Ciao Tony, come
stai? Non è la prima volta che parliamo, quindi
do per scontato che tu sia perfettamente consapevole
della mia personale ammirazione nei tuoi riguardi.
Tuttavia mi vedo costretto a farti alcune domande
poco piacevoli riguardo alla tua band attuale, i TNT.
Da quel poco che ho avuto modo di sentire (non ho
purtroppo il supporto della vostra Casa discografica…),
in effetti Atlantis non è affatto un infelice
prodotto, a mio avviso, nonostante confermi una evidente
virata stilistica rispetto alle classiche hits dei
TNT, ed alcune soluzioni musicali un po’ troppo
azzardate, qua e là. Ma dopo un flop della
portata di “The new territory”, i TNT
non avvertivano la necessità di pubblicare
un album che riaffermasse il loro tipico trademark,
per l’ appagamento dei propri fans?
TNT è un cavallo pazzo.
Elabora musica per appagare I propri gusti, e non
per la soddisfazione della propria base di sostenitori.
E’ una dimostrazione di abilità interna,
e non una prova per appagare il mondo esterno. 'The
New Territory' può forse aver fallito nel tuo
'territorio', ma è stato un successo sul mercato
patrio della Norvegia. La risposta di pubblico ai
concerti è stata fantastica durante gli ultimi
18 mesi, ed il fatto stesso che la metà dell’
audience è andata via subito dopo il nostro
show di supporto ad Ozzy al Lerkendal football stadium
ne è una riprova. Convengo che il sound della
band sia drasticamente cambiato, ma al contempo ritengo
questa essere una peculiarità dei musicisti
Scandinavi, cosicchè il pubblico è abituato
alle continue mutazioni dei TNT ed alla loro costante
ricerca di autoappagamento.
Ho letto qualche
deludente recensione su siti a cui viene riconosciuta
una sorta di leadership mondiale in termini di autorevolezza.
Secondo te, ciò in che misura potrà
influenzare il responso del pubblico riguardo ad Atlantis,
sia in termini di gradimento che, soprattutto, di
vendite?
Ovviamente avrà la sua incidenza. Ma non me
ne preoccupo più di tanto, al pari sucuramente
del resto della band. La base dei fans è potuta
cambiare al pari delle opinioni riguardo alla musica.
Ma la stampa non influenza la direzione stilistica
dei TNT e mai potrà farlo. Sebbene possa avere
un effetto difficilmente quantificabile sulle vendite,
i critici musicali non rappresentano necessariamente
l’opinione pubblica. I TNT hanno un massiccio
seguito in Scandinavia e le opinioni dei siti hanno
scarsa influenza su questo.
Questa è
la tua seconda apparizione discografica con i TNT,
e nonostante alcune intense polemiche riguardo all’
evidente cambio di direzione musicale della band,
nei tuoi personali confronti non può essere
mosso alcun appunto, giacchè le discussioni
riguardano il piano compositivo delle canzoni e non
il livello qualitativo delle vostre prestazioni in
studio. Peraltro, io personalmente continuo a ritenere
Realized Fantasies il più pesante flop dei
TNT (lasciando da parte gli “anni bui”
delle tendenze verso il cosiddetto rock moderno).
Ma qual è l’atmosfera all’ interno
della band? E quanto ti sta pesando il raffronto sempre
più frequente con Tony Harnell da parte di
coloro che continuano a rimpiangere la sua fuoruscita?
C’ è un grande spirito
di squadra all’ interno della band, e si lavora
parecchio assieme in compresenza. La band abbonda
di personalità che differiscono, ma che si
alimentano parecchio vicendevolmente. Sono convinto
che in parecchi rimpiangano l’abbandono della
band da parte di Tony, ma si è trattato di
una sua scelta, ed io so che egli è contento
di averla fatta. La mia pelle è decisamente
spessa riguardo ai raffronti con Tony Harnell; questo
non ha alcuna reale ripercussione sulla mia carriera.
Siamo ottimi amici ed abbiamo avuto parecchie conversazioni
nel corso degli ultimi 2/3 anni. Io non sono Tony
Harnell e lui non è Tony Mills. Abbiamo differenti
caratteristiche ed aspirazioni, e siamo entrambi soddisfatti
da ciò che stiamo attualmente realizzando.
Dunque il punto non è proprio l’ essere
infastiditi. Io ho vissuto questi ultimi anni come
una specie di sfida ed ho fatto del mio meglio per
vincerla. E Tony mi ha dato sostegno in questo.
Ora ci parleresti
un pò della vostra nuova collaborazione con
la Label tedesca Metal Heaven? Personalmente li giudico
un’ ottima etichetta, che sta lanciando alcuni
eccellenti esordientiI (citerei ad esempio Human Zoo
e Elevener), e sta dando nuovo vigore a bands già
da tempo in attività, come i Soul Doctor. Siete
soddisfatti del supporto sin qui ottenuto ad opera
di Metal Heaven?
Tantissimo. Il termine di valutazione
di una etichetta può essere misurato attraverso
la promozione ed il marketing costruiti attorno al
prodotto, ed io sono stato indaffaratissimo nelle
campagne promozionali attraverso la stampa, al pari
dei miei compagni. Con assidue apparizioni televisive
ed interviste giornalistiche senza tregua. Sarei senz’altro
l’ultima persona al mondo a potersi lamentare
a proposito dell’ operato di Metal Heaven Records.
Tocchiamo ora
un argomento piacevole: il tuo recente disco solista
“Vital Designs” è u album semplicemente
delizioso, con un sapore progressive in chiave Queensryche,
e forse paradossalmente poteva essere il disco ideale
di cui i Ryches avrebbero avuto bisogno in questo
momento… Sembra quasi che i vecchi membri di
TNT e SHY che ti hanno accompagnato, come Morty Black
ed ancora Joe Basketts & Bob Richards siano più
incisivi dei tuoi attuali bandmates…
Beh la tua opinione è quantomeno
discutibile. Il materiale è nettamente diverso
e nessun album ha il sopravvento sugli altri. Certe
specifiche direzioni musicali possono portare taluni
ad esprimere attitudini compositive ed esecutive migliori
di quelle espresse in altri contesti sonori, ma in
assoluto il solo genere musicale non può predeterminare
il valore di un album. Taluni ascoltatori sono più
portati di altri ad apprezzare certi stili musicali,
a prescindere dalla qualità compositiva e dalla
abilità strumentale dei musicisti, tuttavia
mi fa piacere che tu abbia apprezzato l’album!
Cosa puoi dirci del tuo altro più recente progetto,
ossia Andersson-Mills?
E’ stata una boccata di
aria fresca, senza vincoli né regole. Un album
viscerale che avrebbe dovuto vedere la luce già
da molto tempo. Linkan Andersson probabilmente provava
i miei stessi intendimenti, ed assieme abbiamo lasciato
che le nostre comuni sensazioni si sprigionassero,
senza alcun riguardo per il risultato. Non ci importava,
questo è il punto focale. Puoi percepire un
libero sfogo di energia su quel disco.
Mi piacerebbe
sentire la tua opinione personale su questi emergenti
Crimes of Passion. Che ruolo hai
avuto nel loro album?
COP vengono da Sheffield, più
a nord di dove vivo. Ho cantato i backing vocals su
alcune canzoni dell’ album, e conosco piuttosto
bene questi ragazzi, quantomeno Kevin e Dale. Sono
una rock band piena di entusiasmo, e dal vivo suonano
alla grande. Cos’altro posso dirti?!!!
Andiamo un pò
sul personale. Tutti noi conosciamo ed ammiriamo il
Tony Mills cantante ed artista. Ma ci presenteresti
Tony Mills come persona, con i suoi gusti, le sue
abitudini consuetudinarie, le sue doti e le sue debolezze?
Beh, non mi sono mai ritenuto
una rock n roll star, mi sono sempre considerato un
cantante rock di estrazione operaia, ed ho sempre
lavorato. Sono votato alla famiglia, ho moglie ed
una figlia piccola, che adoro. Vado matto per la cucina
indiana e per una birra di qualità onesta!
Ed ho anche una passione per i vini rosati. Di solito,
trascorro parecchio tempo ad intrattenere relazioni
con la stampa, ad incidere il cantato per bands che
sono musicalmente alla ricerca della propria strada.
Cerco di impegnarmi in attività benefiche il
più che posso, usando l’industria musicale
ed il suo potenziale di presa sulle persone per aiutare
coloro che hanno bisogno di sostegno. Sono una persona
affidabile, con un buon temperamento, ma dedico molto
tempo agli altri, in special modo agli anziani. Mi
sarebbe piaciuto imparare prima il norvegese, ma ora
sto avendo una verà esplosione e sto avendo
parecchia soddisfazione. La mia passione per il rock
non si è mai affievolita, ed intendo coltivarla
fintantochè non sarò così vecchio
da non tenermi più in piedi.
Ritornando alla
musica, sono giusto in partenza per il Firefest V,
il cui lineup quest’anno viene definito come
una specie di “meglio del meglio”in ambito
melodic rock. Tenendo fuori le bands in cui tu sei
stato coinvolto, mi fai il nome di qualcuno che secondo
te avrebbe dovuto esserci per merito?
Tony Harnell !
Mi risulta già
che i TNT hanno un ampio seguito di fans in patria.
Ma la richiesta di vostre apparizioni dal vivo nel
resto del mondo ha subito variazioni negli ultimi
anni?
Mi trovi totalmente d’accordo,
nel senso che la domanda interna è stata talmente
intensa da aver potuto in qualche modo penalizzare
le opportunità per i TNT di andare anche fuori
dai confini norvegesi, ma questo è tutto da
verificare. La band ha come obiettivo di uscire dalla
Norvegia dopo Natale 2008, percorrendo con date live
il resto d’ Europa e gli States, e qualsiasi
altro territorio in cui sia data la possibilità
di suonare.
Mi piacerebbe esprimerti un augurio che sono fermamente
convinto sia destinato ad avverarsi: possa tu ottenere
con i TNT altrettante soddisfazioni e successi di
quelli conseguiti con gli Shy. Tuttavia, a tuo parere,
quali correttivi si rendono necessari sui vostri prossimi
albums, o magari anche semplicemente a livello di
strategie promozionali?
Ritengo che vi sia decisamente
bisogno di un maggior sostegno finanziario per investire
nella produzione video, che finora è stata
purtroppo carente, e per poter contare su apparizioni
televisive messe in onda o su materiale video da far
circolare in rete. Ma non riterrei opportuno modificare
l’ attuale approccio dei TNT alla registrazione
ed alla produzione dei propri albums: è istintiva,
estrosa e così dovrebbe rimanere. I critici
musicali ci hanno dato valutazioni chi alte chi basse,
e i pareri sono discordi. Se tutti avessero espresso
recensioni mediocri per gli ultimi albums dei TNT,
lo avremmo considerato un fallimento. Ma non è
così: c’è molta diversità
di opinioni riguardo alla band e parecchie discussioni
sui TNT; quando si parla tanto e si da tanta esposizione
alla band, la attenzione della stampa giova comunque.
La sola cattiva pubblicità è l’indifferenza
da parte dei giornali.
Post scriptum:
poco prima di completare questa intervista, ho avuto
modo di ascoltare compiutamente Atlantis. Il mio onesto
parere è che si tratti di un disco apprezzabile
molto più del precedente. Per recensirlo in
poche parole direi che non vi è alcuna traccia
di sperimentazione esasperata ed autocelebrativa,
e che le poche stravaganze riguardano alcune citazioni,
che peraltro influenzano solo parzialmente due o tre
brani comunque gradevoli, di motivi musicali palesemente
ispirati a colonne sonore degli anni 80. Così
qua e la pare di sentire il tema de “la pantera
rosa”, oppure le note di un tango argentino,
o una musica da film poliziesco. In realtà
personalmente ci vedo il più che legittimo
intento di inserire in repertorio soluzioni stilistiche
che, pur senza rinnegare l’ orecchiabilità
di certe hits del passato, rendano credibile e dignitosa
la attuale produzione discografica di musicisti oramai
ultraquarantenni. Atlantis non avrà un gran
“tiro” o ritornelli troppo “catchy”
, ma è disco gradevolissimo e merita senz’altro
un ascolto.