Il primo acuto nella vostra carriera
è senz’ altro l’ apparizione all’
“Eurovision Rock Contest”. Come siete
stati selezionati per quel festival, e quanto ritieni
che sarebbe diversa la vostra notorietà come
rockband se non vi fosse stata quell’ opportunità?
Difficile dirlo. L’ apparizione
all’ Eurovision ha senz’ altro significato
parecchio, ha aperto molti ascoltatori alla nostra
musica, ed in qualche modo è stato il viatico
per la realizzazione del nostro primo album “Metal
Will Stand Tall”. Dopo di ciò le cose
si sono semplicemente evolute ad una velocità
frenetica.
Siete soliti sviluppare melodie
molto catchy, in vena con le tradizionali sonorità
del pop svedese, ma con la capacità di irrobustirle
trasformandole in musica pienamente hard-rock. Ma
come viene sviluppato il songwriting all’ interno
di una canzone dei The Poodles?
Il processo compositivo nei The
Poodles varia di volta in volta. Le linee melodiche
provengono da varie direzioni, e su di esse cominciamo
a provare ad a fare preproduzione, per “poodleizzare”
ogni canzone al meglio ed adattarla al nostro stile
ed al nostro modo di suonare.
Matti Alfonzetti vi ha aiutato
sia su “Metal will stand tall” che sul
nuovissimo “Sweet trade”. Quanto è
stato incisivo il suo contributo?
Matti Alfonzetti e Johan Lyander
fecero un lavoro egregio sul nostro primo album “Metal
Will Stand Tall” ed è per tale motivo
che abbiamo deciso di usare su “Sweet Trade”
il medesimo production team. I ragazzi hanno lavorato
decisamente bene anche su “Sweet Trade”,
ed hanno contribuito parecchio alle sonorità
ed al feel di entrambi gli albums.
Avete anche composto assieme
ad un attore cinematografico ed al virtuoso del basso
Jonas Reingold. Quali altri nomi illustri vi hanno
accompagnato nei vostri progetti sinora?
Abbiamo avuto il privilegio di
poter lavorare con parecchi ottimi professionisti.
Sarebbero troppi da riuscire a menzionare in questo
contesto.
C’ è qualche very
special thanks che vorreste rivolgere a qualche particolare
artista per l’ apporto fornito ai vosti lavori?
A ciascuno di coloro che hanno
collaborato con noi sui mostri albums riteniamo di
dovere sentiti ringraziamenti, ma un very special
thank you va attribuito a Peter Stormare che si è
unito a noi per un contributo davvero eccezionale
sul brano “Seven Seas”.
Ognuno di voi nella band vanta
precedenti esperienze significative. Pontus Norgren
è stato il chitarrista di una delle mie favorite
cult bands svedesi, i Great King Rat, ma il background
complessivo dei musicisti coinvolti nei The Poodles
include importanti militanze in gruppi di rilievo
come Midnight Sun e Zan Clan. Com’ è
avvenuta la convergenza di ciascuno di voi nei The
Poodles?
Siamo tutti gente che fa quest’
attività da un pezzo, e ci conosciamo da anni
fra noi, avendo in qualche caso anche collaborato
a qualche precedente progetto. “The Poodles”
nel loro attuale line-up si sono costituiti essenzialmente
in vista della prospettiva di poter competere nell’
Eurovision Song Contest in Svezia con il brano “Night
Of Passion”.
Quali sono i vostri attuali rapporti
con i Wig Wam, l’ altro gruppo scandinavo rivelazione
del momento?
In realtà non abbiamo alcun
contatto con loro in questo momento. Si era ventilata
la possibilità di fare uno show assieme a loro
quest’ estate, ma questo non è accaduto,
e può darsi che capiti di fare qualcosa assieme
in futuro.
Quali sono i termini di riferimento
per le vostre ambizioni come band, sia tra le istituzioni
musicali svedesi che tra quelle straniere?
Beh, cerchiamo sempre di guardare
alle cose con spirito impegnato. Una rock band che
si dà da fare il più che può
per far crescere questo progetto, con il mondo come
proprio mercato di riferimento. Ambiamo a realizzare
i migliori album possibili, e diamo sempre il 110%
quando siamo sul palco. La nostra ambizione è
quella di accrescere il nostro successo e di portare
avanti questo progetto ancora per molti anni a venire.
In questo momento siete in tour
con i Gotthard. C’ è qualche particolare
pregio nella band svizzera che i The Poodles desidererebbero
a loro volta possedere?
I Gotthard sono semplicemente
un’ ottima band, e tutti i componenti sono ragazzi
davvero in gamba e simpatici. Immagino che sia come
desidereremmo apparire anche noi.
Durante gli anni passati, siete
stati in tour con metal bands tipo Hammerfall, che
non suonano uno stile di musica esattamente simile
al vostro. Com’ è stata la risposta del
pubblico?
In realtà ha funzionato
bene. Il pubblico degli Hammerfall ci ha trattato
bene, applaudendo, apprezzandoci ed esaltandosi da
matti, quindi ne deduco che il riscontro è
stato molto positivo. Del resto quel tour è
stato una grossa esperienza per la nostra formazione.
Era il primo tour dei “The Poodles” al
di fuori della Scandinavia, e ritengo che abbia aperto
gli occhi a parecchia gente su di noi e sulla nostra
musica.
In merito ai risultati conseguiti
a livello promozionale, siete soddisfatti del supporto
avuto dalla vostra attuale Etichetta?
Oh sì, attualmente siamo
sotto contratto con AFM Records e finora ritengo che
ci abbiano sostenuto molto adeguatamente nella realizzazione
e nella promozione dei nostri albums.
I paesi scandinavi hanno sempre
denotato una particolare attenzione e predilezione
verso l’ hard rock. Tale cultura musicale è
anche alimentata da networks televisivi che danno
un maggior risalto a bands come la vostra rispetto
a quanto accade nel resto d’ Europa. Avete notato
differenze significative nella vostra notorietà
a causa di questa più ampia esposizione televisiva,
rispetto ai paesi esteri?
Non so come sia la situazione
per i gruppi negli altri paesi (patetica, almeno qui...NdA),
ma le bands dedite alla musica hard rock hanno enorme
difficoltà ad accedere alla programmazione
di TV e radio anche qui in Svezia. E’ una battaglia
costante. Magari le emittenti scandinave sono di vedute
leggermente più aperte, ma non è affatto
facile.
Nonostante tutto, finora non
è stato annunciato alcun progetto per la pubblicazione
di un dvd. Quand’ è che prenderete in
considerazione l’ idea di accontentare le richieste
anche dei vostri fans dislocati in aree meno coperte
da un adeguato airplay?
Un DVD è decisamente qualcosa
che intendiamo realizzare, se tutto va bene entro
il prossimo anno. Non ci sono progetti concreti, ma
sono abbastanza certo che la cosa accadrà in
un futuro non lontano.
Chi ha apportato l’ idea
estrosa di includere un duetto con un tenore che canta
in italiano sul brano “Song for you”,
incluso nell’ album “Metal will stand
tall”?
Jakob (Samuel, vocalist. NdA)
ebbe l’ idea di mescolare gli stili dell’
opera e del rock nella canzone “Song For You”.
In realtà le parti vocali del tenore sono svolte
dal fratello maggiore di Jakob, Jonas Samuelsson-Nerbe.
Quale risultato artistico The
Poodles si aspettano di conseguire con l’ eccellente
nuovo album “Sweet Trade”? Mirate semplicemente
a confermare la qualità del brillante ed incensato
debutto, o ritenete che quest’ album abbia le
potenzialità per fare persino meglio?
The sky’s the limit. Ritengo
che l’ album abbia decisamente il potenziale
per portarci molto in alto, e con le giuste strategie
promozionali e parecchio impegno sia da parte nostra
che dell’ etichetta potrebbe elevarci ad un
livello superiore. Noi sicuramente confidiamo in questo
risultato e ci stiamo impegnando per raggiungerlo.