"Thunderdome"
è di gran lunga il vostro migliore album. Condividi?
Grazie! Anche noi siamo compiaciuti della grossa attenzione
che il disco sta ricevendo: sembra che i fans lo apprezzino,
e la stampa finora ci ha concesso recensioni lusinghiere.
Gran belle canzoni, seppure di
rock non commerciale. Chi ha curato l’aspetto
compositivo e qual è la vostra formula?
All’interno della band siamo nella fortunata
condizione di poter disporre di tre talentuosi compositori,
ciascuno con influenze differenti. Tutti assieme poi
lavoriamo sugli arrangiamenti e sulle rifiniture,
talvolta addirittura stravolgiamo intere parti della
canzone. Direi che essa acquista l’ impronta
dei Pink Cream 69 come risultato finale di questo
processo.
So che date un grosso peso alle
liriche, traendo spunto da argomenti concreti. E’
vero che “Thunderdome” è ispirata
a queste competizioni TV che hanno appestato il mondo?
Sì, avendo in line-up un
cantante inglese ed un bassista/produttore statunitense,
lavoriamo intensamente sui testi. Un pezzo su “Thunderdom”e
concerne la mania degli shows televisivi per la scoperta
di nuovi talenti, che ultimamente sta dilagando. Tutti
i giornalisti con cui ho parlato mi hanno confermato
di averne di simili nei rispettivi paesi, ma in Germania
la cosa sta diventando davvero eccessiva. Pressochè
tutti i canali hanno una loro trasmissione di questo
tipo! Noi lo troviamo avvilente, perché ci
sembra che non si tratta di scovare talenti musicali,
ma piuttosto di speculare sulle lacrime degli sconfitti,
quando la loro capacità viene mortificata dalla
impietosa stroncatura di un autorevole produttore
discografico, e di sguazzare nel fango delle infamie
che i concorrenti si gettano reciprocamente addosso.
Tutti questi concorrenti buttati allo sbaraglio nel
“Thunderdome”, e noi lì a guardare
in Tv chi ce la fa e chi no…
Curiosa l’ idea di includere
una cover di “My Sharona”, anche se mi
sarei aspettato una rivisitazione più personale…
E’ buffo, non mi sarei mai
aspettato che qualcuno ci chiedesse di questa canzone,
perchè per noi l’idea non rappresentava
granchè… La storia è molto semplice:
una volta ultimate le sessioni di registrazione del
disco, abbiamo ritenuto di incidere qualche ulteriore
pezzo per la semplice ragione che dovevamo fornire
una bonus track da inserire nell’edizione giapponese,
una per il Sudamerica ed una per l’edizione
limitata europea. Dave aveva registrato alcuni demo,
e tra questi “My Sharona”. Ci sembrava
che si adattasse molto bene alla sua voce, e decidemmo
di inciderla. Abbiamo accorciato un po’ l’assolo,
ciascuno ha imparato singolarmente la propria parte,
quindi ci siamo trovati in studio e l’abbiamo
suonata. Negli arrangiamenti sembra molto simile all’originale,
ma con un’ impronta tipicamente PC69. Nelle
intenzioni c’era di farne la bonus track giapponese,
ma dopo che il management ed alcuni amici hanno ascoltato
la canzone, ci hanno indotto ad inserirla nella tracklist
della versione normale;-)
Assieme ai Jaded Heart,
siete attualmente la miglior espressione del power
melodico tedesco. Ti ritrovi in questo giudizio?
Io non credo si possa parlare
di una “band migliore” in assoluto, giacchè
il gusto musicale è una cosa del tutto soggettiva.
Potresti detestare ciò che a me piace, e viceversa.
Noi cerchiamo di realizzare la nostra musica al meglio
delle nostre capacità, sperando che incontri
i favori di quanta più gente possibile. Nel
tuo caso sembra che funzioni (a meraviglia…NdA),
dunque ti dico: grazie del complimento!!!
Dall’hard rock americaneggiante
degli esordi, al power meno immediato dell’acclamato
“Games People Play”, poi il grunge, quindi
il ritorno su linee potenti ma molto più melodiche…
Pensi che avete raggiunto la vostra giusta dimensione
sonora, o dobbiamo attenderci ulteriori cambiamenti?
Considerando le ultime 4 studio
releases a partire da “Electrified”, non
ci siamo mai soffermati così a lungo su uno
stesso schema musicale. Sebbene siamo molto soddisfatti
di ciò che stiamo facendo e ci diverta farlo,
non ti so dire cosa porterà il futuro. Noi
facciamo le cose perché ci piace farle, ma
non appena cominciamo ad annoiarci, allora è
tempo di cambiare! Ad ogni modo voglio dire a tutti
che non abbiamo alcuna intenzione di trasformarci
in una band nu-metal, alternative o roba simile, e
non porteremo mai sul palco con noi un rapper o uno
scratcher…
Guardando al passato, sei orgoglioso
di tutti i dischi che i PC 69 hanno inciso o ce n’è
qualcuno che preferiresti non aver fatto?
Non arriverei a dire una cosa
del genere, in effetti però a nessuno di noi
soddisfa il suono di “Change”. Sembra
mixato in un garage, e non ha assolutamente il marchio
PC69! Parecchie volte abbiamo pensato di prendere
il master di questa incisione ed affidarlo a Dennis
(Ward N.d.A) per un remixaggio, giusto per dimostrare
a tutti che questo album include alcuni pezzi davvero
tosti.
Cos’è questa storia
del nomignolo affibbiato alla band World Cup 66?
Non ne so nulla di un simile soprannome, forse qualcuno
se ne uscì con questo appellativo (riferito
alla finale del mondiali di calcio di quell’anno…
NdA), mentre eravamo in Inghilterra, non saprei spiegarmelo
altrimenti…
Il “furto” di un
frontman così carismatico come Andi, in un’epoca
poco favorevole per il vostro tipo di musica, avrebbe
potuto rivelarsi fatale per la band… A chi in
particolare va il merito di aver tenuto duro e portato
avanti i PC69? In che rapporti siete con Andi e con
gli Helloween?
Il tempo lenisce tutte le ferite… Andi sembra
contento con gli Helloween, e noi
siamo molto felici di David – non c’è
più alcun problema tra noi. Ci siamo incontrati
alla fine dello scorso anno, in occasione di una jam
session cui hanno preso parte entrambe le bands. Chiacchierando,
Andi mi ha detto che apprezza molto la voce di David.
Comunque l’attuale vocalist
David Readman è bravissimo! Come lo avete ingaggiato?
Siamo stati molto fortunati! Su
oltre 400 demos, egli fu uno degli ultimi ad inviare
il suo nastro… aveva letto un nostro annuncio
sulla rivista inglese Melody Maker. Abbiamo ascoltato
la sua voce e lo abbiamo invitato per qualche giorno
in Germania. Prima di ripartire per l’Inghilterra,
gli abbiamo proposto di unirsi alla band.
Leggevo che Alfred Koffler ha
un problema ad una mano diagnosticato come Distonia
focale. Come intendete far fronte a questa sua limitazione
funzionale, se permanente? I secondo chitarrista Uwe
Reitenauer vi aiuta solo in tour o è stabilmente
in line-up?
Abbiamo attraversato un periodo buio ed incerto circa
2-3 anni fa: Alfred ebbe un problema serio e non sapeva
se avrebbe potuto continuare a suonare la chitarra.
Purtroppo non ci sono cure per la sua patologia.
Ad Uwe fu chiesto inizialmente di aiutare la band
dal vivo. Dopo aver fatto un tour con Uwe, c’
è stato modo di conoscerlo molto meglio come
uomo e come musicista. E’ stata un’ ottima
esperienza per tutti noi, e vedremo cosa riserverà
il futuro…
Alfred e David sono i principali
compositori, Dennis Ward produce i vostri dischi e
tu curi l’aspetto manageriale. Dunque i PC 69
sono una band a conduzione familiare? Vi manca solo
un’etichetta tutta vostra…
No, per carità, nessuna etichetta! Sarebbe
decisamente troppo! Abbiamo la fortuna di poter disporre
di queste capacità all’ interno della
band. La ripartizione dei compiti non è per
questioni di economia! Dennis è un talentuoso
produttore anche per altre bands, e parimenti io curo
il management anche di altri gruppi- è semplicemente
che ognuno si dedica secondo logica a ciò verso
cui è portato!
A proposito, siete contenti della
vostra nuova etichetta SPV?
Sì, finora siamo molto soddisfatti. SPV ha
fatto un eccellente lavoro di promozione dell’album,
il tour è stato un successo e le vendite vanno
bene. Io penso che entrambi, sia SPV che Pink Cream
69 sono lieti che le proprie strade si siano incrociate.
A me interessa molto l’aspetto
video. Da questo punto di vista l’unico prodotto
ufficiale mi risulta essere quel “Size it up
– live japan 92” che credo non sia mai
stato pubblicato in versione europea… Avete
progetti sul fronte dvd?
Fu pubblicato da Sony Music nel lontano 1992, ma è
ormai fuori catalogo da anni. Non lo avevo più,
ne dovetti acquistare una copia su e-bay… Non
abbiamo alcun attuale progetto per la realizzazione
di un DVD – in molti ne pubblicano oggigiorno,
ma nella maggior parte del casi questi prodotti lasciano
a desiderare (non lo sapessi, ma ahimè lo so…NdA)
La nostra scelta è di non pubblicarne, fintanto
che non avremo la possibilità di realizzare
un DVD di qualità superlativa.
Quante speranze ci sono di vedervi
in Italia dal vivo?
Purtroppo finora non ci sono progetti concreti…magari
ci sarà la possibilità per un festival
estivo o di supporto ad un grosso nome… Chissà?!?…
Hai qualche messaggio in particolare
per i fans italiani dei Pink Cream 69?
Ogniqualvolta siamo venuti in
Italia, abbiamo ricevuto un’ottima accoglienza
e le persone sono sempre state molto calorose nei
nostri confronti – un bel Paese, ottimo cibo
e tanti, tanti metallari – speriamo di rivedervi
presto!!!
Correte ad accaparrarvi
una copia di “Thunderdome”, giacchè
si tratta indiscutibilmente di una delle migliori
releases di questo primo scorcio del 2004, e sicura
candidata alle posizioni di vertice nelle varie playlists
di fine anno. A proposito, vi svelo l’arcano:
Pink Cream 69 è il nome di un cocktail…