ShireKyle - Candy eraCandy

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Moreno Lissoni
Traduzione by Claudia Schiavone

E' stato compagno d'avventura di Gilby Clarke nei Candy, poi si è dedicato alla sua carriera solista che, come leggeremo dall'intervista, ha dato delle ottime soddisfazioni a questo songwriter californiano trapiantato a New York.

Kyle, molti lettori non ti conoscono, torniamo indietro di qualche anno e ripercorriamo la tua carriera.
Ok, partiamo. Chi guida?

Guido io!! ...Una delle tue prime esperienze è stata con i Candy e l’album “Whatever Happened To Fun”. Che ricordi hai di quel periodo?
Incasinato! Ero un teenager. Giovane e scemo. Ci sono stati momenti divertenti e altri negativi. Mi ricordo in particolar modo le ragazze – alcune divertenti e altre negative!

So che sei stato in tour con Rick Springfield. Che esperienza è stata?
È stato parecchio tempo fa, ma lo ricordo come un periodo divertente. Rick era dannatamente bravo dal vivo… che ROCK STAR! Ne ero rimasto incredibilmente colpito. In effetti, tra qualche settimana andrò a vedere Rick e poi staremo un po’ insieme dopo lo show. Lo battevo sempre a tennis quando eravamo in tour insieme, voglio proprio vedere se se lo ricorda.

Perché hai lasciato i Candy? È stato per divergenze musicali o altro?
Ho lasciato i Candy perché volevo comporre e registrare canzoni mie, cosa che non accadeva quando ero parte di quella band. In quel momento ho pensato fosse la cosa giusta da fare.

Hai collaborato più di una volta con Gilby Clarke nel corso degli anni. Ma quand’è stata l’ultima volta che hai incontrato Jonathan Daniel, John Schubert e lo stesso Gilby?
Li vedo abbastanza spesso. Ci incontriamo ogni volta che Gilby viene a New York oppure io vado a LA. Vedo John e Jonathan quando sono a NYC, che è a sole tre ore di viaggio da dove vivo ora.

Nel 2003 la SongTree Records ha ristampato l’album dei Candy aggiungendo qualche bonus track. Anche il titolo è stato cambiato in “Teenage Neon Jungle”. Cosa provi ad ascoltare di nuovo queste canzoni e vedere ancora l’album nei negozi?
Ho lavorato molto per raccogliere e sistemare qualche vecchia cassetta contenente quei pezzi. Credo che il risultato rifletta l’immagine di un gruppo giovane che si diverte, il che rappresenta esattamente quello che eravamo e che piaceva al pubblico. Ho rubato il termine “Teenage Neon Jungle” da Kim Fowley. Ero il suo assistente e lui usava questa espressione per riferirsi alla nostra e ad altre bands.

Subito dopo aver lasciato i Candy hai iniziato la carriera solista e sei stato messo sotto contratto dalla MCA per registrare “Trust”, che vede ancora una collaborazione con Gilby. Cosa pensi adesso di quell’album e quali sono le tracce migliori secondo te?
Trust” è stata un’esperienza incredibile. È stata la mia prima vera “impresa” e la presenza di Gilby in alcuni brani, nello stesso periodo in cui suonava con i GN'R, lo ha reso speciale. Abbiamo anche girato un video dove Gilby appare quale membro della band l’hai visto? La mia canzone preferita è probabilmente “A Night Like This”. Mi ricorda “Dance The Night Away” dei Van Halen, una delle mie preferite di sempre.

Nel 1997 è uscito il tuo album omonimo. “Wake Me Up (When The World’s Worth Waking Up For)" è entrata nella top 20 Hot AC Chart e hai anche girato un video con Garry Marschall. Parlaci di questa esperienza.
In realtà non ho girato il video con Garry Marschall, bensì lui ha inserito il video e la canzone nel suo film “The Other Sister”, cosa di cui gli sono particolarmente grato. Abbiamo giocato nello stesso campionato di softball a Burbank, credo che questo abbia aiutato! “Wake Me Up” è stato un punto di svolta per il mio modo di comporre e suonare. La co-stesura e co-produzione di Parthenon Huxley è stata educativa e mi ha portato una nuova vena di ispirazione. Amo quel disco, ogni singola canzone.

Dopo l’uscita di “Wow & Flutter” hai cominciato a suonare molto dal vivo. Qual è stata la tua performance live migliore?
Questa è una domanda impossibile. Non ci ho mai pensato. Forse quella al Concord Pavillion nella mia Calfiornia. Aprivo per Barry Manilow nell’ultima data del suo tour. Mia mamma e mia nonna erano presenti.ci sono stati alcuni momenti di una certa rilevanza per me mentre ero sul palco. Oppure la volta in cui ho suonato di fronte ad 1 persona, ubriaca tra l’altro, in un bar di Houston. Anche in questa occasione ci sono stati alcuni momenti di una certa rilevanza per me mentre ero sul palco.

Sulla copertina di “Sweet Sixteen: Rare and Unreleased Songs” assomigli vagamente a John Lennon. È stato fatto volutamente?
Si. Ho chiamato Yoko, le ho chiesto che cosa avrei dovuto indossare e lei me lo ha detto. Poi mi ha chiesto 20 dollari come “tariffa per l’assistenza ai costumi”.

Ahahah! ...Elton John, Bee Gees, Count Basies sono alcuni tra gli artisti che maggiormente ti hanno influenzato. Quali musicisti apprezzi adesso?
Al momento i Keane sono il mio gruppo preferito. Il cantante è quanto di meglio si possa trovare in giro. Nessuno avvicina questo gruppo. Sono la pop band perfetta nel vero senso della parola. Se dovessi scovare un altro cantante che riesce a trasmettere attraverso il rock che esce dalla sua bocca il disagio per la vita schifosa che conduce come fa lui vomiterei il mio sandwich al tofu! Apprezzo davvero i cantanti con del talento e che non hanno paura di cantare.

L’album “Solitary Road” è stato seguito da “Don’t You Know”. Ci sono differenze rispetto ai tuoi album precedenti?
“Solitary Road” è stato il mio album di addio a LA, mentre “Don’t You Know” il mio album benvenuto a New York-sono felice di essere qui-grazie per l’ospitalità. Ci sono delle chiare differenze a livello di testi, produzione, tempo, ecc… veramente è sempre la solita vecchia roba, ma è la mia solita vecchia roba e credo che mi piaccia.

Credi che sia corretto definire la tua musica come pop rock? Qual è il tuo target?
Non mi interessa come la chiama la gente. Non posso definire l’arte. È qualsiasi cosa l’ascoltatore pensa essere tale. Non credo di essere più in grado di classificare il pop. È Ashlee Simpson o Usher? Non mi avvicino a nessuno dei due, può darsi che io non sia affatto pop. Il mio target è me stesso. Se sono soddisfatto della musica, allora tutti sono felici a Kylelandia.

Una delle tue canzoni si intitola “The Ballad of Dana & Mary”. Di che cosa parla e chi sono Dana e Mary?
Parla di due care amiche che vivevano nelle strade. Hanno 80 anni ma si comportano come se ne avessero 30. Sono persone che stimolano l’ispirazione, per lo meno. Credo di dover loro una canzone per tutto quello che hanno fatto per me negli anni.

Un’altra canzone che mi ha colpito è “The Ghost Of Rock’n’Roll”. Parla della tua adolescenza?
Si, un po’ del mio amore per il radio pop di quando ero bambino e un po’ di quello che succede adesso. La radio non sarà mai più come una volta. Le società hanno ucciso il concetto di varietà che una volta era il radio pop. Adesso tutto e tutti devono rientrare in una particolare categoria. È per questo che non voglio definire l’arte. Devo dire, comunque, che sto ascoltando la radio satellitare e la sto studiando a fondo. Io sono per la chiusura di tutte le radio commerciali e il loro bando definitivo dal business! Ascolterei Howard Stern, Kim Fowley e b-sides degli anni ’70 sulla radio satellitare per tutto il giorno se potessi!

Vivi ancora in California? Cosa faresti se fossi Arnold Schwarzenegger?
Ho lasciato la California due anni fa. Mi mancano gli amici, ma amo il posto dove vivo attualmente. Se fossi Arnold, intanto farei mangiare di più mia moglie perché sembra uno scheletro. In secondo luogo, farei in modo che tutti guidassero macchine elettriche, proibirei le armi e la caccia, trasformerei tutti i campi da golf in aree edificabili dove costruire case per i senza tetto, garantirei assistenza sanitaria gratuita a tutti i cittadini, farei chiudere tutti gli allevamenti su scala industriale e i mattatoi, proibirei tutti i fertilizzanti chimici e gli ormoni all’interno della nostra catena alimentare, bloccherei lo sviluppo degli open space, aumenterei le tasse per i più ricchi e le società, proibirei i videogiochi violenti e il cibo di scarsa qualità nelle scuole, infine sorriderei perché gli Stati Uniti sarebbero tornati ad essere un luogo meraviglioso.

È tutto Kyle. Ti aspettiamo in Europa per un tour acustico. Le ultime parole sono per te, per un ultimo messaggio ai lettori di SLAM!, se lo desideri.
Un grazie ai lettori di SLAM! se veramente sono arrivati a leggere fino alla fine. Non vedo l’ora di essere in Europa in tour, spero accada il più presto possibile. Chiunque voglia contattarmi direttamente può farlo a questo indirizzo: kv@kylevincent.com.
Grazie perché ascoltate musica!

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