Ciao Scotti, e bentornati in
Italia …
It’s good to be back!
Iniziamo dalla fine, e parliamo
dell’ultimo disco, “Revolution per minute”:
che tipo di reazioni ci sono state sia da parte dei
fan che della stampa specializzata … abbiamo
letto di alcune reazioni entusiastiche ed altre decisamente
meno...
Da parte dei fan c’e’
stata davvero un bel riscontro: ieri sera era la prima
data in Italia, e la gente cantava le nuovi canzoni,
si divertiva … i nostri fan ci hanno sempre
supportato, anche nei tempi duri, la reazione e’
stata davvero grandiosa.
Cosa mi dici invece della stampa?
Soprattutto negli USA, sembra che non tutti abbiano
apprezzato il nuovo corso…
Sai cosa ti dico? Io non le leggo neanche ...me l’hanno
raccontato, questo tipo di cose sono sempre le prime
che ti giungono all’orecchio. Cosa puoi farci?
Non dobbiamo fare contenti tutti, noi siamo estremamenti
orgogliosi del disco, è la nostra creatura,
ed ovviamente ci auguriamo che anche agli altri piaccia!
La carriera degli Skid Row è
ormai piuttosto lunga, con 5 album e centinaia di
concerti, ma ancora non vi siete decisi a fare un
disco dal vivo; c’e’ un progetto preciso?
No, stiamo solo mettendo da parte
un po’ di materiale! Abbiamo registrato qualche
show, e stiamo raccogliendo il materiale giusto...
vogliamo che quando uscirà, sia un bel live.
Ogni tanto tiriamo fuori l’apparecchiatura per
registrare, ma molto probabilmente, prima del live,
uscirà un DVD. Non sarà esattamente
un live, sarà più come Under The Skin:
un po’ di live, un po’ di backstage, qualche
cosa di personale…
...Come anche i primi video,
“Oh Say Can You Scream” e “Roadkill”?
Esattamente: quando guardo un DVD, voglio vedere il
concerto, ma voglio anche vedere Johnny (Solinger,
il cantante, ndr) cucinare del buon cibo messicano!
Quel tipo e’ davvero fuori di testa, credimi!
Su Revolution per minute ci sono
un paio di pezzi che sembrano punk irlandese …
volete farvi sponsorizzare dalla Guinness per caso?
Mi piacerebbe… in realtà dove vivo io,
in Florida, c’e’ un locale irlandese nel
quale sono solito andare, in cui mettono in sacco
di pezzi di questo tipo, roba tipo Dropkick
Murphys, ed ho imparato ad apprezzarne l’energia,
la semplicità, e così quando ci siamo
messi a comporre e’ venuta fuori “God
can’t wait” ...ci siamo divertiti a fare
qualcosa di diverso. Anche con “You lie”,
che e’ un pezzo country, ci siamo divertiti
a fare esattamente quello che avevamo voglia di fare;
non scriviamo canzoni per chi le recensisce, lo facciamo
per noi ed i nostri fans.
Negli ultimi 2 album non ci sono
ballad, si tratta di una scelta precisa?
Assolutamente no, ne abbiamo una quasi pronta scritta
da Snake che abbiamo preferito non includere su RpM
per darci modo di lavorarci ancora un po’ su,
vedrete che sul prossimo album ci sarà una
ballad.
Approposito di Snake, ci puoi
dire come mai questo tour senza di lui? Ha qualcosa
a che fare con il suo impegno con Doc McGee?
A dire la verità no, Snake è a tutti
gli effetti uno degli Skid Row, ma ha avuto qualche
problemino ed il giudice non gli ha concesso di lasciare
il paese ...non posso dirvi altro, ma vi posso rassicurare
che è tutto ok.
Parteciperai anche tu al nuovo
disco country di Johnny Solinger?
Mi sarebbe piaciuto, ma le registrazioni sono quasi
terminate e non se ne è fatto nulla ...sarà
per la prossima volta. Il casino e’ che lui
vive in Texas, io in Florida, potremmo comunque farlo
tramite internet registrando ognuno le sue parti,
ma ognuno di noi porta avanti un proprio progetto
…
Nel tuo caso di che progetto
si parla?
Non c’e’ molta di definito… si tratta
di roba bluesy, southern, groovy, heavy guitars; chissà
se vedrà mai la luce del giorno?!?
Ricordo di aver letto un’intervista
ai tempi di B-Side ourselves, nella quale raccontavate
che la tua scelta del pezzo da coverizzare era caduta
su “Play the funky music white boy”! Una
scelta insolita…
Si, è vero, avevamo anche iniziato a registrarla,
ma non funzionava, così abbiamo deciso di mollare
il colpo… in realtà non era poi così
male (e inizia a suonarcela con la bocca…)
Parlavamo con Troy dei Tesla
solo un paio di sere fa, e ci raccontava
che la cosa che gli manca di più del grande
successo è il non suonare più nelle
arene; mancano anche a te?
Effettivamente si, suonare in quei posti e’
sempre molto divertente, ma io mi diverto ancora molto
a suonare in posti più piccoli, come questo
di stasera. Sai in realtà cosa mi manca? Lo
spirito che aleggiava in quel periodo... c’era
un sacco di aspettativa attorno ad ogni evento, ed
il rock n roll era stile di vita molto libero, e selvaggio
… col passare degli anni le cose sono un po’
cambiate, è tutto molto più serio. Per
me il rock è ancora divertimento, il puro piacere
di salire su un palco.
Dall’arrivo di Johnny (Solinger)
lo stile degli Skid Row è, inevitabilmente,
cambiato: avete mai preso in considerazione di “prendere
le distanze” cambiando il nome?
NO
Eppure con gli Ozone
Monday (progetto post-Skid Row) sembrava
essere proprio questo il futuro della band …
In quel caso il discorso era diverso;
se la musica composta avesse mai visto la luce del
sole, ti saresti accorto che non era proprio possibile
mantenere il monicker; nonostante parte della band
fosse la stessa, gli Skid Row erano un’altra
cosa.
Gli Skid Row c’erano prima che arrivassi io,
e prima che arrivasse Sebastian, era inevitabile che
andassero avanti.
Che fine hanno fatto le canzoni
composte in quel periodo?
Nessuno; una volta conclusosi il progetto Ozone
Monday avevamo pensato di cederle ad altre
band, ma poi non se ne è fatto più nulla.
Ti ricordi, ma soprattutto ci
puoi dire chi erano gli altri 2 cantanti provinati
prima di Johnny Solinger?
Uno era un tizio del quale onestamente non ricordo
neanche il nome, dell’altro invece ricordo il
nome ma preferisco tenermelo per me! Era un ottimo
cantante, un amico, ma non era quello il suo posto.
E quando abbiamo sentito Johhny abbiamo capito subito
che era lui l’uomo che cercavamo!
E’ inevitabile farti almeno
una domanda su Sebastian Bach: ascolterai il suo nuovo
album?
Se devo dirti la verità non ascolto molta musica
nuova, ma non ci sarebbe alcun problema ad ascoltarlo;
con lui abbiamo preso strade diverse, ma gli auguro
comunque tutto il meglio, personalmente e professionalmente.
Domanda di rito prima di
salutarci: hai qualche ricordo particolare legato
all’Italia ed ai fans italiani?
Ho più di un ricordo, ogni volta che veniamo
qui ci divertiamo, mangiamo ed è sempre un
piacere suonare davanti ad un pubblico come quello
italiano! I love you!
Spegnamo il registratore,
ci salutiamo ma Scotti ci intrattiene ancora e ci
parla della sua vita. Ci dice che e' una vita normalissima
e che non fa niente di speciale: suona, sta con la
famiglia, suona, cucina, suona... Noi lo guardiamo
perplessi, e gli chiediamo se vuole fare cambio...
si sistema il cappellino, e si fa anche lui una risata!