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Alessandro Lilli

Qualche tempo fa ricevetti la singolare richiesta da parte di Tony Mills di aiutarlo a promuovere i TNT nel… “mio territorio”. Non sapevo di essere così in alto nei vertici della…”cupola”. Così, cari picciotti, ecco il resoconto di questa…”onorata affiliazione”. Baciamo le mani!!!

Ciao Tony, come stai? Non è la prima volta che parliamo, quindi do per scontato che tu sia perfettamente consapevole della mia personale ammirazione nei tuoi riguardi. Tuttavia mi vedo costretto a farti alcune domande poco piacevoli riguardo alla tua band attuale, i TNT. Da quel poco che ho avuto modo di sentire (non ho purtroppo il supporto della vostra Casa discografica…), in effetti Atlantis non è affatto un infelice prodotto, a mio avviso, nonostante confermi una evidente virata stilistica rispetto alle classiche hits dei TNT, ed alcune soluzioni musicali un po’ troppo azzardate, qua e là. Ma dopo un flop della portata di “The new territory”, i TNT non avvertivano la necessità di pubblicare un album che riaffermasse il loro tipico trademark, per l’ appagamento dei propri fans?
TNT è un cavallo pazzo. Elabora musica per appagare I propri gusti, e non per la soddisfazione della propria base di sostenitori. E’ una dimostrazione di abilità interna, e non una prova per appagare il mondo esterno. 'The New Territory' può forse aver fallito nel tuo 'territorio', ma è stato un successo sul mercato patrio della Norvegia. La risposta di pubblico ai concerti è stata fantastica durante gli ultimi 18 mesi, ed il fatto stesso che la metà dell’ audience è andata via subito dopo il nostro show di supporto ad Ozzy al Lerkendal football stadium ne è una riprova. Convengo che il sound della band sia drasticamente cambiato, ma al contempo ritengo questa essere una peculiarità dei musicisti Scandinavi, cosicchè il pubblico è abituato alle continue mutazioni dei TNT ed alla loro costante ricerca di autoappagamento.

Ho letto qualche deludente recensione su siti a cui viene riconosciuta una sorta di leadership mondiale in termini di autorevolezza. Secondo te, ciò in che misura potrà influenzare il responso del pubblico riguardo ad Atlantis, sia in termini di gradimento che, soprattutto, di vendite?
Ovviamente avrà la sua incidenza. Ma non me ne preoccupo più di tanto, al pari sucuramente del resto della band. La base dei fans è potuta cambiare al pari delle opinioni riguardo alla musica. Ma la stampa non influenza la direzione stilistica dei TNT e mai potrà farlo. Sebbene possa avere un effetto difficilmente quantificabile sulle vendite, i critici musicali non rappresentano necessariamente l’opinione pubblica. I TNT hanno un massiccio seguito in Scandinavia e le opinioni dei siti hanno scarsa influenza su questo.

Questa è la tua seconda apparizione discografica con i TNT, e nonostante alcune intense polemiche riguardo all’ evidente cambio di direzione musicale della band, nei tuoi personali confronti non può essere mosso alcun appunto, giacchè le discussioni riguardano il piano compositivo delle canzoni e non il livello qualitativo delle vostre prestazioni in studio. Peraltro, io personalmente continuo a ritenere Realized Fantasies il più pesante flop dei TNT (lasciando da parte gli “anni bui” delle tendenze verso il cosiddetto rock moderno). Ma qual è l’atmosfera all’ interno della band? E quanto ti sta pesando il raffronto sempre più frequente con Tony Harnell da parte di coloro che continuano a rimpiangere la sua fuoruscita?
C’ è un grande spirito di squadra all’ interno della band, e si lavora parecchio assieme in compresenza. La band abbonda di personalità che differiscono, ma che si alimentano parecchio vicendevolmente. Sono convinto che in parecchi rimpiangano l’abbandono della band da parte di Tony, ma si è trattato di una sua scelta, ed io so che egli è contento di averla fatta. La mia pelle è decisamente spessa riguardo ai raffronti con Tony Harnell; questo non ha alcuna reale ripercussione sulla mia carriera. Siamo ottimi amici ed abbiamo avuto parecchie conversazioni nel corso degli ultimi 2/3 anni. Io non sono Tony Harnell e lui non è Tony Mills. Abbiamo differenti caratteristiche ed aspirazioni, e siamo entrambi soddisfatti da ciò che stiamo attualmente realizzando. Dunque il punto non è proprio l’ essere infastiditi. Io ho vissuto questi ultimi anni come una specie di sfida ed ho fatto del mio meglio per vincerla. E Tony mi ha dato sostegno in questo.

Ora ci parleresti un pò della vostra nuova collaborazione con la Label tedesca Metal Heaven? Personalmente li giudico un’ ottima etichetta, che sta lanciando alcuni eccellenti esordientiI (citerei ad esempio Human Zoo e Elevener), e sta dando nuovo vigore a bands già da tempo in attività, come i Soul Doctor. Siete soddisfatti del supporto sin qui ottenuto ad opera di Metal Heaven?
Tantissimo. Il termine di valutazione di una etichetta può essere misurato attraverso la promozione ed il marketing costruiti attorno al prodotto, ed io sono stato indaffaratissimo nelle campagne promozionali attraverso la stampa, al pari dei miei compagni. Con assidue apparizioni televisive ed interviste giornalistiche senza tregua. Sarei senz’altro l’ultima persona al mondo a potersi lamentare a proposito dell’ operato di Metal Heaven Records.

Tocchiamo ora un argomento piacevole: il tuo recente disco solista “Vital Designs” è u album semplicemente delizioso, con un sapore progressive in chiave Queensryche, e forse paradossalmente poteva essere il disco ideale di cui i Ryches avrebbero avuto bisogno in questo momento… Sembra quasi che i vecchi membri di TNT e SHY che ti hanno accompagnato, come Morty Black ed ancora Joe Basketts & Bob Richards siano più incisivi dei tuoi attuali bandmates…
Beh la tua opinione è quantomeno discutibile. Il materiale è nettamente diverso e nessun album ha il sopravvento sugli altri. Certe specifiche direzioni musicali possono portare taluni ad esprimere attitudini compositive ed esecutive migliori di quelle espresse in altri contesti sonori, ma in assoluto il solo genere musicale non può predeterminare il valore di un album. Taluni ascoltatori sono più portati di altri ad apprezzare certi stili musicali, a prescindere dalla qualità compositiva e dalla abilità strumentale dei musicisti, tuttavia mi fa piacere che tu abbia apprezzato l’album!

Cosa puoi dirci del tuo altro più recente progetto, ossia Andersson-Mills?
E’ stata una boccata di aria fresca, senza vincoli né regole. Un album viscerale che avrebbe dovuto vedere la luce già da molto tempo. Linkan Andersson probabilmente provava i miei stessi intendimenti, ed assieme abbiamo lasciato che le nostre comuni sensazioni si sprigionassero, senza alcun riguardo per il risultato. Non ci importava, questo è il punto focale. Puoi percepire un libero sfogo di energia su quel disco.

Mi piacerebbe sentire la tua opinione personale su questi emergenti Crimes of Passion. Che ruolo hai avuto nel loro album?
COP vengono da Sheffield, più a nord di dove vivo. Ho cantato i backing vocals su alcune canzoni dell’ album, e conosco piuttosto bene questi ragazzi, quantomeno Kevin e Dale. Sono una rock band piena di entusiasmo, e dal vivo suonano alla grande. Cos’altro posso dirti?!!!

Andiamo un pò sul personale. Tutti noi conosciamo ed ammiriamo il Tony Mills cantante ed artista. Ma ci presenteresti Tony Mills come persona, con i suoi gusti, le sue abitudini consuetudinarie, le sue doti e le sue debolezze?
Beh, non mi sono mai ritenuto una rock n roll star, mi sono sempre considerato un cantante rock di estrazione operaia, ed ho sempre lavorato. Sono votato alla famiglia, ho moglie ed una figlia piccola, che adoro. Vado matto per la cucina indiana e per una birra di qualità onesta! Ed ho anche una passione per i vini rosati. Di solito, trascorro parecchio tempo ad intrattenere relazioni con la stampa, ad incidere il cantato per bands che sono musicalmente alla ricerca della propria strada. Cerco di impegnarmi in attività benefiche il più che posso, usando l’industria musicale ed il suo potenziale di presa sulle persone per aiutare coloro che hanno bisogno di sostegno. Sono una persona affidabile, con un buon temperamento, ma dedico molto tempo agli altri, in special modo agli anziani. Mi sarebbe piaciuto imparare prima il norvegese, ma ora sto avendo una verà esplosione e sto avendo parecchia soddisfazione. La mia passione per il rock non si è mai affievolita, ed intendo coltivarla fintantochè non sarò così vecchio da non tenermi più in piedi.

Ritornando alla musica, sono giusto in partenza per il Firefest V, il cui lineup quest’anno viene definito come una specie di “meglio del meglio”in ambito melodic rock. Tenendo fuori le bands in cui tu sei stato coinvolto, mi fai il nome di qualcuno che secondo te avrebbe dovuto esserci per merito?
Tony Harnell !

Mi risulta già che i TNT hanno un ampio seguito di fans in patria. Ma la richiesta di vostre apparizioni dal vivo nel resto del mondo ha subito variazioni negli ultimi anni?
Mi trovi totalmente d’accordo, nel senso che la domanda interna è stata talmente intensa da aver potuto in qualche modo penalizzare le opportunità per i TNT di andare anche fuori dai confini norvegesi, ma questo è tutto da verificare. La band ha come obiettivo di uscire dalla Norvegia dopo Natale 2008, percorrendo con date live il resto d’ Europa e gli States, e qualsiasi altro territorio in cui sia data la possibilità di suonare.


Mi piacerebbe esprimerti un augurio che sono fermamente convinto sia destinato ad avverarsi: possa tu ottenere con i TNT altrettante soddisfazioni e successi di quelli conseguiti con gli Shy. Tuttavia, a tuo parere, quali correttivi si rendono necessari sui vostri prossimi albums, o magari anche semplicemente a livello di strategie promozionali?
Ritengo che vi sia decisamente bisogno di un maggior sostegno finanziario per investire nella produzione video, che finora è stata purtroppo carente, e per poter contare su apparizioni televisive messe in onda o su materiale video da far circolare in rete. Ma non riterrei opportuno modificare l’ attuale approccio dei TNT alla registrazione ed alla produzione dei propri albums: è istintiva, estrosa e così dovrebbe rimanere. I critici musicali ci hanno dato valutazioni chi alte chi basse, e i pareri sono discordi. Se tutti avessero espresso recensioni mediocri per gli ultimi albums dei TNT, lo avremmo considerato un fallimento. Ma non è così: c’è molta diversità di opinioni riguardo alla band e parecchie discussioni sui TNT; quando si parla tanto e si da tanta esposizione alla band, la attenzione della stampa giova comunque. La sola cattiva pubblicità è l’indifferenza da parte dei giornali.

Post scriptum: poco prima di completare questa intervista, ho avuto modo di ascoltare compiutamente Atlantis. Il mio onesto parere è che si tratti di un disco apprezzabile molto più del precedente. Per recensirlo in poche parole direi che non vi è alcuna traccia di sperimentazione esasperata ed autocelebrativa, e che le poche stravaganze riguardano alcune citazioni, che peraltro influenzano solo parzialmente due o tre brani comunque gradevoli, di motivi musicali palesemente ispirati a colonne sonore degli anni 80. Così qua e la pare di sentire il tema de “la pantera rosa”, oppure le note di un tango argentino, o una musica da film poliziesco. In realtà personalmente ci vedo il più che legittimo intento di inserire in repertorio soluzioni stilistiche che, pur senza rinnegare l’ orecchiabilità di certe hits del passato, rendano credibile e dignitosa la attuale produzione discografica di musicisti oramai ultraquarantenni. Atlantis non avrà un gran “tiro” o ritornelli troppo “catchy” , ma è disco gradevolissimo e merita senz’altro un ascolto.

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