Ciao Alessandro, è un
piacere parlarti. Grazie per le belle parole a proposito
di "Heaven Knows".
C’è qualche particolare ragione dietro
questa tua scelta di proporti come “one-man
band" nel tuo progetto principale Newman?
In passato ho suonato in diverse bands, essenzialmente
come chitarrista e corista. Quando ho cominciato a
scrivere i brani per il primo album come Newman ho
apprezzato la libertà che mi procurava il lavorare
da solo. Andando avanti nella realizzazione dei successivi
albums ho avuto la possibilità di suonare con
parecchi altri musicisti, e in ultimo quest’
anno sto mettendo su di nuovo una vera e propria band
per suonare alcune date live. In pratica mi godo entrambe
le condizioni!
Pensi di essere meglio dotato
come compositore, come cantante o come strumentista?
Ho iniziato la mia esperienza musicale come chitarrista,
quindi direi che tendo ad essere più disinvolto
quando suono. Ho cominciato a cantare con impegno
solo in occasione dell’incisione del primo disco
di Newman e credo di avere imparato parecchio durante
gli anni passati. Vorrei poter pensare di essere migliorato
come cantante e compositore, ma certo è che
mi viene più facile scrivere o suonare ciò
che sento interiormente.
Dopo l’apparizione
nell’AOR Gods del 1999, Newman figurano nel
lineup del preshow party previsto in occasione del
prossimo Firefest III in programma ad ottobre. Hai
già pianificato ulteriori date live per il
prossimo futuro?
Abbiamo un concerto di warm up fissato a Portsmouth
UK per il 21 Ottobre prossimo. Mi piacerebbe suonare
ulteriori date nel corso dell’anno se vi fosse
richiesta. La band è davvero impaziente di
esibirsi al Firefest, è passato troppo tempo
dall’ultima volta che abbiamo suonato un concerto.
Quando vai onstage, quali strumenti
suoni oltre a cantare?
La chitarra.
A mio modestissimo avviso, sei
attualmente la migliore espressione europea dell’AORster
tradizionale, in linea con alcuni mostri sacri americani
del calibro di Stan Bush e Tim Feehan. Pensi che la
mia descrizione calzi bene con i tuoi intendimenti
artistici?
Grazie davvero per le tue gentili parole. E’
molto gratificante essere menzionato al fianco di
nomi del calibro di Stan Bush e Tim Feehan. Io comunque
ascolto molta musica oltre all’ AOR ed agli
artisti che hai citato, e penso che tutte queste diverse
influenze finiscano per confluire nel mio stile compositivo.
Parliamo del tuo nuovo fantastico
album, "Heaven knows". La canzone "Ain't
gonna cry forever" sembra tratta da un classico
senza tempo quale il debut album dei the Storm, e
"Learning to live" ha lo stesso fascino
di una gemma dei Giant… Ma tutti I brani del
tuo ultimo album hanno uno standard qualitativo elevatissimo.
Avevi in animo qualche innovazione stilistica rispetto
al precedente lavoro "Sign of modern times",
leggermente più duro ma altrettanto straordinario?
Questa è una buona domanda,
perché stavolta ho avuto la possibilità
di registrare e mixare l’album da solo, ben
consapevole del sound dei miei precedenti albums e
della qualità di incisione che avevano. A livello
di registrazione, ho cercato di correggere le sonorità
AOR con un approccio leggermente più d’impatto.
A livello compositivo, penso che la title track sia
la canzone dal sound più moderno che io abbia
mai registrato. Ultimamente ho ascoltato molto rock
moderno, e credo di esserne stato influenzato per
questo pezzo. Comunque non scrivo mai pensando: “voglio
che questo brano suoni come quella particolare band,
o che quel pezzo di chitarra suoni nel modo in cui
lo farebbe quel particolare chitarrista…”
Io scrivo sempre e solo ciò che mi viene dal
cuore.
L’introspettiva "On
any other Sunday" sembrerebbe riguardare una
esperienza tragica. Vorresti rivelare al tuo pubblico
le circostanze che hanno così profondamente
stimolato la tua sensibilità artistica?
Si, l’idea alla base della
canzone “Any Other Sunday” era effettivamente
quella di una canzone d’ amore riguardante la
perdita di una persona cara. Il brano venne scritto
appena prima dei tragici eventi dello Tsunami nell’
oceano indiano. Avevo visitato lo Sri Lanka l’anno
precedente e conosciuto gente del posto, stringendo
ottime amicizie laggiù. Quando vidi per la
prima volta le immagini in TV rimasi sconvolto, come
del resto il mondo intero, ed inorridito dai particolari
che mano mano affioravano da quella catastrofe. Lo
Tsunami si verificò una domenica di Natale,
e per una curiosa coincidenza i testi della canzone
che avevo scritto sembravano adattarsi perfettamente
agli eventi, esprimendo i sentimenti che la gente
colpita da quella tragedia, e non solo nello Sri Lanka,
poteva aver provato. Quelle persone stanno ancora
cercando di ricostruire le proprie esistenze, e ci
vorranno ancora molti anni prima che riescano a superare
una simile tragedia. A tutte loro va il mio affettuoso
pensiero.
Su "Heaven knows" c’
è un gran brano che hai composto in collaborazione
con Anders Rydholm dei Grand Illusion, ed anche i
tuoi albums precedenti hanno visto il contributo di
musicisti di prim’ordine quali Pete Jupp e Paul
Dean. Ti capita spesso di apparire a tua volta su
produzioni di altri artisti?
Non frequentemente fino a qualche
tempo fa. Un paio di anni fa andai fino in Svezia
per comporre canzoni con Anders, che stimo notevolmente
quale uno dei migliori compositori di rock melodico
degli ultimi anni. Quando mi si presentò tale
opportunità colsi l’occasione al balzo
e la cosa bella è che lavorare con lui è
stato molto piacevole. E’ un tipo con cui si
va facilmente d’accordo.
La canzone
cui fai riferimento, “Sport Of Kings”
venne appunto scritta durante quelle sessioni in Svezia,
ed è stato un piacere inciderla per l’album
“Heaven Knows” con la partecipazione dello
stesso Anders. Io ho scritto alcuni testi per l’eccellente
album dei Grand Illusion “Ordinary Just Won’t
Do” e sono stato recentemente coinvolto in alcuni
progetti, uno dei quali include l’ex cantante
dei Praying Mantis, Mark Thompson-Smith, e dovrebbe
vedere la luce entro il prossimo anno. Se il tempo
me lo consentirà, mi piacerebbe partecipare
ad altri progetti anche in futuro.
Nonostante l’apporto di
artisti “solari” come Steve Morris e Chris
Ousey di fama “Heartland”, il tuo terzo
cd "Dance in the fire" denotava un approccio
sonoro più cupo rispetto al resto della tua
produzione musicale. E’ stata una scelta stilistica,
o solo la conseguenza di un tuo particolare stato
d’ animo in quel momento?
E’ buffo che tu dica questo,
anch’io penso la stessa cosa a proposito di
“DITF”. Le canzoni erano molto cupe, e
le linee melodiche erano meno immediatamente assimilabili
rispetto agli albums precedenti. Non credo sia stato
frutto di una decisione consapevole, ma è curioso
riflettere su quanta gente ha detto di aver cominciato
ad apprezzare l’ album dopo circa il quarto
ascolto!
Il tuo nome tendenzialmente appare
sulle riviste musicali solo in occasione di una nuova
Newman release. Preferisci stare lontano dai riflettori
o cosa?
Si, guadagno così tanto fuori dall’AOR
che sono davvero un estraneo!!! Hahaha.
No, davvero, sono sempre impegnato con la musica in
un modo o nell’ altro. Recentemente ho fornito
alcuni contributi in diversi forums su svariati argomenti.
Il rock melodico è una consistente passione,
ad alla fin fine io sono un fan proprio come te.
Hai un comune impiego oppure
la musica è la tua unica professione?
Più o meno negli ultimi cinque anni ho lavorato
al mio progetto, precedentemente sopravvivevo facendo
duetti musicali lungo la costa meridionale dell’Inghilterra.
Il tuo studio di registrazione
Blue Room viene reso disponibile a richiesta per eventuali
bands esterne o è solo per un uso strettamente
privato?
Mi auguro di poter realizzare qualche lavoro di pre-produzione/mastering
nel prossimo futuro. E’ un qualcosa che avrei
sempre desiderato fare, ed ora che possiedo le attrezzature
per realizzare prodotti di elevata qualità,
vedrò di pubblicizzare l’offerta di qualche
servizio attraverso il mio sito www.newmansound.com.
Puoi darci qualche maggior dettaglio
a proposito del tuo side-project "Butterfly tattoo"?
Nel Butterfly tattoo ero impegnato a realizzare qualcosa
di un po’ diverso. Ho messo insieme altri due
musicisti, un bassista ed un batterista, ed abbiamo
trascorso in studio circa due mesi scrivendo canzoni
che nelle mie intenzioni avrebbero dovuto diventare
il successivo album di Newman. Ma ci siamo resi conto
abbastanza preso che i brani composti assieme stavano
generando un album completamente diverso da qualsiasi
altro lavoro pubblicato come Newman! Non appena i
brani furono più o meno ultimati li sottoposi
a Khalil (Turk, boss della Escape Music N.d.A.) ed
insieme convenimmo che il materiale era troppo differente
per essere pubblicato sotto il nome Newman. Spero
comunque di avere in futuro modo di ri-registrare
e masterizzare quel materiale.
Quali sono i tuoi tre albums
favoriti di tutti I tempi?
Solo tre?!? hahaha. Ci proverò:
1. Raised On Radio : Journey
2. Qualsiasi album di Jeff Paris
3. direi Ra : Duality, nessun album mi ha impressionato
maggiormente in questi ultimi anni.
Personalmente ti considero un
autentico AOR master, allo stesso livello di Tommy
Denander. Avete mai pensato di provare ad unire i
vostri talenti in uno sforzo comune?
Adoro Mr Denander, ho ascoltato parecchi dei suoi
recenti lavori, e lo valuto molto positivamente. Mi
piacerebbe lavorare a qualcosa insieme, sebbene credo
che attualmente si stia concentrando più su
progetti estranei al rock. Ma chissà…
Hai per caso il suo indirizzo email? hahaha
Possiedi il raro dono di forgiare
costantemente canzoni ed albums di altissimo livello,
un po’ come uno dei miei personali idoli, Dann
Huff dei Giant. Se c’è qualche segreto
dietro questo tuo talento, ce lo potresti svelare?
Grazie di nuovo per i complimenti.
Non c’è alcun segreto, ma anche se ci
fosse pensi che verrei a confidartelo? ! haha. Direi
solo che ho sempre ritenuto che qualsiasi canzone
si regge sul proprio ritornello, e tengo sempre presente
questo concetto quando scrivo. Sono anche fermamente
convinto che, proprio come un pittore, il talento
maggiore che un artista può possedere è
l’abilità di materializzare ciò
che ha ideato. Lavorerò sempre in quest’ottica
e per questo obiettivo.
Grazie Steve
Grazie a te Alessandro, e buona fortuna con la webzine.
Vorrei solo aggiungere un grosso ringraziamento a
tutti i vostri lettori che hanno acquistato il mio
ultimo album e che sostengono non solo Newman, ma
il rock melodico in generale. Magari ci vediamo quest’
anno al Firefest…