Kyle, molti lettori non ti
conoscono, torniamo indietro di qualche anno e
ripercorriamo la tua carriera.
Ok, partiamo. Chi guida?
Guido io!! ...Una delle tue
prime esperienze è stata con i Candy
e l’album “Whatever Happened To
Fun”. Che ricordi hai di quel periodo?
Incasinato! Ero un teenager.
Giovane e scemo. Ci sono stati momenti divertenti
e altri negativi. Mi ricordo in particolar modo
le ragazze – alcune divertenti e altre negative!
So che sei stato in tour
con Rick Springfield. Che esperienza
è stata?
È stato parecchio tempo
fa, ma lo ricordo come un periodo divertente.
Rick era dannatamente bravo dal vivo… che
ROCK STAR! Ne ero rimasto incredibilmente colpito.
In effetti, tra qualche settimana andrò
a vedere Rick e poi staremo un po’ insieme
dopo lo show. Lo battevo sempre a tennis quando
eravamo in tour insieme, voglio proprio vedere
se se lo ricorda.
Perché hai lasciato
i Candy? È stato per divergenze
musicali o altro?
Ho lasciato i Candy
perché volevo comporre e registrare canzoni
mie, cosa che non accadeva quando ero parte di
quella band. In quel momento ho pensato fosse
la cosa giusta da fare.
Hai collaborato più
di una volta con Gilby Clarke nel
corso degli anni. Ma quand’è stata
l’ultima volta che hai incontrato Jonathan
Daniel, John Schubert
e lo stesso Gilby?
Li vedo abbastanza spesso.
Ci incontriamo ogni volta che Gilby viene a New
York oppure io vado a LA. Vedo John e Jonathan
quando sono a NYC, che è a sole tre ore
di viaggio da dove vivo ora.
Nel 2003 la SongTree Records
ha ristampato l’album dei Candy
aggiungendo qualche bonus track. Anche il titolo
è stato cambiato in “Teenage
Neon Jungle”. Cosa provi ad ascoltare
di nuovo queste canzoni e vedere ancora l’album
nei negozi?
Ho lavorato molto per raccogliere
e sistemare qualche vecchia cassetta contenente
quei pezzi. Credo che il risultato rifletta l’immagine
di un gruppo giovane che si diverte, il che rappresenta
esattamente quello che eravamo e che piaceva al
pubblico. Ho rubato il termine “Teenage
Neon Jungle” da Kim Fowley.
Ero il suo assistente e lui usava questa espressione
per riferirsi alla nostra e ad altre bands.
Subito dopo aver lasciato
i Candy hai iniziato la carriera
solista e sei stato messo sotto contratto dalla
MCA per registrare “Trust”,
che vede ancora una collaborazione con Gilby.
Cosa pensi adesso di quell’album e quali
sono le tracce migliori secondo te?
“Trust”
è stata un’esperienza incredibile.
È stata la mia prima vera “impresa”
e la presenza di Gilby in alcuni brani, nello
stesso periodo in cui suonava con i GN'R,
lo ha reso speciale. Abbiamo anche girato un video
dove Gilby appare quale membro della band l’hai
visto? La mia canzone preferita è probabilmente
“A Night Like This”. Mi ricorda “Dance
The Night Away” dei Van Halen,
una delle mie preferite di sempre.
Nel 1997 è uscito
il tuo album omonimo. “Wake Me Up (When
The World’s Worth Waking Up For)"
è entrata nella top 20 Hot AC Chart e hai
anche girato un video con Garry Marschall.
Parlaci di questa esperienza.
In realtà non ho girato
il video con Garry Marschall,
bensì lui ha inserito il video e la canzone
nel suo film “The Other Sister”, cosa
di cui gli sono particolarmente grato. Abbiamo
giocato nello stesso campionato di softball a
Burbank, credo che questo abbia aiutato! “Wake
Me Up” è stato un punto di svolta
per il mio modo di comporre e suonare. La co-stesura
e co-produzione di Parthenon Huxley è stata
educativa e mi ha portato una nuova vena di ispirazione.
Amo quel disco, ogni singola canzone.
Dopo l’uscita di “Wow
& Flutter” hai cominciato a suonare
molto dal vivo. Qual è stata la tua performance
live migliore?
Questa è una domanda
impossibile. Non ci ho mai pensato. Forse quella
al Concord Pavillion nella mia Calfiornia. Aprivo
per Barry Manilow nell’ultima data del suo
tour. Mia mamma e mia nonna erano presenti.ci
sono stati alcuni momenti di una certa rilevanza
per me mentre ero sul palco. Oppure la volta in
cui ho suonato di fronte ad 1 persona, ubriaca
tra l’altro, in un bar di Houston. Anche
in questa occasione ci sono stati alcuni momenti
di una certa rilevanza per me mentre ero sul palco.
Sulla copertina di “Sweet
Sixteen: Rare and Unreleased Songs”
assomigli vagamente a John Lennon.
È stato fatto volutamente?
Si. Ho chiamato Yoko,
le ho chiesto che cosa avrei dovuto indossare
e lei me lo ha detto. Poi mi ha chiesto 20 dollari
come “tariffa per l’assistenza ai
costumi”.
Ahahah! ...Elton
John, Bee Gees, Count
Basies sono alcuni tra gli artisti che
maggiormente ti hanno influenzato. Quali musicisti
apprezzi adesso?
Al momento i Keane
sono il mio gruppo preferito. Il cantante è
quanto di meglio si possa trovare in giro. Nessuno
avvicina questo gruppo. Sono la pop band perfetta
nel vero senso della parola. Se dovessi scovare
un altro cantante che riesce a trasmettere attraverso
il rock che esce dalla sua bocca il disagio per
la vita schifosa che conduce come fa lui vomiterei
il mio sandwich al tofu! Apprezzo davvero i cantanti
con del talento e che non hanno paura di cantare.
L’album “Solitary
Road” è stato seguito da “Don’t
You Know”. Ci sono differenze rispetto
ai tuoi album precedenti?
“Solitary Road”
è stato il mio album di addio a LA, mentre
“Don’t You Know” il mio album
benvenuto a New York-sono felice di essere qui-grazie
per l’ospitalità. Ci sono delle chiare
differenze a livello di testi, produzione, tempo,
ecc… veramente è sempre la solita
vecchia roba, ma è la mia solita vecchia
roba e credo che mi piaccia.
Credi che sia corretto definire
la tua musica come pop rock? Qual è il
tuo target?
Non mi interessa come la chiama
la gente. Non posso definire l’arte. È
qualsiasi cosa l’ascoltatore pensa essere
tale. Non credo di essere più in grado
di classificare il pop. È Ashlee Simpson
o Usher? Non mi avvicino a nessuno dei due, può
darsi che io non sia affatto pop. Il mio target
è me stesso. Se sono soddisfatto della
musica, allora tutti sono felici a Kylelandia.
Una delle tue canzoni si
intitola “The Ballad of Dana & Mary”.
Di che cosa parla e chi sono Dana e Mary?
Parla di due care amiche che
vivevano nelle strade. Hanno 80 anni ma si comportano
come se ne avessero 30. Sono persone che stimolano
l’ispirazione, per lo meno. Credo di dover
loro una canzone per tutto quello che hanno fatto
per me negli anni.
Un’altra canzone che
mi ha colpito è “The Ghost Of Rock’n’Roll”.
Parla della tua adolescenza?
Si, un po’ del mio amore
per il radio pop di quando ero bambino e un po’
di quello che succede adesso. La radio non sarà
mai più come una volta. Le società
hanno ucciso il concetto di varietà che
una volta era il radio pop. Adesso tutto e tutti
devono rientrare in una particolare categoria.
È per questo che non voglio definire l’arte.
Devo dire, comunque, che sto ascoltando la radio
satellitare e la sto studiando a fondo. Io sono
per la chiusura di tutte le radio commerciali
e il loro bando definitivo dal business! Ascolterei
Howard Stern, Kim Fowley
e b-sides degli anni ’70 sulla radio satellitare
per tutto il giorno se potessi!
Vivi ancora in California?
Cosa faresti se fossi Arnold Schwarzenegger?
Ho lasciato la California
due anni fa. Mi mancano gli amici, ma amo il posto
dove vivo attualmente. Se fossi Arnold, intanto
farei mangiare di più mia moglie perché
sembra uno scheletro. In secondo luogo, farei
in modo che tutti guidassero macchine elettriche,
proibirei le armi e la caccia, trasformerei tutti
i campi da golf in aree edificabili dove costruire
case per i senza tetto, garantirei assistenza
sanitaria gratuita a tutti i cittadini, farei
chiudere tutti gli allevamenti su scala industriale
e i mattatoi, proibirei tutti i fertilizzanti
chimici e gli ormoni all’interno della nostra
catena alimentare, bloccherei lo sviluppo degli
open space, aumenterei le tasse per i più
ricchi e le società, proibirei i videogiochi
violenti e il cibo di scarsa qualità nelle
scuole, infine sorriderei perché gli Stati
Uniti sarebbero tornati ad essere un luogo meraviglioso.
È tutto Kyle. Ti aspettiamo
in Europa per un tour acustico. Le ultime parole sono
per te, per un ultimo messaggio ai lettori di SLAM!,
se lo desideri.
Un grazie ai lettori di SLAM!
se veramente sono arrivati a leggere fino alla fine.
Non vedo l’ora di essere in Europa in tour,
spero accada il più presto possibile. Chiunque
voglia contattarmi direttamente può farlo a
questo indirizzo: kv@kylevincent.com.
Grazie perché ascoltate musica!