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Alessandro Lilli

Steve Newman è sicuramente uno dei più dotati interpreti europei del rock melodico. Straordinario polistrumentista, eccelle anche in veste di vocalist e di compositore. Il recente album “Heaven Knows” consolida la sua fama di infallibile talento musicale. Ecco cosa ha risposto alle nostre domande.

Ciao Alessandro, è un piacere parlarti. Grazie per le belle parole a proposito di "Heaven Knows".
C’è qualche particolare ragione dietro questa tua scelta di proporti come “one-man band" nel tuo progetto principale Newman?
In passato ho suonato in diverse bands, essenzialmente come chitarrista e corista. Quando ho cominciato a scrivere i brani per il primo album come Newman ho apprezzato la libertà che mi procurava il lavorare da solo. Andando avanti nella realizzazione dei successivi albums ho avuto la possibilità di suonare con parecchi altri musicisti, e in ultimo quest’ anno sto mettendo su di nuovo una vera e propria band per suonare alcune date live. In pratica mi godo entrambe le condizioni!

Pensi di essere meglio dotato come compositore, come cantante o come strumentista?
Ho iniziato la mia esperienza musicale come chitarrista, quindi direi che tendo ad essere più disinvolto quando suono. Ho cominciato a cantare con impegno solo in occasione dell’incisione del primo disco di Newman e credo di avere imparato parecchio durante gli anni passati. Vorrei poter pensare di essere migliorato come cantante e compositore, ma certo è che mi viene più facile scrivere o suonare ciò che sento interiormente.

Dopo l’apparizione nell’AOR Gods del 1999, Newman figurano nel lineup del preshow party previsto in occasione del prossimo Firefest III in programma ad ottobre. Hai già pianificato ulteriori date live per il prossimo futuro?
Abbiamo un concerto di warm up fissato a Portsmouth UK per il 21 Ottobre prossimo. Mi piacerebbe suonare ulteriori date nel corso dell’anno se vi fosse richiesta. La band è davvero impaziente di esibirsi al Firefest, è passato troppo tempo dall’ultima volta che abbiamo suonato un concerto.

Quando vai onstage, quali strumenti suoni oltre a cantare?
La chitarra.

A mio modestissimo avviso, sei attualmente la migliore espressione europea dell’AORster tradizionale, in linea con alcuni mostri sacri americani del calibro di Stan Bush e Tim Feehan. Pensi che la mia descrizione calzi bene con i tuoi intendimenti artistici?
Grazie davvero per le tue gentili parole. E’ molto gratificante essere menzionato al fianco di nomi del calibro di Stan Bush e Tim Feehan. Io comunque ascolto molta musica oltre all’ AOR ed agli artisti che hai citato, e penso che tutte queste diverse influenze finiscano per confluire nel mio stile compositivo.

Parliamo del tuo nuovo fantastico album, "Heaven knows". La canzone "Ain't gonna cry forever" sembra tratta da un classico senza tempo quale il debut album dei the Storm, e "Learning to live" ha lo stesso fascino di una gemma dei Giant… Ma tutti I brani del tuo ultimo album hanno uno standard qualitativo elevatissimo. Avevi in animo qualche innovazione stilistica rispetto al precedente lavoro "Sign of modern times", leggermente più duro ma altrettanto straordinario?
Questa è una buona domanda, perché stavolta ho avuto la possibilità di registrare e mixare l’album da solo, ben consapevole del sound dei miei precedenti albums e della qualità di incisione che avevano. A livello di registrazione, ho cercato di correggere le sonorità AOR con un approccio leggermente più d’impatto. A livello compositivo, penso che la title track sia la canzone dal sound più moderno che io abbia mai registrato. Ultimamente ho ascoltato molto rock moderno, e credo di esserne stato influenzato per questo pezzo. Comunque non scrivo mai pensando: “voglio che questo brano suoni come quella particolare band, o che quel pezzo di chitarra suoni nel modo in cui lo farebbe quel particolare chitarrista…” Io scrivo sempre e solo ciò che mi viene dal cuore.

L’introspettiva "On any other Sunday" sembrerebbe riguardare una esperienza tragica. Vorresti rivelare al tuo pubblico le circostanze che hanno così profondamente stimolato la tua sensibilità artistica?
Si, l’idea alla base della canzone “Any Other Sunday” era effettivamente quella di una canzone d’ amore riguardante la perdita di una persona cara. Il brano venne scritto appena prima dei tragici eventi dello Tsunami nell’ oceano indiano. Avevo visitato lo Sri Lanka l’anno precedente e conosciuto gente del posto, stringendo ottime amicizie laggiù. Quando vidi per la prima volta le immagini in TV rimasi sconvolto, come del resto il mondo intero, ed inorridito dai particolari che mano mano affioravano da quella catastrofe. Lo Tsunami si verificò una domenica di Natale, e per una curiosa coincidenza i testi della canzone che avevo scritto sembravano adattarsi perfettamente agli eventi, esprimendo i sentimenti che la gente colpita da quella tragedia, e non solo nello Sri Lanka, poteva aver provato. Quelle persone stanno ancora cercando di ricostruire le proprie esistenze, e ci vorranno ancora molti anni prima che riescano a superare una simile tragedia. A tutte loro va il mio affettuoso pensiero.

Su "Heaven knows" c’ è un gran brano che hai composto in collaborazione con Anders Rydholm dei Grand Illusion, ed anche i tuoi albums precedenti hanno visto il contributo di musicisti di prim’ordine quali Pete Jupp e Paul Dean. Ti capita spesso di apparire a tua volta su produzioni di altri artisti?
Non frequentemente fino a qualche tempo fa. Un paio di anni fa andai fino in Svezia per comporre canzoni con Anders, che stimo notevolmente quale uno dei migliori compositori di rock melodico degli ultimi anni. Quando mi si presentò tale opportunità colsi l’occasione al balzo e la cosa bella è che lavorare con lui è stato molto piacevole. E’ un tipo con cui si va facilmente d’accordo.

La canzone cui fai riferimento, “Sport Of Kings” venne appunto scritta durante quelle sessioni in Svezia, ed è stato un piacere inciderla per l’album “Heaven Knows” con la partecipazione dello stesso Anders. Io ho scritto alcuni testi per l’eccellente album dei Grand Illusion “Ordinary Just Won’t Do” e sono stato recentemente coinvolto in alcuni progetti, uno dei quali include l’ex cantante dei Praying Mantis, Mark Thompson-Smith, e dovrebbe vedere la luce entro il prossimo anno. Se il tempo me lo consentirà, mi piacerebbe partecipare ad altri progetti anche in futuro.

Nonostante l’apporto di artisti “solari” come Steve Morris e Chris Ousey di fama “Heartland”, il tuo terzo cd "Dance in the fire" denotava un approccio sonoro più cupo rispetto al resto della tua produzione musicale. E’ stata una scelta stilistica, o solo la conseguenza di un tuo particolare stato d’ animo in quel momento?
E’ buffo che tu dica questo, anch’io penso la stessa cosa a proposito di “DITF”. Le canzoni erano molto cupe, e le linee melodiche erano meno immediatamente assimilabili rispetto agli albums precedenti. Non credo sia stato frutto di una decisione consapevole, ma è curioso riflettere su quanta gente ha detto di aver cominciato ad apprezzare l’ album dopo circa il quarto ascolto!

Il tuo nome tendenzialmente appare sulle riviste musicali solo in occasione di una nuova Newman release. Preferisci stare lontano dai riflettori o cosa?
Si, guadagno così tanto fuori dall’AOR che sono davvero un estraneo!!! Hahaha.
No, davvero, sono sempre impegnato con la musica in un modo o nell’ altro. Recentemente ho fornito alcuni contributi in diversi forums su svariati argomenti. Il rock melodico è una consistente passione, ad alla fin fine io sono un fan proprio come te.

Hai un comune impiego oppure la musica è la tua unica professione?
Più o meno negli ultimi cinque anni ho lavorato al mio progetto, precedentemente sopravvivevo facendo duetti musicali lungo la costa meridionale dell’Inghilterra.

Il tuo studio di registrazione Blue Room viene reso disponibile a richiesta per eventuali bands esterne o è solo per un uso strettamente privato?
Mi auguro di poter realizzare qualche lavoro di pre-produzione/mastering nel prossimo futuro. E’ un qualcosa che avrei sempre desiderato fare, ed ora che possiedo le attrezzature per realizzare prodotti di elevata qualità, vedrò di pubblicizzare l’offerta di qualche servizio attraverso il mio sito www.newmansound.com.

Puoi darci qualche maggior dettaglio a proposito del tuo side-project "Butterfly tattoo"?
Nel Butterfly tattoo ero impegnato a realizzare qualcosa di un po’ diverso. Ho messo insieme altri due musicisti, un bassista ed un batterista, ed abbiamo trascorso in studio circa due mesi scrivendo canzoni che nelle mie intenzioni avrebbero dovuto diventare il successivo album di Newman. Ma ci siamo resi conto abbastanza preso che i brani composti assieme stavano generando un album completamente diverso da qualsiasi altro lavoro pubblicato come Newman! Non appena i brani furono più o meno ultimati li sottoposi a Khalil (Turk, boss della Escape Music N.d.A.) ed insieme convenimmo che il materiale era troppo differente per essere pubblicato sotto il nome Newman. Spero comunque di avere in futuro modo di ri-registrare e masterizzare quel materiale.

Quali sono i tuoi tre albums favoriti di tutti I tempi?
Solo tre?!? hahaha. Ci proverò:
1. Raised On Radio : Journey
2. Qualsiasi album di Jeff Paris
3. direi Ra : Duality, nessun album mi ha impressionato maggiormente in questi ultimi anni.

Personalmente ti considero un autentico AOR master, allo stesso livello di Tommy Denander. Avete mai pensato di provare ad unire i vostri talenti in uno sforzo comune?
Adoro Mr Denander, ho ascoltato parecchi dei suoi recenti lavori, e lo valuto molto positivamente. Mi piacerebbe lavorare a qualcosa insieme, sebbene credo che attualmente si stia concentrando più su progetti estranei al rock. Ma chissà… Hai per caso il suo indirizzo email? hahaha

Possiedi il raro dono di forgiare costantemente canzoni ed albums di altissimo livello, un po’ come uno dei miei personali idoli, Dann Huff dei Giant. Se c’è qualche segreto dietro questo tuo talento, ce lo potresti svelare?
Grazie di nuovo per i complimenti. Non c’è alcun segreto, ma anche se ci fosse pensi che verrei a confidartelo? ! haha. Direi solo che ho sempre ritenuto che qualsiasi canzone si regge sul proprio ritornello, e tengo sempre presente questo concetto quando scrivo. Sono anche fermamente convinto che, proprio come un pittore, il talento maggiore che un artista può possedere è l’abilità di materializzare ciò che ha ideato. Lavorerò sempre in quest’ottica e per questo obiettivo.

Grazie Steve
Grazie a te Alessandro, e buona fortuna con la webzine. Vorrei solo aggiungere un grosso ringraziamento a tutti i vostri lettori che hanno acquistato il mio ultimo album e che sostengono non solo Newman, ma il rock melodico in generale. Magari ci vediamo quest’ anno al Firefest…

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