www.skewsiskin.com

 


Fabio Magliano
Courtesly of Metal Hammer

Sono il gruppo preferito di Mr. Lemmy Kilminster in persona, e già questo dovrebbe essere sufficiente per farceli amare ad occhi chiusi. Se però ci aggiungiamo il fatto che la leader Nina C. Alice non è proprio quel che si suol dire “un totano” e che musicalmente danno merda a tante band di maschietti ultra incazzati, capiamo perché degli Skew Siskin si è sentita a lungo la mancanza e perché il recente ‘The Album Of The Year’ è stato accolto alla grande un po’ da tutti. Proprio con una simpaticissima Nina abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere.

Cinque anni sono passati dal vostro album precedente ‘What The Hell’ a questo ‘The Album Of The Year’. Cos’è successo in tutto questo tempo?
Un grande casino, se devo dirla in parole povere! A tratti ho persino pensato che questo disco fosse maledetto! Pensa che le canzoni erano già quasi tutte pronte nel 2000, poi il nostro bassista ed il batterista hanno deciso che non volevano più suonare con noi ed io mi sono trovata di punto in bianco senza una band.

Una situazione simile è pesantissima, soprattutto se arrivata dopo un periodo felice giunto dopo tanti sacrifici, quindi ho preferito fermarmi a riordinare le idee. Mi sono trovata sola, incazzata con il mondo, confusa… poi ho capito che la musica era tutto ciò che avevo, la mia unica ragione di vita, quindi mi sono rimboccata le maniche, mi sono messa alla ricerca di nuovi musicisti e nel 2001 ho finalmente rotto il silenzio.

E la line-up attuale pensi sia finalmente quella giusta?
E’ molto difficile dirlo, sicuramente siamo sulla buona strada. Trovare l’affiatamento giusto all’interno del gruppo non è mai una cosa semplice, è quasi come un matrimonio, in cui i due coniugi devono trovare la giusta alchimia, la giusta intesa affinchè tutto giri a dovere. Per il momento abbiamo condiviso parecchie esperienze sia in studio che sul palco e tutto è andato perfettamente, però solo il tempo potrà rispondere a questa domanda.

Che atmosfera si respira oggi in casa Skew Siskin?
Ho ottime sensazioni riguardo quanto mi sta capitando, ho molta fiducia nel disco appena realizzato e guardo positivamente anche la nostra situazione interna. Abbiamo avuto modo di andare in tour assieme a R.J Dio e, esperienza fantastica a parte, ho avuto modo di constatare come ci sia subito stato affiatamento con i nuovi membri del gruppo e questo stato di “relax” mi ha consentito di concentrarmi al meglio sul songwriting. Sono molto soddisfatta delle canzoni e soprattutto dal punto di vista lirico i brani mi hanno preso tantissimo.

‘The Album Of The Year’…si direbbe che siate tutti molto orgogliosi del disco realizzato, almeno a giudicare dal titolo…
E’ proprio così, abbiamo realizzato il nostro migliore disco di sempre! A parte queste dichiarazioni scontate, c'è molta ironia alla base di questo titolo. Qualcuno ci ha fatto notare che i Faith No More avevano già inciso un disco con questo titolo, ma a noi non importa. Ci piace vedere il nostro album in uno scaffale di qualche negozio di dischi, intento a guardare il cliente con aria quasi da dirgli ‘Hey tu, comprami, perché sono io l’album dell’anno!.

Sei tu la ‘Girl On A Mission’ citata nell’omonima canzone?
Sì. Adoro il feeling di questo brano e le emozioni che sa trasmettere. Mi piace pensare che possa fare da traino per un nuovo movimento rock e, essendo io abbastanza egocentrica, mi piace pensarmi a leader di questo movimento, presa come riferimento non solo musicale ma anche a livello di idee attraverso ai messaggi che lancio con le mie canzoni, per i ragazzi della nuova generazione.

E poi ho da sempre nutrito una passione sconfinata per il film Blues Brothers e per quel pezzo che fa ‘I’m a man on a mission…’, hai presente?. A questo punto ho pensato: hey, io sono una ragazza, sono la guida per il gruppo, sono il punto di riferimento…sono una perfetta “girl on a mission!”. E devo dire che i ragazzi del gruppo mi hanno assecondata totalmente in questa mia convinzione, anzi, si sono detti orgogliosi di essere guidati dalla sottoscritta!.

Cosa provi a sapere che un mostro sacro come Lemmy vi considera la sua band preferita?
Oh, Lemmy…lui ha iniziato ad amarci sin dai nostri esordi. Ricordo ancora quando vennero a dirci che Lemmy ci voleva in tour con i Motorhead: che panico! Non ci credevo, pensavo scherzassero, ed invece non solo siamo andati in tour assieme, ma Lemmy ha anche collaborato con noi per il nostro secondo disco ‘Electric Chair Music’, ha scritto canzoni con noi, ha cantato con noi… e tutto è sempre andato alla grande con Lemmy.

Tante volte me lo immagino seduto ad un tavolo nel suo studio a scrivere delle canzoni che sarebbero finite sul disco di un gruppo che nessuno conosce, mosso solo dalla passione per il rock, e tutto mi sembra pazzesco, ma questo fa parte del personaggio “Lemmy”. Quello stesso personaggio che ci è stato vicino e ci ha aiutato quando avevamo problemi a trovare un contratto: lui ci ha supportati, ci ha portato in tour con lui e, dopo di lui, lo stesso ha fatto Alice Cooper e, come per incanto, ci siamo trovati con una nuova casa discografica! Spesso è difficilissimo lottare per i tuoi diritti nel mondo della musica, ma dalla nostra sappiamo di contare su un grande amico, e questo è importantissimo.

Ma così è per voi Lemmy? Un amico, un collega, un mito o che altro?
E’ la nostra guida spirituale! Lui è un uomo ed io sono una donna, eppure abbiamo gli stessi gusti musicali, abbiamo moltissime cose in comune e questo ci ha fatto superare ogni barriera. Lemmy ama vedere la mia band dal vivo perché dice che prova le stesse emozioni, le stesse vibrazioni che provava quando ha iniziato a suonare con i Motorhead.

Ed io stessa amo stare sul palco con i Motorhead e rendermi conto in prima linea del muro di suono che solo loro sanno creare. Quest’anno, poi, abbiamo voluto ricambiare l’aiuto avuto da Lemmy in passato e abbiamo preso parte al suo album solista che dovrebbe uscire a fine 2004 suonando in due sue canzoni. Tante volte mi sembra di vivere con Lemmy ciò che Iggy Pop visse con David Bowie, quando quest’ultimo lo scoprì e lo portò in alto. Tante volte mi ha detto “Siete la band più sfortunata del pianeta…mi ricordate il sottoscritto, per questo ho voluto aiutarvi” ed io non posso che gioire di questa strana favola nata in un mondo difficilissimo come quello del music business.

E’ difficile essere una ragazza in un ambiente estremamente maschilista come quello dell’hard rock?
Qualche volta è facile, qualche volta è difficile. Dipende. Se sai cosa vuoi, sai come ottenerlo e non temi le conseguenze, nulla è difficile, perché finisci per passare su tutto. Ma questo non avviene solo nel mondo del rock, avviene in qualsiasi campo. Qualche volta è facile essere ragazza perché puoi truccarti quanto vuoi senza che nessuno venga a dirti che sei gay… scherzi a parte, ho imparato negli anni a costruire un grosso muro tra me e chi ha a che fare con me nell’ambito del music business in modo da non avere implicazioni nella lotta per i miei diritti.

Per esprimere le proprie emozioni c’è la musica, per il resto non bisogna guardare in faccia nessuno. Credo nella mia musica ed ho imparato a schermarmi da chi pensa che sono arrivata dove sono solo perché sono una donna: ormai non faccio più caso a queste voci, se la gente mi apprezza per quello che sono, per la mia musica e per la mia voce ok, altrimenti mi spiace per loro, ma il loro veleno non mi tocca affatto.

Ti è mai successo di ricevere “strane avances” da parte dei tuoi fans?
Fammi pensare… non so se possa essere considerata avances, però una volta un ragazzo ha confezionato per me un giubbotto di pelle abbellendolo con spille e borchie sino a farlo pesare qualche chilo. Poi, non potendomelo dare di persona, ha pensato bene di lanciarmelo durante un concerto colpendomi in testa e facendomi venire un bel bernoccolo. Non so se era un modo di corteggiarmi, sicuramente ha fatto colpo su di me!.

---- by Slam! Production® 2001/2007 ----