’estate...
mi dite qualcosa di più preciso su questa data?
TOM: Sai, siamo molto spaventati
di venire in Italia. Tutte le volte che abbiamo suonato
qui uno di noi è finito all’ospedale.
Suonare e poi ospedale. La prima volta, come sai,
nel 1998 Hank è finito in una clinica psichiatrica,
la seconda io sono stato male, vomitavo e il concerto
è finito all’ospedale. La terza volta
quando abbiamo suonato a un festival a Bologna Pol
Pat Pamparius ha avuto dei problemi con l’alcool
e siamo finiti all’ospedale. Dì “Italia”!
Italia!
TOM: Porco Dio!
Bè vogliamo veramente
che torniate a suonare anche in Italia! Vi farò
da guardia del corpo e vi proteggerò da ogni
male la prossima volta!
TOM: Ci serve il Papa come guardia
del corpo!
Ancora una domanda! Ho letto
che il primo singolo da Retox è stato reso
disponibile da scaricare sui cellulari da Telenor.
Credete che sia una buona strategia quella di rendere
la musica disponibile attreverso questi nuovi media?
E cosa ne pensate del doloroso problema della musica
scaricata dalla rete?
HANK: Si, era disponibile da Telenor,
ma sai, è anche sul disco ovviamente. Volevano
un 7’’ in vinile ma noi abbiamo preferito
l’opzione di farla scaricare. Gli amanti dei
vinili ci odiano per questo!
TOM: Si vero...ma non è che
devi per forza compare un cellulare per averla. Non
abbiamo davvero nessun problema per quanto riguarda
la musica scaricata. I nostri fan comprano i dischi,
le magliette e tutto il resto!
HANK: Si, voglio dire...scaricano
il disco dalla Rete perchè vogliono averlo
il prima possibile, ma poi tanto lo comprano comunque,
magari neanche lo aprono, lo comprano come un oggetto
d’arte, non solo per la musica ma per l’oggetto
disco in sè, con l’artwork e tutto il
resto, perchè sono dei collezionisti.
TOM: E in Italia, dovrebbero comprare
le magliette ufficiali e non quelle del mercato nero!
I mammoni della Lazio vendono le magliette al mercato
nero!!
Va bene ragazzi... un ultimo
commento e un saluto per i lettori di SLAM!, e grazie
infinite da parte mia!
TOM: Avanti motherfuckers!!
Denim flag!! Bandiera Denim!!