Ciao ragazzi! “Kamikaze
Love Reducer” è uscito il 20 gennaio
(il giorno del mio compleanno!) , potete anticiparci
qualcosa?
JM: Buon compleanno!
Beh, a parte il fatto che è il miglior album
che abbiamo tirato fuori finora? Non molto…
salvo che siamo soddisfatti del risultato ed è
stato dannatamente bello sentirsi così ascoltando
il risultato finale… cavolo… questo album
spacca!
Quali sono le differenze tra
“Kamikaze Love Reducer“ e i vostri vecchi
lavori?
JM: penso che
siamo andati globalmente “oltre” questa
volta… voglio dire, non abbiamo mai fatto una
canzone lenta come “When this world is dying”
o usato il tocco “irlandese” di “The
black river song” prima d’ora. È
più rock’n’roll, ma sempre nel
“vecchio” stile Psychopunch! Personalmente
credo sia il nostro miglior lavoro finora.
MUMBLES: stavolta siamo riusciti
a fare il lavoro di tre mesi in tre settimane! Normalmente
succede il contrario. Siamo andati oltre sia come
produzione sia come canzoni.
“When this world is dying”
è un pezzo molto più lento rispetto
ai vostri standard. Come è nato e di cosa parla?
JM: è
stato concepito parecchio tempo fa, ero discretamente
ubriaco e stavo suonando la chitarra acustica. Poi
un giorno, quando abbiamo suonato in Italia nel 2004,
eravamo seduti fuori sul balcone a bere qualche birra
e suonicchiare la chitarra e l’ho fatta sentire
ai ragazzi. Mumbles era entusiasta e ha detto: “questa
dobbiamo registrarla!”. Così l’abbiamo
fatto ed è venuta fuori una cazzo di figata!
Di cosa parla? Beh… di cuori infranti!
L’album è prodotto
da Pelle Seather (Hives, Puffball,
ecc…), perché avete scelto lui?
JM: beh, è un vecchio amico
ed abbiamo lavorato con lui anche per i precedenti
3 album, ci conosciamo bene e lui è un ottimo
produttore. Ci sembrava anche una gran cosa poter
registrare l’album a casa e risparmiarci lo
stress di andare in un altro posto.
MUMBLES: Pelle ha prodotto i nostri
primi lavori e noi non avevamo tempo di viaggiare
stavolta, anche perché Pelle è un bravo
ragazzo e davvero professionale.
Dove volete arrivare con “Kamikaze
Love Reducer”?
MUMBLES: ad acquistare nuovi fans
e soddisfare comunque quelli vecchi.
JM: sono d’accordo! Fama e
gloria! ;o) Ma anche dimostrare che ci siamo ancora
e che sappiamo fare rock!
Avete in programma di girare
anche un video?
JM: credo che questa decisione spetti
all’etichetta. Ma speriamo che ci sia anche
un video tratto da questo album in futuro.
MUMBLES: noi si, ma a quanto pare
siamo i soli al momento.
Quale personaggio meglio identifica
il concetto di “Kamikaze Love Reducer”?
MUMBLES: non
so, Paperino?
JM: Hmmm… non ne ho idea.
Avete cambiato etichetta, come
vanno le cose con la Silverdust Records?
JM: finora tutto sta andando benissimo
ma naturalmente chi non vorrebbe che andassero ancora
meglio? “We want it all!”
MUMBLES: bene, ci trattano bene.
A volte può essere veramente difficile lavorare
con le rock bands. Ma noi lavoriamo di comune accordo…
la maggior parte delle volte…
Mi piacciono molto i layout dei
vostri album, chi è l’artista che li
disegna?
JM: i primi quattro
sono stati realizzati da un ragazzo di nome Henrick
Welse (ha realizzato copertine anche per
The Hellacopters, The Nomads, Hives e via dicendo).
L’artwork di “Smashed on arrival”
e del nuovo “Kamikaze Love Reducer è
stato affidato ad un ragazzo eccezionale e un amico
tedesco, Timo Wuerz. E si, sono tutti
fighissimi!
Avete suonato parecchio in Europa
e lo scorso luglio vi abbiamo visto in azione a Venezia
insieme ad Hanoi Rocks e Fuoriuso,
quali sono i vostri ricordi di quella serata?
MUMBLES: grande, semplicemente grande.
Ottimo vino, belle ragazze e bella gente.
JM: si, è stato forte e concordo
con Mumbles! Gli Hanoi Rocks sono
una grande band, peccato che non abbiamo avuto il
tempo di stare un po’ di più con loro.
Ma è stato bello rivederli dal vivo. Fuoriuso
ragazzi eccezionali e gruppo cool. La crew del festival,
il pubblico… tutto era perfetto e speriamo di
tornare presto davvero.
PEPPE:
ero abbastanza stanco e avevo un dopo sbronza che
non se ne voleva andare! Credo che lo stesso valga
per il resto della band perciò ci siamo esibiti
mediamente bene. Se vi è piaciuto il nostro
show venite a vederci la prossima volta perché
vi prometto che sarà devastante. Comunque è
stata una bella esperienza. Abbiamo conosciuto gente
simpatica tra i Fuoriuso e le crew
del festival.
Quali sono i pro e i contro di
suonare in Italia?
PEPPE: i pro:
le meravigliose ragazze italiane, probabilmente le
più belle e sexy del pianeta. I contro: non
ci sono contro! Wohooo!
JM: questo significa che speriamo
davvero di tornare presto ;o) Ci sono delle persone
davvero simpatiche qui, e questo è un altro
pro.
Che impressione vi hanno fatto
Hanoi Rocks, Fuoriuso
e il pubblico italiano?
MUMBLES: tutti erano ok. I Fuoriuso
cazzo se erano simpatici, anche se non capivano molto
bene il mio francese (risata).
PEPPE: gli Hanoi Rocks
si sono rivelati molto più vivaci di quanto
mi sarei aspettato. Figo vedere Michael Monroe e Andy
McCoy insieme sul palco. Quello che mi ha impressionato
di più comunque è stato Conny Bloom,
il suo sound così blues mi ha fatto andare
fuori di testa. I Fuoriuso hanno
tenuto bene il palco e hanno fatto un bel concerto,
anche se non sono esattamente quello che prediligo
musicalmente. In ogni caso possiedono la qualità
più importante: sono incredibilmente simpatici
e ottimi compagni di bevute. Ci piacerebbe incontrarli
di nuovo. Il pubblico italiano è stato semplicemente
favoloso.
JM:
Hanoi Rocks fottutamente bravi, bene
anche i Fuoriuso, ma come dice Peppe:
“non sono esattamente ciò che prediligo
musicalmente”, comunque sono bravi! Il pubblico
è stato fantastico… peccato che non ci
fosse più gente a vedere 3 grandi bands ;o)
Speriamo ce ne sia di più la prossima volta!
In passato avete suonato anche
con Gluecifer, Turbo Acs,
The Nomads, Maryslim,
ecc… avete instaurato un rapporto di amicizia
con qualcuno di loro? Qualche aneddoto divertente
da raccontarci?
MUMBLES: da me
non uscirà nessun segreto :)
JM: si, siamo diventati amici con
qualche membro delle bands, ma come dice Mumbles…non
uscirà nessun segreto neanche da me ;o)
PEPPE: non direi che si siano sviluppate
vere amicizie dal nostro incontro con le altre bands,
anche se la maggior parte dei ragazzi che abbiamo
incontrato sono davvero cool e sanno come divertirsi.
Con alcuni dei gruppi che hai nominato continuiamo
a tenerci in contatto, così come con molti
altri gruppi, famosi e non, vivi o morti. In particolare
in occasione di concerti, partecipazioni come ospiti
e cose del genere. Naturalmente i Maryslim ci chiamano
sempre quando riescono a tirare fuori una data o quando
noi stiamo per andare in tour. Ma di solito, finiscono
per non venire.
Avete notato delle differenze
tra i vari pubblici europei che avete incontrato?
PEPPE: la regola sembra essere quella
per cui più a sud ti spingi più il pubblico
è caloroso. Di conseguenza, più vai
a nord, più il pubblico è noioso.
In Svezia, ogni persona che assiste ad un concerto
sta in piedi verso il fondo del locale con aria annoiata
e stupida e pensa: “il mio gruppo è molto
meglio”.
In Germania il pubblico si muove un po’ di più
ai concerti, e fanno cose del tipo tenere il tempo
con il piede se si sentono davvero trasgressivi. Se
sono abbastanza ubriachi possono anche arrivare ad
urlare cose fichissime, come “Wok’n’Woll”
o “Zumzing in ze way!”.
In Francia
tutti i ragazzi passano il tempo a far vedere il loro
uccello o il buco del culo (o entrambi), perché
questa è la cosa più rock’n’roll
che puoi fare da quelle parti. Sfortunatamente sono
poche le ragazze che ci dimostrano la stessa ammirazione,
benché capiti qualche volta (ragazze, prendetelo
come uno suggerimento).
In Spagna… beh, sapete come vanno le cose in
Spagna, vero? La gente impazzisce completamente grazie
al forte abuso di varie sostanze. Uno degli effetti
del summenzionato fenomeno è l’estrema
caoticità della folla, che si manifesta in
un modo piuttosto interessante.
In Italia il pubblico è semplicemente favoloso
;)
Chiaramente
ci sono delle eccezioni. Per esempio la Svizzera,
che è un paese centrale, mostra un carattere
dualistico in termini di comportamento delle folle;
la gente o sta in un angolo, terrorizzata a morte
oppure salta come impazzita mentre innaffia se stessa
e gli altri di vomito.
MUMBLES: alcuni la prendono in maniera
molto più fisica di altri. Ma ci sono modi
diversi di mostrare apprezzamento verso una band.
JM: beh, credo che dipenda dalla
città in cui suoni. A volte le gente semplicemente
sta lì e sembra terrorizzata o tiene il tempo
con il piede o batte le mani a ritmo di musica mentre
nella città successiva trovi un pubblico selvaggio
e fuori di testa! Ma in ogni caso, dopo lo show la
gente vuole sempre venire da te e dirti quanto è
stato bello il concerto e quanto si è divertita!
JM e Joey suonavano con i T.S.T.,
Peppe con i Mourning Sign e Mumbles
con i The Wild Bunch, perché
avete deciso di lasciare questi gruppi e iniziare
l’avventura Psychopunch? Come sono nati gli
Psychopunch?
JM: io e Joey
abbiamo lasciato i T.S.T. perché era ora di
crescere musicalmente e tutti hanno ricominciato in
un nuovo gruppo dopo i T.S.T., per esempio i Dynmite
Wasteland e i Grimjacks…
ma dopo un po’ io e Joey abbiamo deciso di tornare
di nuovo insieme.
Eravamo ubriachi a casa mia seduti davanti alla TV
a guardare NHL e lì abbiamo avuto la grande
idea! Dobbiamo riformare una band… poi Mumbles
e il batterista dei The Wild Bunch hanno chiesto a
Joey se conosceva qualcuno intenzionato a formare
un gruppo. Così abbiamo deciso di provare ed
è riuscito dannatamente bene! Il primo batterista
ha lasciato dopo la registrazione del secondo album
e si è unito Peppe, così siamo diventati
ancora più letali di prima!
MUMBLES:
ho lasciato i The Wild Bunch perché la gente
era più occupata a fare altro. Ho bisogno che
le cose evolvano, non posso semplicemente cazzeggiare
mentre non succede niente quando si tratta di musica.
PEPPE: i Mournign Sign sono morti
perché non eravamo capaci di metterci d’accordo
su quale direzione prendere. C’era anche una
brutta atmosfera nel gruppo. È un peccato davvero
che i Mourning Sign non siano andati avanti. Eravamo
probabilmente la miglior band di quel genere in circolazione
in quel periodo e se fossimo andati avanti avremmo
potuto raggiungere grandi risultati. Il volto della
musica come lo conosci tu avrebbe potuto essere diverso..
Peppe, cosa ci facevi in un gruppo
death metal?
PEPPE: suonavo del fottuto death
metal, amico, cosa credi? Mi sono sempre piaciuti
l’hard rock e la roba dark. Quando la musica
ha cominciato a diventare più dura lo sono
diventato anch’io. La scoperta del thrash metal
e dell’hard core mi ha letteralmente steso.
Qualche anno dopo quando sono usciti “Scum”,
“Reek of putrefaction” e “Altars
of madness” me ne sono innamorato del tutto.
Qualche anno dopo ancora ho scoperto il “White
album”… ma questa è tutta un’altra
storia.
Come giudichereste la scena rock
svedese? Ci sono dei bei locali in cui suonare?
PEPPE: suonare in Svezia è
una merda fino a quando non raggiungi un certo livello
di notorietà. Ci sono pochi locali rock veri
e adatti a far suonare un gruppo. La scena non è
male comunque. Ci sono parecchi buoni gruppi che vengono
dalla Svezia, ma credo che tu lo sappia già.
JM: sono d’accordo con Peppe,
anche per quanto riguarda i tanti gruppi validi che
vengono da qui, ma è difficilissimo trovare
un buon locale in cui suonare se non sei conosciuto
e questo è negativo!
MUMBLES: la Svezia non è l’Eldorado
che si pensa. Trovi dei bei locali se sei famoso.
Ogni tanto suonano dei gruppi davvero bravi ma solo
pochi di loro resistono in giro per più di
una manciata di anni. Sembra che la gente pensi di
dover diventare delle star, altrimenti non è
concesso andare avanti. Triste, vero?
C’è qualche gruppo
emergente che potete consigliare ai lettori di SLAM!?
JM: si, gli “avanzi”
dei Puffball formeranno una nuova
band e scommetto che spaccheranno il culo!
PEPPE: si uno – MARYSLIM!
THEY FUCKING RULE!
MUMBLES: provate ad ascoltare gli
Hellbillyboys. Spero che la loro
buona stella cominci a brillare.
È tutto ragazzi,
le ultime righe sono per voi…
MUMBLES: ciao a tutti voi lettori
innocenti. Uscite e andate a comprare il nostro nuovo
album e obbligate vostra nonna a fare lo stesso.
Ci vediamo in Italia!
PEPPE: attenzione all’herpes
ragazzi! Pizzica da morire, lasciate che ve lo dica.
JM: occhio al nostro nuovo album
“Kamikaze Love Reducer”, ascoltatelo,
apprezzatelo e poi compratelo!
Speriamo di tornare presto in Italia.