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Federico Martinelli
Traduzione by Claudia Schiavone

Uscito recentemente con l'album dal titolo "Get Up", il guitar hero americano ha risposto ad un pò di domande sul suo passato nei Poison e Mr. Big, sulla sua attuale carriera e sul suo futuro.
Sperando di vederlo presto anche in Italia, ecco a voi Richie Kotzen!


Ciao Richie, prima di tutto grazie per l’opportunità che dai a noi di Slam! di fare 4 chiacchiere con te... e partiamo subito parlando del nuovo album “Get Up”. Sei pienamente soddisfatto del risultato finale o avresti cambiato qualcosa?
Per la prima volta posso tranquillamente dire di essere soddisfatto al 100% di questo album. In passato mi è successo spesso di riascoltare il mio lavoro e di desiderare di poter tornare indietro e cambiare qualcosa, ma stavolta sono proprio contento.

Ascoltando il tuo nuovo lavoro mi sembra che ci siano differenze sostanziali con il precedente “Change”... alcuni pezzi mi hanno ricordato il tuo disco "Mother’s Head Family Reunion", ovvero con soluzioni più legate al blues. Sei d’accordo?
Lo credo anch’io… questo disco è molto più guidato dalla chitarra rispetto a “Change” e “Slow”. Penso che sia il materiale perfetto da suonare dal vivo, abbiamo già cominciato a prepararci per il tour e non vedo l’ora di proporre i pezzi nuovi.

Tutti noi conosciamo la tua abilità come chitarrista, ma in questo album hai suonato tutto tu…e ti dirò che sono rimasto impressionato da come le canzoni suonino da “band” e non come frutto di un progetto solista..visto che ti sei occupato anche della produzione credi che questo sia il modo in cui preferisci lavorare?
Credo che questo sia il miglior modo di lavorare per quanto mi riguarda, anche se mi trovo bene a lavorare in studio insieme ad altri musicisti. Mi piace produrre tanto e velocemente quando sono ispirato, inizio sempre con un ritmo di base e poi parto con l’overdubbing. E vado avanti finché non mi sembra di aver raggiunto il risultato che mi ero prefissato.

Tra le canzoni del nuovo cd mi sono particolarmente piaciute la blues ballad “Remember” e “Such a Shame”. Quali sono invece i tuoi pezzi preferiti? E per quale motivo?
“Remember” è la canzone del cd che preferisco. Credo che il motivo principale sia perché si tratta di un brano a tempo la cui durata può essere variata sia con aggiunte vocali sia introducendo parti di chitarra. Quando suono le canzoni del cd per i miei amici questo pezzo, è quello che riscuote il maggiore successo, insieme a “Special”. Mi piacciono moto anche “Losing My Mind” e “Get Up” per la grande energia. In realtà mi piacciono tutte le canzoni di questo album…

Parliamo della tua strumentazione... hai delle chitarre preferite e sei anche tu un collezionista come qualche tuo collega oppure ti piace magari provare anche nuove chitarre?
Ho il mio personale modello Richie Kotzen prodotto e commercializzato dalla Fender in Giappone e UK. È la chitarra che uso di solito. Poi ho un po’ di accessori Fender anche questi fatti apposta. Quasi tutte le chitarre che posseggo sono Telecaster o Stratocaster. Ho qualche Yamaha e Ibanez, residui degli anni passati.

Ritornando indietro nel tempo, recentemente mi è capitato di riascoltare “Fever Dream”, datato 1990.e l’ho trovato un album ricco di spunti interessanti... cosa ricordi di quel periodo e cosa ci puoi dire di Mike Varney, che molti reputano il tuo scopritore?
Si, è vero, Mike Varney mi ha scoperto. È stata sua l’idea di farmi cantare su “Fever Dream”. In quel periodo eravamo alla ricerca di un cantante e a Mike piaceva la mia voce, più di quella di tutti gli aspiranti cantanti che io gli avevo proposto, così ha detto: “Lo farai tu”. Credo di dovere qualcosa a Mike, per essere stato il primo a spronarmi in questo. Era in assoluto la prima volta che mi cimentavo a cantare in studio. Non ho mai apprezzato molto la mia voce sul quel particolare CD, ero ancora alla ricerca di una mia identità, ma non posso negare che sia stato un passo importante per me.

Nel 1993 ti unisci ai Poison al posto di CC DeVille e con loro registri “Native Tongue”, un disco che molti hanno sottovalutato ma che per me contiene alcune delle più belle canzoni dei Poison, come “Until You Suffer Some (Fire and Ice)” e “ Strike Up The Band”. Che ricordi hai di quella esperienza e soprattutto credi che se non fossero sopraggiunti i problemi personali di cui tutti sono a conoscenza avresti potuto continuare la tua carriera con loro?
No, non sarebbe comunque andata avanti

Altra band con la quale hai avuto la possibilità di suonare sono stati i Mr. Big. Cosa hai pensato quando ti hanno chiesto di sostituire un grande come Paul Gilbert e soprattutto non hai mai pensato di avere un suono troppo diverso da lui per poterti ben integrare nella band?
Veramente non ho mai avuto questo timore. Credo che ognuno dei ragazzi fosse cosciente delle proprie qualità e di ciò che stava facendo. Ricordo quando ascoltavo i vecchi lavori dei Racer X mi preoccupavo sempre di avere ben presente quello che si stava suonando. Anche se non avrei mai suonato quella canzone volevo essere sicuro di saperla eseguire nel modo giusto. Ovviamente, ognuno ha il suo stile e questo non può non avere un minimo di influenza sul sound della band. Mi sono divertito molto a studiare il modo di suonare di Gilbert sui brani dei Mr. Big… senza dubbio era una sfida.

Al momento dobbiamo considerare i Mr. Big sciolti o magari pensi che ci potrebbe essere ancora la possibilità di far parte di questa band?
La band per il momento è definitivamente sciolta per quanto ne so.

“Get Up” esce ancora su Frontiers Records. Come ti trovi a lavorare con un’etichetta Italiana?
Incredibilmente bene. Lo scorso hanno mi hanno fatto avere un grosso volume che raccoglieva tutti gli articoli riguardanti il cambio di etichetta. Devo dire che stanno veramente lavorando sodo. Ci sono varie labels indipendenti degli Stati Uniti che non hanno che da imparare da questi ragazzi.

Supporterai con delle date live questo tuo nuovo album? E se si, sarà possibile vederti in Italia?
Il 28 settembre comincerò un tour in Sud America che mi terrà impegnato per 10 giorni, poi Giappone, Spagna, Inghilterra. Sto cercando di fare il possibile per venire anche in Italia.

Se tu potessi scegliere, con quale gruppo/artista ti piacerebbe dividere il palco?
The Darkness!

Qualche curiosità per finire. Dimmi quali sono i tuoi 3 dischi preferiti di sempre, il disco che ascolti di più in questo periodo e i tuoi 3 chitarristi preferiti.
Dunque, i miei tre dischi preferiti sono questi:
Songs In The Key Of Life,
Curtis Mayfield Anthology,
Talking Book.
Nel mio CD player stanno girando spesso l’album dei Darkness, The White Stripes e Alicia Keys.
I miei tre chitarristi preferiti: Greg Howe, Jason Becker, Guthrie Goven.

Grazie 1000 Richie, lascio a te l’ultima parola per salutare
I lettori di Slam.
See ya!!!!

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