E’ appena uscito "Paradise
& Saints"... quali sono le novità
e le differenze rispetto a “Troublemakers
#1”? La cosa più divertente che
è successa agli STP nella fase di registrazione?
Agli STP piace cambiare. Oppure,
se preferisci, agli STP non piace rifare due volte
la stesse cosa. Per “The Supersound” ci
siamo presi un fine settimana di ferie, abbiamo registrato
nove pezzi, li abbiamo mixati e il lunedì mattina
eravamo pronti per la stampa. Con i nastri di “Sin,
Temptation & Pain” siamo volati nel New
Jersey dove Sal Canzonieri si è
occupato del mix e del mastering. Per “Troublemakers
#1” abbiamo lavorato al West Link per una settimana
tutti insieme. “Paradise & Saints”
ha avuto una gestazione più lunga: abbiamo
affitato una casa al mare, con annessa sala prove
e ci siamo chiusi dentro per scrivere le canzoni.
Con queste
canzoni abbiamo fatto una pre-produzione e abbiamo
capito che facevano cagare. Quindi siamo andati in
studio con le stesse canzoni, ma voltate come calzini!
La cosa divertente - beh adesso è divertente,
prima però... - è che la settimana al
mare l’abbiamo fatta passare come una specie
di vacanza, coinvolgendo le nostre fidanzate, che
quando si sono accorte che con noi viaggiavano anche
strumenti non l’hanno proprio presa bene...
E noi a dire: “Massì, quando siamo in
sala prove, voi potete andare al mare...”. Peccato
che quella settimana abbia piovuto a dirotto praticamente
tutti i giorni!!! A un certo punto sembrava di essere
nella gabbia delle tigri allo zoo... E noi maschietti
ci sentivamo un po’ come filetti di manzo: pronti
per essere sbranati!
Ancora un nuovo batterista...
come l’avete scelto e come l’avete trovato?
CZ è il nostro nuovo drummer:
è bello, potente e preciso. E’ un STP
al 101%... Dopo che Mone ci lasciò per proseguire
col suo gruppo punk rock, eravamo realmente disperati.
La data delle registrazioni era già stata fissata
e stavamo cedendo allo sconforto quando si è
presentato CZ, offrendosi come sostituto. La cosa
ha funzionato da subito e il suo contributo alla riuscita
del disco è stato enorme! Oggi è già
un idolo per i fans e, soprattutto, per le fans!
Al CD hanno inoltre collaborato
numerosi ospiti, ce ne vuoi parlare?
Durante i dieci anni della nostra
esistenza, abbiamo avuto il privilegio di dividere
il palco con decine di band incredibili, allacciando
solidi legami di amicizia con numerosissimi musicisti.
E a volte non solo di amicizia. Quando è arrivato
il momento di discutere se era il caso di chiamare
qualche ospite, c’è semplicemente stato
l’imbarazzo della scelta. Quando abbiamo chiesto
a Chris Polecat, Hervé
Peawee, Eerie Viboras, Andrea
Madbones, Biba e
Olly di fare qualcosa con noi, tutti hanno
accettato con entusiasmo. E noi non ci siamo fatti
scrupolo alcuno nello sfruttare biecamente il loro
talento. Vorrei ricordare anche il grande apporto
dato da Ettore dei Croooks in fase
di elaborazione delle parti cantate e di MassMosrite
dei Manges per le fotografie all’interno
del booklet. In verità, avremmo voluto chiamare
TUTTI i nostri amici, ma poi non avremo suonato neppure
una nota del disco. Sarebbe stato il disco Degli Amici
Degli STP e non il disco degli STP!
Come mai avete puntato su “Hello
L.A.” come primo singolo? Registrerete anche
un video?
Per la prima volta nella nostra
storia, abbiamo attuato un test per capire quale potesse
essere il potenziale primo singolo dell’album
e tutti, o quasi, hanno deciso per “Hello L.A.”.
Appena avremo qualche decina di euro in più
ci faremo anche il video...
I protagonisti di Hello L.A.
sono per caso parenti di Jackie and Judy?
In effetti, “Hello L.A.”
parla di una coppia nostri amici, musicisti con cui
abbiamo più volte condiviso il palco, che a
un certo punto hanno deciso di mollare il Bel Paese
e volare fino a Los Angeles, cercando di realizzare
i loro sogni di rock’n’roll. E sembra
proprio che si stiano divertendo... Loro hanno già
ascoltato il pezzo e pare proprio che piaccia a entrambi!
"Pretty Suicide Girl"
è ispirata da queste nuove pin-up del 2000?
Cosa ne pensi di questo movimento?
Non esattamente... Devo confessarti
che spesso i ritornelli nascono un po’ per caso,
con parole infilate più per il suono che producono
piuttosto che per il significato che realmente hanno.
Il titolo “Pretty Suicide Girl”, per esempio,
è ispirato da una canzone di un gruppo chiamato
NY Loose, che ovviamente nessuno
ricorda, ma che amo moltissimo.
Delle Suicide Girl penso invece tutto il bene possibile.
Purtroppo, penso che siano diventate l’ultimo
di una serie di prodotti, dai dischi alle sneakers,
venduti a teenage adolescenti con troppi brufoli e
troppi problemi per poter nemmeno lontamente pensare
di uscire realmente con una ragazza disinibita, tatuata
e con la frangetta. Lo so bene... Io ero così!
“Wrong side of the road”
mi sembra una fantastica loser song. Anche altri pezzi
sono popolati da perdenti. Ne vogliamo parlare?
Sono le storie sfigate a essere
più divertenti. O, per lo meno, le più
interessanti. Chi potrebbe mai voler ascoltare il
racconto della vita di chi ha un lavoro fisso, torna
a casa tutte le sere alle 18.00, cena e poi si addormenta
davanti alla TV. Moooolto meglio sentire di gente
che perde ogni possibile occasione per guadagnare
punti nei confronti della società... Che sbaglia
sistematicamente strada a ogni bivio, che scommette
sistematicamente sul cavallo perdente e che fa promesse
d’amore alla persona sbagliata.
Tre cose che sono “cool
as fuck”...
Cool as fuck è suonare
in una band di rock’n’roll, sentire il
pubblico cantare le canzoni che hai scritto e incontrare
qualcuno che ti dice che la tua band significa VERAMENTE
qualcosa per lui...
A parte il fatto che sei un abituèè
del locale, perché la scelta di fare lo shooting
fotografico per il nuovo disco in uno strip club?
Credo sia l’habitat naturale
di una band come gli STP... Musica banale, ragazze
annoiate vestite di niente e liquori in abbondanza
a disposizione.
Sul disco troviamo anche la
cover di "Bette Davis Eyes" di Kim
Carnes, come è nata l’idea?
La storia ha dell’incredibile...
Una sera, rientrando a casa, sono inciampato in un
mucchio di ciarpame, ammassato fuori da un portone
in attesa che passasse l’AMSA, che è
l’azienda municipale di Milano incaricata di
portare via i rifiuti voluminosi. Beh, tra mensole
rotte, televisori sfondati e vecchi paralumi c’era
una pila di 45 giri. Il primo era “Bette Davis
Eyes”. Proprio in quei giorni stavamo discutendo
se mettere o non mettere una cover nell’album
e ho interpretato questo ritrovamento come un segno
del destino che non si poteva ignorare. Penso che
siamo stati fortunati... il secondo disco della pila
era “Disco Bambina” di Heather
Parisi!
Oltre a quella di Kim
Carnes, in passato avete fatto le cover degli
AC/DC, una dei Rolling Stones,
ma qual è la cover che hai sempre sognato di
suonare ma che gli Thee STP non ti lasceranno mai
fare?
“Cherry Pie” dei Warrant...
No, scherzo!
Ahahah, che burlone!! ...Un
pezzo del nuovo disco ha una parte orchestrale. Ve
l'ha consigliato qualcuno dei Manowar?
Perché un gruppo punk rock decide di inserire
l'orchestra in un brano? Farete un tour nei teatri
con musicisti classici?
Ah, ah, ah... Semplicemente abbiamo
provato a buttare un paio d’archi qui e lì
e ci è sembrato che funzionasse. La prossima
volta proviamo anche con le frecce!
Torniamo un pò indietro...
ma chi è Lazy Liza?
E’ una folle fan che ce
ne ha combinate di tutti i colori, una vera “troublemaker”,
capace di creare casini di proporzioni cosmiche in
ogni situazione. Una da tenere d’occhio, che
quando appare sai che tornerai a casa litigando con
la tua fidanzata. C’è una Lazy Liza in
ogni compagnia, che ha dispetto dell’apparenza
sorniona, può demolire la più solida
delle amicizie nel giro di qualche ora.
Unendo le iniziali di ogni titolo
di un vostro cd mi pare di intravedere una cosa curiosa...
In effetti, prendi le iniziali
dei nostri quattro album, ottieni T(hee)STP... E’
un giochino che abbiamo ideato già all’uscita
del primo disco.
Quindi questo è il vostro
ultimo album???
No, perche manca HI-OCTANE ROCKAROLLA...
ci mancano ancora 18 album!
Avete suonato di spalla per i
BACKYARD BABIES, HIVES, GLUECIFER, HARDCORE SUPERSTAR,
ZEKE, NOT MOVING, MARYSLIM ed ELECTRIC FRANKENSTEIN,
con chi vi siete trovati meglio e con chi peggio e
perchè?
E non hai citato Rocket From The
Crypt, Supersuckers, Peter Pan Speedrock, New Bomb
Turks, Bones, Queers, Man or Astroman?, Pleasure Fuckers...
E decine di altri grandi band, americane, europee
e italiane. Raramente ci sono stati problemi. Nella
maggior parte dei casi ci si è divertiti e
qualche volta sono nate situazioni interessanti anche
oltre il concerto. Come con gli Electric Frankestein
e i Pleasure Fuckers: con Sal, chitarristi nei primi,
abbiamo lavorato a “Sin, Temptation & Pain”,
mentre Kike (R.I.P.) dei Pleasure Fuckers ci ha prodotto
uno dei primi singoli, “Natural Born Loser”.
Uno di voi è di Como,
due della provincia di Novara, tu vivi a Milano ed
un altro addirittura di Rovigo… dove vi trovate
a fare le prove, al casello di Bergamo? Scherzi a
parte, come vi organizzate?
Le prove “tutti insieme”
avvengono assai raramente. Più spesso si trovano
Stiv, Paul e CZ ha mettere a posto le canzoni...
Tra le vostre influenze direi
che i Dead Kennedys sono stati importanti.
Hai mai provato ad ascoltare” In God We Trust.
Inc”, a 33 giri invece che a 45?
Ah, ah, ah... sapevo che non avrei
dovuto ricordarvi questo particolare della mia gioventù.
In effetti, io e un mio amico ascoltammo per una settimana
“In God We Trust” a 33 giri, prima di
capire che andava a 45! In tutta onestà, funzionava
bene anche a bassa velocità...
Si dice che l'unica cosa che
hai capito del libro di Lansdale "Bubba
Ho Tep" sia stato "buco del culo"...
chi è il tuo scrittore preferito e che libro
consiglieresti in questo momento ai lettori SLAM!?
Joe R. Lansdale è uno dei
miei scrittori preferiti e un suo racconto mi ha ispirato
pesantemente nella scrittura di una delle canzoni
di “Paradise & Saints”. Per questo
rientra nella lista dei ringraziamenti. Con la speranza
che non ci denunci per plagio.
So che hai avuto modo di incontrare
ed intervistare diversi personaggi del mondo del rock,
con chi ti sono tremate le gambe?
I personaggi più difficili
in assoluto sono stati i Black Rebel Motorcycle
Club, espansivi come monaci di clausura.
Con tutti gli altri mi sono sempre divertito, dai
Gluecifer, grandi amici, a Dave Wyndorf
dei Monster Magnet, una persona decisamente
godibile...
...e che
è successo quando ti sei trovato di fronte
un’ex Rolling Stones?
Quando incontrai Bill Wyman mi
squadrò da capo a piedi. Poi mi chiese: “E’
possibile che ti abbia già visto da qualche
parte?”. Gli risposi: “Seee, anche la
tua faccia non mi è nuova!”. Scoppiammo
entrambi a ridere e cominciò a raccontarmi
un sacco di divertenti episodi sulla sua vita con
il suo vecchio gruppo di rock’n’roll.
Mi sembra
tutto... le ultime righe sono tutte per te...
Comprate i dischi e indossate le magliette
delle band italiane, aiutate la scena a crescere...
Ci sono un sacco di nostri gruppi che meritano molta
più attenzione di certe blasonate band straniere.
Tenete vivo il rock’n’roll in Italia,
se non lo fate voi, chi mai lo potrà fare?
MTV? Ma per piacere...