Ciao Tony, sono molto lieto di
riuscire finalmente a parlarti. In una vecchia intervista
agli Shy per Slamrocks mi auguravo che fossi tu a
rispondere alle mie domande, ma il mio interlocutore
finì per essere il chitarrista Steve Harris…
All’epoca non avrei mai immaginato che un giorno
mi si sarebbe presentata una nuova possibilità
di parlarti, in qualità di frontman dei TNT!!!
Eppure l’ultimo album pubblicato dagli Shy,
“Sunset & vine”, non era affatto male.
Cosa ti ha indotto dunque a lasciarli per unirti alla
tua attuale formazione?
Beh, dopo oltre 23 anni, con una
effettiva pausa di dieci anni nel corso della passata
decade, con la band si era arrivati ad un punto morto.
Sentivo che non c’era possibilità di
ulteriore evoluzione, né in senso musicale,
né a livello economico, in quanto mancavano
totalmente investitori che intendessero seriamente
finanziare la band per nuove incisioni o per un discorso
di apparizioni live. Sarebbe rimasto per sempre un
progetto autoalimentato dalla passione della stessa
band, tuttavia troppo costoso. Riuscire ad organizzare
un’attività live nel solo Regno Unito
che potesse compensare gli sforzi finanziari era pressochè
impossibile. Fu per puro caso che mentre gli Shy si
accingevano a suonare a Berlino, nella speranza di
assicurarsi un contratto con una etichetta tedesca,
i TNT mi contattaro e vollero assistere alla nostra
performance. Andò a finire che l’etichetta
tedesca non ci concesse alcun tipo di contratto, e
non c’era nessuna altra prospettiva immediata.
I TNT mi fecero una proposta che non potevo rifiutare,
dato oltertutto che per gli Shy non c’era nulla
da fare e le certezze sul futuro della band erano
diminuite un po’ in tutti noi, al di là
della passione che ci aveva animati.
Qual è stata la reazione
dei tuoi ex bandmates alla tua scelta, esendo stata
la tua presenza in lineup una condizione essenziale
per il contratto con la MTM che vi consentì
di pubblicare “S.& V.”?
C’è stata una linea
di pensiero secondo cui avrei dovuto ritardare il
mio annuncio alla stampa facendo figurare che abbandovano
gli Shy per questioni nostre interne, ma io non ritenevo
che fosse la cosa giusta da fare. Non volevo lasciare
che le cose restassero sospese nell’ aria. Così,
contro gli auspici della band, feci il mio annuncio
non appena mi convinsi che il mio futuro risiedeva
in Norvegia. Credo che gli Shy pensassero che i TNT
si stessero barcamenando un pò come loro, ma
ciò è molto diverso dalla realtà…
Per quanto riguarda il discorso della MTM, gli impegni
contrattuali con la band erano stati completamente
onorati, dunque che io lasciassi o meno gli Shy non
faceva alcuna differenza. Ero libero di fare ciò
che preferivo.
I TNT hanno le proprie basi in
Norvegia. Pensi di trasferirti lì?
Ho trascorso gli ultimi cinque
mesi facendo avanti e indietro dalla Norvegia per
gli impegni in studio e dal vivo, e l’ idea
di stabilirmi in Norvegia ha attraversato la mia mente
parecchie volte. Al momento non mi sembra però
del tutto indispensabile, dato che viaggiare per gli
shows non è un serio problema e che a casa
mia, in UK, dispongo di comode attrezzature per registrare
e per qualsiasi altra mia esigenza. Pernso che vivere
in Norvegia sarebbe l’ ideale, ma in questo
momento non è una questione rilevante.
Il primo prodotto pubblicato
dai TNT dopo il tuo ingresso in formazione è
un CD/DVD live che presenta ancora il precedente vocalist.
Questo non ti da fastidio, in qualche modo?
E’ ovvio che la band non
avesse alcun controllo su questa pubblicazione, che
è stata totalmente pianificata dagli americani.
Comunque non mi disturba, perché dovrebbe?
Alla fin fine è tutta promozione per la macchina
TNT, quindi non mi ferisce minimamente. Ho visto il
DVD ed è molto buono. Del resto verrà
sempre riportato il vecchio repertorio, sia su CD
che su DVD e cosa c’ è di strano? Comunque
la vita va avanti, ed i TNT stanno lavorando attualmente
su nuovo materiale che confluirà in ulteriori
prodotti audiovisivi, quindi non c’ è
davvero alcun problema.
Il rimpiazzo di un frontmant
ben consolidato è spesso una operazione molto
delicata. I tuoi nuovi partners nei TNT ti hanno detto
di essere il Tony Mills, già vocalist dei gloriosi
Shy, oppure di cercare di somigliare nel cantato a
Tony Harnell?
Ci sono state molte attente discussioni
riguardo a questo aspetto ed a come si sarebbe dovuto
affrontare il rimpiazzo di un membro dopo 23 anni
di permanenza nella band, da parte mia, con alle spalle
altrettanta militanza negli Shy. Ritengo sia corretto
dire che c’ era un certo grado di capacità
di interpretare la maggior parte delle canzoni in
uno stile simile a quello del mio predecessore, sicuramente
tenendo in considerazione i fans e la loro possibile
avversione ai cambiamenti. Ma ho messo in chiaro che
non sono Tony Harnell e che non intendevo emularlo
a causa di un simile rischio. Io ho una mia personalità,
e la sprigiono nei TNT, e nessuno sembra eccessivamente
insodisfatto di questo. Penso che sia giusto cantare
i brani in uno stile simile a quello in cui sono sempre
stati interpretati in passato, questo non mi interessa.
Quando però mi sento di dover cambiare qualcosa
in una canzone per una qualche esigenza interpretativa,
lo faccio. Quindi non sono particolarmente d’
accordo con tutte queste domande provocatorie riguardanti
l’ entrare nei panni di Tony Harnell. Io sono
di fattura molto diversa, e ritengo che le circa 60.000
persone che hanno visto la band esibirsi nelle ultime
settimane convengano che la band abbia acquisito un
elemento “rock ‘n roll” che prima
non aveva.
Ti senti a tuo agio con i brani
dei TNT , e li trovi molto diversi da interpretare
ripetto al tuo passato repertorio?
Io trovo il set di canzoni più facile da interpretare
dal vivo rispetto alla scaletta che avevamo con gli
Shy. Mi trovo bene a mio agio, anche se dobbiamo trasportare
altre canzoni nella nostra scaletta live per essere
in grado di suonare sets più lunghi. Il fascino
intrinseco delle canzoni è rimasto pressochè
immutato, sebbene i pezzi siano più tirati
ed abbiano alimentato il costituirsi di una più
larga base di fans che accorrono a tutti i nostri
shows, il che giova infinitamente alle nostre prestazioni
dal vivo.
La recente apparizione allo Z-Rock
festival nella tua natia Birmingham ha avuto per te
il sapore di una sorta di prova del fuoco, oppure
sei salito sul palco con la solida consapevolezza
del tuo nuovo ruolo di frontman dei TNT? Che reazioni
hai avvertito da parte del pubblico?
C’era molta apprensione
sul fatto che, nella circostanza, io potessi non essere
all’ altezza della situazione, e la prevedibile
presenza tra il pubblico dei vecchi compagni degli
Shy accresceva ulteriormente le preoccupazioni.
Ma alla fine dei conti, avevo già suonato 12
shows con i TNT in Scandinavia, ed erano tutti soddisfatti.
Siamo saliti sul palco con determinazione, ed il responso
non è stato dissimile da quello del pubblico
norvegese, solo molto più ristretto!!! Come
accade in occasione di molti concerti a Birmingham,
sono sempre presenti parecchi musicisti con un atteggiamento
della serie: “sorprendimi”, ma le ovazioni
alla fine dello show la dicono tutta, dunque la band
ci ha dato dentro davvero bene e nel modo giusto.
Alla fine degli anni ’90
hai pubblicato un ottimo album solista intitolato
“Cruiser”, che ti riportò alla
ribalta tra i fans del rock melodico, dopo l’
esperienza non particolarmente brillante nei Siam.
Ma il tuo successivo lavoro solista “Freeway
to afterlife” pareva già dal titolo un
tantino inquietante… Come valuti quell’
album oggi?
Freeway To The Afterlife era un
progetto soul / gospel autoindulgente, che sono stato
felice di realizzare per uscire dagli schemi canonici.
E’ stato molto bello scriverlo ed inciderlo,
nonché lavorare con tutti i musicisti che vi
hanno contribuito. Penso che sarei impazzito se non
avessi potuto diversificare la mia musica quando ho
sentito l’ esigenza di farlo. Quell’ album
non aveva nulla a che fare con la mia carriera di
cantante rock, né voleva presentarsi come tale.
Ancora apprezzo buona parte di quel disco, ed i positivi
riscontri da parte di molti che lo hanno acquistato
dimostrano che non ero uscito completamente di senno.
Era qualcosa di diverso, una pausa da Marshalls ed
headbanging, una “vacanza”, se vuoi…Tutti
ne abbiamo bisogno, molte volte!
I TNT e gli Shy hanno cominciato
le proprie carriere all’ incirca nello stesso
periodo, ed entrambe hanno affrontato periodi bui
durante i terribili anni del grunge. Dunque cosa hai
trovato nei TNT che invece difettava agli Shy, e quali
nuove mete ambisci a raggiungere con questa tua attuale
formazione?
C’è parecchio nei
TNT che manca agli SHY. Principalmente la fame di
successo. La professionalità, il desiderio
di realizzare prodotti eccellenti e di esibirsi al
meglio è un’ altra differenza. I TNT
voglio ancora essere e rimanere una rock band di successo
in Europa, ed hanno i mezzi che occorrono per riuscirci.
Mi sembra di essermi inserito veramente bene, giacchè
condivido le loro stesse aspirazioni, e con questo
spirito di gruppo e simili propositi, abbiamo ogni
probabilità di raggiungere tutti gli obiettivi
che vogliamo. Credo si possa dire che quando il nuovo
album sarà pronto, il prossimo febbraio, ambiremo
ad essere in tour il più possibile per l’
intero 2007 attraverso Europa, Australia e Giappone,
se tutto va bene.
Cosa puoi dirci a proposito di
questa idea di realizzare una versione rap di “10.000
lovers”?
Molto divertente! Una co-promozione
tra i rappers norvegesi 'The Paper Boys' ed i TNT,
molto simile ad una specie di RUN TNT . L’ abbiamo
proposta dal vivo in un mucchio di concerti, e così
come a parecchi piace, ci sono invece molti altri
fans tradizionalisti che pensano che la canzone non
avrebbe dovuto essere manipolata. Ha procurato molta
visibilità sulle televisioni ai TNT nel corso
delle ultime settimane, e ciò non ha arrecato
alcun danno alla band sul piano promozionale, anzi…
Secondo te qual è stata,
finora il miglior album dei TNT?
Il mio favorito ~? - My Religion.
E cosa ci dici a proposito del
nuovo materiale per il prossimo disco dei TNT? Quanto
spazio ti verrà concesso in fase di songwriting?
Ho una diretta collaborazione
con Ronni Le Tekro nella stesura delle canzoni. Se
lui se ne viene con grandi idee che ammetto essere
migliori delle mie, sono io stesso ad insistere per
usarle. In fin dei conti, quel che è davvero
importante è ciò che giova per il miglior
sviluppo dei brani, non è una questione di
competizione personale.
Un ultimo messaggio per i tuoi
fans… e magari per i tuoi vecchi bandmates?
Ritengo di aver trovato una base
di fans in Scandinavia più solida di quanto
mi aspettassi. Ho parlato con parecchi di loro, ed
è stata una bellissima esperienza, a parte
la barriera linguistica; devo imparare a parlare il
norvegese!!!
Con i miei precedenti compagni abbiamo mantenuto rapporti
amichevoli, che resteranno tali in quanto sono certo
che torneremo a lavorare assieme in vari progetti
futuri, e non vedo l’ ora che questo accada!!!