Ciao Richie, prima di tutto
grazie per l’opportunità che dai a noi
di Slam! di fare 4 chiacchiere con te... e partiamo
subito parlando del nuovo album “Get Up”.
Sei pienamente soddisfatto del risultato finale o
avresti cambiato qualcosa?
Per la prima volta posso tranquillamente dire di essere
soddisfatto al 100% di questo album. In passato mi
è successo spesso di riascoltare il mio lavoro
e di desiderare di poter tornare indietro e cambiare
qualcosa, ma stavolta sono proprio contento.
Ascoltando il tuo nuovo lavoro
mi sembra che ci siano differenze sostanziali con
il precedente “Change”... alcuni pezzi
mi hanno ricordato il tuo disco "Mother’s
Head Family Reunion", ovvero con soluzioni più
legate al blues. Sei d’accordo?
Lo credo anch’io… questo disco è
molto più guidato dalla chitarra rispetto a
“Change” e “Slow”. Penso che
sia il materiale perfetto da suonare dal vivo, abbiamo
già cominciato a prepararci per il tour e non
vedo l’ora di proporre i pezzi nuovi.
Tutti noi conosciamo la tua abilità
come chitarrista, ma in questo album hai suonato tutto
tu…e ti dirò che sono rimasto impressionato
da come le canzoni suonino da “band” e
non come frutto di un progetto solista..visto che
ti sei occupato anche della produzione credi che questo
sia il modo in cui preferisci lavorare?
Credo che questo sia il miglior
modo di lavorare per quanto mi riguarda, anche se
mi trovo bene a lavorare in studio insieme ad altri
musicisti. Mi piace produrre tanto e velocemente quando
sono ispirato, inizio sempre con un ritmo di base
e poi parto con l’overdubbing. E vado avanti
finché non mi sembra di aver raggiunto il risultato
che mi ero prefissato.
Tra le canzoni del nuovo cd mi
sono particolarmente piaciute la blues ballad “Remember”
e “Such a Shame”. Quali sono invece i
tuoi pezzi preferiti? E per quale motivo?
“Remember” è
la canzone del cd che preferisco. Credo che il motivo
principale sia perché si tratta di un brano
a tempo la cui durata può essere variata sia
con aggiunte vocali sia introducendo parti di chitarra.
Quando suono le canzoni del cd per i miei amici questo
pezzo, è quello che riscuote il maggiore successo,
insieme a “Special”. Mi piacciono moto
anche “Losing My Mind” e “Get Up”
per la grande energia. In realtà mi piacciono
tutte le canzoni di questo album…
Parliamo della tua strumentazione...
hai delle chitarre preferite e sei anche tu un collezionista
come qualche tuo collega oppure ti piace magari provare
anche nuove chitarre?
Ho il mio personale modello Richie Kotzen prodotto
e commercializzato dalla Fender in Giappone e UK.
È la chitarra che uso di solito. Poi ho un
po’ di accessori Fender anche questi fatti apposta.
Quasi tutte le chitarre che posseggo sono Telecaster
o Stratocaster. Ho qualche Yamaha e Ibanez, residui
degli anni passati.
Ritornando indietro nel tempo,
recentemente mi è capitato di riascoltare “Fever
Dream”, datato 1990.e l’ho trovato un
album ricco di spunti interessanti... cosa ricordi
di quel periodo e cosa ci puoi dire di Mike Varney,
che molti reputano il tuo scopritore?
Si, è vero, Mike Varney mi ha scoperto. È
stata sua l’idea di farmi cantare su “Fever
Dream”. In quel periodo eravamo alla ricerca
di un cantante e a Mike piaceva la mia voce, più
di quella di tutti gli aspiranti cantanti che io gli
avevo proposto, così ha detto: “Lo farai
tu”. Credo di dovere qualcosa a Mike, per essere
stato il primo a spronarmi in questo. Era in assoluto
la prima volta che mi cimentavo a cantare in studio.
Non ho mai apprezzato molto la mia voce sul quel particolare
CD, ero ancora alla ricerca di una mia identità,
ma non posso negare che sia stato un passo importante
per me.
Nel 1993 ti unisci ai Poison
al posto di CC DeVille e con loro
registri “Native Tongue”, un disco che
molti hanno sottovalutato ma che per me contiene alcune
delle più belle canzoni dei Poison,
come “Until You Suffer Some (Fire and Ice)”
e “ Strike Up The Band”. Che ricordi hai
di quella esperienza e soprattutto credi che se non
fossero sopraggiunti i problemi personali di cui tutti
sono a conoscenza avresti potuto continuare la tua
carriera con loro?
No, non sarebbe comunque andata
avanti
Altra band con la quale hai avuto
la possibilità di suonare sono stati i
Mr. Big. Cosa hai pensato quando ti hanno
chiesto di sostituire un grande come Paul
Gilbert e soprattutto non hai mai pensato
di avere un suono troppo diverso da lui per poterti
ben integrare nella band?
Veramente non ho mai avuto questo
timore. Credo che ognuno dei ragazzi fosse cosciente
delle proprie qualità e di ciò che stava
facendo. Ricordo quando ascoltavo i vecchi lavori
dei Racer X mi preoccupavo sempre
di avere ben presente quello che si stava suonando.
Anche se non avrei mai suonato quella canzone volevo
essere sicuro di saperla eseguire nel modo giusto.
Ovviamente, ognuno ha il suo stile e questo non può
non avere un minimo di influenza sul sound della band.
Mi sono divertito molto a studiare il modo di suonare
di Gilbert sui brani dei Mr.
Big… senza dubbio era una sfida.
Al momento dobbiamo considerare
i Mr. Big sciolti o magari pensi
che ci potrebbe essere ancora la possibilità
di far parte di questa band?
La band per il momento è definitivamente sciolta
per quanto ne so.
“Get Up” esce ancora
su Frontiers Records. Come ti trovi
a lavorare con un’etichetta Italiana?
Incredibilmente bene. Lo scorso
hanno mi hanno fatto avere un grosso volume che raccoglieva
tutti gli articoli riguardanti il cambio di etichetta.
Devo dire che stanno veramente lavorando sodo. Ci
sono varie labels indipendenti degli Stati Uniti che
non hanno che da imparare da questi ragazzi.
Supporterai con delle date live
questo tuo nuovo album? E se si, sarà possibile
vederti in Italia?
Il 28 settembre comincerò un tour in Sud America
che mi terrà impegnato per 10 giorni, poi Giappone,
Spagna, Inghilterra. Sto cercando di fare il possibile
per venire anche in Italia.
Se tu potessi scegliere, con
quale gruppo/artista ti piacerebbe dividere il palco?
The Darkness!
Qualche curiosità per
finire. Dimmi quali sono i tuoi 3 dischi preferiti
di sempre, il disco che ascolti di più in questo
periodo e i tuoi 3 chitarristi preferiti.
Dunque, i miei tre dischi preferiti
sono questi:
Songs In The Key Of Life,
Curtis Mayfield Anthology,
Talking Book.
Nel mio CD player stanno girando spesso l’album
dei Darkness, The White Stripes
e Alicia Keys.
I miei tre chitarristi preferiti: Greg Howe,
Jason Becker, Guthrie Goven.
Grazie 1000 Richie, lascio
a te l’ultima parola per salutare
I lettori di Slam.
See ya!!!!